Intanto grazie mille per le delucidazioni; ho capito che il contrasto del negativo non dipende dalla concentrazione, diversamente da quanto pensavo. (chissà perchè lo pensavo poi???) Ora mi rendo conto che per quanto riguarda i tempi di sviluppo la mia domanda era effettivamente un pò priva di fondamento. Credo che la paura di sbagliare qualcosa, dal momento che sono agli inizi, mi pone sempre difronte a problemi irrilevanti, o di poco conto rispetto alla mia "precisione" tecnica attuale.Silverprint ha scritto:Ciao Persirex,
Eh... che dire.
Intanto tranquillo, sbagliare alla grande non sbaglierai. Un terzo di stop è un errore irrisorio rispetto agli ordinari errori di esposizione.
I tuoi due post però sollevano altre questioni. Di non breve trattazione (ci sono vari thread in proposito).
Diluizione vs contrasto è un falso problema, cioè il contrasto dipende dall'energia complessiva che il rivelatore sviluppa. Se ad aumentata diluizione viene associato adeguato aumento del tempo di sviluppo il contrasto non cambia, almeno finché la diluizione non è tale da "snervare" lo sviluppo stesso, cosa che non succede, di solito, finché non si superano largamente i parametri suggeriti.
Tempo di sviluppo verso sensibilità è anch'essa una faccenda complessa, non foss'altro perché ognuno espone a modo suo...
O almeno lo fa finché non decide di dotarsi di uno standard preciso, tipo il sistema zonale, per esempio. In generale non ha senso farsi problemi di un livello di precisione elevato (variazione di un terzo di stop) se in fase di ripresa non c'è un metodo di lavoro almeno altrettanto preciso. È molto più utile e profittevole un processo di aggiustamento progressivo, ove tra variazione della sensibilità e del tempo di sviluppo si cerchi nella pratica ciò che corrisponde ai propri gusti e modalità operative.
Grazie mille per il momento, poi, se volete, vi farò sapere com'è andata con questi primi sviluppi in microphen!!!!
Saluti , Matteo