obiettivi per minolta srt 101
Moderatore: etrusco
Re: obiettivi per minolta srt 101+Foto al buio
Ciao a tutti, vi ringrazio per esservi interessati al problema che vi ho posto. Ieri sera ho scattato 4 rullini all'Alexanderplats. Le condizioni nelle quali ho lavorato erano semplicemente pazzesche. Non solo l'impianto luci era inadeguato anche per il fascino complice e discreto di un palco dove si suona il jazz, ma addirittura metà del palco era praticamente al buio. Unico punto luminoso un bel riflesso sulla chitarra di un musicista, perciò non mi aspetto molto dai due rullini scattati senza flash. Alla serata c'era anche un fotografo professionista -io sono soltanto un amante della fotografia, che però ama le foto difficili- lui ha usato una macchina elettronica, io la SRT 101 per i due rullini senza flash e a mano libera e una X300 -macchinaccia buia!- per i due rullini con il flash. Ho apprezzato enormemente ciò che scrive Tonyrigo "Possiamo essere fotografi Analogici o Digitali, ma siamo tutti fratelli: siamo tutti amanti della fotografia", perché è, anche secondo me, la verità. Ieri sera infatti l'amatore analogico e il professionista digitale hanno lavorato assieme in un clima collaborativo e pieno di solidarietà. Non solo, come avrete già immaginato, il professionista è stato prodigo di affettuosi consigli, che di sicuro hanno migliorato il mio lavoro.
Rispondo subito sulla Tmax 3200, perché è proprio buona e ve lo dice chi, come me, è sempre stato un convinto sostenitore della 3200 Ilford, però le due pellicole, messe a confronto in contemporanea e nella stessa situazione, dimostrano una superiorità dell'emulsione KodaK, a mio modesto parere.
Veniamo però al punto. Mi sono trovato in una situazione, vista l'assenza di luce, da far tremare i polsi a chiunque, l'attrezzatura con la quale ho affrontato l'impegno l'ho già descritta. La fotocellula mi indicava che a 6400 avrei scattato fotogrammi sottoesposti di un diaframma, un diaframma e qualcosa sui miei obiettivi Minolta 28/70 e zoom Vivitar -obiettivo maledetto, perché sgrana, ma io ho solo quello e tant'è!- a quel punto avrei potuto scegliere fra due soluzioni e...temo proprio di aver scelto quella sbagliata. Avrei dovuto -visto che la mano è una delle poche cose che non mi manca, questa estate ho fotografato in una chiesa a 1/30- scegliere di fotografare a tempi più lenti, invece ho scelto il tempo sul quale avevo studiato i miei scatti nei giorni precedenti 1/250 con un tiraggio più alto. Perché? Proprio perché la Tmax 3200 non sgrana con il tiraggio a 6400, e...che Dio me la mandi buona!
Ora il problema è che, a volte, la fotocellula della mia macchina mi...inganna e mi segnala un'apertura (o tempi) troppo bassi. Per esempio, ultimamente a Massa Lubrense mi ha fatto sbagliare le foto del crepuscolo sul golfo di Napoli, cosìcché Napoli e Ischia hanno le luci notturne, ma sembra pomeriggio tardi e non notte e mi sono perso l'effetto del buio notturno, che ancora nel cielo conservava una tonalità rosa del tramonto.
E allora: che tiraggio superiore al 6400 scegliere per i rullini all'Alexanderplatz? Come avrete capito, vi prego di un consiglio...analogico.
Mi dedicavo alla fotografia da ragazzo, ora ho sessanta anni e sono tornato da questa estate al mio vecchio amore. Beh, pensavo di dover riprendere la mano, invece ho dovuto imparare praticamente daccapo.
Inoltre la mia passione sono la fotografia notturna e i ritratti ppp al buio, cioè alla luce di una candela o due e, lo sapete meglio di me, non è come tornare a una fotografia, scattata soltanto per avere un semplice ricordo.
Il 17 gennaio si esibirà in quello stesso club la band di un altro jazzista mio amico e il mio lavoro dovrà essere perfetto. Beh, scusate, ho esagerato per l'entusiasmo! Diciamo che dovrà essere buono.
In proposito vi vorrei chiedere una cosa. Quando ero ragazzo, esponendo lo stesso tipo di problema circa il mio amore per le foto al buio, un regista di documentari mi consigliò di usare la pellicola cinematografica nella reflex, di far sviluppare i miei scatti come diapositive e infine dalle diapositive passare alle mie amatissime foto su carta. Se così fosse, potrei finirla di violentare le pellicole che uso e le mie fotocamere. Vi risulta che sia vero? Che l'utilizzo della pellicola cinematografica possa diventare la base della tecnica di fotografia che vorrei tanto riuscire a elaborare?
