Lo sviluppo, ma quale?
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Lo sviluppo, ma quale?
Salve, come ho scritto nei miei primi messaggi sono un novellino. Provengo dal medio formato con una Zenza Bronica S del 1961 con una media di 2 o 3 rulli all'anno e sono da poco approdato a una Fuji STX-2 che mi sta dando tante soddisfazioni e mi ha portato ad una media di 2-3 rulli al mese. Fino ad ora ho sempre fatto sviluppare i miei rulli (ilford per il 6x6, ilford e soprattutto kentmere per il 35mm) da un laboratorio e, al momento, non ho mai fatto stampare i miei risultati. Vista l'occasione ho deciso di farmi un regalo e prendere il kit per lo sviluppo del bianco e nero di ars-imago, un po' per risparmiare, un po' per iniziare a prendere controllo di tutto il processo fotografico al fine di sfruttare al massimo le possibilità espressive dell'analogico. Con il kit dovrei avere materiale per 5 pellicole o giù di lì, per cui tra non molto dovrò procurarmi altri chimici. Inizialmente avevo pensato di rivolgermi agli stessi chimici ars-imago del kit ma poi, informandomi, m'è sorto il desiderio di prendere la mano con qualcosa di più classico, "storico" e con più carattere. Ho pensato dunque di imparare e sperimentare con il Rodinal ma, a questo punto, mi si pongono davanti 4 scelte: Adox Adonal, Adox APH-0, R09 One Shot e R09 Spezial. Ho letto molto e, in definitiva, ho capito che sono tutte reinterpretazioni della formula classica e che, seppur simili, presentano alcune differenze. Vorrei quindi affidarmi alla vostra esperienza per giudicare questi quattro sviluppi e scegliere quello più adatto a me.
I criteri sono:
1) Durata: ho letto che il Rodinal è praticamente "eterno" mentre le 4 interpretazioni moderne rispettano in diversa misura questa caratteristica.
2) Grana: a parità di "tecnica" e diluizione, quale produce la grana più fine, quale la più marcata?
3) Acutanza: ho letto anche che la nitidezza dei bordi dell’immagine varia, moderatamente, da una formula all'altra sempre a parità di trattamento e diluizione.
Secondo la vostra esperienza e i vostri esperimenti come rispondono a questi tre criteri i quattro sviluppi da me citati? Le differenze sono sensibili o si tratta, in ogni caso, di sfumature? La durata degli Adox è davvero limitata rispetto al classico Rodinal? La mia idea, in tutta onestà, sarebbe proprio di rivolgermi ad una bottiglia Adox da 500ml, visto il rapporto quantità/prezzo favorevole e l'alta reperibilità, in modo da adottarlo come mio sviluppo "standard" e imparare a sfruttarlo al massimo delle sue potenzialità e in ogni sua sfumatura.
I criteri sono:
1) Durata: ho letto che il Rodinal è praticamente "eterno" mentre le 4 interpretazioni moderne rispettano in diversa misura questa caratteristica.
2) Grana: a parità di "tecnica" e diluizione, quale produce la grana più fine, quale la più marcata?
3) Acutanza: ho letto anche che la nitidezza dei bordi dell’immagine varia, moderatamente, da una formula all'altra sempre a parità di trattamento e diluizione.
Secondo la vostra esperienza e i vostri esperimenti come rispondono a questi tre criteri i quattro sviluppi da me citati? Le differenze sono sensibili o si tratta, in ogni caso, di sfumature? La durata degli Adox è davvero limitata rispetto al classico Rodinal? La mia idea, in tutta onestà, sarebbe proprio di rivolgermi ad una bottiglia Adox da 500ml, visto il rapporto quantità/prezzo favorevole e l'alta reperibilità, in modo da adottarlo come mio sviluppo "standard" e imparare a sfruttarlo al massimo delle sue potenzialità e in ogni sua sfumatura.


