fotografia di un film

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Attilio Canella
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Re: fotografia di un film

Messaggio da Attilio Canella »

Simone ,condivido con te tutto ciò che dici tecnicamente, lo so che nel cinema e un lavoro duro di squadra e più facile cadere nell'errore, sopratutto quando la macchina si muove e in tanti tanti altri aspetti,,, ma volevo far capire a Pazifico la fotografia,.. un conto e fare fotografie bellissime da guardare con gli amici al bar Panorami o quelle di alta moda ,o da apendere al muro,,,o confrontarsi con giudizi sia di ripresa, che per la stampa fine art..... e un Conto(( per che la fotografia parla trasmette )) a quei fotografi che sanno, parlarti ,narrarti delle storie ,e trasmettere emozioni agli oservatori attenti ,,anche con la fotografia STATICA . quelli che ti raccontono la fame nel mondo,, degli inviati di guerre, storie di emarginati ,,di quelli che dentro in un ospedale oncologico pediatrico ,sanno raccontarti narrandoti, emozionandoti ..la sofferenza, e nello stesso tempo la gioia di vivere dei bambini ammalati..... anche con una sola fotografia. un solo scatto....sapendo curare bene le alte e basse luci da calcolare, e qui bisogna dare atto UN PRO alla bravura di un fotografo vero.. diventa regista ,tecnico della luce, scenografo.ec ec..ma anche stampatore e pensare a come sviluppare i propri negativi e che tipo di sviluppo ..pensando al procedimento che dovra affrontare per la stampa, LUI DA SOLO((mentre nei lab cinematografici i procedimenti sono ((erano)) standarizzati))... ececec .. anche lui deve conoscere bene il comportamento,l'importanza della luce...calcolare i contrasti..scegliere la sensibilità della pellicola .....dare la composizione all'immagine giusta che non disturba a chi la guarda.. e saper scegliere il giusto momento di scatto, cogliendo la giusta espressività ""dell'attore"" Certamente il cinema e più realistico porta a emozioni forti da inumidirti gli occhi, paura, allegria, ecec..... La parte tecnica, gli effetti,che si vogliono ottenere in fotografia non'è che si discostano molto dalla cinemaFotografia,,come, filtri o i primi piani flou..e quant'altro.. per me il Cinema e la fotografia "statica"" vanno a bracetto.. ....E PUR SEMPRE FOTOGRAFIA un mondo affascinante , questo il mio pensiero :ymhug:



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pazifico
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Re: fotografia di un film

Messaggio da pazifico »

Dopo che è nata la mia passione per la fotografia (peccato che a scattare sia ancora un cane :wall: :) ) ho cominciato a guardare anche i film (oltre ovviamente a tutto quello che mi circonda) con un altro occhio.
Sinceramente adesso dopo questa discussione, mi concentrerò ancora di più nell'osservazione!
I grandi cammini si fanno a piccoli passi

https://www.flickr.com/photos/pazifico/

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Attilio Canella
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Re: fotografia di un film

Messaggio da Attilio Canella »

Pazifico...oltre ai film ....Molto utile, guardare con occhio attento ...""e serve molto all'occhio fotografico"" ai grandi dipinti alle opere dei nostri maestri ARTISTI pittori del passato ..che con un dipinto o un affresco ti raccontano delle storie......e Il nostro bel Paese ne è pieno.... e a quei tempi la fotografia la cinematografia non esistevano :)
Ultima modifica di Attilio Canella il 04/04/2015, 10:50, modificato 1 volta in totale.

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Domenico
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Re: fotografia di un film

Messaggio da Domenico »

YuZa DFAAS ha scritto: ...
Che cos'è la fotografia in un film, è un elemento narrativo che non stona con quello che il film sta raccontando
...
etc etc etc etc etc
Grazie per il preziosissimo contributo, davvero interessante!
Evviva le domande banali, se queste sono le risposte...

YuZa DFAAS
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Re: fotografia di un film

Messaggio da YuZa DFAAS »

