Lavaggio stampe Archival

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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paolob74
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Lavaggio stampe Archival

Messaggio da paolob74 »

Ciao a tutti....

È da tempo che sento parlare del lavaggio stampe "ARCHIVAL"....

Normalmente dopo il fissaggio faccio un lavaggio in acqua di 30 minuti, mi è venuto il dubbio che non siano sufficienti.

Utilizzo sempre baritata per le foto che ritengo "importanti", come le lavo ragazzi?

Vorrei parlare un po' della fine del processo, magari avere anche indicazioni sulla sbianca e passaggio in viraggio selenio.

Cioè non vorrei indicazioni sulla sbianca e viraggio ma come cambia il lavaggio con questi due extra.

Partiamo dal presupposto che la stampa è buona e che il fissaggio è fresco.

Voi come procedete?



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Re: Lavaggio stampe Archival

Messaggio da Silverprint »

Io procedo in maniera abbastanza tradizionale...

Primo fissaggio (°), sbianca locale, secondo fissaggio (°), sciacquatina, selenio ad libitum (eventuale), Hypoclearing Agent 10', lavaggio non meno di 30' in lava-stampe apposita e facendo attenzione alla temperatura (sulle gigantografie uso acqua tiepidina). Ultimo passaggio in Agfa Sistan.

(°) Ci sarebbe da discutere sulla diluizione del fissaggio... Concentrato e per breve tempo sarebbe meglio, ma la sbianca locale non lo permette. Sulle gigantografie il tempo è comunque lungo per via della manipolazione e la diluizione di conseguenza è 1+9, sulle stampe normali e piccole in effetti si potrebbe tentare un 1+6 per 1'30''/2' almeno sul secondo bagno.
È sicuramente importante calcolare la superficie di carta trattata ed essere prudenti e col fix 1+9 è abbastanza una rogna perché va sostituito spesso.

Senza sbianca locale (esistono stampe fine-art senza sbianca locale? :ymdevil: ) e su stampe piccole si può sicuramente usare un fissaggio concentrato, andare tranquilli e lavare a la Ilford o fare una via di mezzo, sugli 1+6 con doppio bagno che forse è anche più sicuro.

Comunque... tutte le mie stampe, e ne conservo qualcuna fatta da bimbo una trentina di anni fa (seguendo semplicemente i bugiardini) sono in perfetto stato. Forse tante cose sono solo pignolerie.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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Re: Lavaggio stampe Archival

Messaggio da chromemax »

Il problema di fondo è la base in carta della stampa che funziona come una spugna imbevendosi di fissaggio e soprattutto dei sottprodotti dell'azione fissante sugli alogenuri che sono molto poco solubili.
Ciò che fa male alle stampe non è l'iposolfito (o meglio il tiosolfato) in sè, che è molto solubile in acqua e verrebbe lavato via facilmente, ma una serie di stati intermedi che si formano durante le reazioni di fissaggio in cui le molecole di alogenuro si legano a quelle di tiosolfato in composti che possono essere sciolti dal fissaggio ma sono quasi insolubili in acqua, e quindi difficilissimi da lavare via. Se questi sottoprodotti rimangono nelle fibre della carta, lo zolfo in essi contenuti (avete notato che il fix puzzicchia di zolfo?) con l'andare del tempo reagisce con l'argento metallico nero, che costituisce l'imagine fotografica, trasformandolo in composti incolori, facendo così svanire l'immagine.
In pratica, per evitare che ciò accada, in fotografie si seguono due scuole:
Metodo tradizionale:
  • Doppio fix: il primo fissaggio trasforma l'alogenuro in sottoprodotti (insolubili in acqua), il secondo fissaggio toglie via i sottoprodotti, si ha così la sicurezza che il fissaggio sia eseguito bene e a fondo.
  • Chiarificatre tipo l'Hypo Clearing Agent, la cui funzione è simile a quella dell'uso del bicarbonato per il lavaggio di frutta e verdura cioé entra lui nelle fibre della carta, che è molto più solubile nell'acqua di lavaggio, facendo "sloggiare" una parte di fix rimasto.
  • Lavaggio di almeno un'ora in acqua corrente a temperatura non inferiore ai 16 grad.
Metodo Ilford:
  • Un fissaggio rapido molto concentrato che svolge l'azione fissante così velocemente che le fibre della carta non hanno materialmente il tempo di imbibirsi e così i tempi di lavaggio possono accorciarsi -- fix per 60 secondi.
  • Lavaggio di 5 minuti in acqua corrente a temperatura non inferiore ai 16 gradi.
  • Chirificatore di Iposolfito per 10 minuti.
  • Lavaggio per 5 minuti in acqua corrente a temperatura non inferiore ai 16 gradi.
Perché il metodo Ilford funzioni è necessario che il tempo di immersione nel fissaggio non sia superiore ai 90-120 secondi e che il fissaggio sia sempre tenuto fresco, senza cioé che abbia accumulato quei famosi sottoprodotti insolubili in acqua che, con il doppio fix vengono eliminati proprio dal secondo bagno (ad esempio Lambrecht in "Way Beyond Monochrome 2ed" consiglia il doppio bagno anche col metodo Ilford, 45" in ogni soluzione di rapid fix 1+4)

