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La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 11:20
da claudiamoroni
Mi sono imbattuta in questo articolo di Roberto Cotroneo

Cosa ne pensate?

Ecco la trascrizione per chi non ha voglia di seguire il collegamento.

Le scene più magiche di Amarcord, girato nel 1973 da Federico Fellini, sono quelle della nebbia. La nebbia nell’inverno riminese, la nebbia sul mare al passaggio del transatlantico Rex, la vaga foschia quando i protagonisti ballano davanti a un Grand Hotel deserto. E le pianure brumose fotografate da Luigi Ghirri sono nella loro indeterminatezza, di una nitidezza meravigliosa. Qualche mese fa, vedendo una mostra dedicata al grande maestro Henri Cartier-Bresson mi rendevo conto di quanto il fascino delle sue immagini sia tutto nel movimento, nell’effetto sfocato di persone che entrano nell’immagine, che stanno camminando, o che stanno uscendo dall’inquadratura. Cartier-Bresson aveva detto una volta, con grande intelligenza che «la nitidezza è un concetto borghese».

Se aveva ragione lui, allora siamo in un’epoca decisamente borghese, perché la nitidezza è diventata una condizione irrinunciabile del nostro modo di vedere e di pensare il mondo. Oggi la tecnologia 4K è ormai molto diffusa e alla portata di molti. Da pochi giorni alcuni schemi di computer montano una nuova tecnologia 5K e l’8K, che renderà i nostri televisori ultradefiniti, è un traguardo non più così lontano. I nostri occhi si stanno abituando a una nitidezza impressionante, dove tutto è così reale, così intenso, così dettagliato da apparire come fosse vero, fino a provare a toccare le immagini per vedere se esistono.

Ma la nitidezza è un’invenzione culturale, non è un traguardo tecnologico. Non solo i sogni più intensi non sono nitidi, e non lo sono i film più poetici, e non lo sono i fotografi geniali. Ma la nitidezza viene scambiata il più delle volte come realtà, e il dettaglio come verità. C’è un vecchio detto che dice: «da vicino nessuno è normale». Significa che se tu ti avvicini molto a qualcosa, scopri i suoi difetti, le sue ferite, le sue imprecisioni, tutto quello che ingrandisci troppo ti può apparire persino mostruoso. I pittori di un tempo per giudicare un quadro, che fosse il loro o di chiunque altro, si mettevano a debita distanza. La seduzione è fatta di luci soffuse e di immagini non troppo nitide, e i nostri ricordi più belli sono lontani dalla iperrealtà di questo mondo moderno.

Perché allora inseguire il più possibile una nitidezza ossessiva nel restituire le immagini del mondo, che siano fotografie, video, o film? Perché si scambia la nitidezza per l’esattezza. Si pensa che un’immagine è esatta quante più informazioni contiene. Per cui saper distinguere tutti i pori della pelle di un attore è un modo paragonabile al vederlo dal vero, riprodurre un muro scrostato fino al dettaglio più infinitesimale significa renderlo più esatto.

Ma l’esattezza non è esattamente questo. Giacomo Leopardi nei primi passi dello Zibaldone fa l’elogio della vaghezza. O meglio dell’indefinito, che sarebbe il contrario dell’esattezza. E Italo Calvino, nella sua terza lezione americana, dedicata proprio all’esattezza, fa notare che Leopardi da un lato elogia il vago, dall’altro è assai preciso nel descrivere le cose. Come ci fosse una contraddizione in questo. Solo che stiamo parlando di letteratura, non di immagini. E che la letteratura non restituisce la visione della realtà, ma alla realtà si sovrappone utilizzando le parole. Mentre le immagini hanno un continuo bisogno dell’indefinito, della vaghezza, del sogno, e di tutta una serie di suggestioni sfuggenti. Perché siamo noi a completarle, e siamo noi a trovare negli spazi indefiniti emozioni e verità.

Le immagini spettacolari dei futuri schermi dei nostri computer, dei nostri tablet e dei nostri televisori non ci aiuteranno a capire che nitidezza e verità non vanno d’accordo. Che descrivere tutto quello che si vede, senza lasciare vuoti e immaginazione, è noioso; e che riuscire a distinguere anche l’ultima crepa di una statua non è un modo per apprezzarla meglio, e che Cartier Bresson, Ghirri e Fellini avevano ragione. La nitidezza è un concetto borghese. Uno status quo, un’immaginazione spenta, un sogno fastidioso. Eppure tutti inseguono questa falsa realtà che ci stupisce, ci rimbambisce, e toglie verità alle nostre vite.


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Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 11:55
da teodolite
l'avevo già letto un po' superficialmente il mese scorso. Ti ringrazio per la segnalazione.

c'è qualcosa che mi sfugge però nel suo ragionamento e che stranamente non dovrebbe sfuggirmi.

Sarebbe l'elogio alla fotografia vintage e degli albori; carta salata, collodio, ferrotipi, pinhole etc etc etc le AT per farla breve. Tutte tecniche che eseguo sempre di più a discapito della fotografia analogica <tradizionale>, e men che meno del digitale. Dovrei esserne contento e condividerne il contenuo; in termini generali direi di si visto che è quello su cui mi applico maggiormente. Ma come dicevo all'inizio, c'è qualcosa che non mi convince e non so cos'è !! :-\
grazie ancora.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 13:27
da fabriziog
Re: Spesa fotografica 2014

