La scelta del rivelatore per carte

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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JacopoCh
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La scelta del rivelatore per carte

Messaggio da JacopoCh »

Ciao ragazzi, ho quasi finito le due bottiglie di Neutol che ho preso in blocco con la CO ai tempi... Devo scegliere un nuovo rivelatore. Voi mi chiederete "ti sei trovato bene col Neutol?" E che ne so?! Non ho termini di paragone con altri sviluppi! Visto che sono una pippa uso la Fomabrom Variant 112 che visto il costo basso mi placa la coscienza quando esco dalla CO con 0 foto all'attivo e pacchi di carta bruciati! =)) =)) =))
Ultimamente riesco a fare una sessione di stampa a settimana, ma per alcuni periodi non sono riuscito per anche un mese, questo potrebbe accadere, vorrei evitare di trovare uno sviluppo che mi si ossida alla velocità della luce! (ho avuto una brutta esperienza con un Ornano gradual per pellicole che è diventato un brodo nerastro in breve tempo! :wall: :wall: ) Fin ora ho usato tutto one shot, mi sento più tranquillo sulla replicabilità dei risultati, anche se poi usando un accenno di sviluppo fattoriale...
È difficile orientarsi sulla scelta del rivelatore per carta, mentre per pellicole bene o male si sanno i punti di forza di ogni sviluppo... Voi con la Fomabrom cosa usereste? E poi, perchè? Come si sceglie il chimico giusto? Mi sembra che le differenze con quello per pellicole siano che la differenza tra i diversi chimici sia molto più sfumata... O almeno lo è per me che non ci capisco un cavolo!!! :-B



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anonymous1

Re: La scelta del rivelatore per carte

Messaggio da anonymous1 »

ciao,
anche io con la fomabrom variant uso il neutol e mi ci trovo bene. Sembre con la baritata foma ho usato fomatol lqn con cui mi ero trovato altrettanto bene, in più lo fanno in flaconi da 250ml per cui non ti restano le bottiglie ammezzate per lunghi periodi (oddio puoi suddividere il contenuto in bottiglie più piccole).
Secondo me dovresti rimanere con il neutol, almeno fino a quando non hai la giusta "dimestichezza" con tutta la catena di lavoro.
Ad esempio quando ho iniziato io, da autodidatta e con nessuna esperienza, ho cambiato tanto sviluppi sia di carta che di negativo, alla ricerca di risultati che non ottenevo non tanto per i prodotti quanto per la non conoscenza di quello che maneggiavo. Poi ho smesso di cambiare e ho concentrato la mia attenzione su una carta sola e su uno sviluppo solo ed i risultati sono arrivati (non che sia un mago della stampa intendiamoci ;) )
Solo ultimamente ho provato un altra carta e ora si che mi accorgo delle differenze.
Il mio consiglio è perfezionare la catena di lavoro con cui hai iniziato e solo dopo che avrai raggiunto i risultati che ti sei prefissato pensare di fare alcune modifiche :D

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Re: La scelta del rivelatore per carte

Messaggio da giofex »

Ciao
Io utilizzo carte foma (sia politenata che baritata) con il rivelatore mc dev. Mi trovo bene.
Vorrei provare anche io il neutol però...dove lo trovate?
Ciao
ciao

Giorgio

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JacopoCh
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Re: La scelta del rivelatore per carte

Messaggio da JacopoCh »

Lo hanno da fotomatica...
Comunque penso di continuare col neutol (ora di chiama print na se non sbaglio) però vorrei essere più consapevole nella scelta! So perché uso il rodinal o un altro sviluppo per negativi. Il neutol lo uso solo perché era nel blocco preso con la co...

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luciano.xxk
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Re: La scelta del rivelatore per carte

Messaggio da luciano.xxk »

In punta di piedi (mi sono iscritto solo oggi) ma basandomi su qualche annetto di esperienza: ottimo il Neutol (o come si chiama oggi), ma vanno benissimo anche gli Ornano (Normaton, Bromor), il multigrade Ilford etc. etc.; in sostanza, vanno tutti bene; senza negare che anche i rivelatori per carta abbiano loro caratteristiche specifiche, durante l'apprendistato direi che va bene usare il più comodo / reperibile / magari economico.

Visto che hai detto che ti capita di stampare a distanza di settimane, potrebbe essere una buona idea mettersi in casa una busta di Dektol, da usare in emergenza: finchè è confezionato la durata è praticamente eterna; credo però che non sia troppo economico.

Ciao Luciano

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-Sandro-
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Re: La scelta del rivelatore per carte

Messaggio da -Sandro- »

E dico la mia.