Sbianca e viraggio.
Il problema con la sbianca è che il tempo di immersione nell'iposolfito di solito è superiore al limite in cui il sistema Ilford funziona, anche se in verità le quantità di argento "fissato" sono molto piccole e quindi anche l'eventuale presenza di sottoprodotti insolubili. Non ho trovato dati in merito ma penso che possa bastare allungare un po' il lavaggio rispetto a quanto suggerito dal metodo Ilford.

Per il viraggio, dipende da che tipo di viraggio è: il viraggio seppia o marrone non solo aumenta di molto la stabilità dell'immagine argentica, ma il tempo trascorso dalla stampa nelle soluzioni di viraggio svolge una sorta di azione di "lavaggio" scacciando via i residui di fissaggio.
Il viraggio al selenio e all'oro contengono nella loro formulazione iposolfito: dato che i tempi di immersione sono piuttosto lunghi --nell'ordine dei 3-10 minuti per il selenio e fino a 20 minuti per l'oro-- e che, nel caso dell'oro, è consigliabile rifissare la stampa, imho il metodo Ilford perde efficacia, anche se non è del tutto inutile, dato che il problema maggiore, come detto, non è tanto l'iposolfito in se, quanto i sottoprodotti insolubili che si formano durante l'azione di fix che, di fatto, per la maggior parte c'è già stata.

Lavaggio:
Il miglior metodo per eliminare il fix è la diffusione, cioé lasciare la stampa in ammollo finché parte del fix che impregna la carta non passa spontaneamente, per diffusione appunto, nell'acqua di lavaggio; quando la quantità di fix nell'acqua di lavaggio è in equilibrio con la quantità di fix rimasto nella carta, l'azione di lavaggio si ferma ed è necessario cambiare l'acqua affinché il fix rimanente nella carta riprenda a diffondersi nell'acqua per trovare un nuovo equilibrio, e via via così finché le quantità residue all'interno delle fibre della carta non siano talmente piccole da risultare innocue per la stampa. Quindi rubinetti aperti, scrosci, cascate, ondate e tsu-nami nella vasca da bagno non migliorano l'efficacia di lavaggio ma in compenso sprecano una gran quantità d'acqua. Ad esempioimmergere la stampa (dopo l'HCA) in un'ampia bacinella piena d'acqua e cambiare l'acqua ogni minuto per i primi 5 minuti, quindi ogni 5 minuti per 11 volte, per un totale di un'ora, porta i livelli di iposolfito residuo molto al di sotto del limite minimo per una buona conservazione.
Va anche detto che secondo studi più recenti (anni '90) sembra che una quantità residua di ipo nella stampa aiuti la conservazione rispetto ad una stampa perfettamente "pulita", probabilmente a causa di una sorta di effetto di passivizzazione effettuta dai piccoli residui di fissaggio nei confronti dell'argento metallico dell'immagine che così risulterebbe più resistente all'ossidazione.

