Potrebbero essere tutte e due le cose, ma quale che sia la causa, il rimedio è sempre lo stesso.Lenza93 ha scritto: - luce con cui guardare i provini/stampe: sviluppo in uno scantinato, luce artificiale che è quella che è, quando vedo una stampa e mi piace, il giorno dopo è sempre troppo chiara, è una questione di asciugatura o di luce sbagliata?
Se la stampa viene troppo chiara, quale che sia la causa, dovresti provare ad avvicinare (o aumentare) un po' la luce di visione, provando fino a che quello che vedi bagnato in camera oscura corrisponderà a quello che ti aspetti di vedere il giorno dopo a stampa asciutta. Potresti fare come suggerisce Andrea, cioè piazzare una lampadina con filamento a vista e luce radente. Poi potresti regolare la distanza a tentativi in base alla corrispondenza fra quel che vedi in CO e quel che vedi il giorno dopo.
(se la carta politenata che usi asciugandosi si schiarisce, non c'è niente da fare per impedirlo: ma se regoli adeguatamente la luce di visione tarandola su quella carta, potresti risolvere il tuo problema... e se invece non è la carta che si schiarisce, il modo per risolvere il problema è lo stesso, cioè trovare a tentativi un'adeguata luce di visione regolando la sua distanza (o la sua intensità) dalla posizione in cui piazzi i provini bagnati ...).
P.S. Ho trovato anche le parole con cui Andrea suggerisce un modo più rapido di "tarare" il sistema di visione (rispetto al fare due o tre sessioni di affinamento):
"Prova così: prendi una buona stampa asciutta. Tagliala in due parti in modo che sul taglio vi siano tonalità paragonabili, chiare e scure.
Una metà la rimetti in acqua per qualche minuto, l'altra la tieni asciutta. Metti quella bagnata su una tavoletta di plexi trasparente o grigio, raclettala bene e poi mettigli vicino quella asciutta. Poi prova a giocare con la distanza dalla lampada e con l'angolazione fino a quando non le vedrai uguali o quasi.
Può insegnarti molto. "