Ho provato qualche settimana fa lo sviluppo di una Efke KB 100 con l'ID-11 (diluizione 1+1) da stock preparato ad agosto 2011 e conservato in bottiglia di acqua minerale schiacciata e messa in cantina. L'ID-11 si è comportato bene... chimico di grande affidabilità o gran botta di c..o?
Ciao!
Giulio
ID-11
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Re: ID-11
Non esiste una regola, magari fosse così 
Il procedimento fotografico è importante che sia preciso più che accurato, cioè ripetibile, ed è in quest'ottica che vanno interpretate le raccomandazioni dei fabbricanti: ottenere sempre risultati costanti eliminando il più possibile le variabili in gioco, invecchiamento dei chimici compreso.
Il D-76/ID-11 in formula originale, ad esempio, tende ad aumentare di energia col passare del tempo, per poi diminuire di attività abbastanza in fretta man mano che l'ossidazione procede; questo comportamento è stato "bufferizzato" nelle formule commerciali, inoltre il PET delle bottiglie di plastica dell'acqua minerale è piuttosto impermeabile all'aria, è stata tolta l'aria in eccesso, la conservazione è stata presumibilmente al fresco e al buio, la qualità dell'acqua usata per la soluzione era anch'essa probabilmente buona e potrebbero esserci tutti gli estremi affinché la conservazione sia stata sufficientemente buona per farti avere dei risultati accettabili anche ben oltre i limiti raccomandati. Ma i negativi ottenuti sono identici a negativi simili sviluppati con uno sviluppo fresco? E quanto è ripetibile questa situazione? Magari nelle stesse condizioni di conservazione un altro tipo di sviluppo sarebbe completamente andato, oppure un'estate un po' più calda avrebbe potuto compromettere tutto... o magari no. Insomma troppe variabili. La tua esperienza imho è più un'eccezione che conferma la regola e penso che sia sempre preferibile seguire le raccomandazioni fornite dai fabbricanti, soprattutto se gli scatti sono importanti

Il procedimento fotografico è importante che sia preciso più che accurato, cioè ripetibile, ed è in quest'ottica che vanno interpretate le raccomandazioni dei fabbricanti: ottenere sempre risultati costanti eliminando il più possibile le variabili in gioco, invecchiamento dei chimici compreso.
Il D-76/ID-11 in formula originale, ad esempio, tende ad aumentare di energia col passare del tempo, per poi diminuire di attività abbastanza in fretta man mano che l'ossidazione procede; questo comportamento è stato "bufferizzato" nelle formule commerciali, inoltre il PET delle bottiglie di plastica dell'acqua minerale è piuttosto impermeabile all'aria, è stata tolta l'aria in eccesso, la conservazione è stata presumibilmente al fresco e al buio, la qualità dell'acqua usata per la soluzione era anch'essa probabilmente buona e potrebbero esserci tutti gli estremi affinché la conservazione sia stata sufficientemente buona per farti avere dei risultati accettabili anche ben oltre i limiti raccomandati. Ma i negativi ottenuti sono identici a negativi simili sviluppati con uno sviluppo fresco? E quanto è ripetibile questa situazione? Magari nelle stesse condizioni di conservazione un altro tipo di sviluppo sarebbe completamente andato, oppure un'estate un po' più calda avrebbe potuto compromettere tutto... o magari no. Insomma troppe variabili. La tua esperienza imho è più un'eccezione che conferma la regola e penso che sia sempre preferibile seguire le raccomandazioni fornite dai fabbricanti, soprattutto se gli scatti sono importanti

"They say my prints are bad, darling they should see my negatives!"
Lisette Model
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Re: ID-11

spiegazione più che esaustiva... lo sviluppo è stato fatto con tempi uguali a quelli usati per lo stesso tipo di pellicola con sviluppo appena fatto. i risultati mi sembrano simili. appena ritorno in C.O. verifico i negativi