Per finire un paio di considerazioni: le stampe fotografiche sono intrinsecamente fragili perché fatte di carta, sulla qualità della quale pare che nessuno si preoccupi; nessun viraggio o iperlavaggio o esoterico trattamento di conservazione dell'immagine argentica potrà allungare la vita di una fotografia se il supporto sul quale è stesa si sbriciola. In secondo luogo imho non ha molto senso parlare di conservazione se non ci si chiarisce sul concetto di "archivial": per un museo il limite temporale per la conservazione potrebbe essere almeno 500 anni e su questa base intervengono sulla conservazione, con costi in materiali e gestione e competenze adeguate. Quanto vogliamo che durino le nostre fotografie? Gli investiementi in tempo e materiali che mettiamo in campo per conservare i nostri "capolavori" sono giustificati? Personalmente non penso che i posteri possano essere molto interessati alle mie fotografie "artistiche", invece posso immaginare che per i miei discendenti potrebbero avere molto più valore affettivo le fotine familiari scattate con la compatta (o peggio la digitale) e malamente sviluppate dal fotolab sotto casa. Questo mi ha fatto pensare un po' per cui ho deciso che per le mie stampe una conservazione di una cinquantina d'anni è più che sufficiente.
BTW per conservazione non intendo che dopo 50 anni le stampe sono da buttare ma che non c'è differenza percepibile tra una stampa nuova e una vecchia di 50 anni.

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Re: Lavaggio stampe Archival

Messaggio da Silverprint »

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Re: Lavaggio stampe Archival

Messaggio da chromemax »

:ymblushing:
Grazie!

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Re: Lavaggio stampe Archival

Messaggio da paolob74 »

Sinceramente sono più interessato alla durata delle foto di mio figlio....

MI piacerebbe potessero durare 100 anni....

Ho notato che senza troppi scrupoli con 35mm e un bel soggetto si possono fare davvero bei lavori.

Mi piacerebbe: che bella questa! L'ha fatta mio nonno Paolo....

Ho delle foto di mia nonna a 20 anni, bellissimi bianco neri... E sono ancora belle.

Per le mie foto "artistiche" direi che non ci saranno problemi....

Nessuno si accorgerà quando sbiadiranno! x_x

PS... Complimenti a entrambi per la competenza davvero "ENCICLOPEDICA" :ymapplause: :ymapplause: :ymapplause:

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Re: Lavaggio stampe Archival

Messaggio da nepalese »

Mi unisco anch'io ai complimenti espressi da Paolo :ymapplause:

Ne approfitto poi per alcuni chiarimenti:

Immagine


1) In caso di doppio fissaggio per stampe dal 20x30 al 50x60, che diluizione e tempi si potrebbero prendere in considerazione, in media, con l'Agefix?

2) Nel il lavaggio Ilford, per fissaggio rapido si intende un qualsiasi fissaggio concentrato (7+1 per Fix - AG) o prodotti specifici?







Grazie ancora ad Andrea e Diego per la condivisione...ed a Paolo per le domande interessanti che propone ;)

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Re: Lavaggio stampe Archival

Messaggio da Silverprint »

Ciao Ale!

Va bene un qualunque fissaggio rapido, anche l'Agefix o Fix-Ag che dir si voglia. ;)
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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Re: Lavaggio stampe Archival

Messaggio da nepalese »

Va bene Andrea, grazie per il chiarimento;)
Ale :-h

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Emalt81
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Re: Lavaggio stampe Archival

Messaggio da Emalt81 »

Scusate se riprendo un post vecchio ma sto cercando di capire se posso passare alla baritata considerandone i tempi e i costi.
Per i tempi da quello che ho capito dovrei dedicare per il lavaggio circa mezz'ora in piu rispetto alla Politenata, e questo non è un grosso problema visto che faccio sessioni di stampa di 1,5 ore alla volta per ottenere 3/4 provini scalari e una stampa.
Il dubbio mi viene sul costo dei chimici. In pratica sia se uso il metodo tradizionale che ilford dovrei buttare una vaschetta di fix e una di chiarificarore di iposolfito per ogni stampa giusto? Senza parlare dei provini scalare (questi forse potrei fissarli al volo in una soluzione usata piu volte ed evitare l'ipo?)
Per la politenata di solito il fix lo conservo per almeno 5 foto per circa un mese fintanto che non prendeva una colorazione azzurrina. Sbagliavo?

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