I Fotografi si conoscono...

Scelte tecniche, stilistiche ed espressive dei maestri della fotografia, analisi delle loro opere e del contesto in cui operavano.

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Elmar Lang
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Re: I Fotografi si conoscono...

Messaggio da Elmar Lang »

Ho citato Caravaggio, giusto per citare un autore "riconoscibile". Eviterei gli stereotipi sulla vita degli artisti: Caravaggio -al di là di certi aspetti della sua vita privata- era un professionista impegnatissimo, con bottega, allievi e committenze da eseguire. Come lui, tanti altri veri artisti del suo tempo.

Nessuno afferma che un artista, per essere tale, debba avere almeno due lauree; dico solo che i veri artisti, sono quelli che oltre all'estro ed all'originalità (che sono le doti che li faranno emergere dalla massa), sono quelli dicevo, che hanno comunque solide basi tecniche ed accademiche (per "accademia", intendo lo studio e l'assimilazione delle basi e della tecnica).

Circa le nostre differenze di pensiero, non vi vedo nulla di male: il "pensiero unico obbligatorio" è al momento prerogativa della Corea del Nord; luogo ove credo nessuno di noi vorrà trasferircisi, almeno finché la dinastia Kim ed il "pensiero Juche" saranno sovrani.

Per vedere quel che succederà, forse occorreranno meno di 10 anni.

Purtroppo.

E.L.


"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)

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EdwardMonte
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Re: R: I Fotografi si conoscono...

Messaggio da EdwardMonte »

stefnerv ha scritto:Si ma non mi pare che caravaggio.sia stato un professore di storia dell arte antica e teneva seminari su come dipingere il nuovo . Anzi pare che sia stato un poco di buono da evitare e anche un puttaniere/ubriacone , ma genio nella sua arte che poteva esprimere e di cui e' morto . Una volta c' erano gli artisti e non i professoroni , oggi ci sono solo i professoroni e di artisti neanche l ' ombra . A gia' un artista se almeno non ha due lauree non si puo' chiamare tale !!!!
Io e te E.L. siamo totalmente opposti nella visione del mondo spero che la tua visione delle cose sia quella giusta , vediamo fra 10 anni che succede :-D .
Ma non ti pare nemmeno il contrario. O meglio, Caravaggio, come qualsiasi altro pittore prima della nascita delle accademie, si è formato all'interno di una bottega, dove, oltre alle tecniche artistiche, non vi è ragione di credere che non si insegnasse, anche in modo non sistematico, un po' di teoria dell'arte e, compatibilmente coi mezzi e le conoscenze dell'epoca, di storia dell'arte. Il mito romantico dell'artista geniale che crea grandi opere dal nulla e all'oscuro di tutta l'arte precedente, che vive immerso nel puro sentimento e fugge la razionalità e la conoscenza rigorosa è, appunto, solo un mito, anche piuttosto vecchio, da cui sarebbe bene liberarsi.

Il resto, perdonami, sembra più un "si stava meglio quando si stava peggio" che una concreta analisi storica. L'insegnamento non è certo un'invenzione dell'ultimo secolo né l'arte è sparita nella sua realizzazione, al di là dei giudizi che si possono avere sull'arte contemporanea che, come tutta l'arte mai fatta, è figlia della contingenza storica.
Un artista certamente non deve avere una o più lauree per fare delle opere d'arte, ma deve avere, come ha sempre avuto, un insieme di conoscenze assimilabile a quella di un laureato nella disciplina che pratica: come potrebbe creare dell'arte se non ha idea di come si fa, del perché, di quello che è stato fatto fino a quel momento? La mia non è un'ode al tecnicismo, per rimanere nell'ambito fotografico si può fare dell'arte senza usare il sistema zonale e usare il sistema zonale non è una condizione necessaria né sufficiente per fare arte, ma non si può farla senza le basi tecniche di scatto, sviluppo e stampa e senza aver visto e letto un po' di storia dell'arte e della fotografia.

D'altronde, per gran parte della storia occidentale l'arte è stata proprio una delle poche area della conoscenza che si insegnavano nelle scuole e la cui catalogazione e il suo insegnamento erano rigidamente codificati (si vedano le classificazioni antiche, tardo antiche e medievali, per esempio).
Persino in poesia già nella Grecia arcaica un grande poeta come Archiloco, che di tutto può essere tacciato meno che di "conformismo", diceva parlando della sua poetica "eimì d'egò [...] epistàmenos". Per chi non conosce il greco, eimì vuole dire "sono" egò vuol dire "io" e l'episteme è la Scienza, quella rigorosa, precisa, totalmente razionale, la matematica, la fisica, la chimica sono episteme.

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Elmar Lang
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Re: R: I Fotografi si conoscono...

Messaggio da Elmar Lang »

EdwardMonte ha scritto:(...) Il mito romantico dell'artista geniale che crea grandi opere dal nulla e all'oscuro di tutta l'arte precedente, che vive immerso nel puro sentimento e fugge la razionalità e la conoscenza rigorosa è, appunto, solo un mito, anche piuttosto vecchio, da cui sarebbe bene liberarsi. (...)
Grazie, condivido in pieno!

Enzo (E.L.)
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Re: I Fotografi si conoscono...

