Buongiorno a tutti vorrei qualche informazione in più su questo mitologico strumento..senza entrare nel dibattito se il costo sia giustificato o se sia un accessorio davvero indispensabile).
Mi pare di capire che il fattore distintivo sia la rotazione dell'oculare che permette di valutare il fuoco un un'area maggiore rispetto ai normali focometri.
Mi piacerebbe sapere qualcosa di più sulla sua storia, a che anni risale, se è ancora in produzione, ...sul web incredibilmente non trovo quasi nulla
Ho visto che ne esistono 3 versioni ma che tutti elogiano il modello I (no.2000).
Qualcuno lo conosce? lo usa? come vi trovate? grazie.
informazioni su peak focuser
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Re: informazioni su peak focuser
Io uso il modello 1 (30 gradi angolo di campo con oculare orientabile e specchio lungo), è così potente che sulle pellicole colore si distingue la messa a fuoco sui vari strati colore; per me è l'unico strumento degno di essere chiamato focometro, ma non tutti sono d'accordo, c'è anche chi non ci si è trovato bene.
Sulla sua storia non so nulla, ma non potrei sostituirlo con niente altro al mondo (dopo avere ovviamente provato una pletora di altri focometri: paterson, scoponet ecc.ecc.), lavora anche sugli angoli del marginatore. Le versioni con minore angolo di campo (20 gradi e 10 gradi) presumibilmente andranno via via peggio sugli angoli. Della stessa ditta ho anche un loupe 10X veramente ottimo che uso per esaminare i negativi sul piano luminoso, anche se la palma per i loupe, a mio avviso, va al leica 5X che ho ma che uso poco per via del minore ingrandimento.
Sulla sua storia non so nulla, ma non potrei sostituirlo con niente altro al mondo (dopo avere ovviamente provato una pletora di altri focometri: paterson, scoponet ecc.ecc.), lavora anche sugli angoli del marginatore. Le versioni con minore angolo di campo (20 gradi e 10 gradi) presumibilmente andranno via via peggio sugli angoli. Della stessa ditta ho anche un loupe 10X veramente ottimo che uso per esaminare i negativi sul piano luminoso, anche se la palma per i loupe, a mio avviso, va al leica 5X che ho ma che uso poco per via del minore ingrandimento.
Re: informazioni su peak focuser
Grazie, una cosa non capisco, nel caso si rilevasse una differenza di fuoco tra centro e bordi come si può risolvere?
come si procede in questi casi?
grazie.
come si procede in questi casi?
grazie.
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Re: informazioni su peak focuser
Ci sono due fattori che possono produrre una messa a fuoco non uniforme: Cattivo allineamento dei piani e curvatura di campo.
Finché si stampa piccolo e con diaframmi abbastanza chiusi c'è abbastanza tolleranza perché la profondità di campo è abbondante.
Ingrandendo maggiormente (dal 30x40 in su, tanto per dare un'idea) bisogna fare più attenzione. Già un 50x60 richiede qualche accortezza ed eventuali problemi si vedono bene, sulle gigantografie bisogna essere molto pignoli.
Cattivo allineamento dei piani: il piano pellicola, quello su cui è messa l'ottica e quello di proiezione devono essere piano-paralleli.
Occorre controllare che non ci siano disallineamenti evidenti. Per le stampe grandi è quasi sempre necessario riallineare qualcosa col laser...
Curvatura di campo: nessuna ottica ha una perfetta planarità di campo, per cui vi sono sempre delle aree dell'immagine in cui il fuoco non è perfetto, con ingrandimenti normali però non è quasi visibile e con un buon obbiettivo a 6 lenti è però sufficiente chiudere un po' il diaframma.
Ingrandendo maggiormente non si potrà chiudere troppo il diaframma, sia perché l'esposizione potrebbe diventare lunga (noia), sia perché la perdita di qualità per diffrazione diventa visibile, per cui diventa sempre più importante trovare un area in cui fare il fuoco che consenta di avere abbastanza profondità di campo per supplire alla curvatura con la minima chiusura possibile del diaframma.
