gianluca
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gianluca
Se per voi una scatola di latta è un luogo sicuro allora alzo le mani ... Per me la sicurezza è una cosa seria, fa parte del mio lavoro !
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Re: gianluca
Peccato non lo sapessero quelli della NASA, che per fare "spazio" hanno buttato, tra altro, una parte dell'archivio foto-cine-videogafico delle missioni Gemini e Apollo.ho moltissime fotografie di 120 anni fa anche stereoscopiche, e per salvarle dalla perdita non ho avuto bisogno di rimasterizzarle una volta ogni due anni
L'essere appassionati non deve farci mettere da parte la logica e il buon senso

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Re: gianluca
quelli della nasa devono essere pazzi, sai quanto gli sarebbe costato tenerli in uno stanzone, comuque cose simili ( si fa per dire) sono state fatte anche da noi, alla rai, ad es. cancellarono tutte le puntate di "nicolino e la nonna del corsaro nero" con bice valori e piero de vico
, comunque ecco in quale involurco mi sono giunte circa 15 diapositive steroscopiche ( e in altri due altre 30):

By teramene at 2010-08-31
uno scatolo di cartone che ha custodito 15 diapositive in vetro, in vetro
,; è stato sufficiente a proteggerle per 120 anni e da due guerre mondiali e anche dal viaggio che hanno fatto da Parigi fino a Napoli ( con chissà quali tappe intermedie), dove l'ho comprate in un mercatino dell'antiquariato che si tiene all'aperto.. sembra incredibile, ma di oggetti del genere ce ne sono a migliaia


By teramene at 2010-08-31
uno scatolo di cartone che ha custodito 15 diapositive in vetro, in vetro

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Re: gianluca
In effetti alcuni storici, almeno qualche anno fa, si sono posti il problema.
Non in relazione agli archivi istituzionali o professionali, in verità; questi presumibilmente riceveranno (almeno in buona parte) cure adeguate. Si sono posti il problema riguardo a tutte quelle immagini modeste o quotidiane, più o meno familiari, che per un centinaio d'anni hanno fornito informazioni preziose per certi tipi di studi (costume, micro-storia, etc...).
Avevano ragione? All'epoca, solo qualche anno fa, credo che la preoccupazione potesse essere giustificata, ora ho i miei dubbi. Il quantitativo di immagini che circola attualmente è di svariati ordini di grandezza maggiore: si scatta a go-go, mentre un tempo era un operazione riservata agli eventi salienti; si sono diffusi i vari social network e vari archivi condivisi, e l'eventuale preoccupazione ha sicuramente spinto a conservare più immagini. Forse gli studiosi di micro-storia del futuro non frugheranno mercatini e soffitte, ma google... ;)
Non in relazione agli archivi istituzionali o professionali, in verità; questi presumibilmente riceveranno (almeno in buona parte) cure adeguate. Si sono posti il problema riguardo a tutte quelle immagini modeste o quotidiane, più o meno familiari, che per un centinaio d'anni hanno fornito informazioni preziose per certi tipi di studi (costume, micro-storia, etc...).
Avevano ragione? All'epoca, solo qualche anno fa, credo che la preoccupazione potesse essere giustificata, ora ho i miei dubbi. Il quantitativo di immagini che circola attualmente è di svariati ordini di grandezza maggiore: si scatta a go-go, mentre un tempo era un operazione riservata agli eventi salienti; si sono diffusi i vari social network e vari archivi condivisi, e l'eventuale preoccupazione ha sicuramente spinto a conservare più immagini. Forse gli studiosi di micro-storia del futuro non frugheranno mercatini e soffitte, ma google... ;)
Re: gianluca
dai, mi sembra pacifico che una volta ottenuto il negativo, la conservazione dello stesso sia molto più semplice della conservazione nel tempo (per carità, sicuramente possibile) dei files. mia nonna, per far arrivare ad oggi le foto fatte negli anni '50 (e qualcuna pure prima) non ha dovuto fare nulla: ritirato il rullino portato dal fotografo 60 anni fa, lo ha messo, insieme a tanti altri, dentro una grossa scatola di latta dei biscotti; e là stanno ancora. Le dia del viaggio di nozze dei mie genitori, scattate con kodakchrome 25, proiettate oggi sono ancora splendenti 
Adesso ditemi se la maggior parte delle persone che scattano oggi in digitale avranno le loro foto nel futuro.. non fate i conti solo con chi è un fotoamatore evoluto, pensate a tutti. Ad esempio, ieri, sono stato al battesimo del figlio di mia cugina e tutti avranno scattato con le loro digitali un centinaio di foto ciascuno.. io ho semplicemente fatto un rullo, neanche finito, scattando con la mia contax, sonnar 85, distagon 35. stamperò in 20x30 alcuni scatti e consegnerò loro i relativi negativi. Sono pronto a scommettere quali foto, del migliaio fatte in quel giorno, resteranno loro non dico fra 100 anni, ma anche fra soli 30. Poi se fra tutti, ci fosse stato un fotoamatore evoluto che scattando in digitale si preoccupa pure di conservargli il file per una cinquantina d'anni.. per carità, tutto è possibile. Ma di certo più complicato e dubbio.

