Partendo da una condivisione di una foto su un social network di una storica vetrina con prodotti originali Ferrania, diciamo dei tempi d'oro, mi è venuta in mente una domanda...
Siamo spesso (e mi ci metto anche io senza il minimo dubbio) nostalgici, guardiamo qualche marchio o prodotto del passato e spesso lo compiangiamo ora che non c'è più. Ma provando ad essere un po' l'avvocato del diavolo, ma quanto sono dipese da noi certe vicissitudini?
Tutti a riempirsi la bocca con ciò che era Ferrania, ma non è che quando era ancora in commercio si comprava tutti Ilford?
Più in generale mi chiedo quanto alcune realtà siano rimpiante perchè pur facendo di tutto, come consumatori intendo ovviamente, non si è riusciti "a salvarle" o se invece piangiamo il morto che abbiamo contribuito ad ammazzare anche noi
Marchi falliti ce ne sono tantissimi, anche più o meno risorti, penso appunto a Ferrania, a Bencini e a tanti altri oggi ambiti pezzi da collezione, ma ormai affossati e sotterrati
Mi piacerebbe sapere qualcosa di più da chi ha vissuto molto più di me i "glory days" alla Bruce Springsteen ;) ;)
Nostalgia canaglia? O è colpa nostra?
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Re: Nostalgia canaglia? O è colpa nostra?
Ferrania/3M era il terzo produttore mondiale di pellicole, soprattutto negative colore per il mercato di massa, è fallita perché il mercato al quale si rivolgeva, la fotografia di massa di bassa qualità, le compatte autotutto da poche decine di milalire, lo sviluppo al minilab in 25 minuti, ecc, si è spostato sulle compatte digitali prima e sui telefoni dopo. Un amatore od anche un professionista, coi numeri che rappresentavano, per tenere in vita Ferrania avrebbe dovuto comprare almeno qualche migliaio di rullini al mese (per poi non usarli visto la qualità del prodotto).
Al massimo della diffusione della fotografia analogica, alla fine degli anni '90 inizio 2000, il mercato era di circa 4 miliardi di rullini all'anno (o era la sola produzione di Kodak, non ricordo, dovrei andare a ricercare i numeri): di questa quantità enorme la fetta di kodachrome, Ektachrome pro, Portra o Velvia era una nicchia minuscola, finanziata da chi se ne fregava della "fotografia" ma che voleva avere un ricordo dei momenti belli della loro vita
La fotografia la teneva in piedi la zia Pina e lo zio Giuseppe che andavano in gita col dopolavoro e con la instamatic, non il fotoamatore evoluto con la reflex autofocus o il matrimonialista con l'hasselblad e la zenza bronica...
Al massimo della diffusione della fotografia analogica, alla fine degli anni '90 inizio 2000, il mercato era di circa 4 miliardi di rullini all'anno (o era la sola produzione di Kodak, non ricordo, dovrei andare a ricercare i numeri): di questa quantità enorme la fetta di kodachrome, Ektachrome pro, Portra o Velvia era una nicchia minuscola, finanziata da chi se ne fregava della "fotografia" ma che voleva avere un ricordo dei momenti belli della loro vita
La fotografia la teneva in piedi la zia Pina e lo zio Giuseppe che andavano in gita col dopolavoro e con la instamatic, non il fotoamatore evoluto con la reflex autofocus o il matrimonialista con l'hasselblad e la zenza bronica...
Re: Nostalgia canaglia? O è colpa nostra?
In effetti personalmente non rimpiango le Ferrania (che mai usai), ma certo rimpiango:
- le Fuji Neopan 400, Neopan 1600 e Provia 400x.
- le Kodak Ektachrome, Kodachrome, Tmax 3200 e BW 400 CN. E mi sarebbe piaciuto provare una volta nella vita le Technical Pan...
La buona notizia è che fra non molto dovrebbero ritornare le Ektachrome e le Tmax3200... è stato rarissimo nella storia della pellicola - anche ai tempi d'oro - che una pellicola uscita di produzione tornasse in produzione...
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Re: Nostalgia canaglia? O è colpa nostra?
Come si fa a non rimpiangere (o, all'opposto, rimpiangere) una cosa mai usata?...NikMik ha scritto:In effetti personalmente non rimpiango le Ferrania (che mai usai) (...)
Il "rimpianto" o il "non rimpianto" per qualcosa, dovrebbe essere determinato dall'esperienza personale, credo.
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
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Re: Nostalgia canaglia? O è colpa nostra?
mah, io in passato ho sempre usato kodak o fuji. Saltuariamente qualche agfa o ilford fp4. Mi fa piacere che altre aziende riaprano (o provino) i battenti, ma personalmente mi interessa quasi zero, fotograficamente parlando intendo. A meno che oggi introducano qualcosa che stuzzichi il mio interesse. Certo non posso avere nostalgia di cose che non ho mai usato...NikMik ha scritto:In effetti personalmente non rimpiango le Ferrania (che mai usai), ma certo rimpiango:
- le Fuji Neopan 400, Neopan 1600 e Provia 400x.
