Esiste una vita al di fuori delle pozioni di sviluppi chimici trasmesse da bocca di druido a orecchio di druido per ottenere il negativo che lava più bianco.
Quindi: gin.
Notizia drammatica e sconvolgente (relativamente parlando, c'è una guerra in Europa in corso): i francesi producono gin.
I tedeschi lo fanno, e sono bravi(ni), basta che siano attorno e sotto Monaco. I giapponesi lo fanno, e sono wabi-sabi (cioè tra il mistico e il sublime). Ho una bottiglia di Ki-no-bi Edition G invecchiata in botti di champagne francese che non apro da un anno, ma la guardo spesso. Forse non la aprirò mai, così da gustare il miglior gin mai prodotto.
Gli italiani producono gin e - quando non ci mettono lo sbagliatissimo pino mugo - può essere un “dal sette all’otto-“. Gli spagnoli ... il Gin Mare lo bevono gli yuppie ... ci hanno fatto un mare :-) di soldi ed è ... ok: la bacchetta di rosmarino nel bicchiere è sicuramente simpatica.
Gli inglesi, quando si sceglie i gin giusti - perchè anche loro sono capaci di produrre ciofeche immonde - sono ovviamente divini. Se scrivono "London Dry Gin" potete scommettere che dry lo é nella maniera appropriata: cioé drydrydry.
Poi ci sono le schegge impazzite: brasiliani (provato uno ... notevole, meno che per il prezzo, assolutamente perfido), nuovzelandesi (?).
Ma i francesi? "Le Gin de Christian Drouin". Produzione 2020. Bella bottiglia. Caruccio. Siamo ad una solida sufficienza. Gli facciamo conoscere una bella acqua tonica, così si beve bene. Per i più curiosi ... da provare.
Francesi? Beviamo i loro grandiosi Sauternes con il patè giusto e aspettiamo la seconda gin-puntata. Sono bravi e alcolicamente preparatissimi, ce la faranno. Mi preoccupa un pochino l'acqua, ma conosco poco l'idrografia francese.
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Richard Barnett - The Dedalus Book of Gin, Dedalus Ltd, ISBN: 978-1-910213-49-0
Lowell Edmunds - Ed è subito Martini - Archinto, 2014, prefazione di Umberto Eco
Gin: Shake, Muddle, Stir - Hardie Grant Books, ISBN: 978-1-78488-052-1
Gin-niamo
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Re: Gin-niamo
I francesi fanno tutto. Il mio spacciatore di alcolici ha messo su la sua distilleria, fa un gin mediocre (stendiamo un velo pietoso sulla vodka). Però è gin francese, quindi in Francia avrà sicuramente un mercato.
Per quanto mi riguarda resto sul Sipsmith, a volte il Monkey 49, il The Botanist per farlo strano.
Ancora meno evidente è la produzione di caviale, con storioni rigorosamente made in France. Pare che per le ultime feste di fine anno abbiano esaurito tutte le scorte.
Per quanto mi riguarda resto sul Sipsmith, a volte il Monkey 49, il The Botanist per farlo strano.
Ancora meno evidente è la produzione di caviale, con storioni rigorosamente made in France. Pare che per le ultime feste di fine anno abbiano esaurito tutte le scorte.
Mauro
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Re: Gin-niamo
@MarcoA questo è un colpo basso, soprattutto dopo i bagordi pasquali e l'incipiente bella stagione con l'approssimarsi della "prova costume". Sul gin francese non posso esprimermi, non sono un esperto, tanto meno uno sperimentatore, seguo a ruota i consigli di altri (soprattutto i tuoi), posso solo dire che mi è piaciuto parecchio il copperhead (sempre nel martini), ma non è francese .
Re: Gin-niamo
Non conosco il gin. Ho guardato wikipedia, ma ho capito poco. Mi sembra che la grande differenza sia tra gin e gin distillato. Chi se ne intende (@MarcoA ) può dirmi l'ABC, cosa cercare nei prodotti tradizionali inglesi, ecc?
Altra domanda: può il gin arrivare ai livelli altissimi dei migliori Cognac, Armagnac, Ruhm, Whisky, alcune Grappe, alcuni distillati di frutta di raffinata produzione italiana?
Ciao!
A.
Altra domanda: può il gin arrivare ai livelli altissimi dei migliori Cognac, Armagnac, Ruhm, Whisky, alcune Grappe, alcuni distillati di frutta di raffinata produzione italiana?
Ciao!
A.
Re: Gin-niamo
Se bevi il Monkey 47 o iI Botanist dimostri di sapere di gin ma giochi sul sicuretto. Se bevi il Sipsmith (London Dry?) dimostri di sapere di gin E di metterti in gioco: complimenti.pmlpoma ha scritto: ↑21/04/2022, 18:18I francesi fanno tutto. Il mio spacciatore di alcolici ha messo su la sua distilleria, fa un gin mediocre (stendiamo un velo pietoso sulla vodka). Però è gin francese, quindi in Francia avrà sicuramente un mercato.
