Analogica.it

le mie rimembranze di scuola mi ricordano questo, ma se tu ci hai uichipedia, beh, allora mi fido...
io sono pigro, e poi sto per entrare in bagnoscuro per fare un pò di ca.cate
spero di non sporcare troppo...

In effetti non so perché ricordassi più le malversazioni che la congiura... Dovrò rileggermi storia di Roma!

Andrea

vngncl61 ha scritto:
* Filippica, da Filippo Crea, terrone, come me, che teneva( tiene ancora?) una rubrica, Compito a casa, su Tutti fotografi, nella quale commentava le foto inviate dai lettori, su temi da lui proposti, certe lisciate di pelo, pure al terrone sottoscritto

Certe "fucilate" a chi consegnava i compiti!
meritate pure ma fatte o dette con una certa delicatezza non guasterebbero.... Se a qualcuno di loro ci sipresenta con il nome di Filippo, sicuramente vanno in crisi
Si ancora c'é la rubrica

vngncl61 ha scritto:

zioAlex ha scritto:[
Certe "fucilate" a chi consegnava i compiti!
meritate pure ma fatte o dette con una certa delicatezza non guasterebbero.... )

A me Filippo piaceva , anche se mi ha "sparato" un paio di volte.
Il tipo duro e puro, che non si tiene niente dentro, a parte la competenza, io non sono poi tanto diverso
Perché non posti qualche bella immagine? E da un po che non "lucido" qualcuno

Si anche a me piace Filippo Crea ma un conto é 'na cinquina e un conto é 'na carezza....
Bella immagine a chi?
Io faccio solofoto....

guarrellam ha scritto:Se vi piace il genere,c'è anche Martin Colbeck,stampato "analogico" da Robin Bellhttp://www.robinbell.com/ ;)

Belle anche le sue
E per tutto il resto:

vngncl61 ha scritto:

chromemax ha scritto: Peccato che poi fotoscioppi di brutto:

Perché peccato, e perché di brutto?

Perché secondo me, come spesso accade nell'uso di questi strumenti, la postproduzione è eccessiva e poco coerente. Inoltre, spesso, sbagliata rispetto alle scelte compositive.

vngncl61 ha scritto: Non so, assolutamente, usare un programma di fotoritocco, ma so che se la base è "cacca" tale resta anche se sei un dio con l'informatica.

Su questo non sono d'accordo, lo testimoniano i moltissimi video che si trovano su web e che trasformano il niente (sfondo bianco) in un'immagine fotorealistica solo con l'utilizzo di un programma di fotoritocco. I livelli di modifica che si possono ottenere con il digitale sono infinitamente maggiori e invisibili rispetto agli strumenti analogici.

io personalmente, essendo un ignorantone, mi faccio prendere più dalle immagini esposte che dal sapere con che cosa sono state fatte...
sabato pomeriggio sono stato ad una mostra a Trastevere, tutte digitali le immagini presumo, qualcuna non mi è piaciuta, ma tante le ho trovate veramente molto belle.
vi lascio con una domanda alla Marzullo...
voi siete più per il fine o per il mezzo?

vngncl61 ha scritto:Abbiamo una concezione completamente differente della fotografia
Io bado, sempre, ai contenuti, e nelle foto di Brandt ci sono, e non è la pp che li sminuisce.
Riguardo ai programmi di fotoritocco ed ai video, ecc...ecc... vale la stessa cosa, se hai niente da dire, non è photoshop che ti rende "oratore".
Comunque, ti garantisco che, anche in CO si fanno miracoli.

Concordo: concezione differente; io i contenuti non li vedo o faccio di tutto per non vederli e valuto solo la forma.

La differenza sostanziale tra le elaborazioni in CO e quelle al PC è che le seconde hanno potenzialità vicine alla pittura, possono non aver come riferimento il reale.

franny71 ha scritto:io personalmente, essendo un ignorantone, mi faccio prendere più dalle immagini esposte che dal sapere con che cosa sono state fatte...
sabato pomeriggio sono stato ad una mostra a Trastevere, tutte digitali le immagini presumo, qualcuna non mi è piaciuta, ma tante le ho trovate veramente molto belle.
vi lascio con una domanda alla Marzullo...
voi siete più per il fine o per il mezzo?

Per me, il mezzo è fondamentale nella valutazione dell'opera, il mezzo deve essere caratterizzante e peculiare. Per mezzo non intendo solo la fotocamera ma tutto quello che porta alla produzione del "pezzo". In questa catena conta dal cavalletto al pass-partout, dalla pellicola/sensore alla carta di supporto.

Secondo me se si ignora questo la scelta del sistema chimico diviene più un fatto di divertimento personale.

Mi sembrano argomenti lunghi e complessi, che neppure io ho sempre chiari, meriterebbero trattazioni più ampie e strutturate, confronti e scontri anche con chi, queste cose, le ha studiate davvero... Andrea... se ci sei...

Ciaooo, hai chiamato?

Sai non so che dire, penso che così la questione sia mal posta...

La fotografia ha natura ambigua, la ha sempre avuta. Quel che crea problemi è il riferimento al referente ed una certa "trasparenza" del mezzo stesso.

Da una parte c'è chi difende un sistema di potere, che va dalla propaganda alla pubblicità passando per il foto-giornalismo per cui il riferimento al referente assume carattere "sacrale" e per i quali negare che la fotografia possa essere rappresentazione (ovvero avere valore e significato in sé) è fondamentale.
Altri invece sostengono che il riferimento al referente è solo un inganno (apparenza, superficie) e che una volta che sia "messo in immagine", ovvero sia creata la rappresentazione, il significato è alterato (fino ad essere tutt'altro).
E poi c'è chi sta un po' nel mezzo...

Se per i primi va difeso un purismo tecnico al fine di rimanere aderenti "al vero" (vero che va tradotto come "credibile" in una determinata cultura visiva/epoca), per i secondi è totalmente irrilevante.