Ferrania P30 test... ancora

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

Moderatori: chromemax, Silverprint

Avatar utente
flottero
guru
Messaggi: 864
Iscritto il: 22/03/2016, 8:40
Reputation:
Località: Genova
Contatta:

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da flottero »

ti va di condividere la ricetta ? Se riuscissi a ricominciare a sviluppare il BN (per il colore c'è sempre Sandro :) )
magari quando produrranno la lab-box di ars-imago
Ultima modifica di flottero il 18/01/2018, 9:32, modificato 1 volta in totale.



Telegram Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato Offerte materiale analogico


Avatar utente
herma
guru
Messaggi: 676
Iscritto il: 16/10/2016, 22:11
Reputation:

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da herma »

Non voglio alimentare la discussione sul processo ibrido ma a me tutto questo ha solo fatto venir voglia di vedere un file scansionato a tamburo insomma qualcosa di più degli scanner pseudopro a cui possiamo arrivare noi amatori. Per pura curiosità, sperando di non essere OT, se volessi avere un file digitale degno di questo nome ottenuto da un mio negativo a chi ci si dovrebbe rivolgere? Anche il laboratorio fine-art della mia città, che dicono essere molto valido, scansione con un epson v700

Avatar utente
gioffry
guru
Messaggi: 334
Iscritto il: 26/04/2016, 9:30
Reputation:
Contatta:

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da gioffry »

flottero ha scritto:ti va di condividere la ricetta ? Se riuscissi a ricominciare a sviluppare il BN (per il colore c'è sempre Sandro :) )
magari quando produrranno la lab-box di ars-imago
no, per ora non voglio condividere la ricetta, anche perchè non fornisce buoni risultati con P30 esposta ad un valore iso superiore a 25

Avatar utente
-Sandro-
superstar
Messaggi: 7639
Iscritto il: 13/08/2010, 16:25
Reputation:
Località: Genova

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da -Sandro- »

Quando il contrasto è così elevato l'aggiunta di solfito al primo sviluppo impedisce di ottenere densità ottimali ed anche se abbassa moderatamente il contrasto per contro non permette di raggiungere la dmax pari a 3-3.20 (che è il minimo sindacale per una buona proiezione) . La via è un'altra, ma non desidero parlarne, sappi solo che il processo ha cinque variabili che influenzano il risultato, ognuna per un aspetto determinato. Sono anni che lavoro sulle diapositive in bianco e nero e le sperimentazioni per arrivare ad un buon risultato costano tantissimo. Ho recentemente trattato una scala 120 scaduta da otto anni con risultati splendidi. Prima o poi invertirò anche questa rumenta savonese.
Ubi maior minor cessat.

Pagina Facebook LFL
Listino LFL
Blog

Avatar utente
Elmar Lang
superstar
Messaggi: 3961
Iscritto il: 28/08/2012, 16:11
Reputation:
Località: Trentino A-A

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da Elmar Lang »

Tanti anni fa, su Fotografare fu proposto un procedimento di inversione, utilizzando la pellicola Agfa Copex Pan Rapid, esponendola a 25 Asa. Allora abitavo a Venezia (parliamo dei primissimi '80) ed a Mestre acquistai una pizza di quella pellicola. I risultati furono entusiasmanti. Ricordo che si utilizzava uno sviluppo Ilford e poi era necessaria una parte del kit di inversione Ornano (che immagino fosse secondo una ricetta Ghedina, visto che aveva la sigla "ghe").
Dovrò cercare in uno dei vecchi quaderni, dove trascritti il tutto...

Chissà che possa essere adattato anche alla P30?
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)

Avatar utente
-Sandro-
superstar
Messaggi: 7639
Iscritto il: 13/08/2010, 16:25
Reputation:
Località: Genova

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da -Sandro- »

Il vecchio sistema Ghedina, funziona, ma è da calibrare su ogni singola pellicola con prove estenuanti: basta la disuniformità tra lotti di produzione per mandare a pallino i risultati.

il sistema Bellini funziona molto meglio perché riduce le variabili, ma la velatura chimica non funziona quasi mai bene, e richiede la riesposizione, che è un'altra variabile che si aggiunge al processo. Non si può riesporre in spirale, nemmeno in quella trasparente; il 135 viene discreto, il 120 orrendamente macchiato. La pellicola va tolta dalla spirale ed illuminata -uniformemente- a bagno nell'acqua, con tutto ciò che questo comporta.

Non tutte le pellicole sono adatte all'inversione, ad esempio la PanF darebbe risultati entusiasmanti, ma rimane sempre orrendamente irregolare nelle zone più dense, la stessa Ilford diramò un comunicato che ne sconsigliava l'inversione.
Nell'inversione c'è una lunga parte sperimentale, anzi lunghissima, a cui è impossibile sottrarsi. Al confronto la determinazione della sensibilità effettiva di una pellicola negativa è una passeggiata nel parco.
Ubi maior minor cessat.

