E di queste che ne pensate? Quanto sono affidabili le informazioni date?
https://www.youtube.com/watch?v=vQON5LU ... liceinshot
Lo "Stupidario" fototecnico
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Re: Lo
Poco. A mio avviso per chi si approccia alla stampa crea un sacco di confusione, oltre a procedure discutibili tipo il provino con una striscia di carta e scelta del contrasto ( e altre ) per il quale userei un foglio intero. Infatti non aveva visto l’immagine nel complesso finché non ha fatto la stampa intera, ovviamente.xxxxx ha scritto:E di queste che ne pensate? Quanto sono affidabili le informazioni date?
https://www.youtube.com/watch?v=vQON5LU ... liceinshot
Non mi pare molto didattico, tutt’altro.
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Re: Lo
Già, tutto molto approssimativo.Dart ha scritto: ↑02/09/2023, 14:08Poco. A mio avviso per chi si approccia alla stampa crea un sacco di confusione, oltre a procedure discutibili tipo il provino con una striscia di carta e scelta del contrasto ( e altre ) per il quale userei un foglio intero. Infatti non aveva visto l’immagine nel complesso finché non ha fatto la stampa intera, ovviamente.xxxxx ha scritto:E di queste che ne pensate? Quanto sono affidabili le informazioni date?
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Re: Lo "Stupidario" fototecnico
Può anche essere approssimativo ... ma:
Non è un tutorial, neppure un corso ... non ha scopo didattico
E non lo metterei nello stupidario fotografico, tutt'altro.
Lo stupidario è un'altra cosa.
Non è un tutorial, neppure un corso ... non ha scopo didattico
E non lo metterei nello stupidario fotografico, tutt'altro.
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Re: Lo "Stupidario" fototecnico
Va be'... non avrei voluto farmi un altro nemico, ma mi costringete.
Mettiamo però a fuoco il contesto. In Italia la stampa la si impara (ancora) solo a bottega, da un altro stampatore, che probabilmente ha imparato nello stesso modo. Non ci sono scuole specifiche, non ci sono le conoscenze, le competenze. È un piccolo mondo chiuso. I clienti sono per lo più di bocca buona, per accontentarne un buon 80% basta stampare contrastato e col bordino nero.
Gli stampatori sanno poco, non studiano e anche volendo non avrebbero posti dove farlo. Insomma il livello medio italiano è notoriamente basso (questo non significa che non vi siano eccellenze, sia chiaro). Il mio insegnate, uno dei più importanti stampatori al mondo diceva che l'italia è il terzo mondo della fotografia.
Ora, solo perché vi voglio bene, mi sono sorbito 30 minuti di questo video poco utile. Ammettiamo che rispetto al primo video della ragazza fatto con uno "stampatore" che veramente non sapeva cosa faceva il livello è salito e questa volta è andata da un professionista (italiano).
Il primo momento horror è al min 6'38"... lo ha fatto anche su importanti negativi storici! Che poi è toccato pulire col Pec12 e tanta, tanta attenzione, ma qualche segnetto rimasto, e costa un'ora aggiuntiva di spuntinatura su ogni stampa (che non paga lui, però).
Due parole in più analizzando il negativo, evidenziando che è sottoesposto e sovrasviluppato, non avrebbero guastato.
9:30 - scelta del contrasto con "ragionamento, ipotesi"... se non hai la sonda. Bravo.. proprio.
Per fortuna qualcuno conosce e usa i provini scalari che servono anche per regolare il contrasto.
11:00 - Novanta secondi non sono certo uno sviluppo a fondo, ma comunque il resto si può quasi ascoltare, certo lo sviluppo fattoriale è ben più sicuro e preciso di "lasciare lo stesso tempo qualunque cosa succeda". In ogni modo meglio lasciare fisso il tempo che tentare di compensare errori di esposizione con lo sviluppo. Stop, ok, un po' risicato ma possibile. Fix, 10" e si accende la luce è un po' imprudente, sarebbe meglio arrivare almeno a metà tempo, quando l'argento non sviluppato è stato rimosso. Ci vuole pazienza, però...
