ossidazione dei prodotti chimici

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia a colori

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chromemax
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Re: ossidazione dei prodotti chimici

Messaggio da chromemax »

Io non credo che venga misurato ad es. il ph delle soluzioni per ogni sessione di sviluppo (come faccio io),ne' credo venga ispezionata la pellicola subito dopo l'asciugatura con un loupe per valutare eventuali macchie,graffi,disuniformita' di rivelazione (come faccio io),non credo che venga prestata troppa attenzione alla conservazione dei chimici (temperatura,illuminazione) prima,durante e dopo averli impiegati nella preparazione delle soluzioni (come faccio io).
Li' si premono dei pulsanti impostando il programma e si va a prendere il caffe',dopodiche' si sistemano le pellicole asciugate in qualche modo,si pone una bella etichetta "Mario Rossi" e via...
Se seguono le istruzioni che vengono date, fanno anche molto di più. Come qualcuno ha già detto qui, lavorare bene, con precisione, affidabilità e professionalità, costa, al laboratorio ma soprattutto al fotografo. Generalizzare è ingiusto per chi si sforza di lavorare bene e con professionalità.


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chromemax
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Re: ossidazione dei prodotti chimici

Messaggio da chromemax »

se è possibile la risposta scientifica, bene,
Ripeto che non sono un chimico, ma non credo sia possibile avere una certezza scientifica quale quella che cerchi. I bagni si ossidano per tutta una serie di motivi, ogniuno dei quali dipende da una serie di variabili diverse e impossibili da controllare, che possono andare dallo scambio di elettroni che avviene durante il trattamento vero e proprio, alla quantità e qualità delle sostanze di riduzione che si accumulano nelle soluzioni che variano da pellicola a pellicola. Quindi il livello di ossidazione dipende da che tipo di pellicola hai usato e da come è stata esposta, un rullino di dia scattato al mare esaurisce i bagni in maniera parecchio diversa rispetto ad un rullino della stessa pellicola con foto notturne. Pellicole di marche diverse modificano in maniera diversa i bagni di sviluppo, pellicole della stessa marca ma di sensibilità diversa pure. Da aggiungere poi le tolleranze della produzione, (due confezioni identiche di chimici sono sicuramente identiche nella concentrazione delle sostanze?), le differenze di conservazione, la permeabilità delle confezioni di plastica all'aria e le eventuali reazioni delle plastiche delle bottiglie con i reagenti fotografici, i livelli di purezza dei chimici usati, che magari varia a seconda del fornitore, ecc, ecc, ecc. Cioé non credo che anche conoscendo le dinamiche chimiche dell'ossidazione del vino sia possibile spiegare perché di due bottiglie identiche conservate una accanto all'altra una sa di tappo e l'altra no; non so se sono riuscito a spiegarmi.
ma se non è possibile vanno benissimo le esperienze empiriche che hanno un grande vantaggio, quello, appunto della sperimentazione,
Ma il grande svantaggio che se non si segue il metodo scientifico i risultati saranno validi solo e soltanto per chi ha eseguito quella sperimentazione e nel contesto nel quale è stata fatta. E proprio perché le variabili sono così tante e così imponderabili che i fabbricanti adottano dati molto cautelativi; non lo fanno per speculare ma per aumentare la probabilità di ottenere ottimi risultati.
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claudio44
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Re: ossidazione dei prodotti chimici

Messaggio da claudio44 »

indubbiamente le variabili nelle singole operazioni possono portare a risultati differenti, ma è anche vero che sui forum si scambiano le proprie esperienze,. e in fondo a questo servono, una cultura di tecnica fotografica diffusa e sperimentale, che ha sorpassato i dogmi delle riviste del settore, ormai in piena crisi.. e allora? Allora la cosa migliore è quella di comunicare le proprie esperienze nella misura più precisa possibile in modo che siano riproducibili, cose che vedo spesso fa chi scrive, e la cosa bella che ognuno partecipa al meglio delle sue possibilità, è la forza dei forum ed è anche il pricipale motivo della loro esistenza e successo in tutto il mondo

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