Fatemi sapere, buona domenica
Rispondo subito sulla Tmax 3200, perché è proprio buona e ve lo dice chi, come me, è sempre stato un convinto sostenitore della 3200 Ilford, però le due pellicole, messe a confronto in contemporanea e nella stessa situazione, dimostrano una superiorità dell'emulsione KodaK, a mio modesto parere.
Veniamo però al punto. Mi sono trovato in una situazione, vista l'assenza di luce, da far tremare i polsi a chiunque, l'attrezzatura con la quale ho affrontato l'impegno l'ho già descritta. La fotocellula mi indicava che a 6400 avrei scattato fotogrammi sottoesposti di un diaframma, un diaframma e qualcosa sui miei obiettivi Minolta 28/70 e zoom Vivitar -obiettivo maledetto, perché sgrana, ma io ho solo quello e tant'è!- a quel punto avrei potuto scegliere fra due soluzioni e...temo proprio di aver scelto quella sbagliata. Avrei dovuto -visto che la mano è una delle poche cose che non mi manca, questa estate ho fotografato in una chiesa a 1/30- scegliere di fotografare a tempi più lenti, invece ho scelto il tempo sul quale avevo studiato i miei scatti nei giorni precedenti 1/250 con un tiraggio più alto. Perché? Proprio perché la Tmax 3200 non sgrana con il tiraggio a 6400, e...che Dio me la mandi buona!
Ora il problema è che, a volte, la fotocellula della mia macchina mi...inganna e mi segnala un'apertura (o tempi) troppo bassi. Per esempio, ultimamente a Massa Lubrense mi ha fatto sbagliare le foto del crepuscolo sul golfo di Napoli, cosìcché Napoli e Ischia hanno le luci notturne, ma sembra pomeriggio tardi e non notte e mi sono perso l'effetto del buio notturno, che ancora nel cielo conservava una tonalità rosa del tramonto.
E allora: che tiraggio superiore al 6400 scegliere per i rullini all'Alexanderplatz? Come avrete capito, vi prego di un consiglio...analogico.
Mi dedicavo alla fotografia da ragazzo, ora ho sessanta anni e sono tornato da questa estate al mio vecchio amore. Beh, pensavo di dover riprendere la mano, invece ho dovuto imparare praticamente daccapo.
Inoltre la mia passione sono la fotografia notturna e i ritratti ppp al buio, cioè alla luce di una candela o due e, lo sapete meglio di me, non è come tornare a una fotografia, scattata soltanto per avere un semplice ricordo.
Il 17 gennaio si esibirà in quello stesso club la band di un altro jazzista mio amico e il mio lavoro dovrà essere perfetto. Beh, scusate, ho esagerato per l'entusiasmo! Diciamo che dovrà essere buono.
In proposito vi vorrei chiedere una cosa. Quando ero ragazzo, esponendo lo stesso tipo di problema circa il mio amore per le foto al buio, un regista di documentari mi consigliò di usare la pellicola cinematografica nella reflex, di far sviluppare i miei scatti come diapositive e infine dalle diapositive passare alle mie amatissime foto su carta. Se così fosse, potrei finirla di violentare le pellicole che uso e le mie fotocamere. Vi risulta che sia vero? Che l'utilizzo della pellicola cinematografica possa diventare la base della tecnica di fotografia che vorrei tanto riuscire a elaborare?
Fatemi sapere, buona domenica


- chromemax
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Re: obiettivi per minolta srt 101
Forse non riesco a farmi capire, non è questione di dimostrare niente, è questione che, qui, non ci interessa proprio, e se in 150 anni di fotografia si è fotografato praticamente tutto non è stato certo grazie agli ultimi 15 anni del digitale.tonyrigo ha scritto:Non faccio continuamente confronti tra analogico e digitale, dico semplicemente che al buio le foto con il digitale si fanno con l’analogico no.
Se è vero il contrario dimostramelo.
"They say my prints are bad, darling they should see my negatives!"
Lisette Model
Lisette Model
Re: obiettivi per minolta srt 101
Come immaginavo hai trovato le condizioni di luce che mi aspettavo e che tante volte ho incontrato in gioventù con tanti problemi.
Oggi non vi dico come li ho completamente superati …
Ti sei accorto anche Tu che con quegli EV l’esposimetro delle vecchie SRT 101 non ce la fa: devi usare un buon esterno.
Grazie per la buona notizia sulla TMAX 3.200, a questo punto la provo anche io!
Lo zoom 28/70, come qualsiasi lente, non può “sgranare”.
