Nonostante sviluppi non da molto, mi sono accorto che FP4 e HP5 hanno consistenze piuttosto diverse: la FP4 è più sottile (passa meglio sotto alle sfere della spirale, ma da asciutta resta molto curva) mentre la HP5 è più "tosta" (più rigida nella spirale, ma da asciutta resta bella tesa).
Quest'ultima è così tosta, che al buio (e alle mie tozze dita di neofita! ;) ) quasi si scambia per la carta di protezione.
Ho letto che tutte le pellicole sono costituite da una base di acetato di cellulosa. Quindi mi chiedo: cosa spinge un fabbricante ad usare basi di spessori diversi? Non conviene, industrialmente, standardizzarle?
O è l'emulsione stessa a rendere così differente lo spessore?
Pellicole e spessori (curiosità malsana)
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Pellicole e spessori (curiosità malsana)
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Re: Pellicole e spessori (curiosità malsana)
Non mi sono mai messo a misurarle (nelle specifiche a volte sono riportati gli spessori del supporto), ma la tatto sono tutte un po' diverse e hanno spessori e non solo diversi.
La qualità del supporto è spesso sottovalutata e invece ha un ruolo abbastanza deciso sulle qualità della stampa (di sottigliezze fine art, si parla, sia chiaro). I supporti possono essere più meno trasparenti, diffondere la luce in maniera diversa, restare più o meno piani, sopportare meglio gli strati applicati...
Tanti anni fa Ilford per un breve periodo stese l'emulsione della HP5 (35 mm) su un supporto molto sottile, tanto sottile che in un rullo entravano ben 72 fotogrammi. A detta di molti la solita emulsione su quel supporto sottile dava risultati migliori. Purtroppo erano gli anni '80 e non ero ancora abbastanza bravo per poter verificare di persona.
Di solito le pellicole 120 sono quelle col supporto più sottile, le 35 mm hanno bisogno di resistere a maltrattamenti (il trascinamento dai forellini...), mentre quelle in lastra devono essere sufficientemente rigide da avere una buona planarità anche in assenza di pressa-pellicola e sono le più spesse e rigide.
Non ho condotto test scientifici di confronto, ma direi che si possa essere d'accordo con chi sostiene che le pellicole medio formato offrano, a parità di superficie usata ed emulsione, una qualità più alta per via del supporto più sottile.
La qualità del supporto è spesso sottovalutata e invece ha un ruolo abbastanza deciso sulle qualità della stampa (di sottigliezze fine art, si parla, sia chiaro). I supporti possono essere più meno trasparenti, diffondere la luce in maniera diversa, restare più o meno piani, sopportare meglio gli strati applicati...
Tanti anni fa Ilford per un breve periodo stese l'emulsione della HP5 (35 mm) su un supporto molto sottile, tanto sottile che in un rullo entravano ben 72 fotogrammi. A detta di molti la solita emulsione su quel supporto sottile dava risultati migliori. Purtroppo erano gli anni '80 e non ero ancora abbastanza bravo per poter verificare di persona.
Di solito le pellicole 120 sono quelle col supporto più sottile, le 35 mm hanno bisogno di resistere a maltrattamenti (il trascinamento dai forellini...), mentre quelle in lastra devono essere sufficientemente rigide da avere una buona planarità anche in assenza di pressa-pellicola e sono le più spesse e rigide.
Non ho condotto test scientifici di confronto, ma direi che si possa essere d'accordo con chi sostiene che le pellicole medio formato offrano, a parità di superficie usata ed emulsione, una qualità più alta per via del supporto più sottile.
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Re: Pellicole e spessori (curiosità malsana)
Il supporto ilford mi pare sia lo stesso per tutte le pellicole a parità di formato, la sensazione di spessore potrebbe essere dato dall'emulsione.
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Re: Pellicole e spessori (curiosità malsana)
Il supporto è diverso per ogni formato. Ed è uguale a parità di formato (in casa Ilford almeno), quindi se danno sensazioni diverse è perché è diverso quel che c'è sopra.