Messaggioda teodolite » 07/01/2015, 14:42
materiale CO : 50€
carta da stampa: 250€
pellicole: 100€
chimica: 0 €
macchine fotografiche analogiche e accessori: 850€
macchine fotografiche digitali e accessori : 10.000 €
Sarebbe l'elogio alla fotografia vintage e degli albori; carta salata, collodio, ferrotipi, pinhole etc etc etc le AT per farla breve. Tutte tecniche che eseguo sempre di più a discapito della fotografia analogica <tradizionale>, e men che meno del digitale.
Luigi, va ben tutto, manie di protagonismo, cocciutaggine all'ennesima potenza, e non so cosa ancora.. ma un minimo di coerenza. Meno di un mese fa parlavi di una spesa da 10.000€ per il digitale, e dopo dici che il digitale lo usi "men che meno". Ho capito che ti vuoi divertire a prendere in giro, tirando in ballo anche utenti che non scrivono + pur di far caciara.
Ma a differenza tua, questi utenti, che sono dei Signori nel vero senso della parola, ed hanno una dignità, hanno deciso VOLONTARIAMENTE di non scrivere più, e sono rimasti coerenti con la loro decisione (tanto di cappello, anche se il forum ne sente la mancanza).
Se io fossi in te, mi vergognerei solo ad appoggiare le dita sulla tastiera, ma, come vale per il tempo, anche la dignità è un concetto relativo.
Non so se lo hai capito, ma sei riuscito a far perdere la pazienza pure a me, e ce ne vuole, ma veramente ce ne vuole di impegno per riuscirci.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 13:48
da -Sandro-
Allora, visto che non puoi dirlo tu, in veste ufficiale, lo dico io: ha rotto i coglioni.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 13:54
da claudiamoroni
Ok, capisco che c'è dell'animosità, ma potremmo tornare IT per favore ed evitare gli insulti?
Grazie

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 13:59
da -Sandro-
Certo, torniamo al solito buonismo di facciata e manteniamo nel forum gente che annoia con argomenti infantili e si reiscrive puntalmente dopo ogni bannaggio, per il solo gusto di fare polemica e disturbare le discussioni con opinioni da mentecatti.
Claudia, fammi un favore, bannami, ne ho veramente le palle piene.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 14:01
da admin
L'utente è stato bannato

Ora si, torniamo in tema.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 14:07
da claudiamoroni
-Sandro- ha scritto:Certo, torniamo al solito buonismo di facciata e manteniamo nel forum gente che annoia con argomenti infantili e si reiscrive puntalmente dopo ogni bannaggio, per il solo gusto di fare polemica e disturbare le discussioni con opinioni da mentecatti.
Claudia, fammi un favore, bannami, ne ho veramente le palle piene.
Allora ti prego di dare pure il buon esempio nel non disturbare le discussioni, facendoci sapere cosa ne pensi dell'articolo, cosi' torniamo in topic. Grazie

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 14:15
da -Sandro-
Che dire... la nostra visione è così antitetica alla ripresa fotografica che non potevano non nascere problemi e bisogni.
I nostri occhi possono mettere a fuoco un solo piano alla volta, però sono così veloci nel mettere a fuoco che si ha l'impressione di avere tutto nitido, sino all'infinito.
Il bisogno ossessivo di nitidezza non è una novità, le case produttrici lo cavalcano alla grande sin dagli albori della fotografia. Forse perché osservare un dettaglio minuto ad infinito ci fa credere di poter disporre di uno strumento superiore alla nostra stessa vista.
Le immagini confuse, nebbiose, sono soltanto un'astrazione, in realtà non possiamo mai vedere oggetti confusi, a meno di non avere difetti od essere drogati.
Quindi, per me, sotto questo punto di vista, anche il bisogno di immagini confuse è un bisogno fittizio, che si contrappone ideologicamente al bisogno di nitidezza. Il fatto che la fotocamera possa mettere a fuoco un piano e sfocare gli altri, cosa che stupisce sempre i neoifiti, è solo una conseguenza delle leggi dell'ottica, così come lo è la possibilità di generare immagini totalmente sfocate.
Per quanto mi riguarda non vedo una grande consistenza in quanto enunciato nell'articolo.
La fotocamera è uno strumento che funziona in modo ben preciso. Sta al fotografo sfruttarne le limitazioni. Ma non per questo occorre bacchettare chi cerca la nitidezza nelle fotografie.
Invero c'è da dire anche che l'abuso spaventoso di strumenti finto-nitidi che sono stati messi sul mercato negli ultimi anni è diventato, questo si, veramente stucchevole. Ma non mi stupisce, il 97% dei fotoamatori è quello che una volta usava l'instamatic e poi conservava le stampine 10x15 con colori rigorosamente cannati negli album di cellophane.
Sono il primo a deplorare le manie ossessive dei fotoamatori, ma sono il primo anche ad esserne affetto a mio modo.

Quindi giudicare è assai arduo.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 14:17
da -Sandro-
claudiamoroni ha scritto:
Allora ti prego di dare pure il buon esempio nel non disturbare le discussioni, facendoci sapere cosa ne pensi dell'articolo, cosi' torniamo in topic. Grazie
Intervento del tutto superfluo, direi, visto che a me sta a cuore il forum e mi danno per dare il mio contributo. Il disturbo è ben altra cosa.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 14:18
da allo490
Non saprei, a cominciare dal termine. Nitidezza in senso lato, forse. Qualche considerazione: oggi, soprattutto in ambienti un po' più tecnici, si fa un gran parlare di realtà aumentata e virtual reality. In effetti, più che alla nitidezza che scimmiotta la realtà, ci stiamo abituando ad una "nitidezza" irreale, o meglio, iperreale.
Sono allo studio interessantissime applicazioni volte a proporre esperienze immersive altrimenti non possibili, dove sono sovrastimolati più sensi contemporaneamente. Come spesso accade, avanguardie tecniche specialistiche potrebbero un giorno (e parzialmente già ci siamo) avere un posto in ambienti artistici.
Volendo generalizzare, per quanto nebbioso, il film felliniano è tecnicamente più "nitido" di un quadro. Contiene molte più informazioni. Non per questo l'autore, o HCB, lo definirebbe probabilmente borghese. Altrettanto le foto mosse o sfocate di Carier Bresson contengono più informazioni di altre forme d'arte.

