inquinamento chimici e carte

Discussioni sull'etica e sulla filosofia applicata alla fotografia

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guerié
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Re: inquinamento chimici e carte

Messaggio da guerié »

Jakakka84 ha scritto::-? Potrei metterli nel bidone attaccando sulla bottiglia tale dicitura ? Sarebbe pur sempre meglio che svuotarli nel lavandino .. purtroppo qui non esistono isole ecologiche attrezzate a tale scopo e affibiare il costo all’industria farmaceutica non mi sembrava cosi male neanche a livello morale... ma forse dovrei arrendermi e cercare di usare solo prodotti ecologici di cui il mercato sembra essere sempre più pieno !
Lavoro presso un isola ecologica... i rifiuti del farmacista dalle mie parti li gestiscono nelle isole ecologiche. La cosa auspicabile sarebbe riuscire a fare un consorzio in cui conferire i vari prodotti e cercare di recuperarli in qualche modo, visto che il principale componente di tutti questi prodotti è un bene molto prezioso, e già comincia a scarseggiare, sto parlando dell'acqua.

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Thrain
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Re: inquinamento chimici e carte

Messaggio da Thrain »

Salve a tutti, mi intrometto nella discussione e metto sul piatto anche le mie perplessità/dubbi!

Atteso che sversare tali liquidi nell'ambiente è reato (figurarsi, io sono di Venezia e le tubature scaricano direttamente in laguna), si pone un gargantuesco problema di smaltimento. Francamente non so dove sbattere la testa, perché il discorso "mischia tutto così abbatti l'acidità, che tanto non si differenzia molto da un concime" non vale, men che meno qui.
Sarebbe preferibile evitare il cartoonesco "pesce a tre occhi". Leggendo l'etichetta dell' HC110 viene indicato il concentrato come mutageno.
L'ultima volta che ho letto "mutageno" su un pezzo di carta, era sui fumetti da ragazzino.
Stante l'inerzia delle aziende medie di smaltimento rifiuti, una persona che si vuole dedicare a quest'hobby si pone quindi davanti a un ostacolo insormontabile, a meno di spendere centinaia (?!) di euro per affidare tutto a dei centri?
Nell'immediato, nella pratica, come può il singolo individuo rimediare?

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chromemax
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Re: inquinamento chimici e carte

Messaggio da chromemax »

Regolati a coscienza.
Non credo che sversare questi chimici sia un reato;
non credo che produrre fotocamere, batterie, computer e stampanti sia molto meno inquinante, ma forseil vero punto è che le fabbriche che producono quelle cose non sono da noi.
Anche le lampade abbronzanti sono mutogene e prima di farti una seduta abbronzante dovresti firmare un foglio di accettazione del rischio, il fumo è cancerogeno, la carne alla griglia, il PM 5 e il PM2,5, la benzina verde può esserlo, il dolcificante, ecc, ecc.
Personalmente continuerò a non preoccuparmi eccessivamente di 300 ml di soluzione allo 0,25% di idorchinone, non vorrei dovermi sentire in colpa a mangiare fagioli e cipolle per l'aumento del tasso dei gas serra del pianeta

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walter59
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Re: inquinamento chimici e carte

Messaggio da walter59 »

Parole sante chromemax
a prescindere che una maggiore coscienza ecologica sia cosa necessaria e doverosa, ma a tutto c'è un "limite".
Noi "amatori della fotografia analogica" siamo merce rarissima e l'utilizzo da parte nostra di chimici ecc.. è praticamente cosa trascurabile.
Accumularle e/o fare misteriosi miscugli mi sembra addirittura cosa peggiore e in ogni modo forse ingenuamente ritengo peggio gli imballaggi, i contenitori e non solo quelli di nostro uso.
Le normative esistono, anche scrupolose, ma nel nostro paese la "GIUSTA" applicazione lascia spesso a desiderare e naturalmente relativamente al nostro microcosmo la definirei inapplicabile.
Poi c'è anche il vecchio proverbio "non svegliare il can che dorme" potremmo correre il rischio di scatenare assurdi divieti o peggio, già in passato strani regolamenti comunitari avrebbero vietato la pizza nel forno a legna, niente spaghetti con le telline, norme igieniche nei piccoli caseifici ARTIGIANALI che hanno di fatto assurdamente complicato se non impedito la lavorazione del latte.
Non sono al corrente, e per questo mi piacerebbe scoprire come si comportano i nostri "colleghi" fuori dall'Italia.