Le Ilford usano:
35 = 0.125mm/5mil in acetato (non trasparente)
120 = 0.110 mm/4mil in acetato (trasparente)
Lastre = 0.180/7mil in poliestere. (naturalmente per quelle fatte anche in lastra)
Le Ilford usano:
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Re: Pellicole e spessori (curiosità malsana)
Visto che ho intenzione di invertire un rullo 120 hp5........in formato 6x6 ,se proiettato con telaino senza vetro, vi sono problemi?Silverprint ha scritto:Il supporto è diverso per ogni formato. Ed è uguale a parità di formato (in casa Ilford almeno), quindi se danno sensazioni diverse è perché è diverso quel che c'è sopra.
Le Ilford usano:
35 = 0.125mm/5mil in acetato (non trasparente)
120 = 0.110 mm/4mil in acetato (trasparente)
Lastre = 0.180/7mil in poliestere. (naturalmente per quelle fatte anche in lastra)
Re: Pellicole e spessori (curiosità malsana)
in attesa che risponda Andrea, a mio avviso un 6x6 senza vetri con il caldo della lampada ti si flette come un ginocchio.
Re: Pellicole e spessori (curiosità malsana)
Sono disperato poichè non riesco ad eliminare la polvere dai telaini con il vetro........ho comperato 7 scatole di telaini Gepe senza vetro 6X4,5 , con il supporto Provia non vanno male.......ma 6x6 , credo che sia diversoluca_dega ha scritto:in attesa che risponda Andrea, a mio avviso un 6x6 senza vetri con il caldo della lampada ti si flette come un ginocchio.
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Re: Pellicole e spessori (curiosità malsana)
Io non sopporto le dia 6x6 sotto vetro. Gli togli la maggior parte della trasparenza... si vede lontano un km che c'è il vetro. Vai tranquillo senza vetro e se poppano c'è l'AF che fa il suo dovere.
Per quanto riguarda l'inversione della HP5 non penso possa uscire il massimo. I migliori risultati si ottengono con pellicole sottili e lente esposte per il doppio del nominale. Parlando di pellicole "normali" viene ottima la PanF esposta a 100iso. Fantastiche le Orthocromatiche. La HP5 ha pure un supporto leggermente meno trasparente della PanF; ciò comporta un riscaldamento maggiore (che comunque la ventola disperde facilmente.
Le diapositive MF nei telaietti Gepe 7031 vanno fissate su 4 punti per avere il massimo della stabilità.
Per quanto riguarda l'inversione della HP5 non penso possa uscire il massimo. I migliori risultati si ottengono con pellicole sottili e lente esposte per il doppio del nominale. Parlando di pellicole "normali" viene ottima la PanF esposta a 100iso. Fantastiche le Orthocromatiche. La HP5 ha pure un supporto leggermente meno trasparente della PanF; ciò comporta un riscaldamento maggiore (che comunque la ventola disperde facilmente.
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Mi chiamo Pierpaolo.
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.
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Re: Pellicole e spessori (curiosità malsana)
Una volta usavo l inversore GHE...ora ho intenzione a spedire a Trieste 3 superpan 200 135 ed un hp5 120 http://www.agenzialuce.it/listino.pdf (vedi pg 17)impressionando ha scritto:Io non sopporto le dia 6x6 sotto vetro. Gli togli la maggior parte della trasparenza... si vede lontano un km che c'è il vetro. Vai tranquillo senza vetro e se poppano c'è l'AF che fa il suo dovere.
Per quanto riguarda l'inversione della HP5 non penso possa uscire il massimo. I migliori risultati si ottengono con pellicole sottili e lente esposte per il doppio del nominale. Parlando di pellicole "normali" viene ottima la PanF esposta a 100iso. Fantastiche le Orthocromatiche. La HP5 ha pure un supporto leggermente meno trasparente della PanF; ciò comporta un riscaldamento maggiore (che comunque la ventola disperde facilmente.
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Re: Pellicole e spessori (curiosità malsana)
Si, li conosco, lavorano molto bene.
Tornando hai telaietti vai tranquillo. Fissa la pellicola in 4 punti e vedrai che se il proiettore fa il suo dovere non dovrebbe succedere nulla.
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