Allora forse si sta discutendo dell'utilizzo, non della tecnica? Una foto da millemila pixel, informazioni, linee/mm, una foto ipernitida, può allo stesso tempo dare adito alla fervida immaginazione di chi la guarda? Io ci credo, francamente. Sostituirei quindi il termine "nitidezza" con "completezza". Un'immagine garbata mi suggerisce senza spiegare, mi accenna senza parlare, non è esplicita, eppure ha un contenuto informativo molto più ampio di quanto possa fisicamente entrare nei millemila pixel o nell'emulsione. Con questa premessa, secondo me c'è spazio per qualunque tecnica e tecnologia nel campo artistico.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 15:02
da Pierpaolo B
Bah....
Tu claudia la butti li (senza sembra colpo ferire)
...è un inutile discorso qualunquista che rasenta la faziosità politica.
Ogni artista si esprime con i mezzi del proprio tempo e soprattutto con i mezzi che preferisce.....
Un libro stampato contiene le stesse parole di un manoscritto..... il senso è lo stesso come il contenuto artistico..... nessun valore aggiunto viene messo dallo stampato e nessun valore viene aggiunto dal manoscritto.
Cosa voleva dire l'autore? o forse cosa volevi imbastire Claudia?
Il digitale è Borghese e l'analogico è comunista?
Ma pure il caffè arabica è borghese..... e il robusta è comunista?
Il televisore 4k è borghese e il cinescopio è comunista?

La fotografia è ciò che è..... fine a se stessa.... perchè borghese?
....
Ora dovrebbero essere finiti i grandi fotografi perchè si vendono solo apparecchi superdefiniti? O l'artista dovrebbe comprare un apparecchio "non borghese" per poter essere definito artista?
.....o le qualità artistiche di un artista decadono con l'uso dello strumento borghese?

Fellini ora userebbe il 4k....
....come pure HCB userebbe una M9.....
...Come Berengo usa la Leica Monochrome....
...Kenna usa l'Hasselblad
...ecc....
...ecc....

Insomma non capisco su cosa possa vertere il discorso e a quali conclusioni si possa arrivare.... A mio parere è un articolo privo di interessanti argomenti di discussione e pieno di preconcetti e stereotipi.

Però Claudia sarebbe stato bello che avessi almeno aperto una strada di discussione.... hai buttato in pasto un articolo senza dare il tuo parere al riguardo e chiedendo solo il parere degli altri 8-|

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 15:05
da guerié
il nodo della questione secondo me è il significato dell'attributo'borghese'. E' inevitabile per me che un giudizio sia essenzialmente una interpretazione. i riferimenti ai grandi del cinema e della cultura artistica in generale mi sembrano fuori luogo, non rendono più valida la sua tesi(credo: ricerca della nitidezza=allontanarsi dal bello artistico), ci sono esempi di artisti che della nitidezza fanno il loro stile, è una più una questione di scelte che altro. Se il gregge dei consumatori va verso il 4k oggi lo farà più per 'status symbol' che per un reale bisogno culturale, e le cose non vanno confuse a mio avviso.
insomma io risponderei a questo articolo citando 'il grande Lebowski': beh questa è solo la tua opinione'
p.s. praticamente condivido il messaggio di Paolo qui sopra ...

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 15:13
da claudiamoroni
Non voglio imbastire nulla, mi sono limitata a segnalare questo articolo e a chiedere le vostre opinioni per stimolare una discussione non influenzata dalla mia opinione personale.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 16:03
da fenolo
Non più andrai farfallone amoroso

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 16:06
da chromemax
fenolo ha scritto:ma anche teodolite era della banda del FAI di flickr (scusate l'ot) ??
E' OT e non vale la pena rispondere. Si parli dell'articolo di Cotroneo, grazie.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 16:26
da Aleksej6
Condivido lo spirito dell'articolo, direi che è proprio così e i nostri tempi ce lo dimostrano: i borghesi cercano le linee per millimetro. Basta sfogliare le riviste, o entrare negli ipermercati di tecnologia.
Me ne han parlato già altri fotografi a pellicola, dicendomi: "basta con questa nitidezza". Effettivamente.
Direi che quella della nitidezza può essere una vera e propria ideologia, che prospera anche negli utenti di pellicola, mi permetto anche di tirare in ballo...il Rodinal, gli sviluppi stand, che tanto successo hanno (a mio parere impropriamente).

Argomento interessante.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 16:35
da LikeAPolaroid
Pensa Claudia, letto anche io stamattina! È sicuramente una lettura stimolante. E proprio l'altro giorno ho passato quasi un pomeriggio a guardare le pitture degli iperrealisti i cui dipinti dettagliatissimi e nitidissimi sono tutt'altro che borghesi. Insomma. Purché la nitidezza non trascenda nel pacchiano e argomento di vuote discusssioni, non la trovo una cosa necessariamente "borghese" ma una forma espressiva come altre.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 17:53
da andreaborx
L'argomento in qualche modo fa un minimo pensare, anche se "borghese" vuol dire tutto e niente.
Concordo con chi ha fatto notare che Gardin usa anche la Monochrome, ognuno si esprime a modo suo, quando trova "il proprio stile", secondo me.
Poi, azzardo: "borghese" potrebbe essere anche l'esatto opposto, ovvero filtri di Instagram/Vsco/ecc nel digitale, ma che fanno tanto vintage, oppure lomografia con pellicole schife come se non ci fosse un domani, che fa parecchio figo..

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 20:08
da Elmar Lang
Salve,

interessante, l'articolo di Roberto Cotroneo; bravo critico letterario, di cui fu memorabile la sua rubrica "all'indice" sull'Espresso, dalla metà degli anni '80.

Qui, non me la sento di condividere il suo pensiero e mi spiace abbia fatto sua, una corbelleria detta dal peraltro grandissimo Cartier-Bresson. Questi, profondissimo maestro della fotografia, forse in certi casi avrebbe fatto meglio a lasciar parlare solo le sue meravigliose immagini e lui, tacere.