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Re: Lo sviluppo, ma quale?
Non credo ti accorgersi delle differenze. Non solo sono delicate sfumature; sono sfumature che solo in parte dipendono dal chimico usato.
Per cui anche trovandole è difficile capire da cosa siano causate.
Scegliere il Rodinal come rivelatore tuttofare mi pare comunque azzardato.
Andrea Calabresi, aka Silverprint
Per cui anche trovandole è difficile capire da cosa siano causate.
Scegliere il Rodinal come rivelatore tuttofare mi pare comunque azzardato.
Andrea Calabresi, aka Silverprint
Re: Lo sviluppo, ma quale?
Potresti argomentare e propormi qualcosa di più indicato? Sono qui per imparareSilverprint ha scritto: Scegliere il Rodinal come rivelatore tuttofare mi pare comunque azzardato.

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Re: Lo sviluppo, ma quale?
Intendi questo? http://www.ars-imago.com/arsimagokitchi ... 10643.htmlVista l'occasione ho deciso di farmi un regalo e prendere il kit per lo sviluppo del bianco e nero di ars-imago . Con il kit dovrei avere materiale per 5 pellicole o giù di lì
In tal caso con 300ML di Ars-Imago FD ci fai molte più pellicole (considera almeno una trentina se non di più) ed una volta aperto ha una durata più che accettabile per il prezzo cui viene fornito (siamo sui sei mesi a fronte di un prezzo sui 9 euro).
Comunque sicuramente fai bene a non aggiungere troppe variabili. Pondera bene l'acquisto di un chimico e poi utilizzalo come standard in modo da poter apprezzare meglio le differenze tra le varie pellicole a parità di sviluppo.
Pondera lo sviluppo in base anche a quale pellicola vuoi anche prediligere... normali, tabulari, grana fine, alta sensibilità, tiraggi, sono tutti fattori da prendere in considerazione. ;)
Re: Lo sviluppo, ma quale?
No, questo... http://www.ars-imago.com/arsimagokitsvi ... 10916.html Sto proprio partendo da zero e il budget non mi permette più di tantoZenit photosniper ha scritto: Intendi questo? http://www.ars-imago.com/arsimagokitchi ... 10643.html

Per il momento ho sempre utilizzato pellicole a struttura normale, in particolare K400 come pellicola "tuttofare" e HP5+ per le grandi occasioni, K100 per le belle mattinate di sole e le lunghe esposizioni notturne e FP4+ quando ho voglia di pura bellezza (e un po' per il valore affettivo visto che, ai tempi, era la pellicola preferita di mio nonnoZenit photosniper ha scritto: Pondera lo sviluppo in base anche a quale pellicola vuoi anche prediligere... normali, tabulari, grana fine, alta sensibilità, tiraggi, sono tutti fattori da prendere in considerazione.

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Re: Lo sviluppo, ma quale?
Prendi sempre ciò che vedi via internet come qualcosa di molto orientativo (se non fuorviante). Andrebbero considerate moltissime variabili: Come sono state acquisite (scannerizzazione del negativo o della stampa? Quale scanner? Quale risoluzione? Post produzione presente o no?) e con che qualità sono state caricate.Su internet ho visto dei risultati interessanti di queste pellicole sviluppate in Rodinal, in particolare mi piace la grana presente ma non eccessiva
Purtroppo in base a queste variabili la grana creata da un determinato sviluppo o da una determinata pellicola non la puoi realmente capire.
Per farti un esempio la Fp4 che tanto adori (e siamo in due) mi esce una mezza schifezza dallo scanner (ogni scanner accentua di molto la grana e gli aggiunge di suo il rumore dell'acquisizione) salvo poi tornare ad essere una signora pellicola una volta stampata in camera oscura. In digitale posso ottenere lo stesso risultati più che decenti lavorando in post produzione, ma vien da se che ogni risultato che ottengo si discosterà sempre dalle caratteristiche originali di una pellicola e di uno sviluppo.
possibilità di decidere se accentuare i contrasti o valorizzare le tonalità del grigio
Se c'é una cosa che frequentando persone più esperte di me ho capito (e se sbaglio correggetemi pure) è che un buono sviluppo deve restituirti un negativo il più bilanciato possibile. Non troppo piatto, non con contrasti troppo accesi.
E' ovvio che lo sviluppo agisce sul contrasto, tuttavia più che aumentarlo in tale fase pensa a creare qualcosa di neutro che potrai poi successivamente regolare in camera oscura o al computer.
Inizia innanzitutto usando quel poco fornito dal Kit per prendere confidenza con il tutto. Ogni giorno che passa avrai anche le idee più chiare

