Pellicole a 1600ASA: sono vere le foto?

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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franny71
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Re: Pellicole a 1600ASA: sono vere le foto?

Messaggio da franny71 »

chromemax ha scritto:
Quindi una bufala......
Bufala?... bho.
Sinceramente non capisco questo interesse per il tiraggio, se ho bisogno di 1600 iso prendo una pellicola di quella sensibilità; allo stesso modo se voglio una 25 iso non faccio il pull di una FP-4 ma mi procuro una pellicola di quella sensibilità.
quotare questa frase è poco, qui ci vuole applauso con standing ovation! ^:)^


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Re: Pellicole a 1600ASA: sono vere le foto?

Messaggio da Silverprint »

In effetti ci vorrebbe il tastino "mi piace"! :D
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franny71
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Re: Pellicole a 1600ASA: sono vere le foto?

Messaggio da franny71 »

Silverprint ha scritto:In effetti ci vorrebbe il tastino "mi piace"! :D
Già! :)
una considerazione che vale anche per l'altro post in cui si parla di contrasto e grana...
ma utilizzare la pellicola più adatta invece che guardare solo allo sviluppo?
io ho notato che le T-Max chiudono le ombre da paura, le hp5 sono contrastate maggiormente, le delta 100 sparano sui bianchi, e così via...
provate a fare qualche prova utilizzando sempre il medesimo tipo di sviluppo, poi mi dite se sbaglio.
lo sviluppo naturalmente conta altrettanto, beninteso...
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R: Pellicole a 1600ASA: sono vere le foto?

Messaggio da Minoltista »

Che pellicole ci sono @1600 asa?
La delta 3200 che ho provato e non mi piace e poi la tmax.
Altro disponibilie sul mercato ?

---------
Michele

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Re: Pellicole a 1600ASA: sono vere le foto?

Messaggio da Silverprint »

franny71 ha scritto:Una considerazione che vale anche per l'altro post in cui si parla di contrasto e grana...
Utilizzare la pellicola più adatta invece che guardare solo allo sviluppo?
Quasi giusto! ;) Però, però... La pellicole è più adatta quando è usata bene. Alcune caratteristiche dipendono maggiormente dalla pellicole altre dallo sviluppo. Ad ogni modo vanno scelte insieme (anche al resto della catena) a seconda del risultato che si cerca.
Vedi la "traduzione" qui a seguire:
franny71 ha scritto:Io ho notato che le T-Max chiudono le ombre da paura...
Traduzione: vanno usate ad una sensibilità diversa, nelle condizioni in cui le hai usate (per esempio scena ad alto contrasto dove l'esposimetro sbaglia) la sensibilità nominale è troppo elevata (la sensibilità effettiva delle T-max è circa il 2/3 di stop inferiore alla nominale.)
franny71 ha scritto:Le hp5 sono contrastate maggiormente...
Traduzione: Lo sviluppo secondo tabella è troppo (sempre riferito alle condizioni in cui le hai provate, anche se in genere gli sviluppi secondo tabella sono duretti), va ridotto il tempo di sviluppo.
franny71 ha scritto:Le delta 100 sparano sui bianchi, e così via...
. Traduzione: come per HP5, con l'aggiunta che i grani "core-shell" delle Delta richiedono attenzioni particolari. Va trovata la combinazione giusta di rivelatore diluizione ed agitazione.

Sostanzialmente quelle caratteristiche che hai attribuito alle pellicole non sono tanto caratteristiche intrinseche delle pellicole, ma soprattutto risultati dovuti all'insieme di esposizione e sviluppo. ;)

Le caratteristiche delle pellicole che variano meno cambiando sviluppo sono altre. L' inviluppo "tipico" della curva caratteristica: la pendenza e l'andamento dipendono dallo sviluppo, ma un certo carattere la curva caratteristica lo definisce (molte pellicole sono quasi sempre riconoscibili senza incertezze). La capacità di adattarsi ai cambiamenti di sviluppo reagendo bene, ovvero quanto si può sovra o sotto-sviluppare mantenendo una buona gradazione tonale; la "tessitura" della grana -anch'essa quasi sempre riconoscibile anche cambiando rivelatori, diluizioni, etc- che non va confusa col suo essere più o meno netta o appariscente.
Altre caratteristiche sono più "tendenze" che altro, ovvero rappresentano un carattere della pellicola fino ad un certo punto influenzabile dal trattamento (esposizione e sviluppo). Quanto assecondare queste tendenze, o tentare di mitigarle, dipende sopratutto da scelte estetiche... È da li che comincia la "fine-art", la somma di tante piccole sottigliezze che a volte fanno la differenza.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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