Perché la nitidezza in una foto sarebbe "borghese"? Torniamo insomma a quelle gabbie formali-ideologiche secondo cui, negli anni '70, se portavi i jeans "a tubo" eri di destra, se indossavi l'eskimo pure d'estate, eri di sinistra, ed alla via così. Gabbie formali nelle quali si vorrebbero rinchiudere pure le correnti espressive. In musica, il grande Shostakovich fu accusato di "formalismo piccolo-borghese" (ed in quei tempi, da accuse del genere a finire in una cantina della Lubjanka il passo era breve): ne venne fuori per il rotto della cuffia, mettendo come sottotitolo ad una sua nuova sinfonia, cui riscrisse il finale "Risposta di un compositore socialista, ad una giusta critica"... e campo' fino al 1975, morendo nel suo letto, onorato e riverito.

Cotroneo, pur bravo uomo di lettere, a quanto pare di fotografia ne sa poco: afferma che la nitidezza è cosa solo d'oggi, mentre invece essa fu la "bandiera" del Gruppo f:64, composto da fotografi quali Ansel Adams ed Edward Weston, che tutto possono essere considerati, tranne che "borghesi"...

Un maestro della fotografia "pittorica", in cui toni tenui e mancanza di nitidezza furono tratto distintivo della sua arte, fu l'italiano Riccardo Peretti-Griva, maestro della stampa al bromolio: egli, alto magistrato di mestiere, ma apprezzatissimo nel mondo della fotografia del suo tempo, fu il prototipo del borghese di buona famiglia e di buoni studii.

In conclusione, sarebbe meglio che i critici letterari pensino a recensire i libri ed i grandi fotografi (in questo caso HCB), pensino più a fotografare, che a filosofeggiare.

Buona serata,

Enzo (E.L.)

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 04/02/2015, 23:14
da chromemax
Mi sembra che il concetto di "borgese" sia stato preso un po' troppo alla lettere nei vari interventi; oggi come oggi l'idea "borghese" puzza di vecchio come la fotografia a pellicola, si è evoluto nell'idea fondante dell'occidente di qualche ora fa, l'ipocrisia, cresciuta così tanto da divorare fin se stessa nella bestiale medialità dell'isis e facendoci ripiombare nella barbarie di domani.
Il "borghese" di Bresson è l'idea che una bella fotografia debba essere nitida, che il perbenismo fotografico richieda come status un soggetto nitido perché una fotografia sia accettabile, cortocircquitando la mediocrità nelle equazioni stupendamente borghesi del bello=nitido, nitido=tecnologico, tecnologico=acquistabile. Quindi il bello appartiene a chi può economicamente permetterselo e semplicemente "comprandolo" gli si può dare vita.
Cotroneo non chiude il suo ragionamento arrivando alle conclusioni; l'ipertrofia visiva dei 50Megapixel, del video 4K, le immagini iper-realistiche e perfette dell'era digitale stufano, annoiano, riempiono troppo gli occhi, come un cibo troppo grasso riempie troppo la pancia, e dopo un po' stomacano. Basta un niente per rendere tutto più accettabile; una piccola imperfezioni, una imprecisione, un piccolo particolare che faccia dimagrigre tutta quella perfezione portandola ad un livello... umano; la perfezione non ci appartiene e fisiologicamente la rifiutiamo.
Bresson aveva ragione.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 0:00
da Silverprint
Io vi vedrei la storica contrapposizione tra immagine fotografica che ripropone lo "sguardo" e quella che ripropone la "scena". Nel primo caso si chiede alla macchina l'emulazione del guardare (e su come si guardi s'è ampiamente dibattuto). Cominciò a teorizzarne Emerson, che forse già rimpiangeva i calotipi... ed erano ancora gli albori della fotografia. :)) Nel secondo di ripresentare una scena da (ri)-guardare, e appunto, vi fu chi preferiva la nitidezza del dagherrotipo alla calotipia... :))

Per me è in sostanza l'argomento che ho affrontato tempo fa nell'articolo che scrissi per Yet magazine e a seguire nel testo di presentazione del libro "Balere" di Perrone intitolato "Sulla Trasparenza". Non sono certo nuovi argomenti, ma sono comunque sostanziali visto che sono da sempre e sempre rimarranno punti fondamentali dell'operare fotografico.

Non condivido però che Cotroneo non faccia distinzione tra una nitidezza irreale, idealizzata, tecnologica, ed una nitidezza più fisiologica, ovvero il desiderio di ri-proporre una scena "credibile". La prima in fondo ha quasi lo stesso effetto della mancanza di nitidezza, ovvero sposta l'attenzione dall'immagine rappresentata alla superficie del supporto.

OT. Fa un po' ridere Bresson che da del borghese a qualcun altro... :))

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 0:14
da Pierpaolo B
Mhmmm....
...penso che voi due sopra stiate andando ben oltre il pensiero dell'autore dell'articolo... i Vostri voli pindarici toccano vette che l'autore nemmeno sogna.
Io leggo e ci leggo un ragionamento terraterra che non va oltre ciò che è semplicemente e chiaramente scritto.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 9:07
da Elmar Lang
Bene, giudichiamo esattamente quel che ha scritto il Dr. Cotroneo:

"(...)Non solo i sogni più intensi non sono nitidi, e non lo sono i film più poetici, e non lo sono i fotografi più geniali(...)".

1) La nitidezza dei sogni più intensi, credo sia cosa soggettiva. Si potrà chiederne dettagli ad un neurologo.

2) Esistono films poetici, nei quali le immagini sono nitidissime; forse il Dr. Cotroneo è rimasto al ricordo di pellicole anni '30/'40 in cui certe scene ad alto contenuto poetico venivano riprese con un filtro flou... ma nessuno potrà negare la potenza evocativa e poetica di certi films di Luis Trenker, nei quali la nitidezza era voluta e ricercata.

