La tecnica “Split grade printing” in stampa
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- claudiofanesi
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La tecnica “Split grade printing” in stampa
Buongiorno a tutti, sono qui con un nuovo quesito da porre.
Sono diversi giorni che mi sono imbattuto in diversi video, per lo più americani, che trattano la tecnica dello “Split grade printing” che spiegato non sarebbe altro che utilizzare la gradazione più bassa (00 o 0) per le alte luci e quella più alta (da 3.5 a 5) per le ombre.
Non l’ho mai utilizzata, ma ragionandoci su ho pensato potesse essere interessante soprattutto per scene ad alto contrasto non dovendo ricorrere alle classiche bruciature per recuperare un negativo sbagliato o comunque troppo contrastato, andando ad agire prima sulle alte luci e poi aggiustando il contrasto con un filtro più duro. O semplicemente utilizzarlo come metodo alternativo anche in un negativo corretto.
Qualcuno ne è a conoscenza? Puó magari indicarne pregi e difetti o semplicemente non è indicato come processo corretto di lavoro?
Claudio.
Sono diversi giorni che mi sono imbattuto in diversi video, per lo più americani, che trattano la tecnica dello “Split grade printing” che spiegato non sarebbe altro che utilizzare la gradazione più bassa (00 o 0) per le alte luci e quella più alta (da 3.5 a 5) per le ombre.
Non l’ho mai utilizzata, ma ragionandoci su ho pensato potesse essere interessante soprattutto per scene ad alto contrasto non dovendo ricorrere alle classiche bruciature per recuperare un negativo sbagliato o comunque troppo contrastato, andando ad agire prima sulle alte luci e poi aggiustando il contrasto con un filtro più duro. O semplicemente utilizzarlo come metodo alternativo anche in un negativo corretto.
Qualcuno ne è a conoscenza? Puó magari indicarne pregi e difetti o semplicemente non è indicato come processo corretto di lavoro?
Claudio.
Re: La tecnica “Split grade printing” in stampa
Leggiti prima questo :-) la-stampa-split-funziona-t24713.html
- claudiofanesi
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Re: La tecnica “Split grade printing” in stampa
Grazie, avevo trovato due post vecchi ma si perdevano dopo un pó in altri argomenti. Grazie del suggerimento.
Re: La tecnica “Split grade printing” in stampa
Il mio piccolo contributo è questo: se la split risolve il tuo problema di stampa, sia pur con dei compromessi, fai in modo che questo non ti impedisca però di ragionare dovutamente sul perché sei stato costretto ad usarla.
- claudiofanesi
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Re: La tecnica “Split grade printing” in stampa
@pn83
Si questo è ovvio, nel caso che ho citato una scena contrastata in un rullo da 36 pose 35mm, che per ovvie ragioni, anche seguendo tutto il classico procedimento esponi per le ombre sviluppa per le luci non è proprio semplice riuscire ad avere un negativo morbido in 36 pose di scene diverse tra loro. A prescindere da ció era puramente una curiosità non avendola ancora provata. Ho letto che si riesce ad avere un micro contrasto più elevato rispetto ad un singolo filtro ad esempio. Non era “ricorriamo a questa tecnica per correggere gli errori in fase di scatto” ecco..
Si questo è ovvio, nel caso che ho citato una scena contrastata in un rullo da 36 pose 35mm, che per ovvie ragioni, anche seguendo tutto il classico procedimento esponi per le ombre sviluppa per le luci non è proprio semplice riuscire ad avere un negativo morbido in 36 pose di scene diverse tra loro. A prescindere da ció era puramente una curiosità non avendola ancora provata. Ho letto che si riesce ad avere un micro contrasto più elevato rispetto ad un singolo filtro ad esempio. Non era “ricorriamo a questa tecnica per correggere gli errori in fase di scatto” ecco..
Re: La tecnica “Split grade printing” in stampa
Mah se tu usi un filtro di contrasto alto, magari non 5, e bruci, bruci, bruci... ottieni lo stesso un bel microcontrasto, forse anche più controllabile (es. grana eccessiva sulla pelle). Dipende dal negativo ;)
- claudiofanesi
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Re: La tecnica “Split grade printing” in stampa
@pn83
Sicuramente hai ragione, ma credo che poi qualcuno di più competente potrá correggermi:
- se brucio brucio, anche troppo riesco a far uscire anche con consistente grana una parte e non “le alte luci” che comunque usando lo split sarebbero più uniformemente esposte.
-bruciando con grado 4/5 avró delle linee nette, di solito per bruciare conviene utilizzare un grado basso per non lasciare segni
Non sono contro nessuna delle due tecniche ma credo che entrambe possano essere approfondite meglio. Poi magari altri potranno dire la loro a riguardo..
Sicuramente hai ragione, ma credo che poi qualcuno di più competente potrá correggermi:
- se brucio brucio, anche troppo riesco a far uscire anche con consistente grana una parte e non “le alte luci” che comunque usando lo split sarebbero più uniformemente esposte.
-bruciando con grado 4/5 avró delle linee nette, di solito per bruciare conviene utilizzare un grado basso per non lasciare segni
Non sono contro nessuna delle due tecniche ma credo che entrambe possano essere approfondite meglio. Poi magari altri potranno dire la loro a riguardo..
- Pierpaolo B
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Re: La tecnica “Split grade printing” in stampa
E' un buon sistema per fare in molto tempo ciò che si fa in poco.
....o meglio:
E' una complicazione che funziona male e complica le cose.
....
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.....comunque @Silverprint ha le idee ben chiare sulla questione e son sicuro che si fermerà sull'argomento
....o meglio:
E' una complicazione che funziona male e complica le cose.
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Ultima modifica di Pierpaolo B il 10/02/2023, 14:01, modificato 2 volte in totale.
Mi chiamo Pierpaolo.
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.
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- Pierpaolo B
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Re: La tecnica “Split grade printing” in stampa
Usare filtri diversi sullo stesso foglio è utile per mascerature/bruciature ma esula dalla stampa split
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Re: La tecnica “Split grade printing” in stampa
Il problema è che non funziona.
Coi negativi molto duri l'errore intrinseco ed irrisolvibile si vede meno.
Con negativi buoni o morbidi è davvero troppo visibile.
Ad ogni modo ed a scanso di equivoci, se il contrasto è regolato bene (dopo molti tentativi con la split) il risultato è identico a quello ottenibile altrimenti con una unica esposizione di contrasto adeguato.
Ma attenzione quello che si ottiene con la stampa split è una stampa di lavoro, ed è ottenuta con fatica...
Se su quella stampa bisogna intervenire la fatica sale in maniera esponenziale.
Insomma, è una procedura, quindi un modo di lavorare che prescinde dal dover capire come funziona il contrasto e per questo ha successo. Però è anche una procedura sbagliata... e secondo me si fa prima e meglio a capire come funzionano le cose.
Coi negativi molto duri l'errore intrinseco ed irrisolvibile si vede meno.
Con negativi buoni o morbidi è davvero troppo visibile.
Ad ogni modo ed a scanso di equivoci, se il contrasto è regolato bene (dopo molti tentativi con la split) il risultato è identico a quello ottenibile altrimenti con una unica esposizione di contrasto adeguato.
Ma attenzione quello che si ottiene con la stampa split è una stampa di lavoro, ed è ottenuta con fatica...
Se su quella stampa bisogna intervenire la fatica sale in maniera esponenziale.
Insomma, è una procedura, quindi un modo di lavorare che prescinde dal dover capire come funziona il contrasto e per questo ha successo. Però è anche una procedura sbagliata... e secondo me si fa prima e meglio a capire come funzionano le cose.