Limitare le scelte

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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Domenico
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Limitare le scelte

Messaggio da Domenico »

Mi scuso per il titolo un po' criptico, evidentemente non sono un buon giornalista! Se qualche mod volesse cambiarlo con qualcosa di più efficace/calzante ben venga.

Dunque, dopo anni passati a provare le pellicole più disparate e prodotti chimici sempre diversi (tranne l'eukobrom, che non ho mai tradito) ho capito di non aver imparato niente. Pensavo quindi di limitare i prodotti usati con lo scopo di imparare a capirli a fondo.

Personalmente ho scelto (nemmeno troppo scientemente) di limitarmi alla trix per il 35mm e alla tmax 400 per il mf. Non so ancora quale rivelatore scegliere per le due pellicole e quindi vi chiedo un consiglio al riguardo. Volevo limitarmi ad una, massimo due alternative, giusto per non mettere troppa carne al fuoco, magari qualcosa di versatile, che cambi la resa a seconda della diluizione (d76, per esempio). Consigli?

Per il resto continuerò ad usare il solito imbibente della Tetenal, fix della foma, carta foma mg politenata supporto perla e l'unico viraggio è il carbon toner della Moersh, da usare quando se ne ravvisa la necessità. Per il resto niente.

Tra un annetto potrei aggiungere una carta baritata, per il momento mi sento ancora troppo scarso per provarci.

Secondo voi è un approccio che può dare risultati?

Grazie come sempre.
Ciao



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Silverprint
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Re: Limitare le scelte

Messaggio da Silverprint »

Ciao Domenico!
Faresti benissimo...
E sei anche telepatico perché pensavo proprio a cose di questo tipo! :-o

Avevo in mente una filippica :ymdevil: del genere:

"Quando la smetterete di illudervi di stare facendo sperimentazione, mentre state solo pasticciando? Non è cambiando combinazioni continuamente, ne seguendo le mode dei guru d'internet che imparerete a maneggiare la fotografia analogica! È molto meglio usare BENE una qualsiasi (ripeto QUALSIASI) accoppiata pellicola-rivelatore che usarne male decine! X( ..."
E via sproloquiando!

In realtà la cosa è serissima e anche scientifica, per giudicare una accoppiata pellicola-rivelatore occorre metterle ad "armi pari" ovvero ottenere con prodotti diversi lo stesso identico (IDENTICO!) contrasto (misurato col densitometro e non a occhiometro) ed esporle per le rispettive sensibilità effettive... e se lo si fa (pochissimi lo fanno) si scopre che le differenze sono molto spesso assai più sfumate e sottili di quel che si sente o si legge in giro.
Infatti quel che succede ai "pasticciatori" è che non stanno mettendo a confronto due accoppiate pellicola-rivelatore, ma bensì contrasti DIVERSI e (un po' meno) sensibilità effettive diverse che sono cose nel 90% dei casi assai più vistose d'un cambio di rivelatore...

Beninteso che a pasticciare non c'è nulla di male, basterebbe però non prendere fischi per fiaschi! :)
Come (sempre beninteso) è giusto cercare le caratteristiche opportune di un rivelatore per farlo ben combinare con le caratteristiche di una pellicola.

Dovrebbe essere chiaro che se oltre al divertimento si cercano I RISULTATI, la strada (come si è ben reso conto Domenico) non è quella di provare senza metodo scientifico un po' di tutto.
La sperimentazione seria è quella che comincia dal determinare la sensibilità effettiva, passa per l'imparare ad esporre per le ombre, e finisce col controllo del contrasto variando il tempo di sviluppo.

Le paranoie sull'agitazione, le disquisizioni sull'effetto di quel particolare rivelatore miscelato da vergini nelle noti di luna piena con acqua di purissima fonte e le varie finezze esoteriche oltre ad essere assai meno determinanti, sono cose che vengono (se ce ne fosse bisogno, cioè quasi mai :ymdevil: ) dopo!