3) "...e non lo sono (nitidi) i fotografi più geniali...": Prima ho citato Edward Weston, uno del gruppo f:64. Ovvio che ognuno potrà esprimere su di lui un giudizio estetico, ma credo che nessuno potrà negargli d'essere stato un geniale fotografo.

Il Dr. Cotroneo, potrà andare in libreria e cercare di Einaudi la bella storia della fotografia scritta da Beaumont Newhall: un testo forse un po' datato, ma comodo ed approfondito. Utilissimo comunque per darsi un'infarinatura sull'evoluzione della sintassi nella fotografia.

A presto,

Enzo (E.L.)

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 9:13
da |DDS|
Articolo interessante quanto, a mio modesto avviso, paradossale.
La nitidezza è borghese, ma anche Bresson lo era. Pertanto i suoi concetti, seppur apparentemente "anti-reazionari", sono squisitamente borghesi al punto che - detto da lui - se la nitidezza fosse davvero tale, lo sarebbe anche la non-nitidezza.
A me sembra il paradosso del cretese, una supercazzola.
E l'articolo un ossimoro intellettuale: autoimmune e salottiero, al pari delle inconsistenti teorie anticonformiste proprie dei radical-chic più incalliti.

Troppa retorica. La nitidezza non è borghese!
E non risulta tale neanche scavando nelle accezioni più recondite e figurate dei termini: 'borghese' e 'nitidezza'.
Cito - in antitesi al pezzo di Cotroneo, il quale rimugina curiosamente nel passato per scagliarsi contro un allegorico conservatorismo moderno (estetico, concettuale e culturale) - un paio di esempi cinematografici contemporanei: Il regno d'inverno; Solo gli amanti sopravvivono; Nebraska; Ida...
...Poetici ed onirici. Nitidissimi!

La nitidezza è solo una caratteristica: una qualità, uno stile, un mezzo, uno strumento, una conquista (anche), uno scopo, una scelta.
La nitidezza è immediata e accessibile a tutti, pertanto popolare.
La nitidezza non è mai conservatrice laddove la realtà risulti essa stessa il fulcro di un'interpretazione spesso rivoluzionaria.
La nitidezza è esatta perché coerente e fedele, non per questo vera: in quanto rappresentazione del reale.
La borghesia è atrofizzata dal preconcetto; per questo Cotroneo - borghese anch'egli, forse - fatica a rapportarsi con tutto ciò che è nitido e libero dal pregiudizio (trasparente, appunto).
Tutto ciò che è indefinito, ottenebrato ed oscuro, manipolato, quello sì che sa di conservatorismo.
Una realtà mascherata, offuscata, impenetrabile, ininterpretabile, non resta che inventarla; e con lei la verità: una verità assoluta ed arbitraria, mai oggettiva.

Bella discussione. ;)

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 9:41
da Aleksej6
Cartier-Bresson borghese...insomma dai ragazzi, ma proprio per niente, forse visto da oggi con un po' di superficialità, poiché modello poi di tutta un'epoca, ma sicuramente meno borghese che Weston o Adams...è borghese cercare il controllo assoluto dell'immagine, invece rivoluzionario il 'cogliere l'attimo' semmai...ma poi basta esaminare la personalità di Cartier-Bresson per capire che non era borghese...che a me ricorda Wharol, fatte le debite mutatis mutandis.
E poi, questa levata di scudi contro l'articolo, sarà mica una reazione dei borghesi?! ^_^

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 9:55
da Elmar Lang
Weston ed Adams furono tutto tranne che borghesi. O meglio, Adams proveniva da una famiglia relativamente agiata, ma la sua evoluzione artistica ed umana (non dimentichiamo che lui fu anche un valente pianista), fu in difesa di valori lontanissimi dal concetto sociale e politico di "borghese".

Adams e Cartier-Bresson nutrivano peraltro una grande stima reciproca, personale ed artistica.

Weston, per quanto si provi, decisamente non fu un borghese...

Insomma, quando il solito intellettuale di turno impone a degli artisti o ad un concetto artistico dei recinti ideologici, a me viene l'orticaria.

Si, l'articolo di Cotroneo è -direi- inutile.

Enzo

P.S.: ma poi, "borghese" deve necessariamente avere una connotazione sociale ed ideologica negativa? In fondo, lo "Schutzwall" berlinese è caduto nel 1989...

