A ben guardare la vera fotografia digitale è quella "vecchia", all'argento, mentre la vera fotografia "analogica" è quella che usa il CCD.
Nella pellicola il cristallo di alogenuro d'argento quando esposto ad una quantità di fotoni al di sopra di una certa soglia si impressiona e quando viene sviluppato diventa tutto nero. Non esistono cristalli di alogenuro esposti e sviluppati "solo un po'" e quindi grigi, ma solo neri. La pellicola è quindi un sistema di registrazione digitale --alogenuro esposto, nero, 1; alogenuro non esposto sciolto dal fissaggio, trasparente, 0-- in cui il cristallo di alogenuro rappresenta il bit.
Invece nella fotografia "digitale" il sistema di registrazione dell'immagine è il CCD, che è un dispositivo analogico; i fotoni che colpiscono il fotosito inducono una reazione che produce un flusso di elettroni in maniera proporzionale alla quantità di fotoni incidenti. Tanti fotoni tanta corrente, pochi fotoni, poca corrente; il fotosito può "essere" (mi scuso per l'imprecisione) grigio, può assumere tutte le infinite sfumature di grigio comprese nell'intervallo che va dalla soglia di attivazione fino alla saturazione. Solo successivamente il segnale elettrico in uscita dal CCD viene quantizzato e campionato, diventando un segnale digitale.
Ecco quindi che il mio amico che ha scambiato la Nikon F che avevo al collo come l'ultima reflex "digitale" uscita sul mercato, in fondo aveva ragione




Con questa facezia auguro a tutto il forum un felice Nuovo Anno, pieno di foto analo... pardon... digitali
