Occhio alla polvere e occhio alla luce inattinica. Le orthocromatiche non sono sensibili al rosso ma in vero il velo lo prendono facilmente quindi occhio alla distanza e al tempo.
Inoltre senza fogli è una bella rottura/costo
interpositivo/internegativo
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Re: interpositivo/internegativo
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Re: interpositivo/internegativo
Ho avuto modo di provare un campione della nuova pellicola Bergger Print Film e devo dire che è un'ottima pellicola. La prima cosa che mi ha colpito è che si tratta di una vera tono continuo il cui contrasto si può agevolmente controllare attraverso la sviluppo. Ho trovato che per ottenere un negativo morbido adatto per es: per una stampa alla gomma bicromatata lo sviluppo in Microphen stock funziona bene mentre se si desidera aumentare il contrasto per ottenere un negativo dedicato alle stampe al PT/PD o al carbone si ottengono dei buoni risultati sviluppandola in PQ Universal 1+4. Per chi in passato ha avuto dimestichezza con la Maco Genius Print Film ( più contrastata) faccio notare che la Bergger ha una sensibilità più che dimezzata, cosa superabile ovviamente attraverso una maggiore esposizione. Ho lavorato in luce di sicurezza rossa per alcuni minuti senza avere problemi di velatura. Importante: a differenza delle altre ortocromatiche che ho avuto modo di utilizzare in passato, con la Bergger è quasi impossibile distinguere alla luce di sicurezza la parte emulsionata, certo ogni foglio ha la sua tacca che aiuta a individuarla ma se si dovesse tagliare qualche striscia per fare delle prove è meglio lasciare PER ULTIMA la parte con la tacchetta altrimenti con quel che rimane del foglio poi si rischia di " brancolare nel buio ".chromemax ha scritto: ↑10/02/2020, 11:52La Ilford orto non si trova in formato superiore al 4x5 ed è piuttosto costosa. Al limite può andare bene per il primo passaggio (interpositivo) a contatto. Alternative economiche possono essere le pellicole per raggi X, ma sono di difficile reperibilità, oppure la nuova Bergger Print Film (che sono mesi che mi aspetta lì ancora bella chiusa)Dart ha scritto: ↑10/02/2020, 11:02Tipo, appunto, la Ilford Ortho? Su pellicole comuni non si può?chromemax ha scritto:Prendi il tuo negativo e lo stampi a contatto su pellicola orto a tono continuo, ottenendo quindi un positivo di piccolo formato, da inserire nell'ingranditore e ingrandire su un altro foglio, più grande, della stessa pellicola orto in modo da avere un negativo ingrandito.
Emanuele
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Re: interpositivo/internegativo
C'è sempre il vecchio sistema della "leccatina" di un angolino della pellicola/carta: il lato che appiccica è quello sensibile
Re: interpositivo/internegativo
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Re: interpositivo/internegativo
Stavo leggendo questa discussione per curiosita´. Poi ho cercato informazioni sulla pellicola della Bergger. Insomma, non e´ che si sprechino in quanto a dettagli tecnici:
https://bergger.com/media/wysiwyg/Fiche ... 0_2019.pdf
Se capisco bene bisogna ingrandire il negativo su una pellicola e poi stampare a contatto il positivo ottenuto al primo step su una seconda pellicola per fare un negativo. Si sviluppa in bacinella? Leggevo nelle discussioni precedenti che si usa uno sviluppo per carta? La Bergger non lo dice.
Se qualcuno avesse dei dati aggiornati potrebbe per favore darci piu´ informazioni?
https://bergger.com/media/wysiwyg/Fiche ... 0_2019.pdf
Se capisco bene bisogna ingrandire il negativo su una pellicola e poi stampare a contatto il positivo ottenuto al primo step su una seconda pellicola per fare un negativo. Si sviluppa in bacinella? Leggevo nelle discussioni precedenti che si usa uno sviluppo per carta? La Bergger non lo dice.
Se qualcuno avesse dei dati aggiornati potrebbe per favore darci piu´ informazioni?
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Re: interpositivo/internegativo
Domandina sciocca: immagino che non il film non sia da posizionare nel marginatore. Si usa uno chassis, visto che la pellicola esiste in quelle dimensioni?
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Re: interpositivo/internegativo
Io per ottenere negativi ad alto contrasto per la stampa al carbone sviluppo l'interpositivo in HC-110 1+59 per 6-7' e poi lo ingrandisco su un foglio 20x25, che metto nel marginatore con sotto un foglio nero, che sviluppo in Dektol ancora per 7' per ottenere negativi con un gradiente tra 1 e 1,2 (il problema vero è la polvere)
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Re: interpositivo/internegativo
Grazie Diego, la stampa al carbone la conosco solo per averla trovata sui libri di testo. Io faccio callitipi, che sono forse piu´ simili al Pt/Pd. Anche in questo caso hai bisogno di un negativo contrastato (col callitipo non puoi regolare il contrasto, o meglio, non puoi farlo come con il Pt/Pd ed e´ quindi bene partire con un negativo adatto). Mi piacerebbe fare delle prove. Per chi non vuole stampare cosi´ grande con le antiche tecniche e vuole rimanere con il 10x12 cm come dimensioni finali, ha senso fare il secondo passaggio a contatto? A meno di non volere fare un 1:1 con l´ingranditore...
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Re: interpositivo/internegativo
Altra domanda: usi filtri multigrade nel processo di ingrandimento oppure il contrasto lo regoli solo in fase di sviluppo?chromemax ha scritto: ↑20/04/2020, 14:51Io per ottenere negativi ad alto contrasto per la stampa al carbone sviluppo l'interpositivo in HC-110 1+59 per 6-7' e poi lo ingrandisco su un foglio 20x25, che metto nel marginatore con sotto un foglio nero, che sviluppo in Dektol ancora per 7' per ottenere negativi con un gradiente tra 1 e 1,2 (il problema vero è la polvere)
Re: interpositivo/internegativo
I filtri multigrade non servono.Marco Leoncino II° ha scritto: ↑20/04/2020, 18:36Altra domanda: usi filtri multigrade nel processo di ingrandimento oppure il contrasto lo regoli solo in fase di sviluppo?chromemax ha scritto: ↑20/04/2020, 14:51Io per ottenere negativi ad alto contrasto per la stampa al carbone sviluppo l'interpositivo in HC-110 1+59 per 6-7' e poi lo ingrandisco su un foglio 20x25, che metto nel marginatore con sotto un foglio nero, che sviluppo in Dektol ancora per 7' per ottenere negativi con un gradiente tra 1 e 1,2 (il problema vero è la polvere)
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