Sei soddisfatto dei tuoi risultati di stampa? Se sì, pace: nessuno può costringerti a cambiare il tuo metodo.
Se invece ti scontri spesso con negativi che nonostante i salti mortali non riesci a stampare come vuoi tu: ecco, se questi negativi li avessi sviluppati tu, con cognizione, probabilmente sarebbero più facilmente stampabili.
Oltre a ciò, scegliendo un rivelatore anziché un altro potresti determinare alcune caratteristiche secondarie (ma neanche tanto) dell aspetto finale delle tue foto (grana, micro contrasto, acutanza, forma della curva caratteristica). Può essere che tutto ciò sia o non sia importante per il genere di fotografia che ricerchi.
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Io non sviluppo: cosa mi perdo?
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- ammazzafotoni
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Re: Io non sviluppo: cosa mi perdo?
Beh, 3,5 euro sono pochi, sospettamente.
Passai a svilupparmi i negativi anche per un motivo economico: il fai-da-te mi costa (più di) dieci volte meno.
E, credimi, tirar fuori il negativo bagnato dalla tank è emozionante al pari dell'ammirare una stampa.
Passai a svilupparmi i negativi anche per un motivo economico: il fai-da-te mi costa (più di) dieci volte meno.
E, credimi, tirar fuori il negativo bagnato dalla tank è emozionante al pari dell'ammirare una stampa.
Re: Io non sviluppo: cosa mi perdo?
Oltre che la soddisfazione di vedere cosa hai sviluppato, ti perdi quanto descritto nel thread di Silverprint sulla fotografia notturna. Li la differenza si vede tutta.
Re: Io non sviluppo: cosa mi perdo?
Io al - contrario - sviluppo, ma non stampo: stampo in digitale.
A mio parere l'importante è ottenere il risultato, non è come si ottiene.
Se sei soddisfatto delle Tue stampe non vedo il problema.
Ma questo lo sai solo Tu.
La questione focale piuttosto è conoscere i limiti e quindi le possibilità dello sviluppo (che sono molti e che sono già stati descritti dagli amici del forum): l'importante quindi è saper fare (sviluppare), non farlo necessariamente.
Fatta questa premessa il problema nasce dopo: far mettere in pratica dal laboratorio queste proprie conoscenze.
Cosa necessaria e fattibilissima un tempo, oggi non più.
Oggi è pressoché impossibile, atteso che i laboratori sono diventati perle rare.
Credo che l'unica sia rivolgersi ad artigiani grandi appassionati del proprio lavoro che possano porre in essere i Tuoi desiderata, persone (come anche qualcuno qui nel forum) che hanno trasformato in attività lavorativa quella che era una attività amatoriale nella quale eccellevano.
Da quanto ho capito, ad esempio, il "SANDRO" di questo forum è una di queste persone.
Oppure ci sono laboratori che pubblicizzano (sinteticamente) di fare ciò e credo ci sia solo la romana ARS-IMAGO che fa questo.
Insomma per correre in macchina non occorre fare il meccanico di se stessi, ma serve sapere di meccanica, per capire gli effetti delle modifiche sulle prestazioni della vettura stessa.
Solo che non si trovano più i "meccanici analogici", rispetto ad un tempo.
Prova a sentire SANDRO.
A mio parere l'importante è ottenere il risultato, non è come si ottiene.
Se sei soddisfatto delle Tue stampe non vedo il problema.
Ma questo lo sai solo Tu.
La questione focale piuttosto è conoscere i limiti e quindi le possibilità dello sviluppo (che sono molti e che sono già stati descritti dagli amici del forum): l'importante quindi è saper fare (sviluppare), non farlo necessariamente.
Fatta questa premessa il problema nasce dopo: far mettere in pratica dal laboratorio queste proprie conoscenze.
Cosa necessaria e fattibilissima un tempo, oggi non più.
Oggi è pressoché impossibile, atteso che i laboratori sono diventati perle rare.
Credo che l'unica sia rivolgersi ad artigiani grandi appassionati del proprio lavoro che possano porre in essere i Tuoi desiderata, persone (come anche qualcuno qui nel forum) che hanno trasformato in attività lavorativa quella che era una attività amatoriale nella quale eccellevano.