Potrà essere poco risolvente, avere poco microcontrasto, essere buia, avere difetti prospettici, vignettare ai bordi, ecc. ecc. , la grana la fa da sola ed esclusivamente l’emulsione ed il suo trattamento.
Mi spiace non poterTi aiutare con gli alti ISO, ma ai miei tempi gli esperimenti con ISO così alti non mi hanno mai soddisfatto. Fino a 1.600 si, oltre diventava una cosa molto di “fantasia”. Effetti “particolari” ha scritto qualcuno.
Parlo dell’inizio degli anni 70’ per questi esperimenti ed oggi può certamente essere cambiato qualcosa, anche se non so esattamente quanto.
Il doppio passaggio invertibile, negativo, stampa, forse molte decenni fa qualcuno di mia conoscenza l’ha fatto, ma – giuro – non mi ricordo più bene le finalità.
La pellicola per il BN dovrebbe essere la stessa anche per il cinema: il procedimento di inversione del negativo è una “sbianca” chimica o ottica (mista) che alla fine però usa lo stesso supporto.
Ripassare poi in negativo (vado a principi generali) dovrebbe consentire di comprimere la gamma tonale: per la DIA si espone per le luci, poi passando in negativo si esporrà per le ombre e si ridurrà lo sviluppo per non bruciare le luci (solito metodo ADAMS), con una doppia riduzione che viste le situazione di contrasto del JAZZ CLUB male non fa.
Come si combini inoltre tutto ciò con il tirare ulteriormente gli ISO non so bene.
Però sul punto mi piacerebbe sentire il parere del Maestro SANDRO, che ne sa certamente più di noi tutti messi insieme, essendo il suo lavoro.
@graic
Tutte le cose, bene, si potevano e si possono fare solo se si sanno fare.
Se si sanno fare bene.
Questo è il punto: il digitale non consente a tutti di fare le foto “bene”.
Consente semplicemente di alzare l’asticella. Di alzare il limite delle fotografia.
50 anni fa le foto in notturna di una partitella di calcio amatori un buon professionista semplicemente non le faceva. Al massimo faceva un rullino di foto con il flash sotto porta (facendo imbufalire i giocatori).
Oggi un professionista nelle stesse condizioni fa delle foto che sembrano fatte di giorno a tutto campo con uno zoom 100/400 in mano a F 5,6 ed 1/1.500
@jimijimblues
Che Tu mi dica “Per quanto riguarda il lato tecnico, ev ecc non ho le competenze quindi non posso argomentare.” – francamente – mi fa paura.
Ma come, prendi posizione su di una questione esclusivamente tecnica come quella di cui stiamo discutendo e non Ti poni sul piano tecnico?
E’ una contraddizione in termini.
E’ un approccio di fede al problema, ma la mia unica fede è la scienza che, abbinata alla coscienza, fa progredire il mondo.
Se così non fosse saremmo ancora alla tecnica di NIEPCE a base di bitume bianco su peltro ed al successivo “DAGHERROTIPO” dell’omonimo inventore.
Non c’è nulla di così tecnico come la fotografia.
Quella analogica, poi, non perdona come quella digitale non consentendo grandi “numeri” in PP (post produzione).
Viene ripetuto continuamente su questo bel FORUM questo concetto e ne è giustamente motivo di vanto per chi conosce la nobile tecnica della fotografia.
Ma, detto questo, ora mi si viene a dire che non si conosce l’EV (EXPOSURE VALUE) che è l’unità di misura della luce e che tutti i fotografi fin da quando prendono in mano per la prima volta la propria macchina.
Nel 1964 è stata la prima cosa che ha fatto mio padre, il mio primo maestro e l’unità di misura è stata introdotta negli anni 50’: quasi 70 anni fa!
E’ come se un cuoco non sapesse cosa sono i grammi ed i millilitri e facesse le ricette ad occhio!
Mi sembra un approccio molto da “mago” alla fotografia, mentre la fotografia è tecnica, è scienza della luce, messa al servizio dell’estro o dell’arte di chi sta dall’altra parte dell’ottica
E ciò vale sia per la fotografia analogica, che digitale!
Venendo al repertorio di foto di cui al link che hai postato, che dire … molto belle!
Anche se in miniature di 200X300 non si può capire granché di cosa possa succedere quando le ingrandisci, però i miei ricordi di quelle che facevo io 40 anni fa in quelle situazioni sono ancora vivi in me ed i limiti – purtroppo – c’erano eccome.
In ogni caso anche in queste vedo che, se non c’era luce, erano semplicemente delle “silouette”.
Oggi non è più così.
