Rileggi che ti rileggi cosa ti trovo??? Che mi ero perso una domandaMadmaxone ha scritto: ↑02/08/2018, 17:40Prima di tutto complimenti.
Poi, non si è mai saputo se Violage2 ha poi costruito la Pinhole a scuola?
Visto il silenzio forse no.
Comunque in effetti la Fotografia si presta perfettamente come materia interdisciplinare per un corso di studi della scuola media ( o di dice secondaria ora?) e anche superiore.
C’e’ tecnica, fisica, chimica, arte, storia, e, come e’ riuscito a fare Esus9, anche divertimento e credo soddisfazione.
Non vi pare??
No, in effetti il progetto non l’ho fatto. All’epoca perché non avrei avuto tempo per organizzare il tutto. E negli anni successivi per tutti gli altri problemi. Ma non c’è anno, ma che dico, mese, ma forse anche settimana o giorno, in cui non mi chieda come potrei realizzarlo.
Siccome dopo alcuni anni di insegnamento sono sempre più convinto che servirebbe una scuola più pratica mi fa piacere in ogni caso parlarne e di tanto in tanto chiedermi se ci sono le possibilità di farlo. Per essere più precisi le difficoltà maggiori che trovo sono:
- luogo adatto
Attualmente lavoro in una scuola che proprio non ne ha. Dovrei farlo in classe e trovare il modo di usare bacinelle o recipienti per liquidi e acqua. Molto difficoltoso.
- gestione della classe
Ho in media 25 alunni per classe si va dai 18 ai 29. Gestirli se non c’è una disciplina perfetta, in lavori manuali , poi con dei chimici è davvero molto difficile. Ho fatto progetti simili quando ho avuto la possibilità di avere un altro insegnante con me. Successo un solo anno. La disciplina dei ragazzi adesso poi, tralascio l’argomento ci sarebbe da parlare per ore, ma diciamo che farlo da solo con più di 15 , 20 ragazzi non me la sento.
- smaltimento liquidi
Questo è un problema in quanto noi posso nascondere alla preside che usiamo liquidi che dovrebbero essere smaltiti correttamente. La mia idea all’epoca era di usare prodotti più naturali possibile tipo caffènol e simili. Poi magari ci sono altre soluzioni ma ammetto che anche questo mi ha un po’ scoraggiato.
- tempo a disposizione.
Io ho 2 unita orarie a settimana che , se sono di 50 minuti, tra cambio d’ora e firma registro vanno via in un attimo. Potrei farlo mettendole insieme, ma ho notato che vedere i ragazzi due volte distinte li tiene più attenti. L’alternativa che risolverebbe anche la questione spazio in effetti sarebbe fare il progetto in orario extra didattico , ossia pomeridiano per pochi iscritti. Ma mi fa pensare ad una scuola già privata e per adesso lascio perdere questa opzione.
Insomma è ancora tutto fermo in attesa dell’anno buono.
E ora una chicca dello scorso anno.
Spiegando la plastica racconto la nascita della celluloide, spiegò che è quella che si usava per i rullini tradizionali e che l’uomo della storia si chiamava George Eastman e che chiamò la sua prima macchina fotografica...... .... Kodak. Attendo. Li guardo. Attendo. Niente.
“Ma il nome Kodak lo avete sentito dire, no?”
“si certo Prof”
Un altro “si prof ma ora non ricordo ... era...”
“Si io lo so! “
“ e cosa era?”
“ una medicina!”
....ehhm
“No prof lo so io, e un gioco per PC”
“No e una marca di bici”
“ un personaggio dei fumetti!”
......
Ebbene i dodicenni di oggi..non sanno più cos’è la Kodak.
Vieni a scoprire il 
