Analogica.it

SEVENTH SON ha scritto:la stenopeica che giace in cantiere sarà a pellicola e come "obiettivo" pensavo di utilizare il filtro della moka........

no... nn farlo !!! i fori sono giganteschi!!! andrebbero bene per una lunghezza focale da 1mt o giù di li.

-Sandro- ha scritto:

SEVENTH SON ha scritto:
alcune foto sono incredibili se pensiamo al mezzo così elementare , oggi ci stupiamo per i livelli tecnologici raggiunti , che ci dimentichiamo a volte della bellezza che si nasconde nella semplicità delle cose

Non diciamo castronerie per giustificare i gusti.
La complessità della chimica dello sviluppo impedì per secoli di ottenere immagini stabili dopo la scoperta dei materiali sensibili alla luce.

Nessuna giustificazione !

la mia incredibile affermazione si riferisce al link personale di schyter e al link segnalato da Silverprint , relativo a Gianluca Perrone , senza scomodare il passato , ogni cosa nella sua origine è semplice per poi evolversi o tramutarsi in altro , in meglio o in peggio non lo so , l'unica certezza è l'ignoranza umana che regna sovrana da secoli ormai , non ti sembra incredibile che un banale e semplice foro possa impressionare non solo il materiae sensibile ma anche un anima , alla fine anche il tuo elogio alla pagina bianca , mascherato da omaggio è una castroneria per giustificare la tua preferenza e/o gusto al sistema FD della Canon ?!?!

un saluto Edi

schyter ha scritto:

SEVENTH SON ha scritto:la stenopeica che giace in cantiere sarà a pellicola e come "obiettivo" pensavo di utilizare il filtro della moka........

no... nn farlo !!! i fori sono giganteschi!!! andrebbero bene per una lunghezza focale da 1mt o giù di li.

nel dubbio bisogna sperimentare

SEVENTH SON ha scritto:non ti sembra incredibile che un banale e semplice foro possa impressionare non solo il materiae sensibile ma anche un anima

No, non mi sembra affatto incredibile, è un fenomeno noto; per comprendere a fondo la fisica e la chimica della fotografia ci sono voluti secoli. Può sembrare incredibile a chi non è preparato, ma non lo è.
Il foro stenopeico -mia opinione personale- è un sistema fotografico grossolano e superato, e per la riuscita richiede paradossalmente ancor più competenza, ma ho notato che invece piace tanto a coloro che non vogliono/possono impegnarsi troppo per capire a fondo tutto ciò che permette di ottenere fotografie con mezzi più perfezionati.
Oggi rivive una seconda giovinezza grazie alla falsità di photoshop che permette ai pigri di saltare a pié pari il procedimento di stampa dei negativi sollevandoli da un compito reprobo, visto che la maggior parte delle robe che escono da uno stenopeico è instampabile. Inoltre photoshop aiuta a creare la falsa identità su flickr, basta rimaneggiare i negativi (sviluppati chiedendo a destra e sinistra pareri frammentari), dare loro quell'aspetto osceno che tanto va di moda (contrasto a bomba, ombre illeggibili, bianchi accecanti ecc.ecc.) e in un batter d'occhio si diventa "artisti", si acquisisce una pseudo-reputazione, si diventa "famosi", complice purtroppo il "gusto collettivo" assuefatto a queste porcate. Ma queste persone, messe poi alle strette rivelano presto la loro totale impreparazione. Quando dici "nel dubbio bisogna sperimentare" sbagli, perché ciò che tu chiami sperimentare è spreco, e nient'altro. La sperimentazione vera si fa dopo aver acquisito le basi teoriche necessarie.
Quanto a quella castroneria del mio blog non deve giustificare nulla, è un lavoro di ricerca durato anni che quotidianamente riceve più di cento visitatori.

Ma ogni tanto qualcuno riesce a svecchiare il noto fenomeno.

Il fenomeno parrebbe noto dal XII secolo.

Aggiungo solo una cosa: è ingenuo pensare che il foro stenopeico sia una cosa semplice. Siamo così immersi nella tecnologia da non badarci più. La pellicola che si mette nella scatola di legno è il risultato di un procedimento industriale di una complessità impressionante, la tecnologia per produrre lamine metalliche sottili non è banale, come non lo è lavorare il legno. Ed anche se decidessi di usare le lastre al collodio dovresti essere in grado di prepararti e disciogliere il fulmicotone senza saltare per aria, e senza reagenti prodotti industrialmente è impossibile (avete idea di come si fabbrichi l'etere? l'acido nitrico? lo stesso cotone? le lastre di vetro?).
Insomma pretendere che tutto ciò sia semplice e che tutto ciò "semplicemente" imprima l'anima da qualche parte è piuttosto fanciullesco.

-Sandro- ha scritto: è ingenuo pensare che il foro stenopeico sia una cosa semplice

Davvero!

Le foto di Perrone, per esempio, sono frutto di molta sperimentazione sul negativo (S.Z. calibrato allo scopo e tabelle di correzione della vignettatura e della reciprocità); di mesi a stampare e estenuanti prove sui viraggi multipli. E tutto il lavoro è delicatissimo e dedicato a ridurre la sovrastante e annichilente presenza del forellino al fine di trovare un equilibrio particolare tra immagine pittorica (regalata) e realismo percettivo (faticosamente conquistato). Insomma è davvero tutt'altro che il solito affidarsi al caso e photoshop.