Nuove Emulsioni e Sistema Zonale
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Nuove Emulsioni e Sistema Zonale
Spero di non parlare della solita cosa noiosa e già tratta ma mi piacerebbe che qualcuno più espero possa approndire questa questione che non mi è chiara. Al termine de "Il Negativo" di Ansel Adams, lui inizia a parlare dello sviluppo normale, sensibilità nominale eccetera, ma parlando delle pellicole moderne con emulsione più sottile le dichiara meno adatte ai trattamenti del sistema zonale. Sia perché in alcuni casi sembra ci sia meno necessità, data la spalla alta e la perdita di dettaglio molto in su, inoltre per ottenere un n+1 sembra si debba aumentare il tempo di sviluppo quasi al 50% con risultati instabili (n-1 sembra essere più simile all'emulsione spessa), di conseguenza meno controllo della gamma di densità. Quindi parla dello sviluppo a due bagni e dell'intensificatore e del riduttore.
Ora rimandando a voi ancora vivi e sperimentatori, da quando lui ha scritto il libro le cose sono cambiate? Per pellicole moderne lui intende tutte quelle attuali o per esempio le delta (le tabular grain insomma) e non le normali come hp5 fp4, ecc.
Va escluso quindi l'utilizzo del sistema zonale accademicamente inteso e va studiato il procedimento con intensificatori e riduttori?
Io mi sono avvicinato al sistema zonale per comprendere e avere coscenza più completa dello strumento che uso, perché penso sia corretto conoscere nel momento dello scatto come si voglia ottenere la stampa finale, a prescindere poi dall'utilizzo del sistema o no. Ma di per se attualmente è fattibile applicarlo, proprio come lui ne parla sul libro o si è dovuto cambiare metodologia per ottenere le stesse cose? Perché sono estremamente affascinato dalla conoscenza sempre più approfondita del controllo della filiera, proprio per poter avvicinarsi sempre di più all'effetto visualizzato.
Inoltre conoscete testi altrettanto di qualità che trattano la questione in modo più recente e rispetto all'attuale situazione?
Grazie di tutto a prescindere e segnalate senza problemi se ho sbagliato sezione o se ho fatto una domanda già risposta più volte.
Ora rimandando a voi ancora vivi e sperimentatori, da quando lui ha scritto il libro le cose sono cambiate? Per pellicole moderne lui intende tutte quelle attuali o per esempio le delta (le tabular grain insomma) e non le normali come hp5 fp4, ecc.
Va escluso quindi l'utilizzo del sistema zonale accademicamente inteso e va studiato il procedimento con intensificatori e riduttori?
Io mi sono avvicinato al sistema zonale per comprendere e avere coscenza più completa dello strumento che uso, perché penso sia corretto conoscere nel momento dello scatto come si voglia ottenere la stampa finale, a prescindere poi dall'utilizzo del sistema o no. Ma di per se attualmente è fattibile applicarlo, proprio come lui ne parla sul libro o si è dovuto cambiare metodologia per ottenere le stesse cose? Perché sono estremamente affascinato dalla conoscenza sempre più approfondita del controllo della filiera, proprio per poter avvicinarsi sempre di più all'effetto visualizzato.
Inoltre conoscete testi altrettanto di qualità che trattano la questione in modo più recente e rispetto all'attuale situazione?
Grazie di tutto a prescindere e segnalate senza problemi se ho sbagliato sezione o se ho fatto una domanda già risposta più volte.


Re: Nuove Emulsioni e Sistema Zonale
Penso che la sezione sia giusta ma... ai un pochino sevizziato l'italiano... 

- Silverprint
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Re: Nuove Emulsioni e Sistema Zonale
...zio vuole una Zeta sola, a proposito di sevizie.
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Re: Nuove Emulsioni e Sistema Zonale
Secondo me il SZ funziona come sempre.
Le curve caratteristiche hanno inviluppi diversi, ma anche le carte sono diverse. Insomma è tutto un po' diverso, ma il principio di funzionamento è sempre lo stesso.
Fai i test e vedi.
Le curve caratteristiche hanno inviluppi diversi, ma anche le carte sono diverse. Insomma è tutto un po' diverso, ma il principio di funzionamento è sempre lo stesso.
Fai i test e vedi.
Re: Nuove Emulsioni e Sistema Zonale
Grazie per le correzioni penso sia poco utile però fermarsi li
per quanto riguarda intensificatori e riduttori? e testi li conoscete?