Ok... la messa è finita, parliamo di cose "semplici":

La Tri-x tende ad avere una spalla "precoce" e vistosa per cui con lei sarebbe preferibile evitare sviluppi compensatori (compensa anche troppo già di suo). Tra le sue caratteristiche tipiche ha una tessitura della grana tra le meglio "disegnate", netta, regolare, pulita ed è davvero un peccato andarla a rovinare con rivelatori dall'alto contenuto di sodio solfito (o fine-granulanti) o con sviluppi poco energici e prolungati. Insomma il D-76 stock è proprio la morte sua, ma non come s'intende di solito... lo è letteralmente: la ammazza davvero. Il risultato è ben visibile: pare che ci sia sempre foschia anche nei giorni di tramontana e che improvvisamente invece che un Leitz si sia montato un fondo di bottiglia. Va un poco meglio se diluito, ma insomma ci sono alternative assai più valide!
Io ci vedo bene sviluppi abbastanza energici (sui 6'), con poco solfito ed agitazione frequente.

La nuova T-max 400 è davvero migliorata. La versione precedente aveva la grana molto più vistosa e purtroppo anche non tanto ben disegnata, era abbastanza netta, ma spesso poco uniforme. Con la nuova ho fatto ancora pochi rulli, ma il miglioramento mi pare nettissimo. Per lei una certa compensazione dello sviluppo potrebbe anche starci bene, la spalla è molto in alto e inoltre facilmente può sviluppare densità davvero elevate e poco utilizzabili. La grana è (ora) piuttosto fine e sul medio formato, se non si punta ad ingrandimenti davvero spinti, potrebbe perfino starci bene anche un po' di effetto bordo (per alzare il micro-contasto apparente, che non è il plus delle Tmax), quindi uno sviluppo di energia media (sui 10') con agitazione non troppo frequente...
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chromemax
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Re: Limitare le scelte

Messaggio da chromemax »

Imho la parte più importante del post di Silverprint è la prima, andrebbe riletta una volta alla settimana.
In fotografia ci sono dei miti che sono tenaci in maniera incredibile, delle dicerie che si tramandano da quasi un secolo, di fotografo in fotografo, e che a volte possono essere delle vere e proprio trappole in cui incappa il fotografo amatore e dal quale non riesce più a liberarsi, contribuendo, suo malgrado a tramandare il mito.
Tutti i miti hanno una base di verità, ma questa viene subito dimenticata per lasciare spazio al più avvincente lato esoterico/avventuroso/appassionante. Tra i miti c'è anche quello di imparare ad usare bene una pellicola e un rivelatore e passare ad altro solo dopo che si sono scoperte i più misteriosi anfratti del film scelto, dopo un cammino di iniziazione che deve durare almeno anni, che alla fine porterà alla rivelazione (nello sviluppo :D) del negativo e della stampa tecnicamente perfette.
Molti fotografi delle precedenti generazioni hanno fatto così e in linea generale questo mito è vero.
Ma può succedere che si arriva alla "rivelazione" attraverso una serie così sterminata di tentativi, dopo anni di errori e toppe, e dopo migliaia di scatti, che ci sarei arrivato anche io che sono abbastanza de coccio.
Non è così che deve funzionare e non è questo lo spirito dell'imparare ad usare bene una sola pellicola e un solo sviluppo.
Prima di immergerti nel cammino della "rivelazione" ti consiglio di leggere, finché non l'hai capito bene, questo post.
E' quello il vero cammino per la Rivelazione (senza virgolette e in maiuscolo... sempre con un po' di ironia si intende).
Quando si è capito a fondo cos'è la sensibilità (o meglio cosa non è), quando si usano i termini N+1 e N-2 con consapevolezza e non sparati così a caso, quando dicendo "Zona III" si visualizza nella mente il valore di una texture, <<usare bene una sola pellicola e un solo sviluppo>> diventa molto più facile, come anche usare qualsasi pellicola con qualsiasi sviluppo, e si finirà quindi ad usare LA pellicola e LO sviluppo che servono a ottenere LA PROPRIA immagine, che si è stampata nella mente nel baleno di uno sguardo, ancora prima di tirare fuori la macchina fotografica dalla borsa.

Mizzica... e manco ho mangiato pesante :|

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Domenico
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Re: Limitare le scelte

Messaggio da Domenico »

Ciao Chromemax, grazie per l'intervento. Quel post che hai citato l'ho letto molto bene, più volte, e l'ho pure stampato e messo nel cassetto della scrivania in ufficio e lo rileggo di tanto in tanto quando ho qualche minuto di tempo libero.

