Per il Round XVI post225354.html#p225354 mi sono impelagato con una stampa veramente complicata a causa del negativo di Foma 400 a contrasto bassissimo. Non è sottoesposto, anzi, ma l'uso a "sentimento" del filtro rosso in fase di ripresa (ogni tanto mi invento queste cose) ha appiattito il contrasto di scena e malgrado lo sviluppo ad alto contrasto (Fomadon LNQ 1+10 @30 gradi per 5 minuti) al primo tentativo di stampa il grado 5 non è stato in grado di darmi il bianco e il nero cercati e rimasti invece nelle gradazioni di grigio.
Ho messo in campo tutto quello che pensavo potesse servire: trattamento al selenio 1+2 x 15' del negativo, raddoppio della concertazione del rilevatore per carta, sovraesposizione e fattoriale breve.
Con questo sono riuscito ad ottenere una stampa accettabile ma non a costo zero: la filtratura (unita ad un certo crop, perché limitato in ripresa ad avvicinarmi) ha messo in evidenza la grana e il viraggio al selenio mi ha macchiato il cielo.
Ho un secondo negativo non trattato, avete idee su come procedere alternativamente?
Purtroppo non posso (ancora) condividere immagini del negativo ne tantomeno della stampa perché oggetto del Round.
Sono significativamente attaccato a questa foto perché cercata e voluta proprio per il Round stesso.
Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.
Prova a fare uno o più passaggi su carta, stampi su grado 5 magari con sviluppo ad al contrasto, ma se non ce l'hai fa niente. Per contatto ottieni un negativo su carta, e poi ancora per contatto il positivo, ripeti fino a che non sei soddisfatto del contrasto. Per i passaggi vanno bene le politenate che hanno meno tramatura delle baritate. Il risultato ti sembrerà comunque un pò "pastoso", ma neppure poi tanto se non necessiti di ingrandimenti spinti o se il negativo non richiede grande dettaglio, in alcuni casi da anche un tocco in più.
Fabio
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"Pagheremo il prezzo che sara' necessario"
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.
Oddio, affascinate ma complicato. Forse troppo complicato per il fine ma a titolo di curiosità, dovrei usare della pellicola ortocromatica?effegi61 ha scritto: ↑07/09/2021, 17:18Prova a fare uno o più passaggi su carta, stampi su grado 5 magari con sviluppo ad al contrasto, ma se non ce l'hai fa niente. Per contatto ottieni un negativo su carta, e poi ancora per contatto il positivo, ripeti fino a che non sei soddisfatto del contrasto. Per i passaggi vanno bene le politenate che hanno meno tramatura delle baritate. Il risultato ti sembrerà comunque un pò "pastoso", ma neppure poi tanto se non necessiti di ingrandimenti spinti o se il negativo non richiede grande dettaglio, in alcuni casi da anche un tocco in più.
Lorenzo.
Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.
Più semplice a farsi che a spiegare
Mai parlato di pellicola ortocromatica, stampa su carta come fai di solito con filtro 5. fai un contatto su altro foglio di carta sempre filtro 5, (emulsione contro emulsione), poi di nuovo contatto su foglio di carta, questa sarà la positiva finale, ricordati emulsione contro emulsione, un bel pezzo di vetro pesante e pulito sopra il tutto, se non basta fai un altro passaggio. Devo scappare, inizia il torneo di ping pong, casomai ci si sente domani.dovrei usare della pellicola ortocromatica?
Fabio
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.
Ah ok, ora ho capito.effegi61 ha scritto: ↑07/09/2021, 18:49Più semplice a farsi che a spiegareMai parlato di pellicola ortocromatica, stampa su carta come fai di solito con filtro 5. fai un contatto su altro foglio di carta sempre filtro 5, (emulsione contro emulsione), poi di nuovo contatto su foglio di carta, questa sarà la positiva finale, ricordati emulsione contro emulsione, un bel pezzo di vetro pesante e pulito sopra il tutto, se non basta fai un altro passaggio. Devo scappare, inizia il torneo di ping pong, casomai ci si sente domani.dovrei usare della pellicola ortocromatica?
Certo che il doppio passaggio attraverso la base di carta sarebbe un super diffusore (non di Covid).
Interessante comunque la tecnica, l’hai mai provata?
Ti lasci comunque al tuo sport estremo , ci leggiamo domani.
Lorenzo.
Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.
Non trattato nel senso non ripassato nel selenio ma è già sviluppato.
Il problema non sta nello sviluppo, se non in parte la compensazione che l’LQN pare dare alla Foma 400, bensì al filtro rosso che ha piallato i contrasti.
L’r09 l’ho felicemente abbandonato da tempo.
Lorenzo.
Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.
Mi è capitato di stampare negativi a basso contrasto, agendo non tanto sulla filtratura, ma andando a lavorare con baritata e doppio bagno di sviluppo, in particolare centrabrom e eukobrom. E' un procedimento di stampa un po' più lungo, ma non di tanto alla fine.
Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.
Come funziona questa tecnica? Mi interessa prima di tutto il razionale del doppio bagno per lo sviluppo carta e fatto con questi prodotti.michele96 ha scritto: ↑07/09/2021, 19:29Mi è capitato di stampare negativi a basso contrasto, agendo non tanto sulla filtratura, ma andando a lavorare con baritata e doppio bagno di sviluppo, in particolare centrabrom e eukobrom. E' un procedimento di stampa un po' più lungo, ma non di tanto alla fine.
Lorenzo.
Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.
Potresti anche provare, in stampa, ad utilizzare sia il selenio per intensificare i neri ( 1+20 ) sia la sbianca totale ( tipo 1 cucchiaino per litro d’acqua ). Qualche prova in stampa l’ho fatta così, certo è sempre un tentativo di recupero di un negativo balordo
Emanuele
Emanuele
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