Obbiettivo ingranditore
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Obbiettivo ingranditore
"è un dato di fatto che, possedendo un ingranditore multiformato(per esempio per il 24x36mm e il 6x6 cm) le stampe migliori col fotogramma 24x36 mm si otterrebbero con il condensatore e l'obbiettivo 80 mm per il formato 6x6cm.E questo perchè si sfrutta solo la parte centrale dell'obiettivo e del piano illuminato dal condensatore."
Questo è un pezzo riportato da meda una rivista, la mia domanda è, Questa affermazione è vera?
Grazie
Steafno
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Re: Obbiettivo ingranditore
In teoria è vero, ma...
La migliore qualità della proiezione presuppone che tutta la catena sia di elevatissima qualità, ovvero che non ci siano altri "intoppi" che vanifichino lo sforzo.
La maggior qualità sarà più evidente più saranno grandi i formati di stampa, ma con un 80 mm per ottenere forti ingrandimenti da un 24x36 mm bisogna alzare davvero molto la testa, esponendola a rischio maggiore di vibrazioni; vibrazioni che ovviamente produrranno un danno qualitativo (almeno se la colonna non è fissata anche in alto).
Insomma se si dispone di ottime ottiche (anche in ripresa), di ingranditori molto solidi e perfettamente allineati, e si cerca il massimo effettivamente l'uso di un ottica di lunghezza focale superiore qualcosa in più lo da.
La migliore qualità della proiezione presuppone che tutta la catena sia di elevatissima qualità, ovvero che non ci siano altri "intoppi" che vanifichino lo sforzo.
La maggior qualità sarà più evidente più saranno grandi i formati di stampa, ma con un 80 mm per ottenere forti ingrandimenti da un 24x36 mm bisogna alzare davvero molto la testa, esponendola a rischio maggiore di vibrazioni; vibrazioni che ovviamente produrranno un danno qualitativo (almeno se la colonna non è fissata anche in alto).
Insomma se si dispone di ottime ottiche (anche in ripresa), di ingranditori molto solidi e perfettamente allineati, e si cerca il massimo effettivamente l'uso di un ottica di lunghezza focale superiore qualcosa in più lo da.
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Re: Obbiettivo ingranditore
E' una scemata.
Guarda le curve dell'astigmatismo, un obbiettivo per il formato maggiore rende meno sul formato piccolo.
Te lo posso assicurare anche per prove effettuate.
Compra un BUON 50mm. e vai tranquillo.
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Re: Obbiettivo ingranditore
La cosa interessa anche me ma ho trovato dati che contraddicono quello che dici e danno ragione a quanto ha detto Silverprint. Potresti indicarmi qualche fonte per meglio chiarirmi le idee?E' una scemata.
Guarda le curve dell'astigmatismo, un obbiettivo per il formato maggiore rende meno sul formato piccolo.
Grazie.
"They say my prints are bad, darling they should see my negatives!"
Lisette Model
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Re: Obbiettivo ingranditore
Ciao, escludendo le variabili apportate da eventuali vibrazioni e considerando tutto a parità di ingrandimento, per non parlare delle differenze ottiche attribuibili a due obiettivi non identici, l'affermazione oggetto della discussione è errata.
Fatto salvo l'aspetto della eventuale caduta di luce ai bordi, certamente più avvertibile quando il cerchio di copertura dell'ottica è "giusto" per il formato in uso, tutto il resto è a favore dell'ottica "a misura".
In fase progettuale, nello sviluppare un obiettivo, uno dei parametri ai quali si deve far riferimento è proprio il formato che quest'ultimo andrà a ricoprire.
Determinate aberrazioni, come l'astigmatismo di ordine superiore al terzo al quale Trinchetto si riferisce, vengono introdotte per compensarne altre e così via. Nell'usare solo la parte centrale di un'ottica, si sfrutta appunto quella dove una tale aberrazione è stata "lasciata" e si perdono i vantaggi apportati da questa nelle aree più periferiche.
