vngncl61 ha scritto:
Se, per sapere che la stampa che stai osservando è argentica, o meno, hai bisogno di una didascalia, significa che non sei in grado di distinguere tra i due supporti, ai tuoi occhi uno vale l'altro...
Secondo me questo non è vero, non sapere come è stata realizzata una stampa non porta automaticamente a: "ai tuoi occhi uno vale l'altro".
Il valore aggiunto è quello di conoscere i limiti e le possibilità dei singoli procedimenti utilizzati da chi è riconosciuto "maestro", in pratica di capire solo con gli occhi (se uno ha voglia di sbattersi) che materiali e procedimenti diversi portano a risultati diversi.
vngncl61 ha scritto:Inoltre, tieni da conto che la "stampa originale" non esiste, guarda le 2 dietro al nonnetto, nell'allegato, qual'è "originale" è perché?
Qui la vediamo in modo differente, per me non esiste la "fotografia", non esiste l'idea ma solo la stampa con cui viene rappresentata e tutto si basa su quello.
La stampa a sinistra è un provino che ha permesso allo stampatore di capire cosa era possibile ottenere da quel negativo, a destra la rappresentazione finale dell'idea di Adams (noi, la vita, la morte, la natura, l'america, ecc.). Guardando a sinistra non si riconosce Adams con tutto quello che ne consegue.
vngncl61 ha scritto:
Pur essendo un'arte visiva, la fotografia è molto più simile alla musica, che alla pittura o alla scultura, c'è uno spartito, il negativo, ed infinite modalità d'esecuzione, anche dello stesso autore.
Direi di no, nella musica non si può stravolgere uno spartito con la stessa libertà che si ha nell'interpretare un negativo in stampa (la sbianca degli occhi nella famosa Wake di Smith, l'annerimento di gran parte del cielo del tuo esempio, Giacomelli e l'uso di pellicole fotomeccaniche, ecc.)
vngncl61 ha scritto:
Anche alla luce di quanto tu stesso sottolinei nel proseguo del post, quanto potrebbe influire sul giudizio finale, ad un occhio poco allenato, l'indicazione sulla natura del supporto? Mi spiego meglio, nella foto di Adams con le due versioni di Moonrise..., le due stampe non sono diverse solo esteticamente, ma anche dal punto di vista tecnico, una ha gamma tonale amplissima, con dettaglio evidente anche nelle ombre,... l'altra è l'esatto contrario.
Adesso immagina due mostre differenti, una che esponga la versione soft e l'altra quella dark, sotto la soft la scritta STAMPA AI SALI D'ARGENTO, sotto l'altra STAMPA DIGITALE AL CARBONE, quanti, visitando entrambe le mostre, sarebbero portati a credere che le differenze non siano dovute ai materiali, ma ad Adams stesso? Certo l'esempio è forzato, ma comunque calza l'idea.
A parte che la gamma tonale delle due stampe è più o meno la stessa cambia solo la quantità (percentuale del totale) di ombre ma, credo che anche mia figlia di 3 anni, arrivi a capire che le differenze tra le due non sono dovute ai materiali utilizzati, però se uno ha un minimo di interesse (ma minimo) e ci perde un pochino di tempo credo che arrivi anche a capire differenze più sottili dovute appunto a caratteristiche proprie dei materiali utilizzati spemuti al meglio delle loro possibilità.
Più cerco di spiegarmi e più mi pare che diciamo, in fondo (ma proprio in fondo) la stessa cosa.