Quello che ho capito leggendo quel post è che il mio modo di esporre è deficitario e questo è evidente se penso che in anni di fotografia mi saranno venute bene 10 stampe e di quelle la metà per puro culo (il negativo era perfetto e una volta messo sotto l'ingranditore ha restituito una stampa perfetta con grado 2 senza necessità di nessuna mascheratura o bruciatura, insomma una stampa liscia fatta in 20 minuti). L'altra metà per venire bene è stata stampata su un grado improbabile ed è il risultato di arzigogolate mascherature e bruciature che a volerli rifare non saprei da dove iniziare.
E questo su una massa notevole di negativi. E' evidente quindi che c'è qualcosa che non va. Ora proverò a seguire i consigli letti in quel post per esporre per le ombre e sviluppare per le luci e vedremo se la stampa diverrà, come spero, un pochino più semplice.

Ora, non volevo dire che sono alla ricerca del sacro graal o della Verità Assoluta, ma molto più banalmente vorrei capire come si comporta una pellcola ed un determinato rivelatore in determinate condizioni ed acquisire mentalmente un risultato per poterlo ottenere non quando capita, ma come giustamente osservi tu, quando lo voglio.

Il problema è che se uno mi chiede, per esempio, com'è l'HP5 io non so che dirgli. Si, l'ho usata diverse volte, ma una volta col d76 stock, poi 1+1, poi 1+3, un'altra col rodinal, un'altra tirata a 1600 e sviluppata in microphen (quella si che mi ha fatto un po' cagare) ed il tutto nel corso degli anni, durante i quali ho usato N altre pellicole con N altri rivcelatori e non tutti sti negativi li ho stampati, a volte li ho solo scannerizzati e quindi, molto semplicemente, non ne so una mazza. Non ho imparato niente.

L'obiettivo è proprio quello che hai indicato tu: capire "LA pellicola e LO sviluppo che servono a ottenere LA PROPRIA immagine, che si è stampata nella mente nel baleno di uno sguardo".

Silverprint ha scritto: La Tri-x tende ad avere una spalla "precoce" ...Io ci vedo bene sviluppi abbastanza energici (sui 6'), con poco solfito ed agitazione frequente.
Come sempre grazie anche a te per l'intervento. Poco solfito purtroppo non mi dice molto :-? Un aiutino?

Ciao!

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Re: Limitare le scelte

Messaggio da maramau »

Concordo con Domenico,nella mia testa c'è tanta IGNORANZA. Però mi sforzo a capire anche se è sempre meglio parlare a voce,ma quando non hai una voce a cui chiedere vieni qua e cerchi di maturare piano piano piano e piano...
Grazie sempre delle condivisioni.
Il Maramau della Valle Maira

Ho sempre pensato che la fotografia sia come una barzelletta: se la devi spiegare non è venuta bene.
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Re: Limitare le scelte

Messaggio da Silverprint »

Domenico ha scritto:Poco solfito purtroppo non mi dice molto :-? Un aiutino?
Beh... ce ne sono un monte!

Comunque tanto solfito c'è nei "polveroni", sono quei rivelatori dalle buste grandi e piene da squagliare in poca acqua, per esempio: X-tol, D-76, ID-11, Refinal, Perceptol, Microphen, etc, viaggiano tutte sui 100 grammi litro di sodio solfito.
Poco solfito ce n'è nei liquidi concentrati da diluirsi abbastanza (anche perché, banalmente, in 30 o 50 ml di concentrato 100 grammi di solfito non c'entrano!), sempre per esempio: Studional, HC-110, Rodinal (per nulla), Neofin (idem), etc, etc.
Una via di mezzo ce l'ha il T-max Developer. Ce ne sono 100 gr. litro nel concentrato e quindi 20 nella soluzione d'uso 1+4.
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Re: Limitare le scelte

Messaggio da Silverprint »

Domenico ha scritto:...più banalmente vorrei capire come si comporta una pellicola ed un determinato rivelatore in determinate condizioni...
Ci sono fenomeni MACROSCOPICI e fenomeni microscopici... e fenomeni "via di mezzo".