Per intenderci, nello sfruttare tutto il campo inquadrato, si andrà a godere di una miglior uniformità di resa che, unita al conseguente minor ingrandimento (perché nell'osservarla completa lo si farà ad una distanza maggiore), permetterà di avere un risultato più omogeneo.
Certo, se poi l'ottica di partenza è già più affetta da astigmatismo rispetto alla parte centrale di quella che copre il formato maggiore.....
Marcello
Fatto salvo l'aspetto della eventuale caduta di luce ai bordi, certamente più avvertibile quando il cerchio di copertura dell'ottica è "giusto" per il formato in uso, tutto il resto è a favore dell'ottica "a misura".
In fase progettuale, nello sviluppare un obiettivo, uno dei parametri ai quali si deve far riferimento è proprio il formato che quest'ultimo andrà a ricoprire.
Determinate aberrazioni, come l'astigmatismo di ordine superiore al terzo al quale Trinchetto si riferisce, vengono introdotte per compensarne altre e così via. Nell'usare solo la parte centrale di un'ottica, si sfrutta appunto quella dove una tale aberrazione è stata "lasciata" e si perdono i vantaggi apportati da questa nelle aree più periferiche.
Per intenderci, nello sfruttare tutto il campo inquadrato, si andrà a godere di una miglior uniformità di resa che, unita al conseguente minor ingrandimento (perché nell'osservarla completa lo si farà ad una distanza maggiore), permetterà di avere un risultato più omogeneo.
Certo, se poi l'ottica di partenza è già più affetta da astigmatismo rispetto alla parte centrale di quella che copre il formato maggiore.....
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Re: Obbiettivo ingranditore
Io parlo per esperienza pratica, non sono un teorico. Il discorso (imho) è un po' sul sesso degli angeli, nel senso che a mio vedere le perdite di qualità nella maggioranza dei casi dipendono dalla somma di varie piccole cose (allineamento non perfetto, vibrazioni, differenze di qualità tra le ottiche, etc.).
Ho avuto modo di testare all'atto pratico molte ottiche e su ingrandimenti medio alti (oltre i 10x) molte ottiche hanno effettivamente dei problemini. Un problema che ho riscontrato molto spesso è una non perfetta planarità di campo e in questo caso un ottica leggermente più lunga aiuta. Così come aiuterebbe chiudere un po' il diaframma, non fosse che, purtroppo (sul campo), spesso per compensare occorre chiudere il diaframma un po' troppo e si perde di qualità generale.
Ovviamente la faccenda è assai poco pratica perché per risolvere un problema se ne creano altri dovendo necessariamente disporre di una colonna più lunga...
In generale la qualità delle ottiche è abbastanza variabile specialmente sulle focali più corte dove è purtroppo facile incappare in esemplari dalle prestazioni non ottimali anche se sulla carta pregevoli e di marca. Quindi la valutazione è difficile da farsi, nel senso che è facile avere un 50mm così così ed invece un buon 80 mm ... ;)
Ho avuto modo di testare all'atto pratico molte ottiche e su ingrandimenti medio alti (oltre i 10x) molte ottiche hanno effettivamente dei problemini. Un problema che ho riscontrato molto spesso è una non perfetta planarità di campo e in questo caso un ottica leggermente più lunga aiuta. Così come aiuterebbe chiudere un po' il diaframma, non fosse che, purtroppo (sul campo), spesso per compensare occorre chiudere il diaframma un po' troppo e si perde di qualità generale.
Ovviamente la faccenda è assai poco pratica perché per risolvere un problema se ne creano altri dovendo necessariamente disporre di una colonna più lunga...