12:40 - Va be', ha fretta ma perde tempo. Se avesse fatto un provino scalare, invece di fidarsi del sondino non si sarebbe trovato senza il nero. Forse, volendo usare il sondino, fin qui se la sarebbe potuta anche cavare, SE avesse calibrato il sistema. La calibrazione del Multigraph è una vera rogna (capisco), ma se non vuoi o non lo sai calibrare... perché usare il sondino?
16 - Qui può bruciare di più, o anche (e viene meglio) bruciare col contrasto ancora più basso, come infatti farà. Potrebbe anche già pensare a pre-velare, se stesse attento.
In ogni caso, avrebbe fatto prima e meglio se invece di procedere tentoni avesse fatto i provini scalari. Qui siamo già a due tentativi non necessari e, badate bene, ha esperienza, quindi anche a tentoni "ci piglia" abbastanza, se procedesse così una persona senza tanta esperienza di tentativi ne farebbe decine. Didatticamente è totalmente errato, professionalmente ci perde tempo e denaro (ma è il suo, quindi...).
18:15 - No no. Per paragonare il bianco serve il lato emulsione (parte non esposta), il fondo è spesso assai diverso.
21 - "Rimetterla nel fissaggio per ancora alcuni minuti" ... alcuni?!!! Se lo usi 1+9 sono 3, ma allora davvero 10" prima di accendere la luce sono troppo pochi. Se è (come si spera) 1+4, 90" bastano e sulla politenata, avanzano. Pii per non accontentarsi di aver strafissato, per concludere fa un'altra fissatina. Archival?!!!
22:30 - Dry down... ancora?! Sulla politenata poi. Basta mettere bene le luci. Come professionista non dovresti permetterti di non sapere con esattezza come sarà una stampa una volta asciutta, a meno di accettare un livello di approssimazione, (imho) poco professionale.
25 - Qui siamo alle barzellette!!! Adams inventore della pre-velatura!
Poi la prevelatura della pellicola ha, naturalmente, l'effetto opposto (sulle pellicole moderne non serve).
A parte che la pre-velatura si fa prima (pre non a caso), e con quel negativo su carta Ilford era da mettere in conto subito. Va bene anche la post velatura, ma la velatura in bacinella regolata a "occhiometro" e fatta col cellulare (hai voglia a dire che è "controllata") a casa mia si legge così: "mi so' stufato, non ne voglio fare un'altra, e cerco di salvarla così". Ci sta anche, ma allora perché fare il "purista" prima dicendo che non cambiava il tempo di sviluppo in nessun caso, e poi dire che la politenata dopo 1'30" non va più avanti che non è neanche vero?
Io non farei il purista, non ha senso, variare il tempo di sviluppo (usando il fattoriale e controllandolo) è uno strumento utile. Ci si può aiutare anche col rivelatore caldo (lo fa anche lo stampatore di Bresson, per dire...). In ogni caso il problema, professionalmente parlando, è che fatta così la velatura non è ripetibile, e mica sempre hai un cliente che ti chiede una copia sola!
A proposito di ripetibilità, anche bruciare e mascherare senza metronomo non è tanto serio.
E comunque, se guardate bene, non è vero ciò che dice che: la base non è rimasta proprio bianca, ha velato un filo troppo.
Insomma, spero non me ne vorrà troppo, ma si può e (imho) si dovrebbe lavorare con ben altri standard!
Mettiamo però a fuoco il contesto. In Italia la stampa la si impara (ancora) solo a bottega, da un altro stampatore, che probabilmente ha imparato nello stesso modo. Non ci sono scuole specifiche, non ci sono le conoscenze, le competenze. È un piccolo mondo chiuso. I clienti sono per lo più di bocca buona, per accontentarne un buon 80% basta stampare contrastato e col bordino nero.
Gli stampatori sanno poco, non studiano e anche volendo non avrebbero posti dove farlo. Insomma il livello medio italiano è notoriamente basso (questo non significa che non vi siano eccellenze, sia chiaro). Il mio insegnate, uno dei più importanti stampatori al mondo diceva che l'italia è il terzo mondo della fotografia.
Ora, solo perché vi voglio bene, mi sono sorbito 30 minuti di questo video poco utile. Ammettiamo che rispetto al primo video della ragazza fatto con uno "stampatore" che veramente non sapeva cosa faceva il livello è salito e questa volta è andata da un professionista (italiano).
