Questa non so se sia annoverabile tra le stupidate ma sicuramente è una cosa bizzarra.
Qualche giorno fa ho accompagnato mia cognata a comprarsi una reflex digitale usata, in sostituzione di quella che le hanno rubato in quel di San Pietroburgo. Lei non ha una passione smodata e viscerale per la fotografia, tantomeno una preparazione tecnica, ha “solo”un istinto naturale per delle belle inquadrature.
Orientata su Nikon, della quale so molto poco (l’ho sempre avuta, senza razionale motivo, in profonda antipatia), mi limito a darle qualche piccolo suggerimento su aspetti qualitativi, compatibili con suo budget e con la destinazione d’uso.
La sua scelta alla fine cade su una D700 con il 50 1.8 (un’altra anima salvata dallo zoom standard

).
Fin qui tutto nella norma ma ad un certo punto lo spaccia la invita a partecipare ai loro corsi di fotografia. Per carità, cosa lodevole e di buon senso. Corsi che spaziano dalla tecnica di ripresa, composizione (quando ho sentito della regola dei terzi mi si è sciolto un po’ il pancino) e... post-produzione, argomentando che oggi, in una qualsiasi mostra, la post-produzione in camera bianca è requisito fondamentale di partecipazione e che la gente, nella sostanza, se l’aspetta e la vuole vedere.
PS il mio contributo al proselitismo fotografico l’ho dato una volta a casa, spiegandole cosa è e come funziona il diaframma.

Lorenzo.