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 9:59
da effegi61
Il problema secondo me e’ che, quantunque se ne dica, la fotografia intesa a tutto tondo, non e’ ancora completamente libera, paradossalmente questo continuo tentativo di essere messa in gabbia e’ dato dal fatto che essa è, potenzialmente, tra i mezzi di comunicazione più liberi e incisivi che esistano. È inutile negarlo, comunque quando ne vediamo una, com’è giusto che sia, inevitabilmente pensiamo a questo ”è” o quantomeno “c’è stato”; sappiamo quindi che alla sua base vi è comunque una verità oggettiva. Poi, ovviamente, la limitatezza del mezzo o l’imperizia o la volontà di chi lo usa, la trasforma immediatamente in verità’ soggettiva, per ultimo chi guarda vede con i suoi occhi e trasforma con il suo cervello e quel che esce da questa specie di telefono senza fili spesso e’ totalmente differente da quel che ne è entrato.
Se leggiucchiamo un po’ la storia del mezzo, ci si accorge come l’obiettivo, è sempre stato quello della ricerca della perfezione tecnica, specialmente agli inizi dove a colpi di brevetto si trascinava l’intero mercato da una tecnica ad un'altra più moderna che dava risultati sempre più verosimli, per finire ai nostri giorni dove il mondo digitale ha spazzato via quello analogico, ci piaccia o no, questa è la storia.
Ricerca della verità assoluta quindi, con immagini sempre più nitide e precise, ci manca un tassello comunque perché a dirla tutta queste immagini devono essere pure a buon mercato, sennò l’industria non tira, e se, tra un passaggio e un altro, la qualità non è immediatamente all’altezza dello stadio precedente, no fa niente, basta convincere “le masse” che il “nuovo” sia comunque migliore, magari anche se la “qualità” non sia ancora all’altezza magari si punta sulla velocità o sulla semplicità ad ottenersi od anche sull’economicità. Fatto sta che ancora oggi devo dire, le stampine 10x15 delle vacanze stampate dal laboratorio sottocasa sono mediamente peggiori di quelle di vent’anni fa; peggiori per me ovviamente, che piuttosto che vedere colori ipersaturi con dettagli inverosimili come ciglia e capelli in primo piano e scovare particolari dalle dubbie tonalità nelle ombre più recondite, preferivo le stampe dai colori pastello, dove la pelle appariva bella, liscia, senza difetti e se non si vedevano i capelli uno per uno pazienza; ma questo è un mio gusto e non c’entra nulla.
Ma proviamo un attimo a considerare la fotografia come puro e semplice linguaggio, come la parola o la scrittura o più verosimilmente come il disegno o la scultura perché essendo forme espressive “visuali” sicuramente più affine a queste. Ebbene, col disegno si possono fare molte cose da un capolavoro artistico ad uno schizzo tecnico ad una storia a fumetti ad una vignetta satirica…. e abbiamo visto quale putiferio questa possa scatenare. Con la scrittura poi, ce ne passa tra un romanzo, una poesia , un articolo su un giornale o la lista della spesa e sempre di scrittura parliamo. Chissà perche non possiamo pensare ad una fotografia semplicemente come ad un linguaggio che si esprimerà con le sue molteplici caratteristiche che potranno essere di precisione e nettezza o di sfocatura o di movimento o di granulosità o di saturazione o di morbidezza, semplicemente a seconda se dovremmo utilizzarla per un documento, per un ritratto, per un paesaggio eccetera. Come accennato prima, per la fotografia nel corso della sua storia sono state inventate e dismesse centinaia di tecniche e procedimenti diversi ed ogni novità ha praticamente soppiantato la tecnica precedente. Ora bisogna riconoscere che il professionista (giornalista, matrimonialista ecc) che ovviamente deve inseguire le “masse” abbindolate ed anche rassicurate dal modo comune, ma non vi trovo nulla di male bene inteso, ne’ da chi usa ne’ da chi si fa usare, è comunque una scelta; per il professionista dicevo è un passo obbligato, pena il fallimento. Poi ci sono “i consumers”, quelli che della fotografia, intesa come da chi si appassiona talmente tanto da iscriversi ad un forum, pur con mille sfumature, non gliene frega proprio nulla, basta che schiacciare il pulsante costi poco, questi comunque hanno preso sempre l’ultima novità, dai tempi di: tu schiaccia che poi ci pensa kodak in poi; e menomale che ci sono, perché sono questi che fanno fare i fatturati e oliano tutti i meccanismi. Infine una minoranza di persone, che fotografano per scopi diversi dal mercato, o per passione o per finalità espressive o per qualsiasi altro motivo; e che magari oltre a fotografare leggono scrivono e discutono; ebbene secondo me questo sparuto gruppo dovrebbe considerare le varie tecniche, digitale compreso, o forme espressive, ognuna delle quali può dare un particolare risultato, ne più ne meno di un’ utensile con il quale scrivere, scolpire o dipingere ottenendo un segno diverso a seconda di quello che si intende esprimere. Ecco che così facendo non avrebbe più senso parlare di nitidezza, morbidezza, mosso, intendendoli come mode o categorie, ma solo come une tra le tante possibilità espressive. Un problema è adesso, probabilmente molto di più rispetto a qualche decennio fa, che il mercato ha conquistato un importante spazio anche in quella minoranza di, diciamo, fotografi “espressivi”, alcuni dei quali sono stati battezzati dal mercato stesso, a torto o a ragione, come “artisti". Ovviamente quando si parla di soldi, “il mercato”nella sua globalità, (dall’industria a qualche critico) vuole metterci lo zampino e indirizzare il gusto anche di questi verso dove più gli fa comodo, cioè verso dove si guadagna di più (megapixel a ufo, gigantografie ecc.) Ne deriva quindi come non abbia senso parlare di fotografia borghese, ma il contraltare quale sarebbe, la fotografia proletaria? Conierei piuttosto il termine fotografia pilotata dal mercato, ma sicuramente non suona bene. Poi, citando Fellini e Bresson questi sarebbero autori che si rivolgevano al proletariato? Lo sfruttavano piuttosto, narrando spesso di povera gente, ma che quella gente andasse poi a vedere le mostre o i film ne dubito fortemente, ma quanti libri di Bresson pensate di trovare al di fuori di una libreria domestica borghese? Il pubblico pagante e per questo dettatore di regole è sempre stato Borghese, ma in certo qual modo anche lui è “massa” e quindi facilmente trascinabile dal mercato dove a questi conviene. Insomma fin che si parlerà di tecnica o di stile, la fotografia non dimostrerà mai di aver già fatto da più di un secolo il salto che le permette di rivelarsi per quel che trasmette osservandola, libera di utilizzare tutte le frecce che la storia, la sua storia, le ha messo a disposizione, incurante delle mode e dei borghesi.
Saluti
Fabio

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 10:10
da isos1977
Penso che l'articolo vada letto come spunto di riflessione... e non per fare un trattato sul pensiero di Cotroneo e tantomeno per fare un trattato sociologico e/o semantico sul termine borghese...

Letto come spunto di riflessione, lo trovo interessante. è vero che con il passare del tempo abbiamo assistito a una progressiva ricerca della nitidezza (forse semplicemente frutto dell'evoluzione tecnologica in campo ottico), che forse ha fatto perdere il senso più profondo della fotografia. I grandi del passato ci insegnano che anche con strumenti oggi considerati mediocri (oppure obsoleti) si ottengono capolavori tuttora insuperabili e la grandezza di queste opere non dipende da quanto sono "nitide".

