Analogica.it

Ma se vuoi spendere poco non ci sono alternative alla biottica.
Con 250euro ti porti a casa una rolleicord che ti accompagnerà per sempre (con una revisione).
Diversamente ci sono le zenza ma costano il doppio.

Pierpaolo B ha scritto: ↑

12/04/2024, 11:00

Ma se vuoi spendere poco non ci sono alternative alla biottica.
Con 250euro ti porti a casa una rolleicord che ti accompagnerà per sempre (con una revisione).
Diversamente ci sono le zenza ma costano il doppio.

Va bene, grazie mille per tutti i consigli. Valuterò.

Comunque la radiattivita delle ottiche classificate come tali non è più pericolosa di quella di un orologio con le lancette luminose, meglio concentrarsi sulla qualita

graic ha scritto: ↑

12/04/2024, 12:40

Comunque la radiattivita delle ottiche classificate come tali non è più pericolosa di quella di un orologio con le lancette luminose, meglio concentrarsi sulla qualita

Al contatore geiger le lancette e i puntini fosforescenti segnano estremamente moltissimo meno di un takumar 50 1.4. Il biocoso in oggetto non l'ho mai misurato quindi non posso dire nulla

pappa ha scritto: ↑

12/04/2024, 10:46

Ci sono le zeiss folding anni 50

Su questa scia riflettevo sulla Seagull 203-I, molto economica, e la Ikon Super Konta II.
Qualcuno di voi le conosce bene? Le ha usate?
Come sono?

Il mio consiglio è quello di aspettare e aumentare il budget.

il problema delle ottiche radioattive non penso sia un problema.
non so per l'esempio dell'orologio.. ma mi verrebbe da dire che l'orologio lo porti al polso tutto il giorno;
riguardo alle ottiche radioative leggevo tempo fa rassicurazioni in quanto mica ci devi dormire tutte le notti tenendola sulla pancia
io lo buttata molto banalmente ma il concetto era quello.
ho avuto un takumar 50 1,4 ingiallito da paura, ho fatto il trattamento ai raggi ultravioletti, in 10 giorni era diventato straordinariamente limpido.
riguardo alla pentacon six, posseduta negli ultimi anni ottanta fino al 93 sostituita con la pentax 67...
posso dirti che a parte il mirino poco luminoso, il problema inaccettabile era l'accavallamento dei fotogrammi;
difetto diffusissimo a detta dei fotoriparatori.
la qualità delle ottiche (tutte zeiss escluso il 500), è indiscutibile.. se ti piace la nitidezza secca; io personalmente preferisco le pentax e le mamiya.. ma questa è un'altra storia.
rimanendo al discorso delle 6x6 (non biotttiche), se il budget è veramente ristretto, ci sono le folding; per una fotografia senza fretta io mi ci diverto un sacco e con risultati molto soddisfacenti. le lenti senza trattamento antiriflesso donano un'ampia gamma di toni grigi.. poi li dipende come interpreti il b&n.
per me i bianchi puri equivalgono a una pagina bianca in un libro (non c'è nulla da leggere..)
e i neri profondi a una nmacchia d'inchiostro

Io, comunque, ho una Pentacon six TL da diversi anni e, fatta una revisione iniziale che all’epoca fece l’ottimo Gabas, va ancora una bellezza. Certo, non la uso tutti i giorni, ma anche quando la prendo dopo un periodo di inattività scatta sempre in maniera affidabile. Per sicurezza, faccio sempre fare un minimo di ginnastica all’otturatore ogni tanto. Non uso altri accorgimenti.

Grazie a tutti per i commenti e i consigli.

Salve,
sono stato all'estero per lavoro ed una volta rientrato, vari impegni strettamente famigliari e domestici, mi hanno tenuto lontano da queste "stanze".

Mi fa piacere quando sento parlare della Pentacon Six, anche quando se ne parla male! Con la funzione "cerca", si troveranno discussioni anche infuocatissime sull'argomento, nelle quali io -nel mio piccolo- assumo il ruolo di difensore d'ufficio della 6x6 di Dresda.

Per quanto mi riguarda, avendola usata anche molto intensamente, posso parlarne solo bene, comprese le sue ottiche Carl Zeiss Jena (e Pentacon, già Meyer Optik, per il 500/5,6), cui si possono aggiungere i degnissimi obbiettivi sovietici, costruiti con identico attacco per la Kiev-6c/Kiev-60 (fotocamera che mi piace definire come "Il solido geometrico nel quale è inscritta la Pentacon Six"), compreso lo splendido grandangolo decentrabile Arsat-C 55mm. f:4,5 PCS. Tutto materiale reperibile a cifre accettabili.

Come per ogni strumento di precisione, occorre usare la dovuta cura ed in questo, come per ogni altro caso, lo studio del manuale di istruzioni è fondamentale, cui aggiungerei la lettura dell'agile volume di Ursula Petsch: "Pentacon Six - Ein Kamerabuch zur einäugigen Spiegelreflex im Mittelformat"; Lipsia, VEB Fotokinoverlag, 1986 o, consigliabilissimo, il completo e chiaro manuale scritto a sei mani da Fiorenzo Bernasconi, Claudia De Simone e Ruggero Vio "Il Manuale della Pentacon Six e dei suoi Accessori", edito in proprio a Lugano negli anni '80 e tuttora messo gentilmente a disposizione degli appassionati, da Bernasconi stesso, in file pdf: https://digilander.libero.it/fiorenzo_fotografia/ assieme ad altri suoi utili manuali. Consiglio anche il sito www.pentaconsix.com che è la bibbia-web sull'argomento, mentre per un po' di storia, scritta tra l'altro da chi conosce gli apparecchi di Dresda in maniera completissima, consiglio https://zeissikonveb.de/start/kameras/p ... tisix.html

Circa la radioattività del Biometar 80/2,8: essa è praticamente appena appena strumentale e limitata alla versione "zebra", per la quale venne utilizzato un elemento ottico in vetro al Lantanio: non ha comunque nessuna tendenza ad ingiallire. Di Zeiss Jena, è invece davvero radioattivo il pur magnifico Pancolar 55/1,4 creato a corredo della sfortunata 35mm. "Pentacon Super", che -questo si- ingiallisce al punto che pare avere un filtro giallo incorporato.
Puoi star tranquillo quindi, con tutti i "vetri" a corredo della medioformato.

E' vero che una Pentacon Six, invecchiando, può manifestare difetti che un riparatore coscienzioso potrà ovviare senza particolari problemi: cosa successa anche con la mia, già da qualche anno tornata al prìstino splendore. Ti consiglio per questo, prima di acquistarne una, di poterla provare e soprattutto, caricarla con pignola precisione, secondo quanto indicato dal suo libretto di istruzioni.

Domenica scorsa, alla fiera di Castel San Giovanni, le Pentacon Six offerte in vendita, in capo alla mattinata erano andate vendute tutte, compresi vari degli accessori. Io, non ho resistito di fronte ad una bella calciatura in legno, artigianale, che pare fatta apposta per montarvi la Pentacon Six col suo mirabolante 180/2,8, erede diretto dello storico "Olympia Sonnar" ed usarla con la massima comodità!

Insomma, essa è molto, molto meglio di come certuni la dipingono.

Buon divertimento,

Enzo (E.L.)