Per quanto mi riguarda resto sul Sipsmith, a volte il Monkey 49, il The Botanist per farlo strano.
Ancora meno evidente è la produzione di caviale, con storioni rigorosamente made in France. Pare che per le ultime feste di fine anno abbiano esaurito tutte le scorte.
Quella degli storioni francesi è un bel pezzo di informazione, lo adotto :-)
Re: Gin-niamo
Ho avuto una relazione tortuosa con il Copperhead che si è conclusa con il considerarlo nei miei personali top dieci. Non è "numero uno" in nessuna categoria ma è fortissimo in tutte.chromemax ha scritto: ↑21/04/2022, 19:50@MarcoA questo è un colpo basso, soprattutto dopo i bagordi pasquali e l'incipiente bella stagione con l'approssimarsi della "prova costume". Sul gin francese non posso esprimermi, non sono un esperto, tanto meno uno sperimentatore, seguo a ruota i consigli di altri (soprattutto i tuoi), posso solo dire che mi è piaciuto parecchio il copperhead (sempre nel martini), ma non è francese .
Re: Gin-niamo
Il gin non fa cantina, per quello mi piace. Come ho detto altre volte il gin è metropolitano, è cool jazz. Se vuoi fare l'imprenditore bauscetta che invita gli amici a bere a casa sua la bottiglia da tremila euro ... devi usare altro genere di alcool :-)Andrea67c ha scritto: ↑21/04/2022, 20:22Non conosco il gin. Ho guardato wikipedia, ma ho capito poco. Mi sembra che la grande differenza sia tra gin e gin distillato. Chi se ne intende (@MarcoA ) può dirmi l'ABC, cosa cercare nei prodotti tradizionali inglesi, ecc?
Altra domanda: può il gin arrivare ai livelli altissimi dei migliori Cognac, Armagnac, Ruhm, Whisky, alcune Grappe, alcuni distillati di frutta di raffinata produzione italiana?
Ciao!
A.
Il gin sta vivendo un periodo di grande popolarità, evidentemente (mia ipotesi) con le giovani generazioni. Dieci anni fa gli scaffali dei negozi specializzati tenevano quattro o cinque tristi bottiglie del solito gin, che-tanto-lo-mischi-nei-cocktail, oggi gli scaffali di gin li misuri a metri. Questo ha portato a un grande aumento dell'offerta con proposte creative ed innovative interessanti ma anche con mediocrità che vengono vendute in bottiglie dal design super-sexy a prezzi ridicolmente alti. È solo questione di tempo che arriveremo alla bottiglia da 750ml di gin da cento euro (se non ci siamo già arrivati), che per me è snaturare il significato del gin.
La scelta del gin parte dal decidere come lo vuoi bere. Se lo pensi prevalentemente per un gin tonic ti rivolgi a certi gin speziati che si accompagnano bene con quello che intendi mettere nel bicchiere (lime, lamponi, rametto di rosmarino, foglia di salvia, fragola, frutta secca, etc), se lo pensi strettamente per i cocktail comprane uno buono ma senza spendere grosse cifre. Se lo pensi per un martini - che io giudico il modo più puro di bere il gin - allora devi pensare in termini di London Dry, ma quello vero. Trovi la scritta "London Dry" da tutte la parti, ma non significa nulla. Il libro in italiano che ho segnalato è un buon punto di partenza per capire il gin come fenomeno culturale. Eco sostiene che si viene giudicati più per come si fa il Martini che per la marca di gin che si usa: non ha tutti i torti, ma il gin giusto nel martini fa grande differenza, perchè c'è (quasi) solo lui. "Il Martini è materia eminentemente artistico-manipolativa", scrive.
Queste sono le regole iniziali: una volta che ti sei fatto una cultura e addestrato il palato puoi costruirti le tue regole: per fortuna il gin è agnostico. Meno che per il martini dove alcune regole devono essere rispettate alla lettera perchè il martini non è un drink, è una cerimonia :-) Le regole le puoi cambiare, ma non è più un martini.
Re: Gin-niamo
Molto interessante, bel post.
Ma allora anche la tonic ha la sua importanza... o no?MarcoA ha scritto: ↑21/04/2022, 21:50La scelta del gin parte dal decidere come lo vuoi bere. Se lo pensi prevalentemente per un gin tonic ti rivolgi a certi gin speziati che si accompagnano bene con quello che intendi mettere nel bicchiere (lime, lamponi, rametto di rosmarino, foglia di salvia, fragola, frutta secca, etc)
Re: Gin-niamo
Accidenti se ne ha! E purtroppo è sempre più difficile trovare toniche con un po’ di carattere. Tutte robe da femminucce.
Mauro
Re: Gin-niamo
Ora ho le idee più chiare!
Grazie!
A.
Grazie!
A.
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