Be' Gonfiacani, una ripassata a questo punto non ci sta male! Ne abbiamo parlato varie volte e quindi faccio copia-incolla da un vecchio post, a seguire... ;)
"Saper operare bene per determinare esposizione e contrasto è critico. Sarebbe una faccenda abbastanza semplice, ma... Boh? Se ne sentono e vedono di tutti i colori. Per molti studenti è di fatto uno scoglio abbastanza tosto, non tanto in sé (credo-spero), piuttosto per errate pregresse convinzioni o abitudini.
È prima di tutto una questione tecnica - la carta funziona in un certo modo (punto) - poi estetico, nel senso che una volta capito come funziona ognuno farà come gli piace. Naturalmente de gustibus EST disputandum (sennò che ci stiamo a fare!

Cosa non fare: scegliere una gradazione di contrasto a sentimento (mi viene da ridere...), fare un provino a scalare, scegliere un tono che ci garba (cioè esposto decentemente per quella gradazione), esporre, poi a seguire mascherature e bruciature di correzione.... È di fatto come fanno i più.

Cosa fare: si parte sempre dal provino scalare, molto meglio se fatto su tutta l'immagine e non su una striscetta.
Ci sono tre casi possibili:
A) Il contrasto scelto è roppo basso; B) è troppo alto; C) è giusto... disse Lapalisse!

Osservando il provino scalare si presentano in questo modo:
A) Per fare i toni chiari che si desiderano serve meno tempo di quello che occorre per fare i toni scuri, ovvero se col tempo che fa venire bene i toni scuri i toni chiari non sono abbastanza chiari, ovvero se col tempo necessario per ottenere i toni chiari che si desiderano gli scuri non sono abbastanza scuri.
Vuol dire che si sta stampando su carta di contrasto troppo basso. Il contrasto della carta va quindi alzato mettendo un filtro magenta più intenso. Si procede per gradi (rifacendo ogni volta un nuovo provino scalare) fino a quando non si trova un filtro con cui per ottenere i toni scuri desiderati e i toni chiari desiderati serva lo stesso tempo di esposizione.
B) Viceversa. Se per far venire i toni chiari giusti occorre un tempo più lungo di quanto serve ai toni scuri per venire scuri abbastanza vuol dire che si sta stampando su carta di contrasto troppo alto. Si abbassa il contrasto usando filtri magenta meno intensi, o via via filtri gialli sempre più intensi.
C) Il contrasto è giusto! Ovvero per fare i toni chiari e quelli scuri giusti o come ci piacciono (che è lo stesso) occorre lo stesso tempo!
Insomma, bisognerebbe imparare la filastrocca a memoria. Riferendosi a quanto detto prima, cioè a stampe realizzate con contrasti diversi il discorso tecnico NON CAMBIA. La differenza è che invece che essere applicato alla immagine intera è applicato a porzioni di essa... ;)