ossidazione dei prodotti chimici
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ossidazione dei prodotti chimici
tutti sappiamo che i prodotti chimici si ossidano con il tempo, e la cosa può diventare seccante con i chimici più costosi, quelli per lo sviluppo delle dia, ma se, come faccio io, metto il chimico diluito in una bottiglia dove faccio il sottovuoto con i tappi per il vino, come fanno i chimici a ossidarsi? Se poi uso acqua distillata per la preparazione dei chimici, la cosa non dovrebbe ancora migliorare e i tempi di utilizzo allungarsi indefintamente?
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Re: ossidazione dei prodotti chimici
2 atomi idrogeno e 1 atomo di... ossigeno ;)Se poi uso acqua distillata per la preparazione dei chimici, la cosa non dovrebbe ancora migliorare e i tempi di utilizzo allungarsi indefintamente?
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Lisette Model
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Re: ossidazione dei prodotti chimici
credo che l'argomento vada ulteriolmente approfondito, è vero che il vuoto assoluto difficilmente si ottiene, ma è anche vero che se in una bottiglia togliamo quasi tutta l'aria, quella che rimane potrà anche provocare processi di ossidazione, ma in che misura? D'altro canto se comunque l'aria rimasta provoca l'ossidazione, che senso avrebbe consigliare di togliere l'aria dalle bottiglie usando bottiglie a soffietto o biglie di vetro?
Per l'acqua, è vero che l'acqua è composta di ossigeno e idrogeno, ma siamo certi che l'ossidazione nell'acqua avviene nella stessa misura che nell'aria? Se io metto un pezzo di ferro in una bottiglia piena d'acqua e chiusa ermeticamente la ruggine si formerà con la stessa velocità della esposizione del medesimo pezzo di ferro all'aria? Non significa niente che l'acqua è un liquido mentra l'aria è un gas? Mi rendo conto che per rispodnere a queste domande ci vorrebbero approfondite conoscenze di chimica, conoscenze sui processi di reazione chimica nell'aria e nell'acqua, nonché conoscenze circa la reazione chimica che avviene per i prodotti fotografici, reazione che evidentemente cambia secondo il tipo di prodotto chimico utilizzato, temperatura, esposizione alla luce, ma è anche vero che provarci non costa nulla, anche considerando che una risposta scientifica e non empirica a questi quesiti potrebbe, e di molto, aiutare noi analogici
Per l'acqua, è vero che l'acqua è composta di ossigeno e idrogeno, ma siamo certi che l'ossidazione nell'acqua avviene nella stessa misura che nell'aria? Se io metto un pezzo di ferro in una bottiglia piena d'acqua e chiusa ermeticamente la ruggine si formerà con la stessa velocità della esposizione del medesimo pezzo di ferro all'aria? Non significa niente che l'acqua è un liquido mentra l'aria è un gas? Mi rendo conto che per rispodnere a queste domande ci vorrebbero approfondite conoscenze di chimica, conoscenze sui processi di reazione chimica nell'aria e nell'acqua, nonché conoscenze circa la reazione chimica che avviene per i prodotti fotografici, reazione che evidentemente cambia secondo il tipo di prodotto chimico utilizzato, temperatura, esposizione alla luce, ma è anche vero che provarci non costa nulla, anche considerando che una risposta scientifica e non empirica a questi quesiti potrebbe, e di molto, aiutare noi analogici
Re: ossidazione dei prodotti chimici
a certo questo è un ottimo sistema, alla prossima sviluppata (per adesso ho terminato il numero di rulli canonici da sviluppare con il kit tetenal), farò sicuramente questa prova, ci vorrà tempo, ma vi terrò informati
Re: ossidazione dei prodotti chimici
Claudio vai tranquillo,io ho sviluppato con Tetenal E6 1lt 24 rulli (il doppio consentito) e ancora non vedo alcuna differenza di rendimento con le prime dia,ne' segni di contaminazione,precipitato o restringimento delle soluzioni primo sviluppo e sviluppo colore.Considera che ho preso per precauzione il kit da 5lt ma e' 1 mese che e' li' nel box e ancora non lo apro,vista la durata ben oltre le specifiche del kit 1lt.
Sono molto soddisfatto.Ora pero' vorrei provare il kit a 6 bagni Kodak,sulla carta piu' preciso,selettivo e ovviamente costoso.
Ho letto che non perdona il minimo sbaglio pero'....
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Zeiss Ikon Stuttgart
1948-1971
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Re: ossidazione dei prodotti chimici
è quello che sospettavo, e quando ho terminato la durata canononica del kit tetenal di un litro, stupidamente ho gettato via tutto ma per il prossimo kit la cosa non si ripeterà di certo, e semmai dovessi pure gettare qualche rullo di dia, cosa potrà mai accadere? La sperimentazione vale bene qualche perdita
- chromemax
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Re: ossidazione dei prodotti chimici
Non accade niente, ma perché non usare il digitale allora?e semmai dovessi pure gettare qualche rullo di dia, cosa potrà mai accadere?