Nelle stesse condizioni se vuoi fai la silouette, se no vedi perfettamente il soggetto.
Anche se ad occhio nudo non lo vedi proprio.
Si chiama progresso.
Tutto qui.
Oggi non vi dico come li ho completamente superati …
Ti sei accorto anche Tu che con quegli EV l’esposimetro delle vecchie SRT 101 non ce la fa: devi usare un buon esterno.
Grazie per la buona notizia sulla TMAX 3.200, a questo punto la provo anche io!
Lo zoom 28/70, come qualsiasi lente, non può “sgranare”.
Potrà essere poco risolvente, avere poco microcontrasto, essere buia, avere difetti prospettici, vignettare ai bordi, ecc. ecc. , la grana la fa da sola ed esclusivamente l’emulsione ed il suo trattamento.
Mi spiace non poterTi aiutare con gli alti ISO, ma ai miei tempi gli esperimenti con ISO così alti non mi hanno mai soddisfatto. Fino a 1.600 si, oltre diventava una cosa molto di “fantasia”. Effetti “particolari” ha scritto qualcuno.
Parlo dell’inizio degli anni 70’ per questi esperimenti ed oggi può certamente essere cambiato qualcosa, anche se non so esattamente quanto.
Il doppio passaggio invertibile, negativo, stampa, forse molte decenni fa qualcuno di mia conoscenza l’ha fatto, ma – giuro – non mi ricordo più bene le finalità.
La pellicola per il BN dovrebbe essere la stessa anche per il cinema: il procedimento di inversione del negativo è una “sbianca” chimica o ottica (mista) che alla fine però usa lo stesso supporto.
Ripassare poi in negativo (vado a principi generali) dovrebbe consentire di comprimere la gamma tonale: per la DIA si espone per le luci, poi passando in negativo si esporrà per le ombre e si ridurrà lo sviluppo per non bruciare le luci (solito metodo ADAMS), con una doppia riduzione che viste le situazione di contrasto del JAZZ CLUB male non fa.
Come si combini inoltre tutto ciò con il tirare ulteriormente gli ISO non so bene.
Però sul punto mi piacerebbe sentire il parere del Maestro SANDRO, che ne sa certamente più di noi tutti messi insieme, essendo il suo lavoro.
@graic
Tutte le cose, bene, si potevano e si possono fare solo se si sanno fare.
Se si sanno fare bene.
Questo è il punto: il digitale non consente a tutti di fare le foto “bene”.
Consente semplicemente di alzare l’asticella. Di alzare il limite delle fotografia.
50 anni fa le foto in notturna di una partitella di calcio amatori un buon professionista semplicemente non le faceva. Al massimo faceva un rullino di foto con il flash sotto porta (facendo imbufalire i giocatori).
Oggi un professionista nelle stesse condizioni fa delle foto che sembrano fatte di giorno a tutto campo con uno zoom 100/400 in mano a F 5,6 ed 1/1.500
@jimijimblues
Che Tu mi dica “Per quanto riguarda il lato tecnico, ev ecc non ho le competenze quindi non posso argomentare.” – francamente – mi fa paura.
Ma come, prendi posizione su di una questione esclusivamente tecnica come quella di cui stiamo discutendo e non Ti poni sul piano tecnico?
E’ una contraddizione in termini.
E’ un approccio di fede al problema, ma la mia unica fede è la scienza che, abbinata alla coscienza, fa progredire il mondo.
Se così non fosse saremmo ancora alla tecnica di NIEPCE a base di bitume bianco su peltro ed al successivo “DAGHERROTIPO” dell’omonimo inventore.
Non c’è nulla di così tecnico come la fotografia.
Quella analogica, poi, non perdona come quella digitale non consentendo grandi “numeri” in PP (post produzione).
Viene ripetuto continuamente su questo bel FORUM questo concetto e ne è giustamente motivo di vanto per chi conosce la nobile tecnica della fotografia.
Ma, detto questo, ora mi si viene a dire che non si conosce l’EV (EXPOSURE VALUE) che è l’unità di misura della luce e che tutti i fotografi fin da quando prendono in mano per la prima volta la propria macchina.
Nel 1964 è stata la prima cosa che ha fatto mio padre, il mio primo maestro e l’unità di misura è stata introdotta negli anni 50’: quasi 70 anni fa!
E’ come se un cuoco non sapesse cosa sono i grammi ed i millilitri e facesse le ricette ad occhio!
Mi sembra un approccio molto da “mago” alla fotografia, mentre la fotografia è tecnica, è scienza della luce, messa al servizio dell’estro o dell’arte di chi sta dall’altra parte dell’ottica
E ciò vale sia per la fotografia analogica, che digitale!
