Analogica.it

Salve a tutti i membri del forum,

mi chiamo Sara, da un paio di mesi mi sono riavvicinata alla fotografia analogica dopo anni di pausa e digitale coatto, addirittura scegliendo mirrorless. La perdita del mirino ottico mi ha profondamente cambiata, in peggio (mia personalissima visione ed esperienza).

Sono appassionata di fotografia da quando ero ragazzina, l'approccio all'analogico è stato fra i primi, quando alle superiori il nostro prof ci spronava (in un periodo in cui tutti si spostavano sul digitale) a praticare tanta analogica poiché più formativa e riflessiva e avevamo un'ottima camera oscura a scuola (un istituto di grafica). Non ho mai approfondito, l'analogico, così tanto, come sto facendo ora, anche se mi ha dato moltissimo, sempre. Ho avuto modo di costruire la mia unica camera oscura personale in uno stanzino di casa dei miei nonni, nello stesso periodo. Per circa un anno l'ho utilizzata con interesse ma senza andare così tanto a fondo e prendendo alla lettera ogni cosa che il mio prof diceva (gli voglio un gran bene ma mi ha dato delle basi molto confusionarie che anni dopo ho provato a migliorare, ormai fuori da scuola. Ai tempi cercavo una figura paterna e pendevo dalle sue labbra). Successivamente "solo" camere oscure condivise.

Mi sono buttata anche io moltissimo sul digitale, progressivamente allontanandomi dall'analogico, poi riavvicinandomi e riallontanandomi ancora (mannaggia a me e alla adorabile Pentax che ho venduto 4 anni fa pensando "ma tanto quando la rivoglio la trovo a poco", oh sì, certo. Ahaha! Avevo un ottimo feeling con lei...🥲)

Ho posseduto la stessa digitale per 10 anni, praticando tanto e cercando (questo credo fosse un ottimo consiglio) di usarla il più possibile come fosse un'analogica. Ma non è mai la stessa cosa, nonostante io sia davvero fiera di una serie di scatti fatti con lei che rappresentano molto ciò che voglio raccontare ed esprimere. Mi ci vuole più studio e tanta pazienza.

Sono molto sui ritratti, lo so è un po' dire tutto e nulla. Cerco di inseguire qualcosa in me. In generale il rapporto con la fotografia è sempre stato fortemente connesso al rapporto con me stessa. Non so se è così per tutti o tanti fra voi.

Effettuando una serie di percorsi personali, crescendo, affrontando la vita ho cambiato il mio rapporto con lei, la fotografia, con le mie idee, con le mie visioni. C'è un filo conduttore, lo vedo sempre di più, e ora mi sento più che mai pronta ad andare più a fondo su tutto. Ho capito che il digitale non era più un abito che sentivo mio, la sua scelta era legata a roba che non mi appartiene più. Per questo, e altri motivi, il ritorno, più che mai profondo, alla pellicola, ora. Un abbracciare la lentezza, le maggiori difficoltà, i miei errori preziosi dai quali imparare (e che prima mi terrorizzavano e bloccavano) e un mondo intero che non fa altro che arricchirmi.

Non sono una persona di poche parole e questo mi sa che già si evince più che bene da questo post. Potrei parlare ancora a lungo ma decido di stringere come e se riesco.

Sono qui su analogica.it perché spesso è stato un luogo che ho ritrovato di arricchimento nelle mie ricerche online.
Sandro Presta, che ho conosciuto tramite facebook e che stimo tantissimo, mi ha caldamente suggerito di iscrivermi e sono davvero felice di averlo fatto. Ho già visto mille argomenti da andare a leggere con calma, e sicuramente tanta roba che appunterò sui miei taccuini.

Ringrazio chi arricchisce questo spazio quotidianamente con tanto impegno. È un luogo veramente prezioso.

Sento che questa volta il mio approccio all'analogico è (e sarà) più maturo, profondo e duraturo. È una scelta che ho fatto con più consapevolezza rispetto al passato.

Al momento sto ripartendo dalle basi, cercando di lavorare su brutti vizi presi, in un modo o nell'altro, che credo sia bene levarsi e non avere quando ci si approccia alla pellicola e tutto ciò che gli ruota attorno.

Momentaneamente scatto con una Canon AE1 e il suo 50ino 1.8. L'ho scelta valutando una serie di parametri, molto personali, e non so se continuerò nel mondo Canon per sempre. Sicuramente però va più che bene per imparare un sacco di cose per i livelli che ho ora e le idee che vorrei, col tempo, realizzare.

Sviluppo i rulli da me, bn, e per la stampa sto lavorando sul modo migliore per allestire/condividere una CO completa. Ci si arriva, ci voglio arrivare a tutti i costi e ci sono quasi.

Ah, niente, sono una pugliese adottata da Roma. Metà vita lì giù e metà nella capitale, più o meno.

Spero di imparare tanto qui ma, in verità, ne sono già più che certa.

PS (bonus): ho un debole enorme per Mario Giacomelli, torno sui suoi lavori spessissimo.

Benvenuta

Ciao Sara, bentrovata anche qui... ti riconosco.

Benvenuta

Grazie per l'accoglienza a tutti! @Silverprint anche io ti riconosco!

io con ste mascherine non riconosco nessuno

ciao Sara e benvenuta.
ti leggo solo ora due anni dopo.. ma qui non c'è scadenza come sullo yogurt..
ci tenevo a dirti che se hai un debole per Mario Giacomelli sei a un buon punto di partenza, visto che parli di riavvicinamento all'analogico.
Anch'io considero Giacomelli un grande, forse non lo definirei un fotografo ma piuttosto un artista che usa il mezzo fotografico (un grande artista).
La fotografia è un forte mezzo espressivo; impara le regole per produrre foto tecnicamente perfette.. anche se perfette è una parola grossa..
poi, come ci insegna Giacomelli, infrangi queste regole e vola libera.
Mai pretendere attraverso la fotografia di rappresentare la realtà, può solo essere una reinterpretazione della realtà.
il mondo reale fa solo da scenario (un teatro), per dare sfoggio alla nostra fantasia...
buon lavoro, perchè di lavoro si tratta

Benvenuta