- le Kodak Ektachrome, Kodachrome, Tmax 3200 e BW 400 CN. E mi sarebbe piaciuto provare una volta nella vita le Technical Pan...
La buona notizia è che fra non molto dovrebbero ritornare le Ektachrome e le Tmax3200... è stato rarissimo nella storia della pellicola - anche ai tempi d'oro - che una pellicola uscita di produzione tornasse in produzione...
Mentre (piccolo OT) il fatto che rimettano in commercio una 3200 iso a pellicola può avere un suo perchè. Sarà una mia idea balzana, ma questa pellicola strizza l'occhiolino ai digitalisti dei millemila iso e ottiche rigorosamente "pro" (che se non sono almeno 1.4 sono dei "vetri" bui) che usano al 99% l'esposimetro della reflex. Di questi molti usano anche la pellicola, un po' per moda un po' per interesse/curiosità, ma c'è lo scoglio del "come faccio se non c'è luce" ? Dare in pasto una 3200 iso che sarà, da coloro, certamente esposta all'i.e. può riavvicinare alla pellicola un certo numero di "street photographer". Tutto sommato a livello mondiale i numeri potrebbero anche esserci.
fine OT
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Re: Nostalgia canaglia? O è colpa nostra?
Non è questione di rimpianto, certo in tempi di vacche grasse ce n'era per tutti, la produzione di Kodak era qualcosa da impallidire, ogni branca o nicchia della creazione dell'immagine era coperta, dalle pellicole per microfilm a quelle infrarosse, da quelle per dye transfer a quelle per la separazione colore, ecc.
Oggi sento da più parti lamentele sul costo delle pellicole, condite oltretutto dall'imperante complottismo internettiano, dell'aumento del costo dell'attrezzatura fotografica usata, di aggettivi tipo "assurdo" o "pazzesco" per richieste di 1000 euro per attrezzature che ne costavano 6-7 volte tanto.
Ai tempi d'oro della fotografia anologica una buona reflex col 50mm costava circa un mese di stipendio di un impiegato, idem un ingranditore tipo l'M605; per un Hasselblad 500CM in kit (80mm+A12) di stipendi ce ne volevano 4 e 36 pose di Kodachrome 64, con la quale in molti si sciacquano la bocca, costava, sviluppo compreso, 25.000 lire (se tanto mi da tanto per come sono andate le cose col passaggio lira-euro in Italia e mettendoci un po' di inflazione stiamo intorno alla trentina di euro di oggi).
La Technical Pan ho fatto in tempo ad usarla, era una pellicola magnifica ma di nicchia, poco usabile, difficile... riuscisse domani non ne comprerei più di una decina di rullini in un anno, con questi numeri è difficile farla sopravvivere senza quel bacino della fotografia di massa che ne permetteva l'esistenza quindici anni or sono...
Oggi sento da più parti lamentele sul costo delle pellicole, condite oltretutto dall'imperante complottismo internettiano, dell'aumento del costo dell'attrezzatura fotografica usata, di aggettivi tipo "assurdo" o "pazzesco" per richieste di 1000 euro per attrezzature che ne costavano 6-7 volte tanto.
Ai tempi d'oro della fotografia anologica una buona reflex col 50mm costava circa un mese di stipendio di un impiegato, idem un ingranditore tipo l'M605; per un Hasselblad 500CM in kit (80mm+A12) di stipendi ce ne volevano 4 e 36 pose di Kodachrome 64, con la quale in molti si sciacquano la bocca, costava, sviluppo compreso, 25.000 lire (se tanto mi da tanto per come sono andate le cose col passaggio lira-euro in Italia e mettendoci un po' di inflazione stiamo intorno alla trentina di euro di oggi).
La Technical Pan ho fatto in tempo ad usarla, era una pellicola magnifica ma di nicchia, poco usabile, difficile... riuscisse domani non ne comprerei più di una decina di rullini in un anno, con questi numeri è difficile farla sopravvivere senza quel bacino della fotografia di massa che ne permetteva l'esistenza quindici anni or sono...
Re: Nostalgia canaglia? O è colpa nostra?
Mi trovo pienamente d'accordo.
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Re: Nostalgia canaglia? O è colpa nostra?
E questo è il vero problema secondo me, il rapporto inversamente proporzionale tra quantità e qualità, visto che la massa è raro che si muova per qualità. L'avvento del digitale ha fatto molto gola a queste fasce di mercato, che in massa erano presenti sulla pellicola "di bassa lega" e sullo stesso livello di digitale sono atterrati, tenendo vivo un settore molto più di quanto abbiano fatto le ammiraglie, tipo la D3 per intendercichromemax ha scritto:
La fotografia la teneva in piedi la zia Pina e lo zio Giuseppe che andavano in gita col dopolavoro e con la instamatic, non il fotoamatore evoluto con la reflex autofocus o il matrimonialista con l'hasselblad e la zenza bronica...