Venendo al repertorio di foto di cui al link che hai postato, che dire … molto belle!
Anche se in miniature di 200X300 non si può capire granché di cosa possa succedere quando le ingrandisci, però i miei ricordi di quelle che facevo io 40 anni fa in quelle situazioni sono ancora vivi in me ed i limiti – purtroppo – c’erano eccome.
In ogni caso anche in queste vedo che, se non c’era luce, erano semplicemente delle “silouette”.
Oggi non è più così.
Nelle stesse condizioni se vuoi fai la silouette, se no vedi perfettamente il soggetto.
Anche se ad occhio nudo non lo vedi proprio.
Si chiama progresso.
Tutto qui.
Sa chi sa che nulla sa, ne sa più di chi ne sa, perchè sa che nulla sa.
Socrate 470 b.c – 399 b.c.
Socrate 470 b.c – 399 b.c.
Re: obiettivi per minolta srt 101
@chromemax
Non è vero che in 150 di fotografia si è fotografato praticamente tutto.
Si è fotografato praticamente tutto quello che si poteva fotografare in quel momento.
Nel passato, ai tempi di Daguerre, i tempi di esposizione erano di decine di secondi ed i ritratti si faticavano a fare.
Poi si è arrivati ai pochi secondi verso la fine del 800'.
Quindi alle frazioni di secondo nei primi del 900' ed al mitico 1/1000 negli anni 30' ed è nata la foto "sportiva" e l'avifauna.
Tutto quello che si poteva fotografare era correlato allo strumento tecnico in continuo miglioramento.
Ad un certo punto un settore, quello analogico, si è fermato ai primi anni 2.000 e ne è partito un altro, quello digitale, che non si ferma e anzi continua ad evolversi.
Normale che chi corre, corra più di chi sta fermo.
Normale che cose che chi ora sta fermo non le abbia potute mai fotografare e chi corre sempre più veloce lo possa fare.
Tutto qui.
E non dico che uno è meglio dell'altro, dico semplicemente che "l'altro" ha alzato l'asticella.
Tutto qui.
Poi mi spaventa questo discorso foto analogica = foto riflessiva.
Ma scherziamo?
La foto è sempre la stessa.
Può essere riflessiva in digitale e d'impulso in analogico e viceversa.
Dipende solo dal settore.
Ai miei tempi i bravi fotografi sportivi erano quelli che erano tutt'altro che riflessivi, quelli che sapevano a occhio regolare diaframma, tempi e messa a fuoco in un battibaleno centrando l'obbiettivo: una bella foto sportiva.
Altro che foto riflessiva.
Lo stesso vale anche per i grandi fotografi dell'epoca (anni 40'-60')
Guardate in azione HCB in qualche video.
Mi sembra che di riflessività ce ne fosse davvero poca ...
Erano semplicemente gli automatismi ben lubrificati di un atleta dello scatto fotografico, altro che foto riflessiva.
I motori li hanno inventati già negli anni 30' proprio perchè la foto non poteva essere riflessiva in certi casi.
Usare una tecnica riflessiva in una gara di atletica, poteva voler dire fotografare un bello stadio vuoto ...
Mi pare che spesso si confonda la riflessività con l'incapacità, l'incapacità di essere veloci.
Ed a mio parere il bravo fotografo analogico ha questo in più rispetto a quello digitale: il fatto di essere veloce dentro.
Perchè conosce perfettamente la tecnica fotografica e la mette continuamente in pratica con rapidità, automatizzandola.
Perché la sua velocità è lui, non il mezzo tecnologico dell'avanguardia elettronica, mosso da un computer, ma il computer che è dentro la sua testa i cui terminali sono i suoi occhi e le sue dita.
Questo è il fotografo analogico.
Altro che il fotografo riflessivo.
Almeno, fino a che la fotografia analogica era la sola tecnica fotografica usata era questa la dote principale di un fotografo: la velocità, non la riflessività.
Ora invece mi pare che questa cosa della riflessività sia un alibi per uniformarsi in basso ad un livello di mediocrità che un tempo non era ammesso.
Ho parlato con tanti fotografi ultra sessantenni come me o più, e noi vecchi che continuiamo chi in digitale, chi in analogico, chi in tutti e due (come me) la pensiamo tutti più o meno allo stesso modo.
La fotografia e' vita, è movimento, può anche essere riflessiva.
Ma la fotografia riflessiva non è la sola fotografia.
Ed un bravo fotografo deve avere come prima caratteristica la velocità, che significa controllo totale della tecnica e del proprio corpo per disegnare con la luce attraverso quella matita che è la fotocamera, poi può anche essere riflessivo, se ne ha il tempo.