P.S. sono ancora alla ricerca di cosa fare dei rocchetti 120 e dei rullini utilizzati :ymsigh:
"oggi i colori della fotografia sono coloracci. Il bianco e nero sono, ad ogni modo, due bei colori… per non dire del grigio, che è un colore bellissimo."
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Thrain
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Re: inquinamento chimici e carte

Messaggio da Thrain »

Ragazzi vi aggiorno perché, un po' per deformazione professionale, sono andato a leggermi i reati e la normativa ambientale (sigh!); giusto per sapere a cosa si va incontro nel violare determinate norme. Nel comunicarvelo, ricordo infatti a me stesso che "ignorantia legis non excusat".
Spero di non commettere delle gaffe che, spero, correggerete.
Come detto ampiamente, tale problematica concerne soprattutto noi amatori che non abbiamo produzioni industriali o in ogni caso non creiamo ingenti quantità di soluzioni.
Pertanto, con riguardo a modiche quantità tali da NON cagionare una compromissione significativa e misurabile dell'ambiente (lo stress andrebbe proprio su tali definizioni), di modo che non si rientri nelle fattispecie criminali più gravi di cui agli artt. 452bis e ss. c.p. (quali inquinamento e disastro ambientale), ritengo si possa essere invece soggetti alle sanzioni amministrative di cui all'art. 255 co.1 ultimo periodo del D. Lgs. 152/2006.
Chiunque infatti abbandona rifiuti speciali (tra i quali, appunto, sono ascrivibili per espressa menzione legislativa i chimici fotografici, v. allegati al citato d. lgs.) nelle acque superficiali, sotterranee, sul suolo o nel suolo, è soggetto a una sanzione amministrativa (non, quindi, penale) da 300 a 3.000 Euro, aumentabile sino al doppio.
Purtroppo, ai sensi del co. 5ter dell'art. 184 cit. d. lgs, la declassificazione da rifiuto pericoloso a non pericoloso non può essere ottenuta attraverso un'ulteriore miscelazione con acqua o simili, anche se capaci di portare a una riduzione delle concentrazioni di sostanze pericolose sotto il valore-limite che definiscono, appunto, la qualifica come pericoloso o meno.

Spero di avervi aiutato

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ammazzafotoni
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Re: inquinamento chimici e carte

Messaggio da ammazzafotoni »

Il gabinetto è classificabile come una di quelle "acque", alla stregua di un pozzo o di uno stagno?
Di norma non dovrebbe esserci un depuratore a valle delle fognature?

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walter59
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Re: inquinamento chimici e carte

Messaggio da walter59 »

Esatto Thrain
E' proprio quello che intendevo con
"Le normative esistono, anche scrupolose, ma nel nostro paese la "GIUSTA" applicazione lascia spesso a desiderare e naturalmente relativamente al nostro microcosmo la definirei inapplicabile."
Si rischiano multe ecc... ma è praticamente impossibile "nel nostro caso" adempiere a regolamenti che definirei inappropriati.
Detto in poche parole NON SI SA COME FARE e tutta la discussione lo testimonia.
A volte, forse troppo spesso i regolamenti le normative, la burocrazia guardano il dito e non la luna.
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Re: inquinamento chimici e carte

Messaggio da guerié »

ammazzafotoni ha scritto:Il gabinetto è classificabile come una di quelle "acque", alla stregua di un pozzo o di uno stagno?
Di norma non dovrebbe esserci un depuratore a valle delle fognature?
I rifiuti civili vengono depurati in parte. Dipende dalle reti fognarie. Comunque nelle isole ecologiche tra le altre raccolte vi è anche la raccolta dei prodotti chimici fotografici, come è già stato detto in altri commenti. Quindi la norma per lo smaltimento esiste ed è una normativa europea( i codici C.e.r. sono appunto uguali in tutta la ce) il fatto che in tutte le isole ecologiche vi sia o meno uno spazio dedicato allo stoccaggio di questi rifiuti o la giusta organizzazione per smaltirli è un problema diverso.

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walter59
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Re: inquinamento chimici e carte

Messaggio da walter59 »

Esatto guerié
il problema nel nostro caso non sono le norme ma è il come fare per rispettarle, ho una discreta esperienza nel settore avendo lavorato in una grande azienda italiana occupatomi anche di smaltimento rifiuti speciali, bonifiche e regolamenti ISO14000 ecc...
A livello industriale esistono ditte specializzate, ma il privato cittadino è in difficoltà per non dire impossibilitato a rispettare la normativa.
Nel mio caso la società che gestisce le isole ecologiche della zona avrebbe l'autorizzazione da parte della regione solo per il codice CER 090108 (carte e pellicole NON contenenti argento o composti dell'argento).
Rivolgersi a una ditta specializzata per fare tutto a regola d'arte (naturalmente pagando.....) non è possibile per via delle autorizzazione e della fatturazione.
Una risposta, sarebbe quella di chiedere agli uffici comunali competenti, ma nel mio caso non sanno assolutamente nulla.
Quindi punto e a capo.
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Re: inquinamento chimici e carte

Messaggio da Carlo-exCiauz »

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