Da quanto ho capito, ad esempio, il "SANDRO" di questo forum è una di queste persone.
Oppure ci sono laboratori che pubblicizzano (sinteticamente) di fare ciò e credo ci sia solo la romana ARS-IMAGO che fa questo.
Insomma per correre in macchina non occorre fare il meccanico di se stessi, ma serve sapere di meccanica, per capire gli effetti delle modifiche sulle prestazioni della vettura stessa.
Solo che non si trovano più i "meccanici analogici", rispetto ad un tempo.
Prova a sentire SANDRO.
Sa chi sa che nulla sa, ne sa più di chi ne sa, perchè sa che nulla sa.
Socrate 470 b.c – 399 b.c.
Socrate 470 b.c – 399 b.c.
Re: Io non sviluppo: cosa mi perdo?
Grazie a tutti per le risposte, mi sono chiarito un po' le idee.
Questo è il mio attuale flusso di "lavoro":
carico un rullo adatto a molteplici situazioni
fotografo diversi referenti in condizioni di luce non sempre misurate, spesso in priorità di apertura, neanche in manuale
sviluppo... fuori, tra l'altro nella mia zona (Biella) non conosco lab che sviluppano, mandano tutti via.
provino contatto e selezione scatti
stampa in co per ottenere un album con "le foto della domenica" e magari qualcuna buona.
Sto imparando ad analizzare le mie stampe, e noto che le criticità siano dovute a mie lacune in fase di esposizione e stampa.
stando così le cose credo che al negativo si chieda di essere sviluppato decentemente, nulla più.
tenterò di svilupparmi qualche pellicola in casa, così da padroneggiare il sistema.
Spero di arrivare presto a un altro flusso:
studio un referente e luci e previsualizzo la fotografia
espongo una o più pellicole (magari in medio formato) avendo compreso bene il sistema zonale
sviluppo le pellicole avendo padronanza della tecnica, e sapendo dove voglio arrivare in termini di
e allora li si che lo sviluppo sarà una fase cruciale.
ma per arrivare qui la strada è ancora lunga e costellata di studio e domande forse per voi banali.
i miei libri sull'argomento sono:
The darkroom handbook - Langford
The print - Adams
La fotografia a colori - Feninger
sulla valutazione del negativo cosa mi consigliate? The negative di Adams?
Questo è il mio attuale flusso di "lavoro":
carico un rullo adatto a molteplici situazioni
fotografo diversi referenti in condizioni di luce non sempre misurate, spesso in priorità di apertura, neanche in manuale
sviluppo... fuori, tra l'altro nella mia zona (Biella) non conosco lab che sviluppano, mandano tutti via.
provino contatto e selezione scatti
stampa in co per ottenere un album con "le foto della domenica" e magari qualcuna buona.
Sto imparando ad analizzare le mie stampe, e noto che le criticità siano dovute a mie lacune in fase di esposizione e stampa.
stando così le cose credo che al negativo si chieda di essere sviluppato decentemente, nulla più.
tenterò di svilupparmi qualche pellicola in casa, così da padroneggiare il sistema.
Spero di arrivare presto a un altro flusso:
studio un referente e luci e previsualizzo la fotografia
espongo una o più pellicole (magari in medio formato) avendo compreso bene il sistema zonale
sviluppo le pellicole avendo padronanza della tecnica, e sapendo dove voglio arrivare in termini di
stampa in co per ottenere una fotografia da aggiungere al portfogliokiodo ha scritto: grana, micro contrasto, acutanza, forma della curva caratteristica
e allora li si che lo sviluppo sarà una fase cruciale.
ma per arrivare qui la strada è ancora lunga e costellata di studio e domande forse per voi banali.
i miei libri sull'argomento sono:
The darkroom handbook - Langford
The print - Adams
La fotografia a colori - Feninger
sulla valutazione del negativo cosa mi consigliate? The negative di Adams?
Re: Io non sviluppo: cosa mi perdo?
io inizierei sempre dal thread che ti abbiamo già indicato ;)
Massimiliano
Re: Io non sviluppo: cosa mi perdo?
