Analogica.it

metto qui perché non è un argomento prettamente fotografico ma che un tale risvolto ha:
si tratta dell'Incidente del passo di Djatlov, avvenuta negli Urali nel 1959 dove un gruppo di esperti escursionisti perse la vita in circostanza misteriose e macabre, basti dire
che la loro tenda venne trovata lacerata dall'interno ed i cadaveri vennero trovati sparsi a distanza con vestiti inadatti all'inverno russo e senza scarpe.
https://it.wikipedia.org/wiki/Incidente ... di_Djatlov
vi linko Wikipedia per i particolari, da quando è diventato famoso, sebbene non fosse proprio secretato di queste cose nell'URSS non si parlava molto, ovviamente oggi si fanno le più
varie spiegazioni del fatto (comprese quelle assurde come UFO ed armi segrete), il risvolto fotografico c'è: ogni partecipante (erano 7 ragazzi e 2 ragazze) avevano le loro macchine
fotografiche (non ho trovato da nessuna parte i modelli), e tutte mostrano il gruppo in buona salute ed in piena allegria, tranne l'ultima di un rullino,
che mostra una strana luce e null'altro, c'è da dire che secondo le ricostruzioni la foto non venne scattata dal proprietario ma per errore da uno dei soccorritori,
e qui sta il quiz come potrebbe essere stata scattata tale foto ? Che pasticcio potrebbe essere stato fatto ?

Se ben ricordo la vicenda, tra quelle foto risultava pure quella dello Yeti!

Quella foto che posti tu può essere ovviamente qualunque cosa...rimane un caso affascinante, anche se spesso la verità si rivela molto meno affascinante della fantasia...

Una delle prove che la foto-camera analogica ha scattato, sebbene per la svista forse, mentre se fosse stata una digitale, si sarebbe bloccata prima sui 0°C, e nessuno dei soccorritori non avrebbe potuto farla scattare neanche per errore, con unico vantaggio che i file elettronici delle immagini avrebbero avuto una precisa data del salvataggio.

ho trovato che l'obiettivo era un zorki industar 22, ho visto che ne esistono una serie di diversa fattura, ma sempre dove ho letto che obiettivo
era si suppone che la macchina abbia scattato a obiettivo retratto spiegando la foto di cui sopra, in cui comunque si vede il diaframma,
a proposito della foto dello yeti ( ) anche i siti complottisti ammettono che si tratta di uno dei componenti del gruppo con indosso la giacca a vento
con cappuccio. Certo che comunque molte foto sono suggestive, le zorki anche a -30 molto spesso funzionavano bene.

ho trovato il link (in inglese)

https://dyatlovpass.com/cameras

dove le fotocamere vengono analizzate a fondo

erano divari tipi

flottero ha scritto: Certo che comunque molte foto sono suggestive, le zorki anche a -30 molto spesso funzionavano bene.

molto suggestive e umani.
adoperavo una kiev-4 sui -14°C e il problema diventava la pellicola, che prendeva proprie forme arrivando al perno dentato, cioè, non tenendola intorno al collo sotto il giubbotto, ma nello zaino o nel cassetto dell'ostello, si raffreddava tutta.

infatti se guardi le foto (su quel sito ci sono tutte) quelle fatte in condizioni meteo peggiori sono danneggiate, alcune di altre fotocamere sono venute nere con strappi e piegature

avete visto il film? piaciuto?

Carlo-exCiauz ha scritto:avete visto il film? piaciuto?

perché c'è un film sull'argomento ?

giusto per curiosità che pellicole c'erano all'epoca ? nel sito sopraindicato sono presenti i negativi delle pellicole recuperate
purtroppo a differenza delle pellicole occidentali non riportano né marca né sensibilità lungo la perforazione, qualcuno sa
che sensibilità avevano le pellicole sovietiche dell' epoca ? In quegli anni mio padre usava la Ferrania 25 ASA (in formato 127, il 135 cominciò a usarla dopo ),
è possibile che le pellicole sovietiche fossero simili ? @Scordisk segnalava che a basse temperatura su una macchina simile davano problemi,
è possibile risalire alle caratteristiche di quelle pellicole ?