Re: Lo sviluppo, ma quale?
In effetti mi hai schiarito un po' le idee... Seguirò il tuo consiglioZenit photosniper ha scritto: Inizia innanzitutto usando quel poco fornito dal Kit per prendere confidenza con il tutto. Ogni giorno che passa avrai anche le idee più chiare

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Re: Lo sviluppo, ma quale?
Il Rodinal produce negativi un po' particolari, con densità delle parti più esposte tendenzialmente più alta del solito e invece più bassa del solito ai livelli minori di esposizione. Inoltre non sfrutta a fondo la sensibilità, il che, unito alla caratteristica di cui sopra obbliga ad essere molto attenti a come si espone e al contrasto della scena, pena toni scuri impastati accompagnati da chiari sparati.fujiAleck ha scritto:Potresti argomentare e propormi qualcosa di più indicato? Sono qui per imparareGrazie in anticipo
Queste caratteristiche possono ben sposarsi alla resa di alcune pellicole o gusti estetici, ma certamente non lo rendono uno sviluppo adatto ad essere considerato "standard".
Cosa più importante ancora è che più di quale sia la pellicola e quale sia il rivelatore è importante come si espone e quanta energia si da allo sviluppo in relazione al contrasto della scena. Le altre variabili sono di importanza minore (pellicola, rivelatore). Un errore tipico di chi inizia (e di chi persegue questa strada infruttuosa) è quello di perdersi alla ricerca di una combinazione "perfetta" di materiali (che non esiste) dimenticando che, appunto, è assai più importante come si usano di quali siano.
Ti consiglierei di usare solo una pellicola e solo un rivelatore per un bel po' di tempo, così da poterti concentrare su quello che fa davvero la differenza (esposizione e regolazione del contrasto) senza perderti nel labirinto senza uscita della ricerca della combinazione magica.
Re: Lo sviluppo, ma quale?
È una conclusione alla quale sono giunto anche io nel mio piccolo. Si può dire che la mia pellicola principale sia la K400 a cui affianco la fp4+ dove la K400 non mi pare adatta. Di K100 e HP5+, invece, faccio uso sporadico, per cui non fanno testo in questo momento.Silverprint ha scritto: Cosa più importante ancora è che più di quale sia la pellicola e quale sia il rivelatore è importante come si espone e quanta energia si da allo sviluppo in relazione al contrasto della scena. Le altre variabili sono di importanza minore (pellicola, rivelatore). Un errore tipico di chi inizia (e di chi persegue questa strada infruttuosa) è quello di perdersi alla ricerca di una combinazione "perfetta" di materiali (che non esiste) dimenticando che, appunto, è assai più importante come si usano di quali siano.
Ti consiglierei di usare solo una pellicola e solo un rivelatore per un bel po' di tempo, così da poterti concentrare su quello che fa davvero la differenza (esposizione e regolazione del contrasto) senza perderti nel labirinto senza uscita della ricerca della combinazione magica.
Ora, credi sia un errore usare l'accoppiata K400/fp4+ con Rodinal come "nave scuola", per imparare la tecnica e cercare di raggiungere dei primi, discreti, risultati? Sarebbe meglio usare un tipo diverso di sviluppo vista la particolarità del Rodinal o, fondamentalmente, posso iniziare con qualsiasi cosa e l'importante è che usi quella fino a quando non ne avrò la padronanza?
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Re: Lo sviluppo, ma quale?
Puoi usare qualsiasi cosa, ma, in generale, ritengo più proficuo usare qualcosa di meno caratterizzante e meno difficile da usare.
Notarella: la maggior parte delle immagini più famose sono fatte con prodotti reperibili, normalissimi, per nulla esotici o particolari.
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