Ma se è solo riflessivo non è un buon fotografo.
Se sai andare forte, puoi decidere di andare piano, ma se non sai andare forte puoi solo andare piano.
Non è vero che in 150 di fotografia si è fotografato praticamente tutto.
Si è fotografato praticamente tutto quello che si poteva fotografare in quel momento.
Nel passato, ai tempi di Daguerre, i tempi di esposizione erano di decine di secondi ed i ritratti si faticavano a fare.
Poi si è arrivati ai pochi secondi verso la fine del 800'.
Quindi alle frazioni di secondo nei primi del 900' ed al mitico 1/1000 negli anni 30' ed è nata la foto "sportiva" e l'avifauna.
Tutto quello che si poteva fotografare era correlato allo strumento tecnico in continuo miglioramento.
Ad un certo punto un settore, quello analogico, si è fermato ai primi anni 2.000 e ne è partito un altro, quello digitale, che non si ferma e anzi continua ad evolversi.
Normale che chi corre, corra più di chi sta fermo.
Normale che cose che chi ora sta fermo non le abbia potute mai fotografare e chi corre sempre più veloce lo possa fare.
Tutto qui.
E non dico che uno è meglio dell'altro, dico semplicemente che "l'altro" ha alzato l'asticella.
Tutto qui.
Poi mi spaventa questo discorso foto analogica = foto riflessiva.
Ma scherziamo?
La foto è sempre la stessa.
Può essere riflessiva in digitale e d'impulso in analogico e viceversa.
Dipende solo dal settore.
Ai miei tempi i bravi fotografi sportivi erano quelli che erano tutt'altro che riflessivi, quelli che sapevano a occhio regolare diaframma, tempi e messa a fuoco in un battibaleno centrando l'obbiettivo: una bella foto sportiva.
Altro che foto riflessiva.
Lo stesso vale anche per i grandi fotografi dell'epoca (anni 40'-60')
Guardate in azione HCB in qualche video.
Mi sembra che di riflessività ce ne fosse davvero poca ...
Erano semplicemente gli automatismi ben lubrificati di un atleta dello scatto fotografico, altro che foto riflessiva.
I motori li hanno inventati già negli anni 30' proprio perchè la foto non poteva essere riflessiva in certi casi.
Usare una tecnica riflessiva in una gara di atletica, poteva voler dire fotografare un bello stadio vuoto ...
Mi pare che spesso si confonda la riflessività con l'incapacità, l'incapacità di essere veloci.
Ed a mio parere il bravo fotografo analogico ha questo in più rispetto a quello digitale: il fatto di essere veloce dentro.
Perchè conosce perfettamente la tecnica fotografica e la mette continuamente in pratica con rapidità, automatizzandola.
Perché la sua velocità è lui, non il mezzo tecnologico dell'avanguardia elettronica, mosso da un computer, ma il computer che è dentro la sua testa i cui terminali sono i suoi occhi e le sue dita.
Questo è il fotografo analogico.
Altro che il fotografo riflessivo.
Almeno, fino a che la fotografia analogica era la sola tecnica fotografica usata era questa la dote principale di un fotografo: la velocità, non la riflessività.
Ora invece mi pare che questa cosa della riflessività sia un alibi per uniformarsi in basso ad un livello di mediocrità che un tempo non era ammesso.
Ho parlato con tanti fotografi ultra sessantenni come me o più, e noi vecchi che continuiamo chi in digitale, chi in analogico, chi in tutti e due (come me) la pensiamo tutti più o meno allo stesso modo.
La fotografia e' vita, è movimento, può anche essere riflessiva.
Ma la fotografia riflessiva non è la sola fotografia.
Ed un bravo fotografo deve avere come prima caratteristica la velocità, che significa controllo totale della tecnica e del proprio corpo per disegnare con la luce attraverso quella matita che è la fotocamera, poi può anche essere riflessivo, se ne ha il tempo.
Ma se è solo riflessivo non è un buon fotografo.
Se sai andare forte, puoi decidere di andare piano, ma se non sai andare forte puoi solo andare piano.
Ultima modifica di tonyrigo il 29/10/2018, 13:36, modificato 4 volte in totale.
Sa chi sa che nulla sa, ne sa più di chi ne sa, perchè sa che nulla sa.
Socrate 470 b.c – 399 b.c.