- etrusco
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Re: Nuove Emulsioni e Sistema Zonale
Andreab non per fare polemica ma al forum possono partecipare tutti, dai professori alle persone con qualche anno in meno di studi.
Parliamo di fotografia.
Grazie
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pensando - offerte sconti
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Re: Nuove Emulsioni e Sistema Zonale
Per mia esperienza intensificatori e riduttori creano solo problemi.
Un testo molto approfondito è Way Beyond Monochrome.
Un po' troppo pro-procedure (imho), come va di moda ora negli U.S. ma sicuramente completo.
Comunque secondo me faresti bene ad intraprendere i test sui materiali, il SZ è di norma troppo parlato e troppo poco praticato.
Un testo molto approfondito è Way Beyond Monochrome.
Un po' troppo pro-procedure (imho), come va di moda ora negli U.S. ma sicuramente completo.
Comunque secondo me faresti bene ad intraprendere i test sui materiali, il SZ è di norma troppo parlato e troppo poco praticato.
Re: Nuove Emulsioni e Sistema Zonale
Sacrosanto! Per carita'. E non ho mai pensato di incolpare Luce di essere professore... Immagino che, preso dall'entusiasmo, abbia mancato un po' il contatto con la tastiera; io invece, preso dalla vecchiaia, divento sempre un po' piu' rompiscatole. Fine OT.etrusco ha scritto:Andreab non per fare polemica ma al forum possono partecipare tutti, dai professori alle persone con qualche anno in meno di studi.
Re: Nuove Emulsioni e Sistema Zonale
Leggo questo thread dopo un po' di tempo, e mi soffermo sull'aggettivo "spessa" (emulsione spessa, o meno).
Io ho sempre considerato e trattato le pellicole moderni, tabulari, come quelle con un unico strato sensibile, molto sottile. Sottile fino al fatto che, se proprio non si potesse dire che necessitava una sola corretta esposizione, so potrebbe realmente constatare che per tali pellicole esista una sola durata dello sviluppo in un determinato rivelatore. Questo spiega le ottimistiche raccomandazioni dei produttore che tali pellicole possono benissimo sotto e sovra-esporsi senza variazione dei tempi di sviluppo.
Mi torno molto indietro nel tempo e mi soffermo sul rivelatore ultra-compensatore che usava Ansel Adams, il ben noto Kodak D-23 di solo metolo e sulfito di sodio (7,5g + 100 g e le varianti). Questa semplice e meravigliosa formula sulle pellicole "di una volta, ricche di argento", garantiva un'enormità dei toni. Bisogna provare come funzioni con pellicole tabulari, un forte abbassamento della curva di annerimento gli darà di sicuro, per il resto non saprei dire ora.
Per me utente del formato 135, non esiste un metodo diverso dello sviluppo pellicola, che ultra-compensatorio o compensatorio. Probabilmente uno possa essere più coraggioso o pochino disattento con i formati più grandi.
Io ho sempre considerato e trattato le pellicole moderni, tabulari, come quelle con un unico strato sensibile, molto sottile. Sottile fino al fatto che, se proprio non si potesse dire che necessitava una sola corretta esposizione, so potrebbe realmente constatare che per tali pellicole esista una sola durata dello sviluppo in un determinato rivelatore. Questo spiega le ottimistiche raccomandazioni dei produttore che tali pellicole possono benissimo sotto e sovra-esporsi senza variazione dei tempi di sviluppo.
Mi torno molto indietro nel tempo e mi soffermo sul rivelatore ultra-compensatore che usava Ansel Adams, il ben noto Kodak D-23 di solo metolo e sulfito di sodio (7,5g + 100 g e le varianti). Questa semplice e meravigliosa formula sulle pellicole "di una volta, ricche di argento", garantiva un'enormità dei toni. Bisogna provare come funzioni con pellicole tabulari, un forte abbassamento della curva di annerimento gli darà di sicuro, per il resto non saprei dire ora.
Per me utente del formato 135, non esiste un metodo diverso dello sviluppo pellicola, che ultra-compensatorio o compensatorio. Probabilmente uno possa essere più coraggioso o pochino disattento con i formati più grandi.
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Re: Nuove Emulsioni e Sistema Zonale
Non ho capito bene cosa intendi, però il SZ funziona anche con le tabulari, ergo un solo tempo di sviluppo non ha senso.
Peraltro anche i fabbricanti (kodak, fuji) continuano a fornire famiglie di curve caratteristiche e grafici sulla variazione di contrasto rispetto al tempo di sviluppo.
Peraltro anche i fabbricanti (kodak, fuji) continuano a fornire famiglie di curve caratteristiche e grafici sulla variazione di contrasto rispetto al tempo di sviluppo.

