Analogica.it

Mi spiego meglio: devo esporre una decina di foto in una mostra collettiva di varia natura (pittori, scultori, illustratori, varie ed eventuali).

Sono molto indeciso sull'indicare la natura delle stampe, specificando "Stampa analogica/argentica su carta baritata", un po' come si fa nelle esposizioni pittoriche (olio su tela ecc)

"Vantaggi": mi piacerebbe far sapere che l'analogico c'è

"Svantaggi": non voglio dare quella specie di valore aggiunto "sono figo perché stampo in analogico"

Voi come fareste?

A me dà fastidio quando non trovo indicazioni sulla tecnica usata (sia in mostre pittoriche, sia in quelle fotografiche). Mi pare sciatto.
Stampa "analogica" non mi parrebbe opportuno e lo eviterei, perché ve ne sono di diverso tipo.
Andrea Calabresi scrive: "Stampa su carta baritata alla gelatina ai sali d'argento", ed è il modo più esauriente; essere precisi costa uguale, tanto vale...

Io lo farei: l'arte, o comunque una realizzazione artigianale, vive anche della propria materialità.
Il fatto che le fotografie appaiano strettamente bidimensionali non significa che non bisogni indicare tecnica e supporto come si fa per le altre forme d'arte, in quanto essi fanno parte delle scelte stilistiche e tecniche dell'artista (o dell'artigiano) e, sinceramente, aggiungono anche eventualmente valore all'opera.
Trovo un'avvilente "falsa modestia" non indicare la tecnica soprattutto nel caso in cui questa sia "nobile" (e non, ad esempio, una stampa inkjet) con la scusa pretestuosa che "la fotografia è tale a prescindere dal mezzo". Ebbene, aggiungere informazioni non toglie valore (o non ne dà comunque molto) se la fotografia fa schifo, quindi perché ometterle?

Fai il figo non c’è niente di male, anzi ogni tanto fa bene


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NikMik ha scritto:A me dà fastidio quando non trovo indicazioni sulla tecnica usata (sia in mostre pittoriche, sia in quelle fotografiche). Mi pare sciatto.
Stampa "analogica" non mi parrebbe opportuno e lo eviterei, perché ve ne sono di diverso tipo.
Andrea Calabresi scrive: "Stampa su carta baritata alla gelatina ai sali d'argento", ed è il modo più esauriente; essere precisi costa uguale, tanto vale...

Scusate, edito per evitare 3 risposte e relative notifiche

E precisione sia ;)

@ammazzafotoni Non e' questione di "falsa modestia" proprio perche', a mio avviso, non deve esserci nulla di modesto/immodesto nell'eseguire una stampa analogica rispetto ad una stampa inkjet (che e' comunque difficile eseguire bene). Molti scattano a pellicola solo per poter dire che scattano a pellicola, e non per ragioni tecniche. Il punto e' che vorrei evitare di passare per uno di questi

@mska59

P.S. vorrei precisare, perche' il messaggio potrebbe essere ambiguo, che con "l'analogico c'e'" intendo dire "l'analogico e' vivo", non altro

Personalmente lo ritengo solo un gesto di vanità. Chi vuol vedere, sa cosa vedere, e la dicitura è solo un inutile disturbo.

Io non metterei alcuna indicazione.

Come vedi, ci sono opinioni diametralmente opposte!
Al di là delle preferenze personali, l'informazione potrebbe essere utile nel caso che si tratti di una mostra nella quale è prevista l'eventuale vendita a compratori/collezionisti.

Di recente sono stato alla mostra di Pellegrin al MAXXI, le opere erano sia su baritata con gelatina ai sali d'argento che stampe a getto d'inchiostro. Ogni didascalia aveva titolo, luogo dello scatto, datazione, ad ultimo tecnica di stampa.

Non credo sia una ostentazione di vanità specificare il mezzo tecnico prescelto, a patto che dietro ci sia una visione coerente che abbia spinto a una scelta consapevole e non un uso fine a sé stesso.

umperio ha scritto:Di recente sono stato alla mostra di Pellegrin al MAXXI, le opere erano sia su baritata con gelatina ai sali d'argento che stampe a getto d'inchiostro. Ogni didascalia aveva titolo, luogo dello scatto, datazione, ad ultimo tecnica di stampa.

Non credo sia una ostentazione di vanità specificare il mezzo tecnico prescelto, a patto che dietro ci sia una visione coerente che abbia spinto a una scelta consapevole e non un uso fine a sé stesso.

Lo penso anche io, anzi l’informazione ha sempre un connotato positivo. Alle mostre si va anche per imparare, farsi incuriosire e magari chissà guardando le tue foto qualcuno potrebbe essere attratto dalla fotografia tradizionale (che come definizione mi piace di più di analogica) e cercare di saperne di più grazie ad una semplice targhetta, perché negargli questa possibilità?



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