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- gianfranco242
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Re: ossidazione dei prodotti chimici
A me è successo con delle stampe, dopo un po' di tempo le ho trovate con delle zone completamente marroni, probabilmente avevo calcolato male l'esaurimento del fissaggio.vngncl61 ha scritto:Anche se usi un fissaggio prossimo all'essere esausto, o se non risciacqui adeguatamente, all'inizio non vedi differenze, però aspetta qualche mese, a meno che, a te interessino le dia usa e getta.fzernike ha scritto: ...e ancora non vedo alcuna differenza di rendimento ...
In ogni caso i momenti di maggior ossidazione dei chimici, non sono di certo quelli in cui sono chiusi, ma quelli in cui vengono usati, o avete dei drum sottovuoto?
Onestamente, procedere a fare un trattamento in proprio, perché i fotolab lavorano male, e poi comportarsi esattamente come i fotolab, cioè risparmio piuttosto che qualità, non lo comprendo.
Concordo con Nicola, sulla considerazione finale, sicuramente l'esaurimento dei chimici è calcolato prudenziale ma io non rischierei mai, sopratutto in fase di sviluppo del negativo o - peggio - della diapositiva.
Gianfranco
Re: ossidazione dei prodotti chimici
Io non sono un fan dei fotolab da quel poco che ho sperimentato,perche' e' sicuro che l'uso "professionale" e intensivo di un processo finalizzato a consegnare un lavoro entro un preciso target temporale implica necessariamente un'ottimizzazione di tempi e di azioni,che spesso conduce a risultati mediocri.Io non credo che venga misurato ad es. il ph delle soluzioni per ogni sessione di sviluppo (come faccio io),ne' credo venga ispezionata la pellicola subito dopo l'asciugatura con un loupe per valutare eventuali macchie,graffi,disuniformita' di rivelazione (come faccio io),non credo che venga prestata troppa attenzione alla conservazione dei chimici (temperatura,illuminazione) prima,durante e dopo averli impiegati nella preparazione delle soluzioni (come faccio io).vngncl61 ha scritto:Anche se usi un fissaggio prossimo all'essere esausto, o se non risciacqui adeguatamente, all'inizio non vedi differenze, però aspetta qualche mese, a meno che, a te interessino le dia usa e getta.fzernike ha scritto: ...e ancora non vedo alcuna differenza di rendimento ...
In ogni caso i momenti di maggior ossidazione dei chimici, non sono di certo quelli in cui sono chiusi, ma quelli in cui vengono usati, o avete dei drum sottovuoto?
Onestamente, procedere a fare un trattamento in proprio, perché i fotolab lavorano male, e poi comportarsi esattamente come i fotolab, cioè risparmio piuttosto che qualità, non lo comprendo.
Li' si premono dei pulsanti impostando il programma e si va a prendere il caffe',dopodiche' si sistemano le pellicole asciugate in qualche modo,si pone una bella etichetta "Mario Rossi" e via...
Comunque se dovessi accorgermi magari fra 1 anno o meno che le mie dia presentano difetti attribuibili ad un trattamento chimico fuori specifica,sarei pronto a seguire alla lettera i dettami Tetenal et similia.
Ciao,
Alex
Zeiss Ikon Stuttgart
1948-1971
No substitute
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Re: ossidazione dei prodotti chimici
forse è bene spiegarsi meglio, quando si sperimenta è inevitabile che ci sia uno spreco di materiale, proprio perché a differenza del digitale, non siamo in grado di visualizzare subito e a costo zero il risultato; poiché non siamo in grado di spiegare in maniera scientifica come avvengono certe reazioni chimiche (ma se c'è qualcuno che è in grado, magari laureato in chimica, è il benvenuto) l'unica strada che abbiamo è quella della sperimentazione con gli inevitabili sprechi; ho posto una serie di quesiti, che credo riguardino tutti, se è possibile la risposta scientifica, bene, ma se non è possibile vanno benissimo le esperienze empiriche che hanno un grande vantaggio, quello, appunto della sperimentazione, anche a costo di rischiare qualche rullino, e senza che ci sia il rischio di passare all'orrore del digitale...poiché sono attivo su più forum, e non solo su questo, credo che le esperienze date dalla disponibilità a raccontarle degli utenti siano molto utili, come la risposta datami qui sulla reale efficienza dei begni tetenal, e che ovviamente sperimenterò a mia volta.. anche a costo di andarci a rimettere una decina di euro di rulli dia per la questione di comporarsi come i minilab, è chiaro, che l'allungamento della vita dei bagni ha un senso solo se si mantiene la qualità, se scade.. ma anche questo è da verificare...chromemax ha scritto:Non accade niente, ma perché non usare il digitale allora?e semmai dovessi pure gettare qualche rullo di dia, cosa potrà mai accadere?
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