è anche vero che la tecnologia digitale ha permesso di superare alcuni limiti ottici e, ad esempio, si possono ottene immagini completamente a fuoco sovrapponendo scatti diversi fatti con piani di fuoco diversi. Sembra una cosa bella, ma in realtà si perde uno strumento espressivo importantissimo che è lo sfuocato... utile, ad esempio, per concentrare l'attenzione su un unico elemento a fuoco.
queste tecniche sono anche molto diverse da quelle utilizzabili con il banco ottico; è vero che questo strumento ha maggiori potenzialità per la messa a fuoco... ma è pur sempre uno il piano di messa a fuoco, che viene usato creativamente dal fotrografo per cercare di ottenere qualcosa che non sia mediocre e insipido. (o "borgherse"...)

P.S.
comunque HCB apparteneva alla borghesia, intesa come classe sociale; La sua era una famiglia di ricchi industriali. Poi probabilmente non era "borghese" inteso come aggettivo figurativo(dal dizionario della lingua italiana: "Mediocre, modesto: casa b., né povera né signorile. Che tende a rispettare l'ordine costituito, ad adeguarsi a norme e convenzioni tradizionalmente tipiche della borghesia: mentalità b.")

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 10:47
da Aleksej6
Uh, che messaggio lungo...

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 10:56
da graic
"Le scene più magiche di Amarcord, girato nel 1973 da Federico Fellini, sono quelle della nebbia"
Le scene più magiche di Amarcord sono magiche perchè di Fellini che con il suo magico sguardo sapeva estrarre la magia dalle cose nitide o meno che fossero!

Lette queste prime righe non sono riuscito ad andare avanti, il fondamento stesso dell'articolo, cioè che da un'aspetto "tecnico" di una immagine (o di una scena cinematografica) come "la nitidezza" si possa predicare sulla presunta "borghesità" (? si diche così?) dell'autore mi sembra semplicemente una baggianata insopportabile.

Non parliamo poi dell'uso della parola stessa borghese, consunta e abusata, per dare non so che forma di validazione/non validazione estetica ad un'opera!

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 13:53
da Elmar Lang
Detto con tacitiana brevità.

Concordo in toto!

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 15:42
da guerié
ot la bellezza di questo luog o virtuale è che vai a leggere un post come questo e poi sotto ci sono i altri post che parlano d altre cose molto interessanti...
manca l'opinione di chi ha lanciato questo sasso però.... :ymdevil:

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 15:45
da lo_Spocchioso
L'opinione è un concetto borghese.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 16:17
da Ottavio Colosio
" ... mi rendevo conto di quanto il fascino delle sue immagini sia tutto nel movimento,
nell’effetto sfocato di persone che entrano nell’immagine, che stanno camminando,
o che stanno uscendo dall’inquadratura."


Va bene tutto, ma non e' lo sfuocato oppure il poco definito che insinua il fascino,
e' quello che non c'e' nelle scatto che lo rende attraente, cio' che e' accaduto un istante prima
e che accadra' subito dopo, tutto cio' che non si vede ed alla quale la mente dell'osservatore rimanda,
e rimanda non solo perche' non si vede e non e' inquadrato, ma anche perche' temporalmente e' gia' passato
oppure deve venire ed in entrambi i casi e' fuori dall'istante fotografico.
Poi, la nitidezza, che e' un'ossessione tutta digitale, nasce con un nuovo modo di guardare lo scatto, non
piu' una bella stampa alla giusta distanza ( in base alle dimensioni della stampa stessa ), ma a monitor
continuando ad adattare la fotografia e zoomando in essa.

Ottavio

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 18:21
da guerié
lo_Spocchioso ha scritto:L'opinione è un concetto borghese.
:))
non saprei quanto, di sicuro le asserzioni sono vere solo se riferite a qualcosa di reale e concreto , altrimenti sono opinioni ... per quel poco che so di storia la fotografia è 'figlia' della borghesia inizi ottocento. Daghuerre e Niepce erano uomini che volevano arricchirsi con il loro lavoro atteggiamento tipico dell'affarista. Forse proprio il voler moralizzare un fenomeno è solo fonte di discussioni lunghe e fini a se stesse, ma io dico guai se non ci fossero confronti e scambi di idee.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 05/02/2015, 18:27
da Elmar Lang
Fox-Talbot, inventore del sistema negativo-positivo (il calotipo) era addirittura un aristocratico.

Che non vide nulla di male anche nel guadagnarci.

Forse, la fotografia come concetto "di massa", dedicata alla classe operaia non fu certo la Kodak-box, ma la messa in produzione delle fotocamere "Fotokor"; "Turist" e "FED" in URSS, tra la metà degli anni '20 ed i primi '30.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 06/02/2015, 16:54
da Pacher
Non c'è molta sostanza in quell'articolo. Potrebbe essere una bel punto di partenza per una riflessione più profonda ma come detto da Paolo non penso fosse stata l'intenzione dell'autore. Fra l'altro non capisco come si possa trovare borghese il concetto di nitidezza. Al massimo si poteva "catalogare" borghese la fotografia stessa, intesa come passatempo, ma questo fino a una ventina di anni fa, oggi per "fortuna" non lo è piu. Quindi non so a me sembra un articolo un po' senza senso, fra l'altro con qualche lacuna sociostoricaculturale…diverso e sicuramente più interessante sarebbe invece approfondire il concetto in maniera più filosofica ma non mi sembra proprio l'intenzione dell'autore.
Fa comunque piacere vedere che queste discussioni stimolano utenti che non si vedono piu tanto spesso. :D