Pagina Facebook LFL
Listino LFL
Blog

Avatar utente
photo8x10
esperto
Messaggi: 139
Iscritto il: 17/02/2015, 14:45
Reputation:
Località: Prato
Contatta:

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da photo8x10 »

herma ha scritto:Non voglio alimentare la discussione sul processo ibrido ma a me tutto questo ha solo fatto venir voglia di vedere un file scansionato a tamburo insomma qualcosa di più degli scanner pseudopro a cui possiamo arrivare noi amatori. Per pura curiosità, sperando di non essere OT, se volessi avere un file digitale degno di questo nome ottenuto da un mio negativo a chi ci si dovrebbe rivolgere? Anche il laboratorio fine-art della mia città, che dicono essere molto valido, scansione con un epson v700
Se vuoi delle scansioni degne secondo me Castoscan è uno dei migliori, ma in giro ci sono ottimi laboratori con scanner a tamburo. Io per le scansioni del mio libro, mi sono affidato a lui per la scansione a tamburo di negativi formato 8x10" e 8x20"(anche perchè è uno dei pochi che può scansionare negativi fino al 20x24"). Io faccio scansioni dei miei negativi con un Cezanne piano, che da ottime scansioni, ma quelle a tamburo sono senza ombra di dubbio superiori.
"Consulting the rules of composition before taking a photograph is like consulting the laws of gravity before going for a walk."
...
Edward Weston

Photo © Edward Weston
Civilian Defense, 1942

Avatar utente
herma
guru
Messaggi: 676
Iscritto il: 16/10/2016, 22:11
Reputation:

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da herma »

photo8x10 ha scritto:Se vuoi delle scansioni degne secondo me Castoscan è uno dei migliori...
Castoscan di Milano? Grazie

Avatar utente
photo8x10
esperto
Messaggi: 139
Iscritto il: 17/02/2015, 14:45
Reputation:
Località: Prato
Contatta:

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da photo8x10 »

herma ha scritto:
photo8x10 ha scritto:Se vuoi delle scansioni degne secondo me Castoscan è uno dei migliori...
Castoscan di Milano? Grazie
Si Milano, anche se comunque ultimamente è a Berlino... ma comunque se lo contatti è molto disponibile..
"Consulting the rules of composition before taking a photograph is like consulting the laws of gravity before going for a walk."
...
Edward Weston

Photo © Edward Weston
Civilian Defense, 1942

Avatar utente
gioffry
guru
Messaggi: 334
Iscritto il: 26/04/2016, 9:30
Reputation:
Contatta:

Re: Ferrania P30 test... ancora

Messaggio da gioffry »

-Sandro- ha scritto:Quando il contrasto è così elevato l'aggiunta di solfito al primo sviluppo impedisce di ottenere densità ottimali ed anche se abbassa moderatamente il contrasto per contro non permette di raggiungere la dmax pari a 3-3.20 (che è il minimo sindacale per una buona proiezione) . La via è un'altra, ma non desidero parlarne, sappi solo che il processo ha cinque variabili che influenzano il risultato, ognuna per un aspetto determinato. Sono anni che lavoro sulle diapositive in bianco e nero e le sperimentazioni per arrivare ad un buon risultato costano tantissimo. Ho recentemente trattato una scala 120 scaduta da otto anni con risultati splendidi. Prima o poi invertirò anche questa rumenta savonese.
Ci sono una o due delle tue "cinque variabili" che io non potrò mai analizzare poichè non sono nelle condizioni di poter utilizzare reagenti che sono particolarmente pericolosi se non trattati nel modo giusto e con idonea strumentazione (un esempio calzante: acido solforico). Può farlo un laboratorio professionale, io sono un appassionato della domenica. Pertanto ho effettuato i test analizzando le variabili che invece posso controllare con i miei strumenti. Ho ottenuto risultati spettacolari con tutte le pellicole che ho voluto invertire ed in particolare PANF, FP4, APX100, SUPERPAN, RPX25, RPX100, ADOX SCALA 160, TMAX 100 (chiaramente modificando per ciascuna alcune variabili) ma la P30 mi ha fatto impazzire. Ora sinceramente ho mollato (con la scusa di aver finito le pellicole). Chissà più avanti...
-Sandro- ha scritto:il sistema Bellini funziona molto meglio perché riduce le variabili, ma la velatura chimica non funziona quasi mai bene, e richiede la riesposizione, che è un'altra variabile che si aggiunge al processo. Non si può riesporre in spirale, nemmeno in quella trasparente; il 135 viene discreto, il 120 orrendamente macchiato. La pellicola va tolta dalla spirale ed illuminata -uniformemente- a bagno nell'acqua, con tutto ciò che questo comporta.
P30 invertita con Bellini sia CON che SENZA velatura chimica mi ha dato risultati peggiori dei test fatti con i miei prodotti.

Telegram Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato Offerte materiale analogico


Rispondi