buongiorno,
devo dire che il dry down sulla opaca ilford e' stato una delle maggiori cause della cestinatura del giorno dopo delle mie stampe, specialmente su stampe tipo hi- key. Con un po' di esperienza si riesce comunque a prevedere di quanto ingrigira' da asciutta, tuttavia, specialmente per gli stampatori della domenica come me, l'occhio fa presto a dimenticarsi...Trovo utile il seguente stratagemma: mi preparo due scale identiche di grigi tenui che arrivino piu' o meno in zona sei o anche meno, spaziate di 1/8 di diaframma o anche meno, dipende da quanto uno e' "rognoso". In camera oscura piazziamo le due scale sotto alla lampada da osservazione che deve essere come descritta da Silver, una scala sara' asciutta e l'altra bagnata e quindi li vicina, ancora bagnata la stampa da valutare; mi sembra che si sia gia' capito.... guardo sulla scala asciutta il grigio che voglio ottenere, magari sara' il quinto scalino, sulla striscia bagnata che apparira' piu' chiara questo grigio corrispondera' magari al terzo scalino, quindi, sulla stampa in valutazione dovro' regolare l'esposizione per fare in modo che il mio grigio assomigli al terzo scalino (che domani da asciutto diventera' quinto) Troppo ca..no?
fabio
Maledetto dry-down
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Re: Maledetto dry-down
Fabio
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- alexmare93
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Re: Maledetto dry-down
Ciao a tutti, riapro questa discussione per sapere cosa fare una volta che scopriamo l'effetto del dry down sulle stampe: bisognerà ridurre l'esposizione o aumentare il contrasto?
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Alessandro
Re: Maledetto dry-down
Se te ne sei reso conto a stampe asciutte potrebbe voler anche dire che non guardi le stampe nel modo giusto per tener conto del dry down già con stampa bagnata. Come le guardi?
Una prova che ho trovato interessante è quella di immergere una stampa asciutta in acqua solo per metà, e lasciarla ammollare come se stessi sviluppando e poi ovviamente vedere la differenza da asciutta e bagnata.
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- Pierpaolo B
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Re: Maledetto dry-down
Un microonde da 2 soldi in CO è sicuramente più utile di un esposimetro da stampa ma.....
...tutti si brama l'esposimetro.....
....e si snobba il microonde
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Re: Maledetto dry-down
Il dry-down, che secondo alcuni fotografi non esiste proprio, e che sarebbe lo scurimento delle alteluci quando la stampa si asciuga si pensa sia causato dal rigonfiamento della gelatina quando è bagnata che aumenterebbe lo spazio tra i granuli d'argento facendo si che la luce riflessa dalla base della carta ritorni indietro più facilmente quando la stampa è bagnata:
L'effetto sarebbe molto più visibile sulle alteluci perché in quelle aree i granuli di argento sono di meno.
Con alcuni accorgimenti è possibile "simulare" la tonalità della stampa asciutta anche osservando un provino bagnato, ad esempio usando una luce che colpisce la foto con un angolo radente, minimizzando l'effetto riportato in figura e usando anche una luce di bassa intensità, per limitare l'abbagliamento dell'occhio, quando si passa dalla luce di sicurezza alla uce bianca, che potrebbe far sembrare tutto troppo chiaro. Chiaramente il sistema migliore e più sicuro, dato che il dry-down varia da carta a carta, è quello di asciugare(*.) il provino o la stampa di prova prima di valutarlo, ma questo a volte non è possbile con stampe grandi ad esempio) e in ogni caso è una procedura che porta via un po' di tempo con la carta baritata perché la stampa deve essere be asciutta su entrambi i lati.
(*.)Paolo consiglia il microonde, che in effetti è molto veloce; io uso l'aria calda di un termoconvettore, più lento ma più sicuro, col microonde ho incendiato qualche provino di troppo

L'effetto sarebbe molto più visibile sulle alteluci perché in quelle aree i granuli di argento sono di meno.
Con alcuni accorgimenti è possibile "simulare" la tonalità della stampa asciutta anche osservando un provino bagnato, ad esempio usando una luce che colpisce la foto con un angolo radente, minimizzando l'effetto riportato in figura e usando anche una luce di bassa intensità, per limitare l'abbagliamento dell'occhio, quando si passa dalla luce di sicurezza alla uce bianca, che potrebbe far sembrare tutto troppo chiaro. Chiaramente il sistema migliore e più sicuro, dato che il dry-down varia da carta a carta, è quello di asciugare(*.) il provino o la stampa di prova prima di valutarlo, ma questo a volte non è possbile con stampe grandi ad esempio) e in ogni caso è una procedura che porta via un po' di tempo con la carta baritata perché la stampa deve essere be asciutta su entrambi i lati.
(*.)Paolo consiglia il microonde, che in effetti è molto veloce; io uso l'aria calda di un termoconvettore, più lento ma più sicuro, col microonde ho incendiato qualche provino di troppo



Re: Maledetto dry-down
ormai ho letto e riletto che ci vuole una lampada con filamento di quelle vecchio tipo le quali sono praticamente estinte come i dinosauri
ma voi dove riuscite a reperirle ? la cosa potrebbe tornarmi molto utile in previsione dei lavori per la realizzazione della mia prima vera camera oscura, anche questa fattibile grazie ai vostri ottimi suggerimenti. almeno ne farei scorta 


- chromemax
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Re: Maledetto dry-down
Le lampadine per forno o frigo sono tradizionali e ne esistono da 15W
Re: Maledetto dry-down
il famoso uovo di colombo.... non si smette mai d'imparare
grazie mille chromemax 


- Pierpaolo B
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Re: Maledetto dry-down
Anche a me ne è svampato qualcuno..... poi ho imparato che occorre un mocroonde da due soldi con bassa potenza resa e per sicurezza ci metto un bicchiere d'acqua assieme al provino.chromemax ha scritto:Paolo consiglia il microonde, che in effetti è molto veloce; io uso l'aria calda di un termoconvettore, più lento ma più sicuro, col microonde ho incendiato qualche provino di troppo![]()
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La lampada da 15W può andar bene ma occorre l'occhio ugualmente allenato.
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- alexmare93
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Maledetto dry-down
No, io vorrei accorgermene a stampa bagnata tramite luce radente, o comunque quasi istantaneamente tramite microonde per no dover perdere una giornata per aspettare la stampa che si asciughi.Pacher ha scritto:Se te ne sei reso conto a stampe asciutte potrebbe voler anche dire che non guardi le stampe nel modo giusto per tener conto del dry down già con stampa bagnata. Come le guardi?
Una prova che ho trovato interessante è quella di immergere una stampa asciutta in acqua solo per metà, e lasciarla ammollare come se stessi sviluppando e poi ovviamente vedere la differenza da asciutta e bagnata.
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Alessandro

