Analogica.it

Meraviglia.
Ci si incammina a passi incerti nel mondo dell’immagine. Il digitale –con apparente paradosso- segna, con la sua immediatezza ed accessibilità, il punto di ingresso in questo incantevole e complesso racconto.
Certo c’eravamo già ai tempi della pellicola, ma allora –senza retaggi fotografici- in modo inconsapevole. Pochi scatti per portarci dietro i ricordi di attimi gioiosi.
Poi la prima compatta digitale, ed il racconto diventa fluviale, i ricordi sempre più densi, forse persino un po’ inflazionati. Però questa facilitata consuetudine con l’immagine in qualche modo scava un solco, plasma la sensibilità, sgrossa il senso estetico.
Si inizia a guardare le immagini altrui, la fotografia piano piano inizia a comunicare qualcosa, pare divenire linguaggio.
Allora si tenta il gran passo, la reflex, i libri di tecnica, un po’ di cultura fotografica, certo scapigliata, da improvvisati bricoleur dell’immagine, ma pur sempre emozionante.
Si sperimenta il rigore della focale fissa, poi si cede al fascino vintage dei vecchi obiettivi manuali. Dapprima ci si sente un po’ disorientati, si capisce che faceva tutto lei, la fotocamera, noi eravamo semplici esecutori di azioni; poi questo metodo così laborioso di scattare –la misurazione dell’esposizione, la messa fuoco manuale- mostra tutto il suo fascino, diventa nuovo punto di vista, rallentamento dell’azione, attenzione alla composizione.
Scoperta di un approccio meditato alla fotografia che è nuovo punto di partenza per un percorso che fatalmente si imbatte nella meraviglia della pellicola. Un ritorno affascinato, arricchito dalla consapevolezza, ma integro nella sua dimensione di emozionata curiosità.
Gli scatti si sono fatti meno numerosi, più lenti ed attenti. Lo sguardo indugia di più sulle cose, cerca di cogliere luci, forme, geometrie, colori, situazioni.
E si arriva qui, alla scoperta di questo bellissimo furum che racconta il mondo -ancor più meraviglioso- della fotografia analogica.
Riapro un cassetto e ritrovo la vecchia Yachica MG1 di mio padre. Ora fa compagnia alla mia reflex Pentax K-r e alla mia compatta Samsung EX1.
Domani chissà.
La speranza è quella di riuscire a guardare il mondo con tutta l’attenzione e tutta la passione che merita.
E magari cercare di fissarne qualche frammento. Per ricordare o –se la fortuna vorrà- per raccontare un po’.

Enrico, quarantenne ed oltre.

Non avrei potuto scrivere di meglio, anche se il mio percorso è stato alquanto differente il tuo racconto mi ha emozionato e fatto capire, se mai ce ne fosse stato bisogno, una volta di più cosa provo quando maneggio le mie fotocamere meccaniche caricate a pellicola (ma anche la reflex elettronica, sempre analogica...).

Welcome on board, quarantenne, da un quasi-cinquantenne... più giovane che mai!

Benvenuto

Benvenuto e buona permanenza....anche io sono un possessore di una Samsung EX-1,che affianca la D7000

Simone

Benvenuto!

Benvenuto anche da parte mia


Etrusco.

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Ciao Enrico....
Un bel racconto di storia
unncaloroso benvenuto da parte mia!