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Re: obiettivi per minolta srt 101
@tonyrigo il link che hai postato è una pagina di Leica Camera, una pubblicità, che parafrasa impietosamente delle dichiarazioni legate a un endorsement o qualcosa di simile. Ed è pure vecchia - risale al 2012... negli ultimi 6 anni Gianni Berengo Gardin ha rilasciato altre dichiarazioni, non riportate o “riassunte” in poche parole... in cui afferma il contrario. Cnq non perdiamo tempo: se hai voglia, fai una ricerca.
M. N.
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Re: obiettivi per minolta srt 101
@tonyrigo certo che so cosa è l'ev, mi sono espresso male; mi riferivo ad un dato tecnico come questo (4EV tradotti in ISO-A-S, diventano 1.600, 2,8, 1/30 (1/60 a 5 EV)), questi valori/calcoli non li ho studiati e non li so a differenza tua (non so se li hai presi dalle tabelle o li sai a memoria) oppure riguardo alle curve
(sto ancora cercando di comprendere il famoso topic Rivelatore Tri-x 400 - Lezioni di Fotografia), non essendo un ignorante non parlo di quello che non so.
Non ho preso nessuna posizione tecnica verso i tuoi confronti.
Tu hai detto che le foto al buio con l'analogico non si possono fare. Questo non è vero, la foto di Dennis Stock su Miles Davis dimostra il contrario.
La mia prima domanda era riferita solamente all'informazione da te riportata riguardo il Gardin, mi ha colpito perché non avevo letto nulla riguardo questo suo cambiamento
(cosa mai avvenuta), sarebbe stata opportuna una tua rettifica.... però tu vai troppo veloce per fare un passo indietro.

Non ho preso nessuna posizione tecnica verso i tuoi confronti.
Tu hai detto che le foto al buio con l'analogico non si possono fare. Questo non è vero, la foto di Dennis Stock su Miles Davis dimostra il contrario.
La mia prima domanda era riferita solamente all'informazione da te riportata riguardo il Gardin, mi ha colpito perché non avevo letto nulla riguardo questo suo cambiamento
(cosa mai avvenuta), sarebbe stata opportuna una tua rettifica.... però tu vai troppo veloce per fare un passo indietro.
Re: obiettivi per minolta srt 101
Forse non mi sono spiegato:
Le foto al buio sono al buio: dove a occhio nudo non vedi nulla!
Non quelle con poca luce che hai indicato e dove comunque se c'è poca luce davvero vedi solo la sagoma, con un sacco di grana.
Il calcolo a mente è facilissimo, essendo allenati a non usare l'esposimetro, ricordando solo 3 valori:
EV 7 = F 1,0
EV 11 = F 4,0
EV 15 = F 16
Poi si ricalcola per il resto. E' uno sviluppo della regola del 16.
Nell'estratto dell'intervista a BERENGO si dice che ha usato per 2 mesi la MONOCHROME.
In ogni caso BERENGO non ha mai detto che il "male" sono le foto digitali, ma che sono piuttosto quelle con il telefonino e l'uso smodato di PHOTOSHOP.
E poi, ripeto, a me non interessa che strumento usa un fotografo piuttosto che un altro, anche se oramai usano tutti il digitale, lo sappiamo benissimo...
Apprezzo il fotografo per il risultato, sia esso fatto con la POLAROID, con la LEICA, con la HASSY o con la CANON digitale.
Fotografia è fotografia.
Oggi ho fatto un breve servizio al compleanno di un mio amico.
Avevo una SONY A7R.3 con il 24/70-4 ZEISS ed una CONTAX G2 con il suo 45/2 ZEISS.
Ma con la FP4 che avevo sulla G2 ho potuto fare ben poco, mentre con l'altra non ho avuto problemi a scattare a ISO 12.500, F 5,6 e 1/125.
Se ci fosse stata luce il servizio l'avrei fatto con la G2.
Le foto al buio sono al buio: dove a occhio nudo non vedi nulla!
Non quelle con poca luce che hai indicato e dove comunque se c'è poca luce davvero vedi solo la sagoma, con un sacco di grana.
Il calcolo a mente è facilissimo, essendo allenati a non usare l'esposimetro, ricordando solo 3 valori:
EV 7 = F 1,0
EV 11 = F 4,0
EV 15 = F 16
Poi si ricalcola per il resto. E' uno sviluppo della regola del 16.
Nell'estratto dell'intervista a BERENGO si dice che ha usato per 2 mesi la MONOCHROME.
In ogni caso BERENGO non ha mai detto che il "male" sono le foto digitali, ma che sono piuttosto quelle con il telefonino e l'uso smodato di PHOTOSHOP.
E poi, ripeto, a me non interessa che strumento usa un fotografo piuttosto che un altro, anche se oramai usano tutti il digitale, lo sappiamo benissimo...
