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Condivido col forum una curiosità che ho trovato in un esposizione di libri in strada.
Sarà un caso, ma entrambi i manifesti prendono di mira (o in giro...) i Giapponesi.
Ultima modifica di ammazzafotoni il 08/10/2017, 20:53, modificato 1 volta in totale.
lo stile di quelle pubblicità, vecchie di mezzo secolo, fa quasi tenerezza ed è nel tono caratteristico delle pubblicità un po' "urlate" di quel tempo.
Circa la scelta adottata dal m.o. Kamakura San, potranno esservi varie opinioni; certo è che grazie alle fotocamere dell'Est europeo (indipendentemente dal giudizio storico e politico che si voglia dare al sistema che dominò i paesi del ComEcon/Patto di Varsavia), tanti fotografi giovani e meno giovani, uniti dal fatto di avere le tasche abbastanza vuote, poterono acquistare fotocamere tutto sommato buone e con ottiche spesso molto buone, a prezzi abbordabili.
La Rolleiflex SL35, pur dotata di eccellenti ottiche, fu l'inizio del disastro per l'azienda di Braunschweig/Singapore.
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
La pubblicità Rolleiflex avrà scelto la versione nera della SL35 per cercare di camuffare il cosiddetto “pulsante della vergogna” per la misurazione esposimetrica in stop down.
E lo dico da amante di quella macchinetta dalle forme così misurate e morbide che nel mio esemplare cromato fa risaltare ancor più quel pulsantone scuro come un bitorzolo sul naso.
Giulio
______ They say my print quality is bad. Darling, they should see my negatives (Lisette Model)
Nel mondo analogico non c'è niente che possa valere la pena. Ti piace? Lo fai. Non ti piace? Non lo fai (Zone-Seven, utente di questo forum)
Beh dai, il "pulsante della vergogna" era assai meno visibile della vistosa leva di chiusura-diaframma/accensione-esposimetro delle pur molto buone Praktica (Pentacon-DDR) con attacco 42x1 e lettura esposimetrica TTL di tipo non "Electric".
La SL35 fu una fotocamera dalle linee assai semplici e gradevoli, ma che se non sbaglio rivelò dei punti deboli, accentuati poi nella produzione a Singapore ove i controlli qualitativi furono spesso assai carenti, nonostante i giuramenti del sin troppo dinamico Dr. Peesel (allora capo di Rollei).
Sappiamo tutti purtroppo, a fronte di progetti assai interessanti, come andò a finire l'avventura di Rollei in quegli anni.
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
Al pulsantone stile Rischiatutto ci ho fatto infine l’abitudine, e pure al movimento dell’esposimetro, che non è svelto e nervoso, ma scendendo ha un movimento quasi d’inchino e salendo come di sbadiglio. È chiaro adesso quanto ami questa macchina? (Made in Germany, ça va sans dire).
Giulio
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