Difficile capire come andrà, potrebbe anche essere che tra 3 o 4 anni questo analogico con cui tanti si riempiono la bocca, si dimostri essere una bolla esplosa. Vedremo, per ora certo è che alcuni segnali sono buoni, altri meno, ma indubbiamente c'è movimento
Rilancio con un'altra domanda... oggi ci sono ancora processi di sviluppo automatico di qualità pessima, il lab sotto casa per intenderci, che con 10 centesimi ti dà una stampa da brividi (scansione e stampa se ti dice bene). Secondo voi, quanto questi accrocchi tecnologici che tirano fuori prodotti scarsi, rischiano di far riallontanare chi si sta avvicinando alla pellicola, speranzoso ed ottimista?
Per intenderci, se io non ho mai bevuto vino e vado al supermercato, esco dalla saccoccia ricchi €0,69 e compro il vino in cartone, indubbiamente capisco perché non lo avevo mai bevuto e penso che dove c'è scritto "vino" c'è l'equivalente di schifezza.
Se invece spendessi €30,00 per un amarone Bertani (a proposito, provatelo se già non lo conoscete ), per me il significato della parola "vino" sarebbe tutt'altro.
Quindi se io sento tanto parlare di analogico ma non l'ho mai provato, non rischio di dare un giudizio di orrore cosmico se giudicassi da uno sviluppo e stampa fatto "sotto casa"?
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Re: Nostalgia canaglia? O è colpa nostra?
Qui secondo me siamo semrep vittima dell'autocentrismo occidentale, per quanto ne so io lo sguardo degli odierni produttori di pellicola è rivolto ad oriente e non in Europa ne in nordamerica.Alessandro_Roma ha scritto:Difficile capire come andrà, potrebbe anche essere che tra 3 o 4 anni questo analogico con cui tanti si riempiono la bocca, si dimostri essere una bolla esplosa. Vedremo, per ora certo è che alcuni segnali sono buoni, altri meno, ma indubbiamente c'è movimento
Oddio qui si apre un mondoAlessandro_Roma ha scritto:Quindi se io sento tanto parlare di analogico ma non l'ho mai provato, non rischio di dare un giudizio di orrore cosmico se giudicassi da uno sviluppo e stampa fatto "sotto casa"?
Non voglio che parta un flame su analogico vs digitale.
Gran parte dell'analogico passa attarverso uno scanner e dato che scanner di ottima qualità sono rari e costosi e ancor più rari sono gli "scannerizzatori" che sanno il fatto loro, va da se che l'attuale analogico "di massa" si porta dietro anche un bel pezzo di digitale e una qualità relativa e assai poco "analogica" (il che non vuole essere un giudizio di merito!)
I produttori sono riusciti a scalare la produzione per renderla sostenibile e remunerativa anche con gli esigui numeri attuali e questo è sicuramente un bene, sono convinto che la pellicola rimarrà ancora a lungo, il problema semmai potrà essere quello degli apparecchi di ripresa e del relativo "ritorno coi piedi per terra" di chi era abituato a pagare una macchina di prestigio quanto un cartoccio di fusaie, quando per "sostenere l'analogico" dovrà spendere una mese di stipendio (per chi ce l'ha ) per una reflex col 50...
Re: Nostalgia canaglia? O è colpa nostra?
Penso che ci sarà sempre chi avrà volontà di approfondire e studiare/cimentarsi a vari livelli: chi quanto gli basta, chi un po’ di più e chi “finché campa” questo mi pare succeda un po’ in tutti i campi/settori/hobbyAlessandro_Roma ha scritto:
Rilancio con un'altra domanda... oggi ci sono ancora processi di sviluppo automatico di qualità pessima, il lab sotto casa per intenderci, che con 10 centesimi ti dà una stampa da brividi (scansione e stampa se ti dice bene). Secondo voi, quanto questi accrocchi tecnologici che tirano fuori prodotti scarsi, rischiano di far riallontanare chi si sta avvicinando alla pellicola, speranzoso ed ottimista?
Per intenderci, se io non ho mai bevuto vino e vado al supermercato, esco dalla saccoccia ricchi €0,69 e compro il vino in cartone, indubbiamente capisco perché non lo avevo mai bevuto e penso che dove c'è scritto "vino" c'è l'equivalente di schifezza.
Se invece spendessi €30,00 per un amarone Bertani (a proposito, provatelo se già non lo conoscete ), per me il significato della parola "vino" sarebbe tutt'altro.
Quindi se io sento tanto parlare di analogico ma non l'ho mai provato, non rischio di dare un giudizio di orrore cosmico se giudicassi da uno sviluppo e stampa fatto "sotto casa"?
Se avessi giudicato l’analogico dalle mie prime stampe da laboratorio e non avessi mai visto Newton o Salgado, forse avrei lasciato perdere, ma ciò non toglie che avrei sbagliato giudizio. Oltretutto credo che chi si interessi a qualcosa, dovrebbe un minimo approfondire almeno per capire cosa si può ottenere da un certo strumento. Penso che siamo in molti a farlo.
Riguardo al paragone vino/pellicola: ci sarà sempre a chi piace il Tavernello, i dati di vendita lo confermano e non ci trovo nemmeno niente di male ( a parte per la loro salute ). Non a me comunque, poiché, come scrisse il Redi, “Montepulciano d’ogni vino è re”
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