Adesso ditemi se la maggior parte delle persone che scattano oggi in digitale avranno le loro foto nel futuro.. non fate i conti solo con chi è un fotoamatore evoluto, pensate a tutti. Ad esempio, ieri, sono stato al battesimo del figlio di mia cugina e tutti avranno scattato con le loro digitali un centinaio di foto ciascuno.. io ho semplicemente fatto un rullo, neanche finito, scattando con la mia contax, sonnar 85, distagon 35. stamperò in 20x30 alcuni scatti e consegnerò loro i relativi negativi. Sono pronto a scommettere quali foto, del migliaio fatte in quel giorno, resteranno loro non dico fra 100 anni, ma anche fra soli 30. Poi se fra tutti, ci fosse stato un fotoamatore evoluto che scattando in digitale si preoccupa pure di conservargli il file per una cinquantina d'anni.. per carità, tutto è possibile. Ma di certo più complicato e dubbio.
Re: gianluca
il problema al limite è con le dia, per causa delle muffe che si possono formare se non conservate in ambiente idoneo. ma comunque, in un futuro ancora più che oggi, sarà possibile ricavare informazioni anche da una dia danneggiata; e poi, chi scatta dia abitualmente, dopo poco tempo, impara anche a conservarle. non mi sembra invece che tanti fotografi amatoriali che usano il digitale si stiano seriamente preoccupando dell'archiviazione.. li vedo piuttosto "presi" dall'uscita dell'ultimo modello di reflex, a correre dietro ai megapixel.. poi capitano una sera a cena.. gli proietti 36 velvia50 scattate con ottiche zeiss e cavalletto.. e ti gusti oltre che le dia anche le loro facce.. ehehehehehhe 

Re: gianluca
non mi pare che tutti i fotoamatori sappiano come archiviare le loro pellicole, spesso le vedo ancora nelle buste consegnate dai laboratori...glucamura ha scritto:il problema al limite è con le dia, per causa delle muffe che si possono formare se non conservate in ambiente idoneo. ma comunque, in un futuro ancora più che oggi, sarà possibile ricavare informazioni anche da una dia danneggiata; e poi, chi scatta dia abitualmente, dopo poco tempo, impara anche a conservarle. non mi sembra invece che tanti fotografi amatoriali che usano il digitale si stiano seriamente preoccupando dell'archiviazione.. li vedo piuttosto "presi" dall'uscita dell'ultimo modello di reflex, a correre dietro ai megapixel.. poi capitano una sera a cena.. gli proietti 36 velvia50 scattate con ottiche zeiss e cavalletto.. e ti gusti oltre che le dia anche le loro facce.. ehehehehehhe
quindi non trovo molta differenza in questo.
chi vuole, sa trovare il modo di conservare le proprie cose, siano esse analogiche o digitali.
considero la discussione esaurita da parte mia, oltre che un potenziale flame, quindi non interverrò più.

Re: gianluca
ma quale flame ??? ma scherzi? se pensi che conservare un file per 50 anni comporti la stessa difficoltà della conservazione di un negativo.. allora o prima tutti erano bravi (compresa mia nonna che di foto non conosce nulla..) o adesso tutti incapaci.. visto che tolti pochi, la maggior parte dei fotoamatori comuni che scattano in digitale, già si sono persi i files di soli 10 anni fa.
comunque come biglietto da visita credo possa bastare.. ;-)
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Re: gianluca
Visto che nessuno è in grado di sapere cosa ci sia nella testa degli oltre 7 miliardi di persone che vivono in questo mondo e dato che senza un campione statistico serio, in cui non sono contemplati nonni, amici, conoscenti e cugini degli amici, non si arriva a nessuna conclusiona seria di questo discorso, io direi che ognuno usando la propria intelligenza e buon senso è in grado di prendere le migliori decisioni riguardo la conservazione delle proprie fotografie, lasciando perdere quelle degli altri.se pensi che conservare un file per 50 anni comporti la stessa difficoltà della conservazione di un negativo.. allora o prima tutti erano bravi (compresa mia nonna che di foto non conosce nulla..) o adesso tutti incapaci.. visto che tolti pochi, la maggior parte dei fotoamatori comuni che scattano in digitale, già si sono persi i files di soli 10 anni fa.
Grazie
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