luciano.xxk ha scritto:... il mio obiettivo finale è ottenere un ingrandimento di 24x36 cm, con obiettivo messo a fuoco sui tre metri, diaframma impostato a f.4, e cerchio di confusione convenzionalmente accettabile SULLA STAMPA pari a 0,2 mm.
...
Penso che ci sia stata un po' di confusione che ha reso lunga la discussione.
Se A e' l'ingrandimento lineare in ripresa (in genere A<1, cioe' si tratta di impiccolimento, tranne che nella macro) e B e' l'ingrandimento lineare in stampa allora la questione e' se e come la pdc dipende da A e da B avendo fissato l'ingrandimento totale C=A*B; in queste condizioni B e' tanto piu' grande quanto piu' piccolo e' il formato del negativo.
Se con d si indica la dimensione del "circoletto di confusione accettabile sulla stampa", f la focale e D il diametro della "lente" a me risulta:
pdc= d*f/D*(C+B)/C^2
il conticino funziona quando pupilla di entrata e di uscita sono uguali : gli schemi tele e retrofocus hanno ingrandimento pupillare diverso da 1 e il risultato e' un pochino diverso.
In conclusione direi che fissato d e fissata l'apertura relativa f/D:
nella foto di paesaggio in cui C<<1 il diverso valore dell'ingrandimento in stampa B influisce pesantemente sulla pdc
nella foto macro con C>>1 il diverso valore dell'ingrandimento in stampa B influisce poco sulla pdc
Buona vacanza.