In generale la qualità delle ottiche è abbastanza variabile specialmente sulle focali più corte dove è purtroppo facile incappare in esemplari dalle prestazioni non ottimali anche se sulla carta pregevoli e di marca. Quindi la valutazione è difficile da farsi, nel senso che è facile avere un 50mm così così ed invece un buon 80 mm ... ;)
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Re: Obbiettivo ingranditore
Grandiosa questa affermazione. La scordo spesso perdendomi su "boiate" intermedie quando è tutta la catena che è da rivedere!!Silverprint ha scritto: ...La migliore qualità della proiezione presuppone che tutta la catena sia di elevatissima qualità, ovvero che non ci siano altri "intoppi" che vanifichino lo sforzo.....
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Re: Obbiettivo ingranditore
Piccola aggiunta:
Per fare un esempio, con l'avvertenza che sono le impressioni pratiche di una persona esigente e che probabilmente per molti il problema non è visibile, ottime ottiche come i miei (che mi sono scelto tra molti) Schneider Componon-S 50 mm (molto uniforme tra vari esemplari, e generalmente piuttosto superiore ai concorrenti) è in leggera difficoltà stampando un 50x60 (circa 15 ingrandimenti), il diaframma ottimale sarebbe f:5.6, poiché ad f:8.0 già sussiste un leggerissimo calo di resa (probabilmente quasi invisibile su ingrandimenti meno spinti), ma a 5.6 la curvatura di campo non consente di mantenere una perfetta messa a fuoco in centro ed angoli e si vede anche una leggera coma. Ad f:8.0 la prestazione è più uniforme, ma la pdc è appena sufficiente a compensare la curvatura di campo ed occorre fare una messa a fuoco su una distanza intermedia e verificare che sia mantenuta nitidezza sufficiente a centro ed angoli. In pratica per lavorare abbastanza tranquilli è necessario almeno un altro stop lavorando ad f:11, perdendo ancora un po' di qualità dell'insieme (va da se che stampando un 24x30 non ci sono problemi neanche ad f:16). In una situazione simile, colonna permettendo, un Componon-s 80 mm va meglio, cioè non crea problemi, ne di curvatura di campo, né di perdita di definizione, considerando appunto che il 50mm andrebbe usato ad f:11 (con perdita), mentre si può usare l'80 al diaframma migliore (f:8). È pur vero che furono proposte ottiche ottimizzate per i forti ingrandimenti, ma non mi risultano oggi disponibili e sono comunque sempre state poco diffuse e molto costose. Personalmente per il 35mm ho optato per un Apo-componon 60mm.
Per il 6x12 su cui ho lavorato molto e fatto una infinità di stampe 60x120 (ca. 12 ingrandimenti), la scelta è stata per il Componon-s 180 mm, i Componon-s 150 (ne ho due) sono entrambi inferiori (su questi ingrandimenti) e purtroppo un introvabile, costosissimo e migliore (decisamente!) 150 Apo me lo hanno rubato .
Per i pignoli faccio presente che per fare stampe grandi allineo il piano porta-negativi, asse ottico e piano di proiezione (sul formato, non ho mai trovato la colonna perfetta... ) con un apposito laser (http://www.versalab.com/server/photo/pr ... rallel.htm) e che stampo con vetrini di cristallo ottico trattati MC su Durst Optigon (13x18 testa CLS-1000) e L1200. Sono arrivato a possedere anche 13 ingranditori (tra laboratorio e scuoletta...) e di 50 ed 80 ne ho davvero provati tantissimi ;) .