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 11/03/2015, 19:03
da PIERPAOLO
a forza di filosofeggiare si perde di vista una caratteristica dell'ottica fotografica, ovvero quella parte dell catena che forma la cosiddetta nitidezza: dai tempi di Daguerre in poi tutte le case costruttrici di obiettivi (Voigtlaender, Ross, Zeiss, Leitz, Rodenstock, Schenider, Dallmeyer , Goerz, Saimoiraghi ecc) hanno SEMPRE pubblicizzato i loro obiettivi come più corretti e quindi più nitidi dei precedenti o degli equivalenti della concorrenza (salvo casi particolari di obiettivi da ritratto). Ovvero:
le case costruttrici di ottiche sono Borghesi?
Rodckenko che viveva in URSS negli anni Venti, dove chi appariva soltanto lontanamente legato a concetti borghesi andava verso la Siberia, smaniava per avere obiettivi più incisi (ci sono le sue testimonianze), e si vantava, da buon comunista militante, di portare avanti i principi del Soviet!
perchè' se la nitidezza è un concetto borghese, Leitz e la Leica sono il massimo della borghesia.....a prezzi da ricchi!

quella di HCB è una boutade spiazzante, perchè tutti sappiamo che usava Leica e Summicron (ovvero un'ottica che per incisione ha pochissimi rivali) e che alla fine della vita fotografava con una Leica Minilux autofocus per essere sicuro di mettere a fuoco e di avere immagini....più incise!

Pierpaolo

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non credo comunque che chi ha scritto l'articolo abbia la più pallida idea di cosa sia l'ottica fotografica
r

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 11/03/2015, 21:21
da Elmar Lang
A questo proposito, ed in tempi in cui si finiva in Siberia per molto poco, ovvero nel 1935, in URSS fu pubblicato un bel manuale, che da un po' di tempo è disponibile in .pdf su un benemerito sito russo. Si può trovarlo qui: http://www.sovietcamera.su/poleznoe/books/books.html (è il primo della lista) ed il suo titolo è proprio "La FED e la Leica".

Buona lettura,

E.L.

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 15/03/2015, 21:55
da YuZa DFAAS
il mio personale punto di vista é che la nitidezza ( e di conseguenza la non nitidezza) siano semplicemente funzionali.
Indicare un film di Fellini come non nitido dimenticandosi di tutti gli altri film di Fellini mi pare quanto meno poco serio.
Se prendiamo per esempio Kubrick la nitidezza é per lui funzionale alla storia, Shining é ossessivamente tutto a fuoco e nitidissimo, Barry Lindon é girato in larga parte con il famoso 50mm della NASA f 0.7, tutto molto poco nitido e fumoso, quasi pittorico.
Per il lavoro mi scontro quotidianamente con la nitidezza ( faccio il focus puller cinematografico ), spesso si deve scegliere una serie di ottiche rispetto ad un altra proprio per la nitidezza e per la morbidezza del bokeh, quando si girava prevalentemente in pellicola si cercava sempre la massima nitidezza possibile, oggi che giriamo quasi esclusivamente in digitale molti direttori della fotografia si sono resi conto che l'eccessiva durezza e precisione del digitale spesso ha bisogno di essere mitigato dalla morbidezza e dai difetti di ottiche di vecchia generazione... e cosí a volte vengono riesumate serie di obiettivi degli anni '50 tipo i kowa.
Resta cmq il fatto che a volte queste spesso sono mode, e se devo vedere dal mio punto di vista lavorativo a volte noto che la non nitidezza é spesso più borghese della nitidezza ( per non parlare della luce in macchina).
Anche oggi però, in alcuni casi, si ricerca la nitidezza o la non nitidezza in funzione di ciò che si vuole raccontare, quindi American Hustle ambientato negli anni '70 viene girato in pellicola a 2P ( 2 perforazioni, mezzo fotogramma cinematografico, per fare in modo che si legga un po' di più la grana della pellicola) e con ottiche proprio di quel periodo, i canon K35, molto morbidi e caldi rispetto alle ottiche degli ultimi 15 anni, mentre in Birdman per esaltare il Bokeh e avere allo stesso tempo una nitidezza molto marcata han girato in digitale ( arri alexa) e con i leica summilux-c ( incisi ma T1,3 quindi lo sfocato é preponderante)....

semplicemente scelte narrative...

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 02/04/2015, 21:57
da lecicale
Non ho letto proprio tutto tutto.....e capisco che possa essere interessante ma stiamo forse dicendo che una foto per essere bella ( in senso assoluto) deve essere nitida? deve essere quindi borghese ? deve essere a fuoco? e il bello è inteso come opera d'arte credo.........perchè si è parlato di Signori 8 con la esse maiuscola) che non sono fotografi ma artisti........l'opera d'arte non ha bisogno di nitidezza ne di borghesia .....chi siamo noi per giudicare di cosa è fatta un opera d'arte ......neanche l'artista stesso a volte lo sà ..viene e basta .

Scusate ma se potessi avere un milionesimo dell'arte di HCB o di Mac cullin o di Capa della nitidezza non me ne fregherebbe niente .... ;)

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 02/04/2015, 22:11
da Silverprint
Pensa che probabilmente HCB, Capa o McCullin inorridirebbero all'idea di essere considerati artisti. ;)
E anche io inorridisco un po' a sapere che possono essere considerati tali. :))

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 03/04/2015, 0:27
da lecicale
forse hai ragione e son anche io convito che loro si considerassero fotografi e nient'altro , ma hanno scattato foto che resteranno per sempre .......ed è un pò il primo fine di tutte le foto fermare un momento un pò più a lungo di quando deve finire ........

Re: La nitidezza è un concetto borghese

Inviato: 03/04/2015, 14:52
da guerié
non è che questo articolo abbia riscosso molto successo su questo forum.... ma forse l'autore non voleva assere così categorico come hanno fatto notare alcuni commenti, la ricerca della nitidezza puà essere una moda fine a se stessa.