Analogica.it

@ammazzafotoni Mmmm sono d'accordo che la cacofonia visiva non sia necessariamente sbagliata. Ma secondo me deve provenire dall'intenzione esplicita del fotografo, altrimenti è brutta. L'intenzione si deve percepire, soprattutto se rappresenta il messaggio centrale.

Penso che il mio pensiero sia risultato mal espresso.
Intendo che la "cacofonia visiva", quella che risulta inevitabile a causa di elementi (a primo acchito) fuori dal nostro controllo, rivela, talvolta, una cattiva gestione della società e del paesaggio.

Sarei contentissimo di fotografare terrificanti e maestosi ecomostri o lugubri e cadenti fabbriche abbandonate, pur sapendo che sono uno sfregio per il paesaggio e un pericolo per l'ambiente, finché non vengano, si spera più prima che poi, abbattuti e bonificati o riqualificati.
È tanto poco piacevole, invece, desistere dal fare una foto per colpa di un mero cassonetto o un'automobile quanto potrebbe essere effettivamente poco o per nulla ragionata e coordinata la loro collocazione o funzionalità.

Insomma, non sempre il rapporto beneficio/ingombro, pragmaticamente generalmente positivo per un semaforo o un segnale stradale, viene oculatamente calcolato.

Ci sono infatti luoghi speciali, vedi Venezia o anche molti altri meno sui generis, in cui un ragionamento sul paesaggio, che è il prezioso luogo pubblico che noi tutti abitiamo, viene in gran parte applicato (talvolta maniacalmente e persino con cattivismo).

Ma io credo che dipenda da quello che si vuole fare: se l'intento è quello di riprodurre la scena di un passato, creando un set, anche il più piccolo dettaglio è importante (per non incorrere in questo https://www.youtube.com/watch?v=oVDv_DuxoOE ).
Ma io ho fatto una istantanea del tempo attuale, dove le macchine ci sono.
Poi, legittimamente Andrea può dire che non gli piace il muso della macchina ma io lo considero coerente con lo scopo.

Vaprio d'Adda.
Villa Melzi d'Eril e il ponte con Canonica.

Villa Melzi d'Eril
Costruita per volere di Giovanni Melzi d'Eril entro il 1482, sfruttando le rovine di un precedente castello, ed ampliata nel 600. L'aspetto odierno dell'edificio, particolare per i suoi terrazzamenti a giardino che digradano sull'Adda, è il risultato dei radicali rimaneggiamenti compiuti nel 1845. La fama della villa si deve soprattutto al fatto di aver ospitato, tra il 1506 e il 1513, Leonardo da Vinci, a quel tempo al servizio della corte milanese degli Sforza. Proprio nella nobile dimora di Vaprio il gieniale artista toscano elaborò studi idraulici entrati a far parte del Codice Atlantico.
Dei numerosi scritti ed opere che ricordano la presenza del genio, il più noto è il cosidetto "Madonnone" all'ultimo piano dell'edificio: un grande affresco che raffigura una Madonna con Bambino. Lo concluse nel 1510 Francesco Melzi, figlio di Giovanni.

Qui altri dettagli
https://it.wikipedia.org/wiki/Villa_Mel ... _d%27Adda)

Ponte di Vaprio
Ultimo dei numerosi che si sono succeduti nei secoli a partire dal 300 d.c.
La caratteristica è di inglobare all'interno del piano stradale il vecchio ponte in ferro, di epoca ottocentesca, finito a far da armatura alla gettata di cemento.
Oggi, pur aperto al traffico (anche pesante) è messo malino con diffusi fenomeni di corrosione degli stralli ed è costantemente monitorato da sensori elettronici.

http://ioprimadime.com/canonica-adda

Brutto negativo 6x6 sottoesposto e sovrasviluppato, fatto con le due cose che odio davvero: la FP4+ e il Rodinal (1+50 in questo caso)
Stampato su Fomabrom Variant III 20x25 in PQ Universal con grado 5, ampia e progressiva bruciatura dal basso verso l'alto a partire da metà ponte.
Lunga lavoro di sbianca locale a recuperare dettagli e contrasto nelle ombre, viraggio parziale al selenio.