Facendosi gli sviluppi in casa non solo si risparmia un'enormità (un litro di sviluppo carta lo faccio con meno di un euro di ingredienti), ma aggiustando i rapporti tra fenidone/idrochinone o metolo/idrochinone, si varia il contrasto dello sviluppo, e variando il titolo di bromuro di potassio si influenza il tono della stampa (ghedina docet).
Occorrono pochi ingredienti, i soliti: metolo (o fenidone), idrochinone, carbonato di sodio (soda solvay), solfito di sodio, bromuro di potassio. E' consigliabile il benzotriazolo come agente antivelo perché usando il bromuro di potassio si sposta l'intonazione.
Io non stampo tutti i giorni e mi ero veramente stufato di buttar via ogni volta mezze bottiglie di eukobrom, centrabrom, dokumol ecc. Oltretutto costose.

All'inizio può far paura ma quando ci si prende la mano è una figata, perché puoi confezionarti il rivelatore adatto alla scena ripresa senza spendere una fortuna, è un passo avanti verso la consapevolezza totale, che rende colti e liberi.

La scorsa settimana ho stampato questa foto: http://1.bp.blogspot.com/-goV5tCVevXU/U ... -007_M.jpg

ripresa in una giornata nuvolosa con poco contrasto, ma con una gamma tonale estesissima. Ho preparato mezzo litro di rivelatore in dieci minuti (stampo con tamburo jobo) e l'ho stampata su Bergger Prestige con grado 2. Una figata stellare.

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Re: La scelta del rivelatore per carte

Messaggio da gergio »

Bella foto Sandro, ma abiti vicino ad un porto? vedo che fotografi spesso barche e navi :)
Ma i chimici che hai menzionato dove si possono comprare? Chiaramente in piccole quantita' per i nostri piccoli esperimenti :)

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JacopoCh
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Re: La scelta del rivelatore per carte

Messaggio da JacopoCh »

Io non avrei problemi, ho un amico farmacista... Ho letto qualche passaggio del fotoricettario però cavolo se è ostico... Mi stuzzica non poco l'idea...
Quindi Sandro tu prepari di volta in volta la soluzione per la singola sessione? Sarebbe per me la soluzione preferita, non mi piace conservare (conservo solo lo stop) perchè senza test non so come gestire l'ossidazione e le relative compensazioni...

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Re: La scelta del rivelatore per carte

Messaggio da Pacher »

Secondo me e ribadisco secondo me, il metodo di Sandro è da usare quando si ha gia una certa padronanza e una certa esperienza nella stampa. Le differenze fra un rilevatore e l'altro ci sono e sono evidenti agli occhi piu esperti, sono sfumature e queste sfumature si vedono quando si sa dove guardare. Io ti consiglierei dal basso della mia conoscenza di magari cambiare prodotto, per vedere se la differenza la vedi, e comunque soddisfare la curiosità, ma di usare un prodotto gia pronto e di lunga durata perche come mi sembra di capire certe pause di stampa sono anche abbastanza lunghe. I prodotti pronti che si trovano in commercio sono ottimi prodotti e alcuni durano veramente molto come il dektol o l'Eukobrom della tetenal che anche una volta aperti o diluiti in soluzione stock durano parecchio. Penso, soprattutto all'inizio sia meglio eliminare il piu possibile le cause che potrebbero portare ad una delusione e di conseguenza ad una frustrazione da CO. Almeno se le cose non escono come vuoi saprai che il rilevatore non ne è la causa. All'inizio sempre secondo me è meglio concentrarsi su altro, poi quando si avra una certa domestichezza con i prodotti di base e si sa cosa esce si puo provare a fare altro.
Insomma per saper correre prima devi esser capace di camminare... :)

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-Sandro-
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Re: La scelta del rivelatore per carte

Messaggio da -Sandro- »

Gerardo: compro tutto in un negozio di Genova, che vende anche piccole quantità. E' la Farmochimica. Nella foto vedi il porto di Genova, che insieme al cimitero Staglieno è luogo che mi stimola assai.

Jacopo: il fotoricettario, per chi non è esperto in chimica, è ovviamente ostico. Una preparazione di base è auspicabile. E poi si, preparo la soluzione per la singola sessione, in questo modo ho sempre prodotto fresco.

In ogni caso l'opinione di Pacher è saggia: si tratta di un punto di arrivo, anche perché la preparazione dei bagni non sempre è banale (vedasi mio articolo su diapositive in bianco e nero nel blog). Inizialmente è bene usare prodotti commerciali per farsi le ossa, poi, con l'aiuto di una discreta preparazione in chimica generale, e della lettura del fotoricettario, che è molto meno semplice di quel appare, si può osare di più.

Mi rendo conto che spesso i miei interventi possono sembrare integralisti ed autarchici, ma, per un motivo a me sconosciuto, provo un sottile e vibrante piacere nel comprendere il più possibile le questioni di cui sono appassionato, svincolandomi da logiche commerciali, prodotti esageratamente costosi, pareri letti su internet che palesano ignoranza travestita da sapienza, ed infine la soddisfazione di poter pensare: "ho fatto tutto io".

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