Apprezzo il fotografo per il risultato, sia esso fatto con la POLAROID, con la LEICA, con la HASSY o con la CANON digitale.
Fotografia è fotografia.
Oggi ho fatto un breve servizio al compleanno di un mio amico.
Avevo una SONY A7R.3 con il 24/70-4 ZEISS ed una CONTAX G2 con il suo 45/2 ZEISS.
Ma con la FP4 che avevo sulla G2 ho potuto fare ben poco, mentre con l'altra non ho avuto problemi a scattare a ISO 12.500, F 5,6 e 1/125.
Se ci fosse stata luce il servizio l'avrei fatto con la G2.
Sa chi sa che nulla sa, ne sa più di chi ne sa, perchè sa che nulla sa.
Socrate 470 b.c – 399 b.c.
Socrate 470 b.c – 399 b.c.
Re: obiettivi per minolta srt 101
Ciao a tutti,
scusate la mia solita domanda da principiante, ma non riesco a risolvere il problema da solo. Amerei dotare la mia Minolta SRT 101 di un buon obiettivo macro, su internet trovo solo zoom con funzione macro, ma io vorrei un obiettivo dedicato esclusivamente alla macro. Ho acquistato da Dotti la classica serie di tre tubi e con questa soluzione, abbinando magari una lente addizionale, credo di poter cominciare a fotografare dei bei fiori. Vorrei però anche dotarmi di un obiettivo che mi possa garantire un rapporto 2:1 per fotografare gli insetti. Potete fornirmi qualche suggerimento circa l'obiettivo da acquistare?
Grazie infinite
scusate la mia solita domanda da principiante, ma non riesco a risolvere il problema da solo. Amerei dotare la mia Minolta SRT 101 di un buon obiettivo macro, su internet trovo solo zoom con funzione macro, ma io vorrei un obiettivo dedicato esclusivamente alla macro. Ho acquistato da Dotti la classica serie di tre tubi e con questa soluzione, abbinando magari una lente addizionale, credo di poter cominciare a fotografare dei bei fiori. Vorrei però anche dotarmi di un obiettivo che mi possa garantire un rapporto 2:1 per fotografare gli insetti. Potete fornirmi qualche suggerimento circa l'obiettivo da acquistare?
Grazie infinite
Re: obiettivi per minolta srt 101
Ciao a tutti,
scusate, sono ancora io. Posso abusare ancora della vostra pazienza e chiedervi se esiste un flash, adattabile a una Kiev 4?
Grazie infinite
scusate, sono ancora io. Posso abusare ancora della vostra pazienza e chiedervi se esiste un flash, adattabile a una Kiev 4?
Grazie infinite
Re: obiettivi per minolta srt 101
Incominciamo a dire che gli zoom marcro che si trov ano in giro hanno ben poco a che fare con una vera ottica macro, hanno solo una posizione della ghiera di messa a fuoco che consente di avvicinarsi di più al soggetto rispetto alla minima distanza dei telezoom tradizionali. Per quello che riguarda la sperimentazione della macrofotografia basta l'obiettivo normale utilizzato con gli anelli di prolunga (mai lenti addizionali che peggiorano loa qualità ottica) L'unico scomodo di questo sistema è il fatto che bisogna scegliere la lunghezza dell'anello per ogni situazione e la variazione di messa a fuoco è molto limitata, da questo punto di vista è molto meglio un soffietto. Oppure un obiettivo specifico per il macro che però io lascerei per quando sei sicuro che questo tipo di fatografia fa per te, in pratica la differenza qualitativa di un vero macro rispetto a un'ottica normale col sistema di allungamento non è così marcata. In ogni caso per il sistema MD la Minolta ha prodotto ottimi obiettivi di questo tipo come il MD MACRO ROKKOR 100MM 1:3.5 obbiettivo molto buono, molto pratico, e, se lo trovi, parecchio costoso.risa ha scritto:Ciao a tutti,
scusate la mia solita domanda da principiante, ma non riesco a risolvere il problema da solo. Amerei dotare la mia Minolta SRT 101 di un buon obiettivo macro, su internet trovo solo zoom con funzione macro, ma io vorrei un obiettivo dedicato esclusivamente alla macro. Ho acquistato da Dotti la classica serie di tre tubi e con questa soluzione, abbinando magari una lente addizionale, credo di poter cominciare a fotografare dei bei fiori. Vorrei però anche dotarmi di un obiettivo che mi possa garantire un rapporto 2:1 per fotografare gli insetti. Potete fornirmi qualche suggerimento circa l'obiettivo da acquistare?
Grazie infinite
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
La situazione è grave ma non seria.