Il primo momento horror è al min 6'38"... lo ha fatto anche su importanti negativi storici! Che poi è toccato pulire col Pec12 e tanta, tanta attenzione, ma qualche segnetto rimasto, e costa un'ora aggiuntiva di spuntinatura su ogni stampa (che non paga lui, però).
Due parole in più analizzando il negativo, evidenziando che è sottoesposto e sovrasviluppato, non avrebbero guastato.
9:30 - scelta del contrasto con "ragionamento, ipotesi"... se non hai la sonda. Bravo.. proprio.
Per fortuna qualcuno conosce e usa i provini scalari che servono anche per regolare il contrasto.
11:00 - Novanta secondi non sono certo uno sviluppo a fondo, ma comunque il resto si può quasi ascoltare, certo lo sviluppo fattoriale è ben più sicuro e preciso di "lasciare lo stesso tempo qualunque cosa succeda". In ogni modo meglio lasciare fisso il tempo che tentare di compensare errori di esposizione con lo sviluppo. Stop, ok, un po' risicato ma possibile. Fix, 10" e si accende la luce è un po' imprudente, sarebbe meglio arrivare almeno a metà tempo, quando l'argento non sviluppato è stato rimosso. Ci vuole pazienza, però...
12:40 - Va be', ha fretta ma perde tempo. Se avesse fatto un provino scalare, invece di fidarsi del sondino non si sarebbe trovato senza il nero. Forse, volendo usare il sondino, fin qui se la sarebbe potuta anche cavare, SE avesse calibrato il sistema. La calibrazione del Multigraph è una vera rogna (capisco), ma se non vuoi o non lo sai calibrare... perché usare il sondino?
16 - Qui può bruciare di più, o anche (e viene meglio) bruciare col contrasto ancora più basso, come infatti farà. Potrebbe anche già pensare a pre-velare, se stesse attento.
In ogni caso, avrebbe fatto prima e meglio se invece di procedere tentoni avesse fatto i provini scalari. Qui siamo già a due tentativi non necessari e, badate bene, ha esperienza, quindi anche a tentoni "ci piglia" abbastanza, se procedesse così una persona senza tanta esperienza di tentativi ne farebbe decine. Didatticamente è totalmente errato, professionalmente ci perde tempo e denaro (ma è il suo, quindi...).
18:15 - No no. Per paragonare il bianco serve il lato emulsione (parte non esposta), il fondo è spesso assai diverso.
21 - "Rimetterla nel fissaggio per ancora alcuni minuti" ... alcuni?!!! Se lo usi 1+9 sono 3, ma allora davvero 10" prima di accendere la luce sono troppo pochi. Se è (come si spera) 1+4, 90" bastano e sulla politenata, avanzano. Pii per non accontentarsi di aver strafissato, per concludere fa un'altra fissatina. Archival?!!!
22:30 - Dry down... ancora?! Sulla politenata poi. Basta mettere bene le luci. Come professionista non dovresti permetterti di non sapere con esattezza come sarà una stampa una volta asciutta, a meno di accettare un livello di approssimazione, (imho) poco professionale.
25 - Qui siamo alle barzellette!!! Adams inventore della pre-velatura!
Poi la prevelatura della pellicola ha, naturalmente, l'effetto opposto (sulle pellicole moderne non serve).
A parte che la pre-velatura si fa prima (pre non a caso), e con quel negativo su carta Ilford era da mettere in conto subito. Va bene anche la post velatura, ma la velatura in bacinella regolata a "occhiometro" e fatta col cellulare (hai voglia a dire che è "controllata") a casa mia si legge così: "mi so' stufato, non ne voglio fare un'altra, e cerco di salvarla così". Ci sta anche, ma allora perché fare il "purista" prima dicendo che non cambiava il tempo di sviluppo in nessun caso, e poi dire che la politenata dopo 1'30" non va più avanti che non è neanche vero?
Io non farei il purista, non ha senso, variare il tempo di sviluppo (usando il fattoriale e controllandolo) è uno strumento utile. Ci si può aiutare anche col rivelatore caldo (lo fa anche lo stampatore di Bresson, per dire...). In ogni caso il problema, professionalmente parlando, è che fatta così la velatura non è ripetibile, e mica sempre hai un cliente che ti chiede una copia sola!
A proposito di ripetibilità, anche bruciare e mascherare senza metronomo non è tanto serio.