Un esempio pratico, il Componon-S 50mm ha una curvatura di campo complessa (tipica dei 6 lenti, per altro). Sul 50x60 se si ha fuoco a centro e angoli, c'è una sfocatura abbastanza visibile nel mezzo. Per compensarla tutta occorrerebbe chiudere molto il diaframma, ma si perde qualità per via della diffrazione. Si può però spostare il punto di fuoco dal centro e trovare un ottimo compromesso che consente di stampare a f:8, senza problemi di diffrazione. Questo è un caso in cui il Peak critical focuser serve, si può infatti controllare il fuoco su tutta la diagonale, e giocando tra messa a fuoco fine e apertura del diaframma trovare il compromesso migliore.
Ps. È più difficile a dirsi che a farsi.
Finché si stampa piccolo e con diaframmi abbastanza chiusi c'è abbastanza tolleranza perché la profondità di campo è abbondante.
Ingrandendo maggiormente (dal 30x40 in su, tanto per dare un'idea) bisogna fare più attenzione. Già un 50x60 richiede qualche accortezza ed eventuali problemi si vedono bene, sulle gigantografie bisogna essere molto pignoli.
Cattivo allineamento dei piani: il piano pellicola, quello su cui è messa l'ottica e quello di proiezione devono essere piano-paralleli.
Occorre controllare che non ci siano disallineamenti evidenti. Per le stampe grandi è quasi sempre necessario riallineare qualcosa col laser...
Curvatura di campo: nessuna ottica ha una perfetta planarità di campo, per cui vi sono sempre delle aree dell'immagine in cui il fuoco non è perfetto, con ingrandimenti normali però non è quasi visibile e con un buon obbiettivo a 6 lenti è però sufficiente chiudere un po' il diaframma.
Ingrandendo maggiormente non si potrà chiudere troppo il diaframma, sia perché l'esposizione potrebbe diventare lunga (noia), sia perché la perdita di qualità per diffrazione diventa visibile, per cui diventa sempre più importante trovare un area in cui fare il fuoco che consenta di avere abbastanza profondità di campo per supplire alla curvatura con la minima chiusura possibile del diaframma.
Un esempio pratico, il Componon-S 50mm ha una curvatura di campo complessa (tipica dei 6 lenti, per altro). Sul 50x60 se si ha fuoco a centro e angoli, c'è una sfocatura abbastanza visibile nel mezzo. Per compensarla tutta occorrerebbe chiudere molto il diaframma, ma si perde qualità per via della diffrazione. Si può però spostare il punto di fuoco dal centro e trovare un ottimo compromesso che consente di stampare a f:8, senza problemi di diffrazione. Questo è un caso in cui il Peak critical focuser serve, si può infatti controllare il fuoco su tutta la diagonale, e giocando tra messa a fuoco fine e apertura del diaframma trovare il compromesso migliore.
Ps. È più difficile a dirsi che a farsi.
Re: informazioni su peak focuser
ti ringrazio è tutto chiarissimo.
Re: informazioni su peak focuser
Ne ho trovato uno in vendita da un conoscente, l’ho provato e, anche se devo prendere un po di confidenza, sarei intenzionato a prenderlo.
Unica cosa si vedono dei segni nella lente, si vedono solo guardando un po’ in diagonake e non ne pregiudicano l’utilizzo ma prima di comprarlo vorrei almeno capire se si tratta di polvere/sporco o se è qualcosa di peggio.
Questa è la miglior foto che sono riuscito a fare con il telefonino:
È sufficiente per capire di cosa si tratta? Grazie.
Unica cosa si vedono dei segni nella lente, si vedono solo guardando un po’ in diagonake e non ne pregiudicano l’utilizzo ma prima di comprarlo vorrei almeno capire se si tratta di polvere/sporco o se è qualcosa di peggio.
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È sufficiente per capire di cosa si tratta? Grazie.
- DavideG(83)
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Re: informazioni su peak focuser
Sembrano proprio muffe. Si possono togliere, ma bisogna vedere quanto è complesso smontare e rimontare correttamente l'oggetto.
Re: informazioni su peak focuser
Sembra un campo di champignon!
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Re: informazioni su peak focuser
Smontarlo è una scemata, si tratta di svitare una ghiera con due intagli.
Re: informazioni su peak focuser
grazie a tutti,penso che non lo prenderò.
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