Per fare un esempio, con l'avvertenza che sono le impressioni pratiche di una persona esigente e che probabilmente per molti il problema non è visibile, ottime ottiche come i miei (che mi sono scelto tra molti) Schneider Componon-S 50 mm (molto uniforme tra vari esemplari, e generalmente piuttosto superiore ai concorrenti) è in leggera difficoltà stampando un 50x60 (circa 15 ingrandimenti), il diaframma ottimale sarebbe f:5.6, poiché ad f:8.0 già sussiste un leggerissimo calo di resa (probabilmente quasi invisibile su ingrandimenti meno spinti), ma a 5.6 la curvatura di campo non consente di mantenere una perfetta messa a fuoco in centro ed angoli e si vede anche una leggera coma. Ad f:8.0 la prestazione è più uniforme, ma la pdc è appena sufficiente a compensare la curvatura di campo ed occorre fare una messa a fuoco su una distanza intermedia e verificare che sia mantenuta nitidezza sufficiente a centro ed angoli. In pratica per lavorare abbastanza tranquilli è necessario almeno un altro stop lavorando ad f:11, perdendo ancora un po' di qualità dell'insieme (va da se che stampando un 24x30 non ci sono problemi neanche ad f:16). In una situazione simile, colonna permettendo, un Componon-s 80 mm va meglio, cioè non crea problemi, ne di curvatura di campo, né di perdita di definizione, considerando appunto che il 50mm andrebbe usato ad f:11 (con perdita), mentre si può usare l'80 al diaframma migliore (f:8). È pur vero che furono proposte ottiche ottimizzate per i forti ingrandimenti, ma non mi risultano oggi disponibili e sono comunque sempre state poco diffuse e molto costose. Personalmente per il 35mm ho optato per un Apo-componon 60mm.
Per il 6x12 su cui ho lavorato molto e fatto una infinità di stampe 60x120 (ca. 12 ingrandimenti), la scelta è stata per il Componon-s 180 mm, i Componon-s 150 (ne ho due) sono entrambi inferiori (su questi ingrandimenti) e purtroppo un introvabile, costosissimo e migliore (decisamente!) 150 Apo me lo hanno rubato .
Per i pignoli faccio presente che per fare stampe grandi allineo il piano porta-negativi, asse ottico e piano di proiezione (sul formato, non ho mai trovato la colonna perfetta... ) con un apposito laser (http://www.versalab.com/server/photo/pr ... rallel.htm) e che stampo con vetrini di cristallo ottico trattati MC su Durst Optigon (13x18 testa CLS-1000) e L1200. Sono arrivato a possedere anche 13 ingranditori (tra laboratorio e scuoletta...) e di 50 ed 80 ne ho davvero provati tantissimi ;) .
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Re: Obbiettivo ingranditore
Grazie della condivisione delle tue esperienze, io molto più semplicemente ho letto alcuni test fatti da altri .
Per i grandi e grandissimi ingrandimenti che ne dici dell'uso di normali ottiche da ripresa? Leggende metropolitane?
Grazie
Per i grandi e grandissimi ingrandimenti che ne dici dell'uso di normali ottiche da ripresa? Leggende metropolitane?
Stampi su parete?Per i pignoli faccio presente che per fare stampe grandi allineo il piano porta-negativi, asse ottico e piano di proiezione (sul formato, non ho mai trovato la colonna perfetta... )
Grazie
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Re: Obbiettivo ingranditore
Stampo in piano, mi ci trovo meglio. Per stampare a parete serve veramente l'ingranditore montato su rotaie ed il piano aspirante e sentirei la mancanza del marginatore. Gli Optigon con cui faccio le stampe grandi sono montati su dei trespoli fatti fare dal fabbro alti ca.170 cm e la colonna è fissata anche superiormente a muro. Per proiettare ho (sempre fatto costruire apposta) un tavolone (130x250) con gambe pieghevoli che mi consentono di posizionarlo a terra o a circa 1 metro. Naturalmente il piano ha i piedini regolabili in altezza per allinearlo perfettamente in entrambi le posizioni. Sul piano c'è un altro tavolone, della stessa misura, con un marginatore, sempre fatto costruire.chromemax ha scritto:Per i grandi e grandissimi ingrandimenti che ne dici dell'uso di normali ottiche da ripresa? Leggende metropolitane?
Stampi su parete?
Gli obbiettivi da ripresa non sono di solito particolarmente corretti per la curvatura di campo (che già è un problema con quelli da ingrandimento...), gli obiettivi da riproduzione in teoria potrebbero andare bene, ma non li ho provati. Qualche volta o visto montati su antichi Laborator degli Schneider Claron, mai visto però stampe grandi fatte con queste ottiche.
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