https://youtu.be/rlnt5yFArWo
E rieccomi con i vari dubbi che mi assillano.
Ho trovato questo video in rete e volevo il vostro parere.
Quello che dice effettivamente potrebbe avere senso entro certi limiti...
Lui dice che la zona 3 potrebbe trovarsi troppo vicino al piede della curva caratteristica, di conseguenza piazzare le ombre in zona 3 potrebbe portare ad una poca variazione tonale e quindi ad una perdita dei dettagli.
Quindi piazzando le ombre in zona 4 si ottengono più textures e dettagli.
Ora mi chiedo, piazzando le ombre in zona 4 ovviamente, per evitare di avere un negativo troppo denso nelle zone di luce, bisogna ridurre di un certo N-qualcosa lo sviluppo. Ma così non si rischia di avere un negativo troppo piatto?
Ok in fase di stampa posso decidere di aumentare il contrasto e ri-espandere la gamma tonale...Ma questo cosa comporta?
Spero che il mio dubbio sia chiaro...e spero sopratutto che sia un dubbio lecito
Grazie a presto
Gianni
Pareri su questo video...
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- Pierpaolo B
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Re: Pareri su questo video...
Per telefono non riesco a sentire bene tutto ma mi sembra non fare riferimento alla SE.....
....ergo è aria fritta o minestra riscaldata.... oppure la scoperta dell'acqua tiepida
....con i test ci si risparmia tutti questi ragionamenti (o meglio escono automatici) e si va dritti al sodo. ;)
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Re: Pareri su questo video...
Oltre a quel che dice Paolo quel discorso è molto semplicistico.
Comunque, ammesso tu sovraesponga di uno stop, per riportare sulla stampa la Zona IV in Zona III dovrai sovraesporre anche la stampa e quindi anche le zone alte torneranno al loro posto.
Chiaramente se ritornino proprio esattamente dove erano dipende dell'inviluppo della curva caratteristica, comunque il ragionamento per cui dovresti correggere nello sviluppo è errato.
Se invece si visualizza una scena in due modi diversi uno più drammatico con ombre più scure (Zona III, per es) ed una più eterea e leggera (ombre in Zona V, per es) per mantenere i toni chiari al loro posto sarà necessario variare lo sviluppo.
Per altro a sovraesporre sistematicamente si corre il rischio che in scene ad alto contrasto i toni chiari finiscano sulla spalla. Il rischio è abbastanza remoto con le T-grain, ma decisamente in agguato con pellicole classiche, magari trattate con uno sviluppo compensatore. In difesa di quel ragionamento si può però dire che, visto che l'errore più tipico del principiante è la sottoesposizione, partire un po' avvantaggiati spesso non nuoce.
Riguardo l'esposizione dei toni scuri è però vero che alle volte è utile apportare delle correzioni rispetto ad un calcolo effettuato sulla S.E., ma sono considerazioni molto più sofisticate e non necessariamente tecniche. In parte vengono espresse anche nel video, ma purtroppo in un quadro semplicistico. Per esempio molte volte è proprio la compressione dei toni più bassi che da ad essi il giusto peso in un'immagine ed in quel caso un negativo sovraesposto costringe a lavorazioni particolari in camera oscura per ricreare quella compressione e ridare corposità alla fotografia.
In proposito può essere interessante il concetto di "speed point" espresso in "way beyond monochrome" dove appunto si trova conveniente considerare come "speed point" una densità più alta riferita ad una zona più alta per evitare che la texture delle zone più basse venga troppo influenzata dalle variazioni di sviluppo. Trovo che sia un approccio molto più corretto e sensato di "zone IV or die".
Comunque, ammesso tu sovraesponga di uno stop, per riportare sulla stampa la Zona IV in Zona III dovrai sovraesporre anche la stampa e quindi anche le zone alte torneranno al loro posto.
Chiaramente se ritornino proprio esattamente dove erano dipende dell'inviluppo della curva caratteristica, comunque il ragionamento per cui dovresti correggere nello sviluppo è errato.
Se invece si visualizza una scena in due modi diversi uno più drammatico con ombre più scure (Zona III, per es) ed una più eterea e leggera (ombre in Zona V, per es) per mantenere i toni chiari al loro posto sarà necessario variare lo sviluppo.
Per altro a sovraesporre sistematicamente si corre il rischio che in scene ad alto contrasto i toni chiari finiscano sulla spalla. Il rischio è abbastanza remoto con le T-grain, ma decisamente in agguato con pellicole classiche, magari trattate con uno sviluppo compensatore. In difesa di quel ragionamento si può però dire che, visto che l'errore più tipico del principiante è la sottoesposizione, partire un po' avvantaggiati spesso non nuoce.
Riguardo l'esposizione dei toni scuri è però vero che alle volte è utile apportare delle correzioni rispetto ad un calcolo effettuato sulla S.E., ma sono considerazioni molto più sofisticate e non necessariamente tecniche. In parte vengono espresse anche nel video, ma purtroppo in un quadro semplicistico. Per esempio molte volte è proprio la compressione dei toni più bassi che da ad essi il giusto peso in un'immagine ed in quel caso un negativo sovraesposto costringe a lavorazioni particolari in camera oscura per ricreare quella compressione e ridare corposità alla fotografia.
In proposito può essere interessante il concetto di "speed point" espresso in "way beyond monochrome" dove appunto si trova conveniente considerare come "speed point" una densità più alta riferita ad una zona più alta per evitare che la texture delle zone più basse venga troppo influenzata dalle variazioni di sviluppo. Trovo che sia un approccio molto più corretto e sensato di "zone IV or die".
Re: Pareri su questo video...
Nel suo libro "The art of Photography" Barnbaum spiega un po' più in dettaglio la sua teoria che, comunque, è un approccio semplicistico sia al sistema zonale sia alla SE. In pratica consiglia di dimezzare la sensibilità dichiarata delle pellicole (con appena un cenno al fatto che ci si arrivi mediante esperienza e test), il che equivale a mettere le ombre in zona IV con la sensibilità ufficiale.
Spero di non infrangere nessuna regola allegando un estratto del ebook su questo tema.
Ciao
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Ciao
Andrea
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