LikeAPolaroid ha scritto:Il lavoro di Lubezki su Birdman è impressionante, così come è l'intero piano sequenza di due ore. Sono rimasto incollato alla sedia e non volevo più andare via.
bellissimo film una gioia per gli occhi!!
Attilio Canella ha scritto:Simone ,condivido con te tutto ciò che dici tecnicamente, lo so che nel cinema e un lavoro duro di squadra e più facile cadere nell'errore, sopratutto quando la macchina si muove e in tanti tanti altri aspetti.......... un fotografo vero.. diventa regista ,tecnico della luce, scenografo.ec ec..ma anche stampatore e pensare a come sviluppare i propri negativi e che tipo di sviluppo ..pensando al procedimento che dovra affrontare per la stampa, LUI DA SOLO
Attilio qui si riassume il concetto che volevo esprimere nell'altro thread sui miei dubbi riguardo il valore aggiunto di girare amatorialmente in 16mm, é complicato fare qualcosa di filmicamente accettabile a priori perché essendo un lavoro fondamentalmente di squadra sono giá cosí tante le possibilitá che vada tutto male che complicarsi la vita da subito non lo trovo furbissimo, mentre la fotografia permette al singolo di raggiungere vette di comunicazione con un singolo scatto che da questo punto di vista é irraggiungibile... poi le commistioni tra fotografia e cinema sono tantissime, basti pensare quanti fotografi si sono interessati direttamente o indirettamente di cinema, per esempio Capa che era un grandissimo amico di Huston e della Bergman e del suo lavoro nel fotografare il cinema, o di John Florea ( unico ad essere presente all'armistizio in europa e in giappone) che ha dedicato la sua seconda vita al cinema e ai serial televisivi... e cmq tantissime altre storie di registi che si ispirano alla fotografia ( se vi capita guardate Furore di John Ford, e ditemi se non ci vedete l'america raccontata da Dorothea Lange)...ma anche qui si potrebbe andare all'infinito.
Comunque la fotografia cinematografica negli ultimi 20 anni, forse 30, ha avuto grandi cambiamenti, soprattutto dovuti alla disponibilitá di materiali tecnici sempre più specialistici, sia per quanto riguarda le luci ( prima i ti pi di proiettori erano veramente pochi mentre ora ne esistono di sempre nuovi, migliori e più specifici) e macchine da presa ( sia pellicola che digitale) e anche ottiche ( se negli anni '70 zeiss aveva 2 serie di ottiche, le standard e le super speed, ora a listino credo ci siano almeno 5 serie differenti, Cooke che per 30 anni ha fatto 5 ottiche ora ha 4 serie complete di circa 10 obiettivi l'una a listino), quindi ai direttori della fotografia é data la possibilitádi osare molto di più di quanto era tecnicamente permesso in passato.

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stefnerv
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Re: R: fotografia di un film

Messaggio da stefnerv »

Una mia conoscente che dice gira pubblicita come macchina in un ruolo di quelli prima accennati , afferma che gli obbiettivi per cinema lavorano solo a meta scala diaframma . Perche sia a diaframma aperto o chiuso fanno distorsione o abberrazione possibile ?????

YuZa DFAAS
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Re: fotografia di un film

Messaggio da YuZa DFAAS »

Se lavora in uno di quei ruoli la conosco per forza, poi se è una donna sono meno di una decina ( e una è la mia compagna)... Comunque no non è così, gli obiettivi cinematografici moderni sono appositamente progettati per lavorare bene a tutte le aperture ( anche se ottiche tipo i cooke A MIO PARERE iniziano a lavorare bene verso t2,8), e comunque sono sempre di più i dop che tendono a lavorare sempre verso a massima apertura ( quindi da T1,3 fino T2,8, girare a 4 è considerato oramai un diaframma chiuso).
Comunque nessun aberrazione o altro, e ci mancherebbe ... A 25000€ a ottica... O uno zoom a 100.000€...

P.s.
È logico poi che se guardi i test mtf vedi la qualità aumentare man mano che chiudi fino a 4/5,6 e poi iniziare a degradare da 11... Ma qualsiasi ottica si comporta così... ma in genere di queste finezze ce ne si infischia :) wide open e vai ...
Le ottiche cine hanno richieste costruttive e qualitative che spesso sono differenti dalle necessità fotografiche.

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stefnerv
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Re: R: fotografia di un film

Messaggio da stefnerv »

Vorrei dirti il nome ma non me lo ricordo questa tecnica l ho incontrata in un corso qua a milano sulla fabbricazione delle pellicole . Ma questo 5 mesi fa poi non l ho piu rivista ne ho mai avuto il cell o email . Comunque diceva anche che queste ottiche sono costosissime ma anche delle ciofeche , in quanto devono essere messe a punto cioe' ritarate , rimessi i distanziali e continuamente smontate e rimontate ....

YuZa DFAAS
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Re: fotografia di un film

Messaggio da YuZa DFAAS »