Con il colore, mediamente, lo sviluppo i laboratori lo fanno discretamente. Magari capitano altre cavolate come graffi, macchie, ecc... La stampa in laboratorio è un problema....
Con il b/n invece il problema del laboratorio è molto più rilevante, ne fanno poche e non ne hanno cura. E' scontato che stò facendo esempi considerando il minilab sotto casa, se parliamo di laboratori seri il discorso cambia.
Comunque devi essere tu a decidere, se il risultato ti appaga e non hai voglia di sviluppare e stampare in proprio, continua pure come stai facendo. Almeno però rivolgiti a un laboratorio serio per il trattamento delle pellicole...
Con il b/n invece il problema del laboratorio è molto più rilevante, ne fanno poche e non ne hanno cura. E' scontato che stò facendo esempi considerando il minilab sotto casa, se parliamo di laboratori seri il discorso cambia.
Comunque devi essere tu a decidere, se il risultato ti appaga e non hai voglia di sviluppare e stampare in proprio, continua pure come stai facendo. Almeno però rivolgiti a un laboratorio serio per il trattamento delle pellicole...
Re: Io non sviluppo: cosa mi perdo?
Io sviluppo e stampo da solo (il BN), ma non mi diverto particolarmente a sviluppare... se potessi permettermelo, lo farei fare sempre a qualcun altro. A Sandro, per esempio (al quale spedisco il colore, ma qualche volta anche il BN, quando proprio so di non avere il tempo di sviluppare).ilNove ha scritto: DOMANDA: ho trascurato qualcosa? sono l'unico che non sviluppa ma stampa? cosa mi perdo?
Se si fa sviluppare ad altri, l'importante è trovare qualcuno di fidato a cui poter dire: vorrei questo rullo sviluppato col D76 1+1; tieni conto che le scene riprese sono di contrasto alto, che ho esposto a 200 ASA e che stampo con ingranditore a luce diffusa. O cose del genere.
Se invece il laboratorio non consente un dialogo approfondito di questo tipo, io userei l'ottima Ilford XP2, che si sviluppa in C41 (e quindi è procendimento standard sempre uguale, non va adeguato ad personam come il BN tradizionale), ma dà negativi in BN perfettamente stampabili con ingranditore e fra l'altro molto ben scansionabili per eventuale procedimento ibrido di stampa; ma non è il tuo né il mio caso).
Re: Io non sviluppo: cosa mi perdo?
ok ma al momento non saprei cosa dire,(così come non saprei che azioni fare io) , prima devo impratichirmi ancora bene in fase di esposizione con il sistema zonale.[/quote]NikMik ha scritto: Se si fa sviluppare ad altri, l'importante è trovare qualcuno di fidato a cui poter dire: vorrei questo rullo sviluppato col D76 1+1; tieni conto che le scene riprese sono di contrasto alto, che ho esposto a 200 ASA e che stampo con ingranditore a luce diffusa. O cose del genere.
ho già provato quella pellicola ed in effetti dà un risultato molto diverso dalle altre, sarebbe una soluzione "comoda", però ormai sono in pieno studio e preferisco partire con le pellicole tradizionali e la possibilità di completare in sviluppo quanto fatto in esposizione.NikMik ha scritto: Se invece il laboratorio non consente un dialogo approfondito di questo tipo, io userei l'ottima Ilford XP2, che si sviluppa in C41 (e quindi è procendimento standard sempre uguale, non va adeguato ad personam come il BN tradizionale), ma dà negativi in BN perfettamente stampabili con ingranditore e fra l'altro molto ben scansionabili per eventuale procedimento ibrido di stampa; ma non è il tuo né il mio caso).
Re: Io non sviluppo: cosa mi perdo?
Perdonami l'insistenza ma il sistema zonale presuppone il controllo "scientifico" di tutta la catena e la sua taratura
Quindi devi sviluppare (ma soprattutto fare tutti i lunghi tests per avere il suddetto controllo) ;)
Quindi devi sviluppare (ma soprattutto fare tutti i lunghi tests per avere il suddetto controllo) ;)
Massimiliano
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