Messaggio da Oompaloompa »

PIERPAOLO ha scritto:definire carina una foto così banale, fatta alla buona dietro casa con attrezzatura non Leica, è veramente gentile da parte tua, non pende è la curvatura terrestre, questa altra è costruita con alcune amiche in Piazza Grande, che si sono gentilmente prestate alla recita alla cambogiana, con zoom Angenieux

pp
Giusto per chiarire, anche se in ritardo...ero fortemente ironico! ;)
Anzi, ovvi complimenti per il tuo lavoro...ma non serve che lo dica io, basta osservare (scritto sempre senza piaggeria alcuna)

Ciao!

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Re: I Fotografi si conoscono...

Messaggio da DanieleLucarelli »

"La grande fabbrica delle parole"

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Re: I Fotografi si conoscono...

Messaggio da EdwardMonte »

DanieleLucarelli ha scritto:"La grande fabbrica delle parole"
Ovvero?

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Re: R: I Fotografi si conoscono...

Messaggio da stefnerv »

Io dissento totalmente dalla teoria che un artista e' frutto di insegnamento qualunque esso sia , caravaggio era un genio totale nell arte ed e' una cosa che hai o non hai non ci sono altre possibili discussioni o altre interpretazioni a quel livello o sei genio o non lo sei e non riesci a realizzare quello che ha fatto caravaggio . Non ce ne sono di altre cose da dire caravaggio e' partito dalla sua epoca e dato che e' genio e' riuscito a creare il nuovo . Se era uno qualunque poteva studiare tutta la vita ma non avrebbe fatto quello che caravaggio . Cosi come tutti i grandi reali artisti che hanno quello che gli altri non hanno .

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Re: I Fotografi si conoscono...

Messaggio da vngncl61 II° »

Silverprint ha scritto: E volendo fare i sinistroidi bisognerebbe anche ricordarsi che compare una fuori serie, o una Leica, o qualsiasi altro prodotto di pregio o di alto artigianato è assai spesso più etico che comprare un prodotto di grande serie, magari fatto in ditte e/o paesi dove i diritti dei lavoratori sono spazzatura.
Andrea, sono sicuro che l'hai buttata li, più per fare effetto, che per convinzione.
Comprare prodotti di grande serie, nulla ha da spartire con l'eticità, nel 99,999999% dei casi. Se metti in tasca intorno ai 1000 €, spesso pure meno, al mese, comprare prodotti di grande serie diventa una necessità, e chi lo fa non si trova in una condizione molto differente dai "lavoratori spazzatura",
E nulla di etico ha pure comprare prodotti esclusivi, specialmente quando puoi permetterlo perché tratti come spazzatura i tuoi dipendenti.
Il tutto scritto da uno che non è sinistroso, sinistroide, e nemmeno appartenente a "vomitevoli cornici sociali", ma semplicemente vive in mezzo agli altri, senza ritenersi ne migliore ne peggiore ;)
Nicola


Meglio farlo, e poi pentirsi, che rimpiangere di non averlo fatto.

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Re: I Fotografi si conoscono...

Messaggio da bafman »

|DDS| ha scritto:una "provocazione" un pò più ampia.
Spero che Alberto non me ne voglia se trascino la sua discussione fuori tema. :)
ci mancherebbe pure che te ne volessi!
Più che una provocazione off topic penso si sia generato però un malinteso: parlavo in apertura del conoscere i fotografi, non di fare fotografia.

Per conoscere, le buone letture sono un cardine lapalissiano; per fare, ho letto troppe volte di compiaciuti elogi della "ignoranza vergine" e una difesa invece del "genio" come condizione necessaria e sufficiente per fare "arte".
Lasciando perdere l' "arte" concordo invece con chi pensa che lo studio serva eccome per una crescita consapevole della propria visione anche nel fare.

Fanno manierismo quelli che studiano "a memoria" ovvero coloro che in ciò che studiano ne restano imbrigliati, non coloro che hanno il genio - o più prosaicamente lo spirito critico - e che allora perciò evolvono ma su solide basi.
Questo il mio punto di vista.

Un esempio dissacrante, in fotografia: William Klein.
Avevo scovato tempo fa una sua bella intervista, pare guardare di buon occhio chi fa fotografia senza saperne, e lui le regole seppe romperle, ma non partì affatto da zero per arrivarci.
Ve la ripropongo, è un'ora molto ben spesa: https://pensierifotografici.wordpress.c ... rado-zero/

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Re: I Fotografi si conoscono...

Messaggio da isos1977 »

tornato dalle vacanze ho leggiucchiato questa discussione interessante e sono d'accordo (come non esserlo...) con Alberto.

Proprio in queste vacanze ho letto "Una storia della fotografia del XX e del XXI secolo" di Guadagnini e la cosa che appare evidente è che, nella sua breve storia, la fotografia ha sempre visto un acceso dibattito sulle sue regole e sulla sua interpretazione. Alcuni movimenti sono nati come evoluzione di qualcosa di esistente e altri sono stati più innovativi. Ma tutti i movimenti (o singoli artisti) hanno elaborato il loro pensiero, distillato il loro modo di fotografare attraverso un percorso lungo, serio e complesso. Ogni movimento, in qualche modo, ha interagito con altri movimenti, con artisti, intellettuali, critici interessati alla fotografia. Magari la bravura di qualche fotografo è stata riconosciuta tardi, perchè la critica non era ancora pronta per capirla, ma non è certo mancato in questi fotografi il "qualcosa da dire" e una solida idea di "come dirlo".
"Se il fotografo non vede, la macchina fotografica non lo farà per lui" - Kenro Izu

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