La variazione del contrasto dovuta alla variazione di energia dello sviluppo è IL fenomeno MACROSCOPICO è quindi di importanza fondamentale regolarlo al meglio.
Tra l'altro non dipende tanto dal rivelatore usato (nel senso che il fenomeno si verifica comunque) a meno di usare sviluppi che non consentano il controllo del contrasto come quelli a due bagni.

Fenomeni microscopici sono l'aspetto della grana, o l'effetto bordo che sono in relazione sia alla composizione chimica del rivelatore sia alla diluizione, sia all'uso. In gran parte quindi si gestiscono anche solo variando tempi e diluizioni e agitazione. Sono appunto fenomeni microscopici, rispetto alla regolazione del contrasto, son sottigliezze.

Gli effetti di compensazione io li vedo come un fenomeno "via di mezzo" (piuttosto importanti), possono essere dovuti sia alla formula del rivelatore (solfito in abbondanza per esempio), sia al tipo (due bagni, per es.), ma praticamente ogni sviluppo può diventare compensatore quando è usato ad alte/altissime diluizioni. Quindi di nuovo, la compensazione dipende sia dal tipo di rivelatore, sia da come viene usato.

Riassumendo una volta scelta una tipologia di rivelatore si lavora su tempo e diluizione regolando al contempo anche alcuni effetti secondari (effetto bordo, compensazione, nettezza della grana)...

E quindi ri-riassumendo: è (quasi sempre) molto più importante come un rivelatore viene usato piuttosto di quale sia il suo nome.
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Re: Limitare le scelte

Messaggio da .Leo. »

La Tri-x tende ad avere una spalla "precoce" e vistosa per cui con lei sarebbe preferibile evitare sviluppi compensatori (compensa anche troppo già di suo). Tra le sue caratteristiche tipiche ha una tessitura della grana tra le meglio "disegnate", netta, regolare, pulita ed è davvero un peccato andarla a rovinare con rivelatori dall'alto contenuto di sodio solfito (o fine-granulanti) o con sviluppi poco energici e prolungati. Insomma il D-76 stock è proprio la morte sua, ma non come s'intende di solito... lo è letteralmente: la ammazza davvero. Il risultato è ben visibile: pare che ci sia sempre foschia anche nei giorni di tramontana e che improvvisamente invece che un Leitz si sia montato un fondo di bottiglia. Va un poco meglio se diluito, ma insomma ci sono alternative assai più valide!
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Io è questo approccio che vorrei capire meglio.. cosa significa all'atto pratico la spalla precoce o altro..guardando un grafico su un bugiardino e riscontrarlo su una stampa.. ma sopratutto saper decidere dalla spalla il rivelatore..

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Re: Limitare le scelte

Messaggio da Domenico »

Silverprint ha scritto:
Poco solfito ce n'è nei liquidi concentrati da diluirsi abbastanza (anche perché, banalmente, in 30 o 50 ml di concentrato 100 grammi di solfito non c'entrano!), sempre per esempio: Studional, HC-110, Rodinal (per nulla), Neofin (idem), etc, etc.
Una via di mezzo ce l'ha il T-max Developer. Ce ne sono 100 gr. litro nel concentrato e quindi 20 nella soluzione d'uso 1+4.
ok, il rodinal ce l'ho (o qualche suo equivalente).
Se questo data sheet del rodinal è corretto allora dovrei fare 12 minuti a 1+50, ma sicome i prossimi rulli li farò esponendo per le ombre e sviluppando per le luci setterò la macchina a 200 iso e svilupperò per 6/7 minuti.

Per la tmax 400 se usassi il rodinal dovrei sviluppare per 10 minuti, ma usando il criterio di cui sopra dovrei esporre a 200 e sviluppare per 5/6 minuti.

Questo week end sono in val d'aosta e quindi dovrei riuscire a fare qualche rullo.

Ciao!

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Re: Limitare le scelte

Messaggio da Silverprint »

E allora buon week-end! :ymparty:

Da "programma" i risultati potrebbero arrivare...
Appena rientrerai farai subitissimo sviluppo e stampa vero? :-w

Voglio vedereeee!!!! :D
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