E comunque, se guardate bene, non è vero ciò che dice che: la base non è rimasta proprio bianca, ha velato un filo troppo.
Insomma, spero non me ne vorrà troppo, ma si può e (imho) si dovrebbe lavorare con ben altri standard!
Re: Lo "Stupidario" fototecnico
@Silverprint ieri avevo notato le stesse cose che hai menzionato, ma non mi trovo su due aspetti.
1. Hai confermato che al limite il bagno di arresto possa agire per soli 10 secondi. Quando esrguo l'arresto della politenata ho notato che la stampa rimane "scivolosa" (quindi immagino che l'alcalinità dello sviluppo non sia stata ancora neutralizzata) per circa 20s quindi faccio durare l'arresto sempre 30s. Uso l'arresto che dovrebbe cambiare colore al suo esaurimento, potrebbe darsi allora che mi sia scaduto e per qualche motivo non sia avvenuto il cambio colore?
2. La prevelatura non può essere effettuata anche dopo l'esposizione? Pensavo fosse indifferente farla prima o dopo,
ma forse mi sfugge qualcosa oppure non ho inteso il tuo discorso (più probabile che mi sfugga qualcosa...). Certamente farla in bacinella come nel video non credo sia opportuno, anche perché per questioni di ripetibilità i riflessi del liquido variano molto l'uniformità dell'esposizione
1. Hai confermato che al limite il bagno di arresto possa agire per soli 10 secondi. Quando esrguo l'arresto della politenata ho notato che la stampa rimane "scivolosa" (quindi immagino che l'alcalinità dello sviluppo non sia stata ancora neutralizzata) per circa 20s quindi faccio durare l'arresto sempre 30s. Uso l'arresto che dovrebbe cambiare colore al suo esaurimento, potrebbe darsi allora che mi sia scaduto e per qualche motivo non sia avvenuto il cambio colore?
2. La prevelatura non può essere effettuata anche dopo l'esposizione? Pensavo fosse indifferente farla prima o dopo,
ma forse mi sfugge qualcosa oppure non ho inteso il tuo discorso (più probabile che mi sfugga qualcosa...). Certamente farla in bacinella come nel video non credo sia opportuno, anche perché per questioni di ripetibilità i riflessi del liquido variano molto l'uniformità dell'esposizione
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Re: Lo "Stupidario" fototecnico
1 - Puoi fare un arresto acetico abbastanza forte... volendo sopportare la puzza. Anche io arresto per circa 30".
Il tuo arresto (citrico) funziona bene.
2 - Farla prima o dopo è uguale. Farla in bacinella, al limite possibile (con il liquido fermo ed una sorgente controllabile) il problema è che è quasi impossibile regolarsi, perché l'annerimento segue l'esposizione e di conseguenza tocca toglierla dal rivelatore regolandosi a occhio... insomma troppo poco preciso comunque, figuriamoci fatta col cellulare a distanza variabile, per tempo non controllato. Basterebbe questo a inquadrare quale sia la professionalità...
Il tuo arresto (citrico) funziona bene.
2 - Farla prima o dopo è uguale. Farla in bacinella, al limite possibile (con il liquido fermo ed una sorgente controllabile) il problema è che è quasi impossibile regolarsi, perché l'annerimento segue l'esposizione e di conseguenza tocca toglierla dal rivelatore regolandosi a occhio... insomma troppo poco preciso comunque, figuriamoci fatta col cellulare a distanza variabile, per tempo non controllato. Basterebbe questo a inquadrare quale sia la professionalità...
Re: Lo "Stupidario" fototecnico
@Silverprint grazie come sempre per i chiarimenti
Re: Lo "Stupidario" fototecnico
Grazie anche da parte mia MA
Se uno scrive STUPIDARIO sottende qualcosa che fa ridere, e fa ridere chiunque ne sappia un po di fotografia, non argomenti che inneschino sofisticate discussioni tecniche.
Nel secondo caso eventualmente si tratta di normale IGNORANZA, non di STUPIDITA
Se uno scrive STUPIDARIO sottende qualcosa che fa ridere, e fa ridere chiunque ne sappia un po di fotografia, non argomenti che inneschino sofisticate discussioni tecniche.
Nel secondo caso eventualmente si tratta di normale IGNORANZA, non di STUPIDITA
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
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