Grazie per la vostra accoglienza, mi sembra di avervi sempre frequentato!
Wiz riferisce di aver usato, per la sbianca, sia il bicromato di potassio che la sbianca.
Le recenti conoscenze scientifiche sconsigliano di far uso del bicromato di potassio in quanto contiene cromo esavalente.
Tutti i testi riferiscono che il bicromato concia meglio la gelatina, mentre il permanganato tende a farla sfaldare.
Vi sono più accorgimenti che possono essere usati con il permanganato.
Innanzi tutto lavorare, con la sbianca, ad una temperatura un po' più bassa di quella dello sviluppo, per esempio a 18 gradi.
In secondo luogo, aggiungere al fissaggio un indurente per proteggere la gelatina.
Rinvio, per gli opportuni approfondimenti ai saggi linkati nel mio precedente intervento.
In questi giorni sto scattando una Kodak plus x che proverò ad invertire in dia secondo le indicazioni di Claude Eichel, aggiungendo al primo sviluppo 9,5 gr/l di tiocianato (solfocianuro) di potassio.
Vi riferirò i risultati appena possibile (senza però la fretta dei digitalisti!).
A proposito, qualcuno ha provato a stampare una dia in bianco nero invertendo l'immagine stampata con procedura analoga a quella per le pellicole, possibilmente con carta baritata?
Ghedina riporta il procedimento, segnalando che l'esposizione del foglio, per il primo sviluppo, deve durare circa tre volte quella che sarebbe sufficiente per una stampa senza inversione, mentre il primo sviluppo deve durare dai venti ai trenta minuti e, quindi, lavaggio breve, sbianca, chiarificazione, seconda illuminazione, secondo sviluppo, lavaggio, fissaggio.
In tal modo le migliori dia, anzichè rimanere in archivio potrebbero aspirare ad essere esposte.
Che ne dite?
invertibili
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Re: invertibili
In fotografia si usano molti prodotti che sono nocivi per noi e per l'ambiente e non si può prescindere da una loro corretta gestione.pinomar ha scritto: Le recenti conoscenze scientifiche sconsigliano di far uso del bicromato di potassio in quanto contiene cromo esavalente.
Tutti i testi riferiscono che il bicromato concia meglio la gelatina, mentre il permanganato tende a farla sfaldare.
Vi sono più accorgimenti che possono essere usati con il permanganato.
Innanzi tutto lavorare, con la sbianca, ad una temperatura un po' più bassa di quella dello sviluppo, per esempio a 18 gradi.
In secondo luogo, aggiungere al fissaggio un indurente per proteggere la gelatina.
Il bicromato, come altri, andrebbe ridotto in fanghi per concentrazione/evaporazione e conferito nei centri comunali di raccolta; un semplice metodo
per ridurlo è quello di mescolarlo con del fissaggio esausto.
E' ovvio che se non si usa e meglio, ma i pochi grammi che si usano per la inversione sono poca cosa. Inoltre senza il bicromato non è possibile portare avanti
una infinità di procedimenti storici dove funge da sensibilizzante. Fotocollografia compresa.
Con il permanganato di solito la emulsione si danneggia già in fase di sbianca quindi il fix indurente servirebbe a poco. Una alternativa è trattare a priori la pellicola,
ma un buon induritore è a base di allume di cromo o formalina. Nessuno dei due è acqua fresca. L'allume di potassio indurisce poco o niente.
Ho fatto diverse prove di inversione diretta della carta ma il procedimento non è poi così semplice come sembra, ma probabilmente vi è stato un mio limite. Anche se
l' immagine è venuta fuori abbastanza bene non la indicherei certo come adatta ad una esposizione al pubblico.
Provaci e facci sapere. Ho provato solo una volta un indebolitore al permanganato ma ha macchiato la carta.
Ciao
W
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Re: invertibili
Potrebbe valer la pena provare la carta positiva della Harmann; costa un botto, ne ho comprato un pacco 10x12 per la pinhole ma ancora non l'ho provata.A proposito, qualcuno ha provato a stampare una dia in bianco nero invertendo l'immagine stampata con procedura analoga a quella per le pellicole, possibilmente con carta baritata?
Nikon è il bene
Canon è il male
Zeiss è come la BMW
Leica è per chi non è capace
Olympus è per chi ci capisce
Pentax è per chi si accontenta
Minolta è per chi sa
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Re: invertibili
Salve a tutti.
Sebbene il post sia vecchio di ormai tre anni volevo aggiungere che per ovviare al problema del permanganato si può usarlo in ragione di 250mg per 250ml (proporzione 1:1) e a 18°C. Già questo accorgimento elimina qualsiasi danno all'emulsione. Nel caso si volesse essere più tranquilli si può usare un induritore alla glutaraldeide (Rollei RBM5) che essendo acido può costituire un bagno d'arresto fra il primo sviluppo e la sbianca oppure fra il secondo sviluppo (per chi lo usa) e il fissaggio.
Al posto della riesposizione e del secondo sviluppo si può utilizzare il ditionito di sodio. Funziona anche meglio del secondo sviluppo, allungando la scala tonale e permettendo di ottenere neri più profondi anche con l'uso di un solvente d'alogenuro nel primo svluppo.
Il CrVI è cancerogeno e bastano anche poche decine di grammi in soluzione a provocare danni per contatto con la pelle. Se c'è un'alternativa, perché rischiare? La glutaraldeide è più sicura della formaldeide.
Sebbene il post sia vecchio di ormai tre anni volevo aggiungere che per ovviare al problema del permanganato si può usarlo in ragione di 250mg per 250ml (proporzione 1:1) e a 18°C. Già questo accorgimento elimina qualsiasi danno all'emulsione. Nel caso si volesse essere più tranquilli si può usare un induritore alla glutaraldeide (Rollei RBM5) che essendo acido può costituire un bagno d'arresto fra il primo sviluppo e la sbianca oppure fra il secondo sviluppo (per chi lo usa) e il fissaggio.
Al posto della riesposizione e del secondo sviluppo si può utilizzare il ditionito di sodio. Funziona anche meglio del secondo sviluppo, allungando la scala tonale e permettendo di ottenere neri più profondi anche con l'uso di un solvente d'alogenuro nel primo svluppo.
Il CrVI è cancerogeno e bastano anche poche decine di grammi in soluzione a provocare danni per contatto con la pelle. Se c'è un'alternativa, perché rischiare? La glutaraldeide è più sicura della formaldeide.

