È un macigno che gli interessi dei produttori dannosi non smuoveranno mai. Ci resta che far da se, e più siamo più il mosaico si fa corposo, meno dipenderemo da questi Signori. Ho mandato a quel paese il ladrocinio di Eni e mi riscaldo con le pompe di calore (quando c'è Sole) e con la molto meno costosa legna da ardere. Una volta c'erano i caminetti e posso capire ma oggi si accende una stufa canalizzata in camicia bianca e se proprio proprio vuoi restare in camicia bianca la legna la vendono già in tronchetti a misura spaccata in quattro.Silverprint ha scritto: ↑15/06/2020, 12:55se a monte non si limita lo sfruttamento delle risorse non rinnovabili, è inutile illudersi, anzi peggio: i consumatori illusi sono utili ai produttori dannosi.
Purtroppo in città è un delirio, ma una buona fetta di Italiani vive in luoghi in cui lo spazio per il serbatoio per l'acqua piovana ce l'ha, lo spazio per scavare un geotermico ce l'ha, lo spazio per un piccolo pozzo artesiano ce l'ha, lo spazio per la legna ce l'ha (e se non ce l'ha, te lo offre il venditore). Eppure...
E non bisogna di certo essere ricchi. Io arrivo risicato a fine mese, ma sto sempre in campana quando lo Stato ogni tanto, colto da momenti di estrema bontà, se ne esce con aiuti a fondo perso, forti detrazioni fiscali, non ultimo l'Ecobonus 110%. Ma anche quando qualcuno stanco del gravoso lavoro per caricare la stufa a legna passando ai combustibili fossili da rubinetto butta via una validissima e costosissima stufa.