facciamo ordine :)
le ottiche cine hanno delle caratteristiche che quelle foto non hanno:
a) devono essere meccanicamente molto precise, perché se nelle foto il cambio di fuoco non é impresso nella ripresa, in cinema é una cartteristica fondamentale, quindi giochi tra le lenti, piccoli disallinemamenti che durante il cambio di fuoco potrebbero creare dei piccoli movimenti dell'immagine devono essere evitati assolutamente.
b) deve esserci il minimo effetto zoom possibile nel cambio di fuoco, specialmente nelle ottiche zoom ( che sono quelle che naturalmente soffrono di piu' di questo effetto durante la transfocatura) sempre perché durante il cambio di fuoco può essere motivo di disturbo .
c) le ottiche cinema sono in genere massicce e pesanti, e la scala del fuoco é molto estesa e precisa perché il focus puller ha bisogno di questa precisione per discernere i fuochi in base alle distanze
per esempio nella foto c'é un master prime zeiss 14mm, la scala dei fuochi é in piedi e pollici in questo caso ( si a volte ci tocca fare in conti anche con le misure albioniche), si può notare quanto questa sia estesa e precisa per un ottica decisamente grandangolare
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c) a differenza del campo fotografico, dove a tale macchina corrisponde tale baionetta, in cinema ( tranne un caso particolare) la montatura é oramai universalmente una sola,
la montatuta PL ( positive Lock)
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quindi tutte le ottiche vanno su tutte le macchine,
altra caratteristica é che le ottiche come le macchine sono quasi unicamente a noleggio, quindi il noleggio viene fatto assemblando mdp, ottiche e accessori in base alle richieste del noleggiante, le ottiche che uno ha in mano da mettere sulla sua alexa il giorno prima erano noleggiate su una red epic, la settimana prima su una phantom flex, e ancora prima giravano in pellicola su una 435 arri.
La necessitá principale é che le ottiche siano collimate ovvero che se metto la scala dei fuochi ad una tale distanza corrisponda esattamente quel fuoco, questo é necessario perché il focus puller fa il fuoco in base alle distanze, perché é impossibile da fare seguendolo ad occhio ( se cerco per esempio di fare il fuoco su un monitor sarò sempre in ritardo col fuoco), quindi compito del noleggio é fornire un ottica ( anzi tutte le ottiche) che siano perfettamente collimate,
per fare questo la montatura delle mdp e quelle delle ottiche sono smontabili e si hanno a disposizione degli spessori di centesimi di mm che servono a fare in modo che il meccanico in noleggio sia in grado di regolare tale collimazione
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per controllare la collimazione dell'ottica sulla macchina il meccanico monta il tutto su un collimatore
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che proietta un immagine all'infinito sul piano oggetto che é perefttamente allineata quando l'ottica é all'infinito, se non corrispode all'infinito vengono modificiati gli spessori finché non é perfetta.
la collimazione può cambiare naturalmente in base all'umiditá, in base agli urti ( le ottiche sono in casse e trasportate) o naturalmente per dilatazione dei metalli in base alla temperatura.. per questo motivo le ottiche cinema vengono continuamente smontate e rimontate...
tenete conto che di prassi il noleggio scarica la sua responsabilitá sulla collimazione quindi é richiesto per sicurezza che venga fatto il cosidetto provino, ovvero prima di lavorare l'assistente operatore, che dovrá fare il lavoro, si reca in noleggio e controlla tramite mira ottica
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che la macchina alla data distanza con la tale ottica sia a fuoco perfetto, quando il lavoro é lungo ( tipo film) si fanno anche i check che la profonditá di campo corrisponda esattamente a quella riportata nelle scale di fabbrica, si controlla che mettendo la macchina in pianta non ci siano eventuali giochi tra le lenti e che quindi cambi il fuoco, si controlla negli zoom che a cambio di focale non corrisponda un cambio di fuoco etc etc etc.
tutto questo smontare e rimontare é semplicemente ciò che é richiesto dal mercato come precisione delle ottiche oltre che delle macchine, tutti i noleggi hanno uno o piùmeccanici che si occupano esclusivamente di questo...
quando giri in pellicola é ancora peggio perché devi controllare che la collimazione ottica piano pellicola sia anche corrispondente alla collimazione ottica vetrino, e quindi hai anche gli spessori per il vetrino, per controllare che tutto sia a posto si controlla che il fuoco ad occhio corrisponda sulla focus chart ad una stessa distanza, si gira un N metri di pellicola si mandano in sviluppo, e i lab (come quelli dove lavorava Attilio) hanno tutti una o più salette di proiezione dove il negativo viene proiettato per controllare che il fuoco sia giusto anche sul girato, se non corrisponde si torna in noleggio e si sistema rigirando poi per ricontrollare in saletta.

Ma allora scusa perchéle ottiche fotografiche non si collimano? come fanno a mantenere la collimazione?

le ottiche fotografiche sono semplicemente non collimate, non se ne sente la necessitá perché metti a fuoco ad occhio, lo zoom é 100% non collimato, quindi se fai il fuoco tutto stretto e poi allarghi é sicuramente sfuocato ( se prendi il manuale di una canon 5d ti dice, da qualche parte, che girando i filmati effettuare le zoomate potrebbe geenrarre immagini non a fuoco).


quindi scusa ma la signora con cui hai parlato non era molto tecnica :)
le ottiche cinema sono ottime ottiche che vengono anche curate per avere nella stessa serie pari caratteristiche cromatiche e pari incisione e pasta.

P.S.
il caso particolare che ho detto prima di montatura é l'attaco PV ( panavision) semplicemente perché tale ditta che ha creato le ottiche PRIMO ( in collaborazione con Lieca Canada) produceva anche mdp e quindi per evitare che le sue ottiche fossero montate su altre mdp oltre le sue ha inventato un attacco diverso ma simile, creando cosíun mercato chiuso tipo macchine fotografiche, con in più il fatto che tali ottiche non possono essere comprate ma semplicemente noleggiate tramite la propria rete commerciale.
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-Sandro-
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Re: fotografia di un film

Messaggio da -Sandro- »

Molto, molto interessante, grazie.

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