Analogica.it

A dire il vero ho una lampada da camera oscura della Agfa, la Metolux Con filtri di vetro inseribili, tra quelli che ho, ma io uso solo quello rosso scuro (tra l'altro buissimo) ve ne anche uno di quel colore, si vede che si usava abitualmente. Io però a quei tempi (a quei tempi già c'ero) ho sempre usato lampade rosso scuro oppure le rosso-arancio della Paterson

Qualcuno esperto può chiarire?

Io ricordo un tecnico qui all’università che mi raccontava che la usava per ispezionare le lastre della linof negli anni 60/70.

https://www.retrocamera.be/en/darkoom-a ... 50034.html

Probabilmente ortocromatiche

Le ortocromatiche sono sensibili al verde, quindi la lampada in questione non è certamente specifica per quel tipo di sensibilizzazione.
La Kodak dice che la lampada verde scuro (filtro 3, nella loro classificazione) si utilizza(va) per "alcuni materiali pancromatici", senza specificare se si intendono le carte o le pellicole (o le lastre). Io ricordo di aver letto, tempo fa, che la lampada verde scuro si poteva utilizzare per ispezionare brevemente le alte luci, durante lo sviluppo, su una lastra pancromatica. Probabilmente alcuni vecchi film di bassa sensibilità avevano una sensibilità ridotta nel verde (da cui la resa molto scura dei boschi), che permetteva, magari in congiunzione con un rivelatore desensibilizzante, tale pratica.
In ogni caso, coi materiali odierni direi che quella lampada non trova un impiego.

Ecco, guarda: ho trovato uno che la usa. https://www.stefanogermi.com/en/develop ... een-light/
Parla, infatti, di sviluppo desensibilizzante-

Un altro: http://www.michaelandpaula.com/mp/devinsp.html

Saltano tutti fuori cercando su google "developing by inspection"

La luce di sciurezza verde scurissimo si usa per lo sviluppo a vista delle pellicole pancromatiche.
A ben vedere la sensibilità spettrale delle pellicole pancromatiche si nota una leggera flessione della sensibilità relativa in corrispondenza dei 480-520nm che corrisponde alla banda del verde appunto. Questa flessione, unita alla maggior sensibilità dell'occhio alla fascia centrale dello spettro, rendono la colorazione verde il miglior compromesso inattinicità/visibilità.
La luce prodotta da queste lampade di sicurezza è talmente fioca che ci sarebbe anche da dubitare che si possa definire "illuminazione", in una stanza neanche troppo illuminata non si riesce a capire se la lampada sia accesa o spenta e al buio più assoluto e dopo un bel po' di tempo per l'adattamento visivo quello che si riesce a distinguere è poco più che il contorno degli oggetti più vicini alla "luce".
Queste lampade non possono essere usate come le normali lampade di sicurezza usate in stampa; la luce verde può essere accesa solo per qualche secondo e solo dopo che è passato circa la metà del tempo di sviluppo dato che buona parte dell'argento esposto è stato già ridotto ad argento metallico e quindi non più sensibile alla luce (più si sviluppa meno sensibile diventa la pellicola). E' possibile anche l'uso di sostanze desensibilizzanti (pinacriptolo giallo e verde in primis) oppure, meglio, sistemi di visione IR.
Lo sviluppo per ispezione è un'arte e, per quanto ne so, in Italia è praticata da Stefano Germi @photo8x10, che se vuole è invitato ad intervenire, anche perché da quanto ho potuto leggere terrà il suo ultimo workshop sull'argomento a settembre dato che non sembra esserci interesse per questo genere di tecnica che, personalmente, classifico al livello di "guru" nella pratica della fotografia analogica

ho chiamato il mio tecnico ora in pensione, dice cha la lampada "nero-verde" la usava con le lastre per verificare lo sviluppo, max 10".

Per lastre intende queste: