Analogica.it

cititotto ha scritto: ↑

22/10/2023, 10:57

carlo60 ha scritto: ↑

22/10/2023, 10:41

Se non vuoi ricevere certe critiche non usare certi riferimenti.

mai dai su. Era per indicare la provenienza sovietica.

...comunista indica un credo politico, Russia, Est, Sovietica, una nazione, una zona o regione geografica.

Leggevo che Chromemax si diverte ultimamente con una Zorki. Giusto e sacrosanto se si parla di divertimento. Però la fotografia analogica evoluta e consapevole è (imho) un'altra cosa. Non credo che Chromemax si affidi alla Zorki/Jupiter quando deve preparare un test sulla sensibilità di una nuova pellicola.

Beh se è per questo non uso neanche una leica a telemetro...

@cititotto ripeto per l'ennesima volta che la produzione fotografica ex URSS o DDR (che poi c'era pure qualcosa di cecoslovacco se non ricordo male) è, volente o nolente, parte della storia della fotografia, a prescindere dalla qualità dei prodotti (che poi non è che non fossero capaci di fare cose molto ben fatte un USSR) e ha rappresentato la porta di ingresso al mondo della fotografia per moltissime persone.
A riguardo ho trovato molto interessante la lettura di Fotoglaz di @Paolo Selmi che mi ha permesso di relativizzare, di molto, il mio giudizio sulle fotocamere "d'oltre cortina", che precedentemente era simile al tuo.

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Per tutti.
Per favore teniamo fuori qualsiasi accento politico da questo forum

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carlo60 ha scritto: ↑

22/10/2023, 11:34

...comunista indica un credo politico, Russia, Est, Sovietica, una nazione, una zona o regione geografica.

Oh signur... Comunista era riferito alle macchine fotografiche! Non a persone fisiche. Mi sembrava così lampante. Ma capisco che a volte non è così.

cititotto ha scritto: ↑

22/10/2023, 12:30

carlo60 ha scritto: ↑

22/10/2023, 11:34

...comunista indica un credo politico, Russia, Est, Sovietica, una nazione, una zona o regione geografica.

Oh signur... Comunista era riferito alle macchine fotografiche! Non a persone fisiche. Mi sembrava così lampante. Ma capisco che a volte non è così.

...non sapevo che ci fossero macchine fotografiche che prima di uscire di fabbrica erano interrogate ed educate dai commissari politici dell'USSR.

chromemax ha scritto: ↑

22/10/2023, 11:48

@cititotto ripeto per l'ennesima volta che la produzione fotografica ex URSS o DDR (che poi c'era pure qualcosa di cecoslovacco se non ricordo male) è, volente o nolente, parte della storia della fotografia, a prescindere dalla qualità dei prodotti (che poi non è che non fossero capaci di fare cose molto ben fatte un USSR) e ha rappresentato la porta di ingresso al mondo della fotografia per moltissime persone.
A riguardo ho trovato molto interessante la lettura di Fotoglaz di @Paolo Selmi che mi ha permesso di relativizzare, di molto, il mio giudizio sulle fotocamere "d'oltre cortina", che precedentemente era simile al tuo.

e chi ha mai affermato il contrario ? Non mettermi in bocca cose che non ho mai detto.
Certo che le macchinette ex URSS e DDR permisero l'approccio alla fotografia a milioni di persone squattrinate, ragazzi, giovani studenti che non potevano permettersi di meglio.
Persone che non appena ebbero una diversa possibilità economica (sovietici a parte; quelli la possibilità economica non l'ebbero mai) relegarono all'oblio o alla discarica quei catafalchi. Sto parlando di fotografi dilettanti evoluti o che volevano migliorare tecnicamente la loro fotografia.

Relativamente a Paolo Selmi che conosco tramite rapporto epistolare da anni, l'interessante pdf lo scaricai parecchi anni fa non appena me lo rese disponibile. Quindi niente di nuovo per me.
Filosoficamente è ineccepibile e, se vogliamo, anche nelle intenzioni dei sovietici riguardo la produzione di apparati fotografici. Peccato che il tutto va poi tradotto nella realtà produttiva e qualitativa e lì casca l'asino. I sovietici furono ossessionati dalla Difesa e dal Militare oltre allo spionaggio.
Erano i loro punti di forza. Fabbriche come KMZ, Arsenal-Kiev ecc ecc non furono altro che aziende di "copertura" per la produzione di strumenti dedicati alla Difesa. La produzione di apparati fotografici era lo specchietto per le allodole.

Per uso minimamente serio, la roba sovietica è da cestinare a prescindere. E qui concordo in toto con quanto scritto in centinaia di post proprio qui su analogica.it da Sandro, PierpaoloB ecc ecc.

carlo60 ha scritto: ↑

22/10/2023, 12:49

...non sapevo che ci fossero macchine fotografiche che prima di uscire di fabbrica erano interrogate ed educate dai commissari politici dell'USSR.

ora lo sai. c'è sempre tempo per imparare

Beh, gli americani, forse con un minimo di partigianeria, appellano spesso tutte le fotocamere provenienti da oltre cortina come “commie cameras”... in ogni caso ne conosco molti che ne sono veri e propri appassionati e utilizzatori accaniti (e, genericamente, chiamano quelle fotocamere in quel modo, senza voler essere dispregiativi). Forse @cititotto che sembra frequentare quei forum, ha preso da lì quella dizione?

Todron ha scritto: ↑

22/10/2023, 13:00

Beh, gli americani, forse con un minimo di partigianeria, appellano spesso tutte le fotocamere provenienti da oltre cortina come “commie cameras”... Forse @cititotto che sembra frequentare quei forum, ha preso da lì quella dizione?

Vedo che l'utente Tondron ci è arrivato. per chi non mastica l'inglese Commie Camera significa fotocamera comunista.Senza nessun implicito riferimento politico.

Todron ha scritto: ↑

22/10/2023, 13:00

Beh, gli americani, forse con un minimo di partigianeria, appellano spesso tutte le fotocamere provenienti da oltre cortina come “commie cameras”... in ogni caso ne conosco molti che ne sono veri e propri appassionati e utilizzatori accaniti (e, genericamente, chiamano quelle fotocamere in quel modo, senza voler essere dispregiativi). Forse @cititotto che sembra frequentare quei forum, ha preso da lì quella dizione?

E infatti trovo molto fastidioso il tono dispregiativo gratuito, la supponenza dei giudizi e la sottile provocazione in sottotraccia; lo stile mi ricorda molto quello di qualcuno già visto su questi lidi...