Analogica.it

Lollipop:
Certo che sei forte davvero : cerchi di convincermi del tuo modo di operare quando io ho in testa il mio.
Ad ogni modo, anche con le Foma, si può arrivare anche a 1/4 di secondo senza penare col difetto di reciprocità.
Se la fotocamera avesse 1/8000 sarebbero 12 stop totali, 1/2000 10 stop.
Ad ogni modo la tua proposta di usato è interessante.
[/quote]

Hai ragione, di carattere sono un emerito rompic.... Ma questa cosa di stare prudente coi tempi dei test non è un mio modo di operare, l'ho preso di peso dall'altro Andrea C del 67, quello vero, che comincia per C e finisce per alabresi!

Per la macchina nessun problema, anzi, visto che ci stiamo simpatici, se vieni di persona ti griglio io le orate pescate come si deve (non me le portano sempre però), ti insegno anche a riconoscerle e ti regalo la pentax, in cambio di un rullo 120 di foma, firmato da te, con dedica sulla confezione!

Ciao!
A.

emag ha scritto: ↑

06/09/2021, 21:27

Lorenzo guarda la pentax ist, il 1/4000 c'è ed è un oggetto relativamente recente. Molto probabilmente ha anche i mezzi tempi

Controllato: ha mezzi stop. Solo che chiedono un occhio della testa.

Le orate alla griglia sono fantastiche e Lorenzo dovrebbe approfittarne, perché son cose che non capitano tutti i giorni.

Così come non capita tutti i giorni scoprire che qualcuno conosce una fotocamera nata per l'analisi e la valutazione sensitometrica. La conosce al punto, da poter affermare che essa sia "un catenaccio d'oltrecortina" e che pure non è, cito ancora, "minimamente affidabile".

Poiché parallelamente al mio hobby di praticare la fotografia, c'è anche la ricerca storica, sarei davvero ansioso di poter avere ulteriori dettagli sulla Carl Zeiss Jena EMAK-35 (o magari anche la EMAK-120), da parte di chi, a quanto pare, la conosce molto bene.

Mi scuso per il parziale off-topic, che però rientra abbastanza nel tema della discussione.

Grazie anticipatamente,

Enzo (E.L.)

Sicuramente una fotocamera per misure sensitometriche, essendo uno strumento di misura, è, o meglio sarà stata estremamente precisa ed affidabile altrimenti che strumento di misura sarebbe stato. Da come ha detto @Elmar Lang ne sono costruite pochissime, ad oggi di quelle pochissime ne sopravviveranno duo o tre, possiamo ipotizzare che siano o in un laboratorio in cui vi sono tecnici in grado di controllarle e manutenerle in modo adeguato oppure in qualche cantina dove, indipendentemente dalla provenienza, meglio che catenacci non possono essere. Certo, se uno è in grado qualsiasi catenaccio può tornare ai fasti originali come successe quando trovai un tester Avometer con scala a specchio lunghissima dei primi anni 50 in condizioni pessime e con grande passione e fatica lo rimisi ins sesto, o come il nostro amico @-Sandro- fa, e a volte ci racconta con cose molto più sofisticate come gli strumenti a gli utensili che rimette a posto per il suo laboratorio di riparazioni. Quindi la discussione non ha senso e, comunque, se lo avesse, avreste ragione entrambi.
In ogni caso, visto che @Lollipop sembrano cari apparecchi fotografici professionali degli anni 80-90 non penso possano interessare strumenti di misura esclusivi conservati in piena efficienza e di certo meno economici.
In realtà come altri non riesco a comprendere la "fissa" del terzo di stop da usare per la calibrazione in una macchina per poi usarla su un'altra che, come succede nella maggioranza dei casi ha una differenza dalla prima abbondantemente superiore. Mai vista una tabella di misura dei tempi di esposizione di una macchina, perfettamente in ordine, di qualche decina di anni fa?

Sì ricordo anch'io qualche articolo che diceva che 1/240 è un ottimo 1/250! Però ricordo anche recensioni di reflex elettroniche con otturatori sorprendentemente precisi (errori sotto il 3%). Da nuove, eh, beninteso.

Ciao!
A.

Io mi ero limitato a sottolineare che esiste una macchina fotografica -incidentalmente prodotta dal Kombinat VEB Carl Zeiss Jena/Pentacon e collaborazione con NEC Corp., Japan- il cui scopo era proprio quello dell'analisi sensitometrica.

Macchina di cui conosco l'esistenza, grazie alla consultazione dei Fabrkationsunterlage di Zeiss, alla testimonianza di chi ci lavorò e da vecchie pubblicità Photokina.

Certo, è rara. Magari, l'unico esemplare tuttora in efficienza potrebbe essere quello acquistato da Fuji Film, chissà.

La mia curiosità, siccome Lorenzo è persona precisa e preparata, è nata dal suo netto giudizio espresso sulla Carl Zeiss Jena EMAK-35, da lui definita, ri-cito, "un catenaccio d'oltrecortina", nemmeno "minimamente affidabile" con ciò indirettamente affermando di conoscerne qualità e prestazioni.

Il mondo è più piccolo di quanto si pensi e, parallelamente alla ricerca della perfetta sensitometria che sta appassionando Lorenzo, magari si potrà aggiungere un importante tassello alla ricostruzione storico-tecnica di un apparecchio fotografico specialistico, purtroppo poco conosciuto.

Non per essere "tranchant", ma con un densitometro ed una scala stouffer (anche non calibrata) puoi fare tutti i test densitometrici di questo mondo con grande precisione (che comunque non serve). Le fotocamere hanno oramai TUTTE grandi tolleranze sugli otturatori, lo dico perché praticamente ogni giorno ho degli otturatori da sistemare. Il controllo elettronico dell'otturatore non è la pietra filosofale: deve comunque fare i conti con le inerzie, i laschi, la mancanza di lubrificazione delle parti meccaniche, che influenzano molto la presunta o sedicente precisione. Dalla manutenzione non si scappa. Molto interessante la fotocamera illustrata da Enzo, ma in un laboratorio di produzione pellicole ha più senso pratico usare densitometri, microdensitometri, e sensitometri.

Perdonate l'ignoranza, ma cos'è una scala stouffer e in che modo viene utilizzata?
Su internet non ho trovato molte informazioni a riguardo

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mi ha fatto molto ridere la transizione tra una "qualsiasi 35mm, che non costi un occhio della testa" e il "rarissimo catenaccio di oltrecortina"

Infatti in un otturatore elettronico controllato al quarzo, si può ottenere una precisione teorica (e anche pratica per ciò che riguarda la parte elettronica) di poche parti per milione, resta il fatto che poi questi segnali di comando precisissimo debbono comandare una meccanica che è quella tradizionale in cui le due tendine hanno inerzie non trascurabili e non identiche incontrano resistenze di attrito casuali dipendenti da invecchiamento sporco etc. e così via, in definitiva @Andrea67c se trovi una fotocamera che invece di 1/250 scatta ad 1/240 non hai un ottimo otturatore ma una perla rara.
Il discorso poi dei precisi otturatori elettronici delle 35mm se serve per impostare una MF con un vecchio Compur o Copal che ha #0 anni, che te lo dico a fà.